ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 07/12/2009

ANTONIO SOCCI: "COME FAI AD ESSERE COSI' BELLA"?

Post n°2756 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

“Avendo volto lo sguardo verso quel lato, vidi la Santissima Vergine all’altezza del quadro di san Giuseppe. La sua statura era media e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla”.
Così suor Caterina Labouré parlando delle apparizioni del 1830. Tutti i veggenti di tutte le apparizioni concordano sulla straordinaria bellezza della giovane Donna che appare loro.
Una bellezza che  – dicono – è infinitamente superiore a quella di qualsiasi bellissima ragazza che si conosca e che – pure sui mass media, oggi – venga celebrata come bellissima.
Evidentemente la bellezza della giovane Madre di Gesù (che appare sempre giovane, perché partecipa all’eterna giovinezza di Dio: così saremo anche noi, una volta risorti nell’eternità) deve avere un significato importante e preciso. Nel libro “Mistero Medjugorije” feci un capitolo con questo titolo:

“Come fai ad essere così bella?”.

Questa era la prima pagina: Ma com’è lei? Che aspetto ha la giovane donna che dal 1981 appare a Medjugorje? E come si comporta, quale temperamento rivela, qual è il suo modo di parlare e di guardare, di pregare e di cantare, di abbracciare e di piangere, di sorridere e (quasi) di danzare per la felicità?
Le descrizioni dei sei veggenti sono univoche. “La Madonna si presenta come una meravigliosa ragazza di circa vent’anni”, alta (attorno a) 1 metro e 70, un fisico slanciato, capelli neri e ondulati, ha occhi spiccatamente azzurri (“di un azzurro straordinario, mai visto prima”), sopracciglia delicate, normali, nere.
Ha il volto regolare, leggermente rosato su zigomi e guance (forse quando sorride appaiono impercettibili fossette ai lati delle labbra), naso piccolo, bello e proporzionato. Non è sempre sorridente, ma è come se il suo sorriso restasse ogni istante “sotto pelle”, perché traspare continuamente in lei “una beatitudine indescrivibile”. C’è “una luce che l’accompagna sempre”, che la illumina e che emana da lei. Tutti i sei veggenti concordano su un giudizio: è la creatura più bella che abbiano mai visto. E’ abbacinante (come risulta evidente a chiunque guardi i ragazzi mentre sono incantati di fronte a lei). La forza di attrazione del suo volto annulla ogni altra cosa, percezione o interesse, cosicché i ragazzi fin dai primi giorni erano preoccupati solo di non poterla vedere più, che non apparisse più; e superavano qualsiasi minaccia o ostacolo pur di rivederla. “Ci siamo in un certo senso innamorati di lei – racconta Marija -, specialmente all’inizio non dico che eravamo dipendenti, tuttavia, la bellezza del suo viso e la sua voce quando parlava ci attiravano”. Degli occhi di questa giovane ragazza di Nazaret, in particolare, Jakov dice: “non basta dire che sono azzurri”. Il fatto è che “nei suoi occhi si vede tutta la bellezza che la Madonna può trasmettere, tutta la bontà di una madre, tutto l’amore di una madre, tutto ciò che di bello una madre desidera per suo figlio”. E’ lo sguardo della ragazza che fu madre di Gesù. Uno splendido endecasillabo di Dante dice che sono “gli occhi da Dio diletti e venerati” (Par. XXXIII, 40).
Gli occhi di cui Dio stesso si è innamorato, gli occhi che Gesù bambino ha guardato, incantato. Ma la bellezza di quegli occhi splende di santità.
Un giorno Jakov gli ha chiesto: “come fai ad essere così bella?”. Lei ha risposto col suo sorriso: “Sono bella perché amo. Anche voi, figli miei, se volete essere belli, amate!”.
Infatti “quando pregate voi siete molto più belli”, perché si diventa colui che si guarda con amore (infatti, dice la Madonna, “la preghiera è ciò che il cuore umano desidera”, 25.11.1994). Ecco, nella festa dell’Immacolata Concezione, possiamo davvero pensare alle parole di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”.  E noi, mendicanti della bellezza, assetati dei suoi occhi buoni e delle sue consolazioni, abbiamo l’immenso privilegio di essere da lei confortati, abbracciati, carezzati, guariti…
Questo essere suoi figli ci spalanca davanti un grande compito…
Trascrivo qui sotto la “Solenne Consacrazione all’Immacolata” scritta da san Massimiliano Kolbe. E’ suggestivo leggerla oggi, festa dell’Immacolata Concezione, pensando alla vita e alla morte di questo grande innamorato di Maria:

O Immacolata,
Regina del cielo e della Terra, rifugio dei peccatori e madre nostra amorosissima,
cui Dio volle affidare l’intera economia della misericordia, io, indegno peccatore, mi prostro ai tuoi piedi,
supplicandoti umilmente di volermi accettare tutto e completamente come cosa e proprietà tua
e di fare ciò che ti piace di me e di tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo, di tutta la mia vita, morte ed eternità.
Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso, senza alcuna riserva, per compiere ciò che è stato detto di te:”Ella ti schiaccerà il capo” (Gn 3,15)  come pure:”Tu sola hai distrutto tutte le eresie del mondo intero”, affinchè nelle tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere in tal modo, quanto più possibile, il benedetto Regno del ss.Cuore di Gesù. Dove tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e santificazione, poiché ogni grazia scorre, attraverso le tue mani, dal cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.
CONCEDIMI DI LODARTI, O VERGINE SANTISSIMA.
DAMMI FORZA CONTRO I TUOI NEMICI. AMEN
- lo Straniero - Il blog di Antonio Socci

 
 
 

IMMACOLATA CONCEZIONE: PARLARE DI QUESTO MISTERO SIGNIFICA RISPONDERE A QUATTRO DOMANDE

Post n°2755 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

1.Cosa significa Immacolata concezione? A questa domanda si potrebbe rispondere con la definizione dogmatica proposta dalla bolla Ineffabilis Deus di Papa Pio IX, che nell’8 dicembre 1854 definì solennemente Maria Immacolata Concezione. In che cosa consiste questo mistero?
Maria, per un dono, per un privilegio che Dio le ha concesso e in virtù dei meriti che Cristo avrebbe acquisito con la Pasqua,è stata preservata da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento nel grembo di Sant’Anna. Ogni cristiano viene concepito e nasce portando dentro i segni del peccato originale;ogni cristiano ha bisogno di essere battezzato;ogni cristiano ha avuto bisogno di essere,cioè liberato dal peccato originale in forza della Pasqua di Gesù che è stata partecipata attraverso il Sacramento del Battesimo. Maria è stata redenta non nel senso che è stata liberata,ma nel senso che è stata preservata. Questa è la verità che Pio IX definì solennemente quattro anni prima che Maria apparisse a Santa Bernadetta a Lourdes,presentandosi come l’immacolata concezione. La definizione canonica contiene tre verbi: dichiariamo, pronunciamo, definiamo; sono i verbi con i quali il papa procede alla solenne definizione di una verità da credere. Il soggetto di questa solenne definizione è la beatissima Maria. Maria è stata preservata,neppure per un istante è stata sfiorata dal peccato originale,perché è stata preservata fin dal primo istante del suo concepimento. Dire concepimento e dire nascita non è la stessa cosa: concepimento nel grembo di Sant’Anna,questa preservazione è redenzione.

2.Perché è stata preservata dal peccato?

Maria non è stata preservata per meriti particolari,ma per singolare grazia e privilegio di Dio. Dio ha semplicemente voluto così, le ha fatto questa grazia, le ha dato questo privilegio. Gli uomini sono stati redenti da Cristo,dalla vita di Cristo, con particolare riferimento al mistero della Pasqua. Cristo muore e risorge e manda lo Spirito, è questo l’evento pasquale. Questo evento salva tutti quelli che sono nati prima e tutti quelli che nasceranno dopo. Adamo è stato redento in previsione dei meriti che Cristo avrebbe avuto con la Pasqua. L’evento, quindi, che redime è la Pasqua. La redenzione ha valore retroattivo, per noi si pone nel tempo e nella storia, nel disegno di Dio è sempre presente. Questa dottrina è una dottrina rivelata che Dio ci ha fatto conoscere attraverso la Sacra Scrittura. Non è comunque una verità rivelata esplicitamente attraverso le pagine della Sacra Scrittura e neanche perché trasmessa di generazione in generazione attraverso la tradizione. Implicitamente si perché l’arcangelo Gabriele salutando Maria le dice ‘rallegrati kaire kechaitòme’ , cioè rallegrati tu che sei la privilegiata, la favorita del Signore. Di per se il Kecharitòme fa riferimento al mistero che l’angelo annuncia a Maria cioè la maternità divina, quindi Lc 1,26 non può essere considerato il testo dal quale dedurre esplicitamente la rivelazione di questo mistero considerato, c’è in quel Kecharitòme un riferimento. Allora non si può parlare di rivelazione esplicita ma si parla di rivelazione implicita nel mistero rivelato: la maternità divina. La mamma che aspetta un bambino ha un rapporto di unità profonda con il bambino, formano una cosa sola per certi aspetti. Il bimbo è carne della mamma, anche se è legato solo dal cordone ombelicale. Nel disegno di Dio Maria deve portare dentro di se, nella sua carne, nella sua persona, il Figlio stesso di Dio, deve dargli la sua carne, i suoi cromosomi. Per cui c’è stata unità tra Maria e Gesù. Se la divinità si fosse unita con l’umanità, non era giusto che la carne di Maria fosse, anche per un solo istante, segnata dalla presenza del peccato, ed è proprio per questa ragione che Dio l’ha preservata da ogni macchia di peccato originale. Questa definizione l’ha fatta Pio IX nel secolo scorso ma prima di lui più volte il magistero della Chiesa si era pronunziato non in maniera solenne e definitiva circa questo mistero. Bisogna ricordare che quando si parla di magistero si distingue tra magistero straordinario e ordinario. Il primo consiste nella definizione solenne, definitiva di una verità; il secondo è l’insegnamento quotidiano. Ad ogni definitiva si arriva a poco a poco ed è preceduta da secoli e secoli di storia, di fede, impressa dalle comunità cristiane.

3.Quali sono le testimonianze dei teologi?

Il nostro sguardo va nel Medioevo, dove abbiamo due pensieri: quello di Tommaso d’Aquino e quello di Duns Scoto. D’Aquino nega che Maria sia l’immacolata concezione perché il peccato originale, secondo lui,  si trasmette di generazione attraverso il concepimento. Ogni uomo è segnato dal peccato originale, quindi anche Maria. Scoto dice: tutti abbiamo bisogno di essere redenti, anche Maria è stata redenta, ma per lei la redenzione vuol dire preservazione. La tesi di Scoto è da allora l’insegnamento ed è la fede delle comunità cristiane. Andando indietro ci sono padri che parlano dell’immacolata concezione, ma insistono sulla santità di Maria. Vogliono dire a ciascuno di noi che Maria non ha mai avuto a che fare con il peccato (S.Agostino). I padri stabiliscono un parallelismo tra Eva e Maria. Da Eva il peccato, la morte, da Maria la santità, la vita, Maria è la nuova Eva. S.Paolo aveva stabilito una simile contrapposizione tra Adamo e il nuovo Adamo che è Gesù.

4.Maria nel corso della sua vita è stata mai sfiorata dal peccato personale?

Innanzitutto dobbiamo dire che il peccato personale è quel peccato fatto dal singolo individuo, il peccato originale viene ereditato da una natura umana decaduta privata dalla  grazia. Maria nel corso della sua vita non si è mai resa responsabile di peccato personale. Per comprendere l’Immacolata Concezione, nella sua profonda origine, dobbiamo considerare il progetto di Dio Padre e Creatore che voleva che l'uomo fosse santo e immacolato al suo cospetto, partecipe della sua stessa vita divina”. “Il peccato dell'uomo ha distrutto questo piano, ma Maria ha realizzato in pienezza questo primordiale disegno di Dio. Ella è dalla sua creazione senza peccato originale, il capolavoro del Creatore, la più bella di tutte le creature". “Per il credente di oggi contemplare l’Immacolata significa cogliere nella Vergine la donna che senza timore, senza alcun dubbio risponde alla chiamata di Dio”. Maria, inoltre, “è la prima a credere che Gesù sia il figlio di Dio” e “l'unica a rimanere ai piedi della croce, nel dolore straziante, ma forte nella fede”. “In Lei si rende viva e concreta la speranza dell'umanità che cerca un futuro di pace e di giustizia, di armonia e di fraternità”. La Madre di Dio rappresenta infatti “la vittoria della speranza sull’angoscia, della comunione sulla solitudine, della pace sul turbamento, della gioia e della bellezza sul tedio e la nausea, delle prospettive eterne su quelle temporali della vita sulla morte”. "Invocando Maria nella nostra vita  allo stesso tempo invochiamo lo Spirito Santo che è in Lei e che ci fa santi a Sua immagine. Il nostro abbandonarci a Maria, in realtà, è un abbandono allo Spirito Santo e alla sua azione trasformatrice”. “E’ Lei che ci aiuta a sopportare con pazienza le sofferenze, le contraddizioni della nostra vita e a lodare Dio anche fra le tribolazioni”. “Maria, nonostante sia stata preservata dal peccato originale, è solidale con noi nelle nostre sofferenze e nelle nostre lotte contro il male. Costituisce cioè, per tutti i credenti, un'utile occasione per meditare sul senso vero e sul valore dell’esistenza umana nella prospettiva dell’eternità”. Il dogma dell'Immacolata Concezione è stato proclamato l’8 dicembre 1854, ma la devozione per Maria Immacolata risale a molto tempo prima. La proclamazione del dogma, quindi, non ha introdotto novità, coronando soltanto una tradizione antichissima. I Padri della Chiesa d’Oriente, infatti, riconoscevano l’Immacolata Concezione di Maria, mentre in Occidente il concetto incontrò qualche resistenza da parte di chi temeva che potesse indebolire la dottrina della Redenzione, per la quale la salvezza è frutto soltanto del sacrificio di Cristo. La mattina dell’8 dicembre 1854, al momento della lettura della bolla nella Basilica di San Pietro, c’è stata una sorta di “approvazione celeste” al dogma: Pio IX fu investito da un fascio di luce proveniente dall’alto, fenomeno sorprendente perché in nessun periodo dell’anno, e tanto meno alla vigilia della stagione invernale, da nessuna finestra della Basilica vaticana un raggio di luce poteva raggiungere l’abside in cui si trovava il Pontefice.

 
 
 

CONDOM E ABORTO: ECCO LA RICETTA PER COMPENSARE LE EMISSIONI DI CO2

Post n°2754 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da diglilaverita

Le emissioni di carbonio possono essere ridotte attraverso un’iniziativa “caritatevole” da parte dei consumatori del mondo sviluppato nei confronti dei Paesi poveri del pianeta: pagare per garantire loro i mezzi di controllo e di riduzione delle nascite. Condom e aborto per combattere il riscaldamento globale. Verrebbe da sorridere se non fosse che questo bislacco progetto è stato ideato e finanziato da una delle più prestigiose fondazioni britanniche, l’” (OPT), che, a dire il vero, nonostante l’impostazione culturale “, già nel nome ricorda più i componenti della fazione aristocratica conservatrice della tarda Repubblica romana, gli “, i migliori, appunto. Che tutta l’iniziativa nasconda una venatura aristocratica e classista, lo dimostra la finalità del progetto dell’OPT, volto a finanziare chi, nei Paesi in via di sviluppo, non ha la possibilità di abortire bambini indesiderati. I ricercatori dell’OPT stimano, infatti, che nel mondo, ogni anno, siano più di 80 milioni le gravidanze non desiderate.
Dietro un simile progetto, in realtà, ci sono quattro ragguardevoli personaggi di peso che rappresentano il Gotha dell’ambientalismo britannico. Si tratta di Sir David Attenborough, dell’ex ambasciatore Sir Crispin Tickell, dell’onorevole Jonathon Porritt e del Professor James Lovelock. Cosa dicono questi esimi ed illustri esponenti della prestigiosa ““”?  Semplicemente che la ricetta più efficace per scongiurare l’imminente catastrofe dovuta al” è quella di un’intensa campagna di “ nei Paesi del Terzo Mondo. Condom e aborto per evitare le gravidanze indesiderate, quelle che soprattutto le povere negre sono costrette a subire. Ovviamente, nessuna delle quattro eccelsi menti si sogna che forse è proprio a causa della povertà che molte gravidanze sono “indesiderate”. E che, forse, sarebbe meglio risolvere prima il problema scandaloso dell’indigenza della maggior parte della popolazione mondiale, piuttosto che imporre un sistema (“) che serve soltanto ai ricchi occidentali per consumare (ed inquinare) sempre di più. Né una parola viene spesa per i 7.000.000 di bambini “desiderati” che muoiono ogni anno nel mondo per denutrizione. Strana logica (o meglio, logica neocoloniale e razzista) quella dell’(OPT): per ridurre le emissioni di carbonio non si devono ridurre i consumi e quindi l’inquinamento dei ricchi, ma ridurre le nascite dei poveri.
Presto fatto il calcolo dei ricercatori dell’OPT: ogni 4 sterline spese in contraccettivi si ottiene la riduzione di una tonnellata di CO2 ; per ottenere lo stesso risultato ci vorrebbero 8 sterline per la forestazione, 15 sterline per l’energia eolica, 31 sterline per gli impianti solari e 56 sterline per le auto ibride. Ma il calcolo più cinico è quello secondo cui «le 10 tonnellate di CO2 che vengono immesse durante un volo di andata e ritorno da Londra a Sydney, potrebbero essere compensate dall’eliminazione di un bimbo indesiderato in un Paese come il Kenya». Gli stessi ricercatori sostengono che quella mancata nascita non solo ridurrebbe le inquinanti emissioni di carbonio, ma anche – udite, udite – il numero delle vittime. Cos’è, in fondo, il sacrificio di un negretto di fronte alla salvezza dell’umanità?
Questa aberrante iniziativa – denominata PopOffsets – parte dal presupposto (discutibile) che esista una correlazione tra l’aumento della popolazione ed il cambiamento climatico. Più gente c’è in giro e più si inquinerebbe. In realtà, il rapporto tra bassa fertilità ed elevato livello di produzione e consumo fu analizzato per la prima volta da Malthus, il quale sosteneva un’idea un po’ diversa da quella dell’OPT. Il celebre economista inglese ha evidenziato, infatti, che la capacità di consumo è direttamente proporzionale proprio al basso tasso di fertilità. Meno figli si hanno, più si consuma e, quindi, maggiore è l’inquinamento. Una delle cause della crisi demografica che sta vivendo la ricca società occidentale è dovuta, tra l’altro, anche al desiderio che i singoli individui consumino sempre più beni ed utilizzino sempre più servizi (compresi i viaggi tra Londra e Sydney). A tutti appare evidente, del resto, che una casalinga impegnata ad accudire tre figli abbia certamente meno opportunità di immettere CO2 nell’aria rispetto ad una coetanea single. “ ritiene, invece, che a pagare per l’inquinamento della società occidentale debbano essere i Paesi sottosviluppati e lancia l’iniziativa PopOffsets come una generosa offerta. Roger Martin, direttore dell’OPT, sostiene, infatti, che il progetto offra una «”». In che cosa consista questa risposta, Martin lo chiarisce subito: «Per la prima volta in assoluto le persone fisiche, le società e le organizzazioni avranno l’opportunità di compensare le emissioni di carbonio da essi prodotte, finanziando progetti di pianificazione familiare». Anche qui i conti, per l’OPT, sembrano tornare: «La riduzione di CO2 a 34 miliardi di tonnellate costerebbe 220 miliardi di dollari con il “, contro i mille miliardi di dollari che si dovrebbero spendere in caso di ricorso alle sole energie alternative».
Sempre secondo la “generosa” fondazione britannica, l’attuale popolazione mondiale di 6.8 miliardi di individui cresce al ritmo di circa 84 milioni di persone all’anno. Per rendere più efficace l’idea, spiegano che una simile crescita «corrisponde ad una nuova nazione come la Germania ogni anno o ad una città come Birmingham ogni settimana». Secondo le stime delle Nazioni Unite ci si deve aspettare un picco di 9 miliardi entro il 2050. In quel lasso di tempo, secondo gli scienziati delle stesse Nazioni Unite, le emissioni di carbonio dovranno essere ridotte almeno dell’80% per evitare un pericoloso aumento della temperatura del pianeta. Roger Martin & Co. sul punto sono chiari: «L’attuale livello di crescita della popolazione umana è insostenibile e determina una grave pressione sulle risorse globali. L’attività umana sta acuendo il problema legato al”, al punto che più aumentano i livelli di popolazione, più inevitabilmente si innalza la quantità di emissioni e, conseguentemente, le vittime del cambiamento climatico».
Da qui l’esigenza di prevenire le nascite nei Paesi poveri. Jonathon Porritt, che è stato anche primo presidente della “ (SDC), la commissione per lo sviluppo sostenibile voluta dal governo laburista, ha candidamente dichiarato che l’iniziativa PopOffests rappresenta una delle «”». E l’esempio di “progressismo” che cita è significativo: «Se in Cina non fosse stata applicata la politica del “figlio unico”, oggi ci sarebbero 400 milioni di cinesi in più». Poco importa al progressista Jonathon Porritt se il rapporto per il 2008 del Dipartimento di Stato americano sui “Diritti umani in Cina”, pubblicato il 25 febbraio 2009, abbia denunciato la legge repressiva sulla pianificazione familiare come una delle più gravi violazioni della dignità e dei diritti di donne, uomini e bambini. Né poco importa all’ambientalista Porritt che proprio il Parlamento britannico, nel condannare fermamente quella brutale politica di sterilizzazione e aborto forzato, abbia stimato che siano non meno di 130 mila le interruzioni obbligatorie di gravidanza nella Cina comunista. La cosa strana è che di fronte alle farneticazioni dell’OPT non si sia levata nessuna voce da parte, ad esempio, delle femministe, sempre pronte a difendere i diritti delle donne, degli anticolonialisti, sempre pronti a denunciare la violenza culturale dell’uomo bianco, degli anticlassisti, sempre pronti a scagliarsi contro l’ignominia delle diseguaglianze sociali, e di coloro che combattono la fame nel mondo, sempre pronti ad urlare la vergogna del solco profondo che divide i Paesi ricchi dal resto del mondo. Evidentemente è ancora talmente forte il peso ideologico del “ che nessuno osa mettere in discussione un sacro totem: il binomio intoccabile di condom e aborto. Ci provò Benedetto XVI, qualche tempo fa, e mal gliene colse. Così passa sotto silenzio l’incredibile iniziativa dell’OPT. L’equiparazione di un volo Londra-Sydney alla vita di un piccolo keniota la dice lunga sul grado di disumanità che può raggiungere un certo ambientalismo “ e progressista. Non c’è nulla da fare, l’ideologia, per quanto ammantata di ottimi propositi, è sempre nemica dell’uomo. - Gianfranco Amato, Presidente di Scienza e Vita di Grosseto - culturacattolica-

 
 
 

GRAN BRETAGNA/LA STORIA DI JENNIE: ECCO COME SI PERSEGUITANO OGGI I CRISTIANI

Post n°2753 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Landscore Primary School di Crediton è una comune scuola elementare del Devonshire. Jennie Cain è una comune impiegata che lavora in quella scuola e che ha una figlia di cinque anni, Jasmine, che frequenta proprio la Landscore Primary School. Una comune alunna tra tante alunne. Il fatto straordinario - destinato a creare un vero e proprio caso - è che lo scorso gennaio Jasmine è stata rimproverata dall’insegnante della sua classe per aver parlato della fede cristiana con un’altra bambina. Per essere precisi, la "colpa" della piccola Jasmine è di aver spaventato un’altra bambina parlando dell’inferno. A quella conversazione teologica tra bimbi, avvenuta nell’ottobre del 2008, nessun adulto, peraltro, aveva partecipato ed era quindi in grado di confermare l’esatto tenore della discussione. Venuta a sapere delle motivazioni che avevano portato alla pubblica reprimenda della propria figlia, la signora Cain decide di mandare una e-mail privata ai familiari e agli amici della parrocchia che frequenta, chiedendo loro di pregare per l’accaduto.Nonostante quella e-mail fosse stata spedita dal computer di casa della signora Cain, fuori dall’orario di lavoro, usando il proprio indirizzo di posta elettronica personale, finisce nelle mani del preside della scuola Gary Read, il quale decide di aprire un’inchiesta disciplinare a carico della signora Cain per «professional misconduct». Così, anziché finire nei guai il preside per evidente violazione della privacy, è la povera signora Cain a finire davanti alla commissione disciplinare scolastica e a essere sanzionata con una censura scritta. Mrs. Cain non si arrende e chiede che la decisione adottata nei suoi confronti venga riesaminata. La cosa buffa è che i membri della commissione disciplinare d’appello intendevano, in realtà, annullare il provvedimento sanzionatorio a carico della dipendente, considerandolo sproporzionato, fuori luogo e un tantino discriminatorio. A far cambiare loro idea, e bloccare l’annullamento della sanzione, sono stati gli zelanti funzionari del Human Resources Department dell’Amministrazione locale della Contea di Devon. In questa tristissima vicenda è pure emerso, tra l’altro, che persino dal punto di vista formale il procedimento disciplinare non ha pienamente rispettato le regole. La signora Cain è stata sospesa dal lavoro per quattro mesi. Tornata a scuola, è stata accolta da un clima di assoluta ostilità e palesemente discriminatorio nei suoi confronti. Stanca di subire ulteriori vessazioni, Jennie Cain ha deciso di adire il giudice del lavoro di Tauton chiamando in giudizio non solo la direzione della Landscore Primary School, ma anche l’Amministrazione locale della Contea di Devon. L’udienza è fissata per il prossimo 22 marzo 2010. Quando il caso è divenuto di dominio pubblico una delle poche solidarietà che la signora Cain si è vista esprimere è stata quella dell’Arcivescovo di York attraverso un articolo pubblicato su un quotidiano nazionale. Il presule si è scagliato, senza mezzi termini, contro queste forme illiberali di intolleranza che stanno prendendo sempre più piede in tutti i livelli della pubblica amministrazione britannica: «Chiedere a qualcuno di lasciare la propria fede fuori dalla porta del luogo di lavoro è come chiedere di rimuovere il colore della propria pelle prima di entrare in ufficio. La fede in Dio non è un orpello né un optional extra». L’Arcivescovo ha precisato, inoltre, che per i cristiani «la fede è parte del proprio Dna, rappresenta l’elemento costitutivo del proprio essere e definisce il senso della loro presenza nel posto di lavoro. La fede abbraccia la realtà e l’esistenza intera di un cristiano e non può ridursi ad un atto di culto da rendere una volta a settimana la domenica». Pronunciandosi sempre sul caso Cain, l’Arcivescovo di York ha precisato che in quella vicenda «le autorità hanno dimostrato di non avere la più pallida idea di cosa significhi per un credente la sequela di Cristo», e che «tale ignoranza sta al cuore del problema, di cui l’episodio della dipendente scolastica è un semplice sintomo». Poi ha denunciato la crescente discriminazione cui sono vittime i cristiani in Gran Bretagna: «Coloro che dimostrano intolleranza e ignoranza, e vorrebbero relegare il cristianesimo a una delle tante possibili scelte di vita a disposizione, sostengono di agire in conformità alle politiche basate sul doppio concetto di "diversità e uguaglianza". Tuttavia nella mente di chi che sostiene tali politiche il termine "diversità" sembra voler significare qualunque colore o credo eccetto il cristianesimo, che resta pur sempre la religione della maggioranza della popolazione, mentre la parola "eguaglianza" sembra valere per chiunque, bianco o nero, tranne che per un cristiano credente in Dio». L’unico elemento positivo dell’avvilente vicenda che ha coinvolto Jennie Cain è quello di essere riusciti ad ascoltare le parole intelligenti e di buon senso dell’Arcivescovo di York. Ora aspettiamo che, a marzo, l’Employment Tribunal di Tauton faccia giustizia. - Gianfranco Amato - ilsussidiario-

 
 
 

CLASSIFICAZIONE E CARATTERISTICHE DELLE SETTE SATANISTE

Post n°2752 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il Satanismo contemporaneo è un fenomeno molto complesso e difficile da definire, a causa della grande varietà di sette sataniche che si sono formate in questi ultimi decenni. Si è parlato di "fenomeni settari" e di "sette" in generale. Diversi autori hanno proposto una analisi del termine e del fenomeno, convergendo su dei punti fondamentali. La terminologia "setta" è generalmente ricondotta al verbo latino sequor (andare dietro, seguire) ma anche a "seco" (tagliare, separare). Questi primi due significati individuano nella setta un gruppo che segue una determinata dottrina religiosa, filosofica, politica e che "seca", cioè si discosta, nasce da un gruppo o associazione più ampia. Inizialmente ed etimologicamente questo termine non presuppone un significato necessariamente negativo. Originariamente con il termine sectae venivano indicate le scuole degli stoici, degli epicurei e perfino dei primi giureconsulti. Aristotele era a capo di una "setta" e l’aggettivo che spesso accompagna tale termine, "esoteriche", è riconducibile al tipo di lezioni che lo stesso Aristotele svolgeva al mattino. In questa fase del giorno, infatti, gli insegnamenti erano esoterici, cioè dedicati ai soli studenti, contraddistinguendoli da quelli pomeridiani aperti a chiunque ne volesse usufruire. La spiegazione etimologica "sequor", che indica un distaccamento da una dottrina o filosofia ufficiale, implica una connotazione negativa in quanto il gruppo che si distacca, perciò "nuovo", è solitamente portatore di una nuova visione della vita o del "credo" e perciò bollata come "eretica" o "eversiva". Non avendo tutti i gruppi tali fini, spesso si preferisce adottare nuove terminologie come "Nuovi Movimenti Religiosi" e "Nuovi Movimenti Magici". La lingua inglese è più precisa e utilizza il termine "sect" per definire scuole religiose che contrastano con la dottrina ufficiale o maggioritaria, mentre adopera "cult" per evidenziare un movimento collettivo che mira al "controllo mentale" (mind control). Quando il termine "setta" è utilizzato in contrapposizione alla "religione", si fa evidente la necessità di spiegare anche quest’ultimo termine. Solitamente per "religione" si intende la fede in un essere Perfetto e sovrannaturale che ama e sostiene l’uomo. Sarebbero automaticamente escluse da tale classificazione tutte quelle "religioni" che non necessariamente credono in un Essere superiore (per esempio il Buddismo).
Alcuni autori, come Massimo Introvigne e la compianta Cecilia Gatto Trocchi (morirà suicida), sono ancora più "risoluti" nell’attribuzione del significato "setta" e la definiscono come "un mondo chiuso dove si viene introdotti con metodi spesso al limite della legalità e da cui è difficilissimo uscire". Anche nel linguaggio comune, quando si intende definire un gruppo, anche amicale, che si isola dal contesto esterno e che applica determinate regole e condotte di vita autonome e non riconducibili alle norme comunemente accettate, si parla di "sette" o di gruppi a carattere "settario". "Settario" è quasi divenuto sinonimo di "fazioso". Di questo ne sono evidentemente consapevoli anche i gruppi stessi che, non di rado, preferiscono attribuirsi l’appellativo di "Chiesa" (sono esempi eclatanti la Chiesa di Scientology e la Chiesa di Satana), termine al quale solitamente si attribuisce una valenza positiva. Come afferma la Singer (1951), le sette tendono solitamente a due scopi principali: reclutare nuovi membri e raccogliere denaro. Tali caratteristiche non permettono, tuttavia, che la setta si distingua da altri gruppi, anche istituzionali, che hanno lo stesso obiettivo. È opportuno differenziare e spiegare che le sette si distinguono da qualsiasi altro gruppo per le modalità di azione e di condotta al loro interno. La Singer, riprendendo concetti condivisi e ripresi da più esperti del fenomeno, individua tre variabili, la cui analisi aiuterebbe a definire meglio un gruppo settario: Origine del gruppo; Struttura del potere; Uso di un programma coordinato di persuasione (plagio, lavaggio del cervello). La prima di queste variabili pone in evidenza le motivazioni che favoriscono la nascita dei gruppi settari e introduce a una analisi delle caratteristiche e del "target" dei potenziali "fruitori". Il reperimento di fondi e l’arricchimento del leader, come precedentemente accennato, sono tra i più importanti e frequenti obiettivi all’origine di una setta. Gli adepti vengono spesso "sollecitati" ad iscriversi a corsi interni allo stesso gruppo settario, suddivisi in più livelli, al fine di raggiungere "purificazioni" e "stati mentali" che li portino a "nuova vita". Consigliare gli aderenti alla setta su eventuali "donazioni" e "lasciti" in favore del gruppo e del suo leader, consente a quest’ultimo di avere il pieno controllo, spirituale e materiale, sui membri. I gruppi settari, al fine di ottenere nuovi adepti, si avvalgono dell’opera di veri e propri "reclutatori" che hanno il compito di avvicinare persone potenzialmente interessate all’attività del gruppo. Corrisponde a questo target chiunque attraversi una fase particolarmente delicata della propria vita: depressioni, transizioni professionali o familiari, rinnovato interesse filosofico-culturale-religioso, la mancanza di una relazione sentimentale stabile, etc. Tale classificazione non può indurre a eccessive semplificazioni sui possibili fruitori di movimenti settari. Una delle regole principali, sulla quale la Singer, Climati e altri esperti concordano, è che non esiste una tipologia definita di "persone a rischio". Nessuno può sentirsi totalmente "protetto" o "immune" dal reclutamento e non esistono "categorie" preferenziali che allontanino il rischio. Carlo Climati individua alcuni luoghi dove potrebbe essere facilitato l’incontro tra "reclutatore" e "potenziale adepto": università (i giovani sono spesso attratti dalla novità, si mettono maggiormente in discussione, sono fragili e lontani da casa), palestre, corsi yoga, corsi di filosofia orientale, corsi per il "miglioramento personale". La seconda variabile prende in considerazione la struttura interna al gruppo. Solitamente, tra leader e affiliati, si instaura un rapporto subordinato che presuppone l’obbedienza incondizionata dell’adepto. Tendenzialmente, al vertice del gruppo settario c’è una sola persona che dispone dell’organizzazione e della vita dei membri. La Singer illustra le caratteristiche del leader: "sono autoproclamati, persuasivi e affermano di avere una missione speciale"; "tendono ad essere risoluti e autoritari e vengono spesso descritti come carismatici"; "accentrano su di sé la venerazione". La terza variabile prende in considerazione ciò che viene chiamato "plagio" o "manipolazione mentale". Alcuni esperti distinguono il controllo mentale dal "lavaggio del cervello": il primo presuppone una persuasione sottile, amichevole, sorridente; il secondo ha una connotazione maggiormente violenta e va contro la volontà della persona. - don Marcello Stanzione -Pontifex .

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Febbraio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963