ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 08/01/2010

ATTENZIONE: SI PREPARA UN ALTRO "ATTENTATO" A UN CATTOLICO DEL PARLAMENTO EUROPEO

Post n°2901 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Giorgio Salina denuncia un tentativo di discriminazione contro la Reding

A Bruxelles è in corso il rinnovo della Commissione europea, presieduta da José Manuel Barroso: la Signora Viviane Reding, lussemburghese, già Commissario della Società dell'informazione e mezzi di comunicazione, è candidata ad un nuovo ruolo di Commissario che tra le proprie competenze avrebbe anche i diritti umani, e quindi l’Agenzia relativa che ha sede a Vienna. Tuttavia, secondo quanto rivelato a ZENIT da Giorgio Salina, Presidente dell’Associazione per la Fondazione Europa, “la Signora Reding ha un grave difetto che è un impedimento ad assumere questo ruolo: è cattolica!”. Sarà ascoltata in audizione, presso il Parlamento Europeo martedì 12 gennaio 2010, dalle 13.00 alle 16.00 davanti alla Commissione Libertà, giustizia e affari interni, Diritti della donna e uguaglianza di genere, Cultura, Petizioni ed altre. Salina ha spiegato che “si sta preparando un vero e proprio attentato del tutto simile a quello praticato per ‘bocciare’ Rocco Buttiglione, anche lui perché cattolico”. “Vorrò vedere se esponenti politici italiani avranno ancora la sfrontatezza di dire che anche la signora Reding se l’è cercata, come hanno detto la volta scorsa”, ha commentato Salina. Il Presidente dell'Associazione per la Fondazione Europa, ha precisato che “si sta preparando un'aggressione discriminatoria” guidata da Sophia in 't Veld, del Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, neo Presidente della Piattaforma per la secolarizzazione della politica, già copresidente dell’intergruppo Gay e Lesbiche. Contro la signora Viviane Reding anche Miguel Angel Martínez Martínez del Gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, Hannes Swoboda del Gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo e Rebecca Harms del Gruppo Verde/Alleanza libera europea. “Eppure – ha commentato Salina – sono tutti Eurodeputati che parlano di lotta alla discriminazione ad ogni piè sospinto!”. Swoboda ha chiesto al Presidente della Commissione, Barroso, se sarebbe disposto a cambiare i portafogli dei Commissari a seguito dell’esito delle audizioni dei Candidati designati, qualora ciò fosse suggerito come necessario dal Parlamento Europeo. Il Presidente Barroso ha risposto che il Trattato di Lisbona afferma chiaramente che l'organizzazione interna del collegio dei commissari è responsabilità della Commissione, ma che avrebbe ascoltato i suggerimenti del Parlamento. “C’è curiosità su come si comporteranno i deputati italiani del PD, ma non solo: cosa faranno?”, si è chiesto Salina. “Si alleeranno con gli altri in questa 'guerra santa' contro i cattolici? Perché sia chiaro già fin d’ora che di questo si tratta e non altro, esattamente come per Buttiglione”, ha quindi concluso. - Zenit -

 
 
 

COMMENTO DI PADRE LIVIO AL MESSAGGGIO DATA A MIRJANA IL 2 GENNAIO 2010

Post n°2900 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Cari figli, oggi vi invito a venire con me con totale fiducia, perché io desidero farvi conoscere mio Figlio. Non abbiate paura, figli miei. Io sono con voi, sono accanto a voi. Vi mostro la strada come perdonare voi stessi, perdonare gli altri e, con pentimento sincero nel cuore, inginocchiarvi davanti al Padre. Fate sì che muoia in voi tutto ciò che vi impedisce di amare e salvare, di essere con  Lui e in Lui. Decidetevi per un nuovo inizio, l’inizio dell’amore sincero di Dio stesso. Vi ringrazio".

Commento di Padre Livio al messaggio del 2 gennaio 2010

Un messaggio di una bellezza e profondità incomparabile soprattutto per quanto riguarda la nostra vita interiore. Innanzi tutto, cari amici, la Madonna ci invita ad abbandonarci a Lei. In poche parole, decidiamoci a farci condurre da Lei. Cosa vuol dire? decidiamoci ad accogliere la Madonna nella nostra vita, come nostra Madre e ad essere Suoi figli affettuosi, ubbidienti, premurosi che mettono in pratica tutto ciò che Lei ci dice e che Lei ci indica. Quindi, totale fiducia nella Madonna, affidiamoci a Lei, abbandoniamoci a Lei, facciamoci guidare da Lei nel cammino della vita. Questo invito è rivolto a tutti, ma soprattutto ai giovani che sono soggetti a tanti sbandamenti nella vita e che molte volte sono incerti e si chiedono cosa devono fare nella vita! Ma affidatevi a Maria! Fatevi condurre da Maria! Lasciatevi prendere per mano da Maria! Chiedete ogni giorno alla Madonna di accompagnarvi, di guidarvi, di proteggervi, di indicarvi la strada, di indicarvi il passo che dovete fare; e, se lo fate con cuore aperto, la Madonna vi fa sentire quali passi fare. Dovremmo accoglierLa e farci guidare “con totale fiducia”, senza se, senza ma, senza riserve. Voglio dire, se siamo esitanti, se non abbiamo fiducia, se non ci fidiamo di Lei, non può condurci. Perché la Madonna vuole questo totale affidamento a Lei in modo tale che La prendiamo per mano con totale fiducia? Perché vuole accompagnarci da Suo Figlio e farci conoscere Suo Figlio. Nessuno conosce Gesù più di Maria. Nessuno può indicarci la strada verso Gesù più di Maria, nessuno è pieno di Gesù più di Maria. È quindi attraverso il Cuore di Maria che arriviamo al Cuore di Gesù, è attraverso l'amore per Maria che arriviamo all'amore per Gesù. E' un'esperienza che moltissimi Santi hanno fatto. E la Madonna per l'inizio di questo nuovo anno, di questa “navigazione nel mare tempestoso della vita”, ci dice: “Non abbiate paura, figli miei”, e perché, cari amici, non dobbiamo avere paura? Che pure avremmo mille motivi per aver paura, per essere angosciati e a volte persino disperati? Perché non dobbiamo avere paura? Perché dobbiamo essere sereni, avere lo sguardo di fiducia nel presente e nel futuro? Perché Lei è con noi: “Io sono con voi, sono accanto a voi”. La Madonna è con noi, la Madonna è accanto a noi, non dobbiamo aver paura di nulla. È la Madre che ci protegge ed è la Madre che opera a nostro favore, facendo leva sull'Onnipotenza Divina d'Amore, per cui dicevano i Santi: “La Madonna è l'Onnipotenza supplicante”, la Madonna ottiene qualsiasi aiuto, qualsiasi grazia, qualsiasi protezione; per cui non dobbiamo aver paura né come singoli né come comunità né come Chiesa né come mondo intero. Lei è con noi, accanto a noi, con tutta l'umanità, è accanto a noi con tutta la storia umana, con tutta la nostra generazione. Ci tiene tutti sotto il Suo manto. La Madonna dice cose meravigliose; ha detto che la grazia speciale che Lei dà a Medjugorje è la conversione, ma qui la Madonna indica tre passaggi alla conversione che sono i passaggi del perdono, e che sono quei passaggi che uno psicologo che analizzasse questo messaggio, direbbe: “la Madonna è veramente una grandissima psicologa!”. Ma lo è veramente, cari amici! La Madonna ci indica la via di come perdonare e ci indica la strada. La conversione è opera della Grazia, non è che sia opera nostra, però c'è la nostra cooperazione. Allora la Madonna ci indica il modo con cui dovremmo arrivare alla pace del cuore che è frutto del perdono. Prima di tutto ci dice: “dovete imparare a perdonare voi stessi”. Come è importante perdonare noi stessi, perché se siamo arrabbiati con noi stessi, se disprezziamo noi stessi, se odiamo noi stessi, tutto il rancore che abbiamo contro noi stessi, perché non ci piacciamo, perché la nostra vita è un inferno ecc. tutto il nostro rancore lo riversiamo sugli altri. Dobbiamo imparare a perdonare noi stessi ad accettarci con i nostri limiti e anche con i nostri peccati, non accettare il peccato, ma accettare che siamo peccatori: “siam peccatori, ma figli tuoi”. E quindi accettare la nostra miseria, siamo dei miserabili, non per restare miserabili, ma perché questo è il primo passo per presentare la nostra miseria a Dio. Cioè per presentare i nostri peccati a Dio, perché Dio li distrugga, dobbiamo imparare a riconoscerli. Accettare noi stessi nella nostra miseria, avere l'umiltà di riconoscere che siamo dei poveretti è avere quello sguardo su di noi che ha Dio, cioè Dio ha sui peccatori uno sguardo di compassione, e anche noi dobbiamo avere uno sguardo di compassione verso noi stessi e perdonare noi stessi. Perdoniamo noi stessi, non giustificandoci ma riconoscendoci peccatori. Molti si giustificano, ma il giustificarsi vuol dire riconoscersi giusti anche se si è peccatori, questa è la giustificazione umana. Invece la Madonna ci dice: “riconoscetevi come peccatori, abbiate su di voi il medesimo sguardo di misericordia che Dio ha su di voi”. Allora se noi abbiamo quello sguardo di misericordia su di noi, avremo quello sguardo di misericordia sugli altri, per cui non ci scandalizziamo della pagliuzza che c'è nell'occhio degli altri, quando abbiamo visto la trave che è nel nostro occhio. Il vero perdono di noi stessi che passa attraverso lo sguardo di misericordia che Dio ha su di noi, diventa una capacità di capire gli altri, di perdonarli come abbiamo perdonato noi stessi. In questo modo il cuore si sgela e allora siamo nella condizione di inginocchiarci davanti alla croce e di accettare quel perdono che Gesù invoca dal Padre su di noi: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Bellissimo questo procedimento psicologico: avere su noi stessi quello sguardo di misericordia che Dio ha su noi, avere sugli altri quello sguardo di misericordia che Dio ha sugli altri e infine aprirci alla Divina Misericordia e farci abbracciare da Essa. “Vi mostro la strada come perdonare voi stessi, perdonare gli altri e, con pentimento sincero nel cuore, inginocchiarvi davanti al Padre”. Cioè quello che dobbiamo vedere per primo, il perdono di Dio, rischia di non arrivare mai perché noi siamo induriti verso noi stessi e verso gli altri. Invece, aprendo il cuore, perdonando noi stessi, alla Luce della Divina Misericordia, siamo in grado di perdonare gli altri, siamo in grado di accettare il perdono di Dio su di noi in un modo più profondo, più vero. Poi la Madonna ci dice (guardate che bello, perché poi il cuore si può aprire, si può sbloccare con la Grazia e poi si può purificare in un lungo cammino): “Fate sì”, in che modo? con la preghiera, con la penitenza, con la buona volontà, con i sacrifici: “Fate sì che muoia in voi tutto ciò che vi impedisce di amare e salvare, di essere con Lui e in Lui”, tutte quelle resistenze che rimangono nel cuore, quegli egoismi, quelle passioni, quell'essere noi al centro di tutto, quegli attaccamenti, quelle false sicurezze, facciamo sì che con la preghiera, col sacrificio, con la rinuncia, tutto questo muoia, in modo tale che noi possiamo amare senza impedimenti, senza remore e così salvare anche gli altri, perché nulla ci trattiene dal riversare sugli altri ciò che Dio ha dato a noi e così siamo perfettamente uniti a Gesù; siamo con Lui e in Lui. C'è un programma di vita spirituale splendido, io mi chiedo: “chi fa questi messaggi? Neanche il Papa scrive così bene”. “Decidetevi per un nuovo inizio”, ci fa anche gli auguri di buon anno, però gli auguri di buon anno della Madonna sono una decisione. Io sono partito veramente soddisfatto. Sarà una mia piccola, stupida vanità, però io ho fatto tre catechesi prima di questo messaggio da Medjugorje, sulle “tre decisioni che dobbiamo prendere” e cioè: decidetevi per Dio (per la  conversione), decidetevi per la Santità, decidetevi per il Paradiso. La Madonna ha aggiunto una quarta decisione per il nuovo anno: “decidetevi per un nuovo inizio”, decidetevi perché l'anno nuovo sia veramente un anno nuovo. E come sarà nuovo? se è ispirato dall'Amore di Dio e dal prossimo: “Decidetevi per un nuovo inizio, l'inizio dell’amore sincero di Dio stesso. Vi ringrazio”. Messaggio di una bellezza incomparabile, una sintesi della vita spirituale tracciata. Un cammino spirituale profondissimo. Personalmente ho imparato a memoria questo messaggio, me lo ripeto tutti i giorni, me lo leggerò per chi sa quanto tempo, perché mi specchio in questo messaggio. Voglio far sì che questo messaggio diventi carne della mia carne e sangue del mio sangue. - Dal sito www.medjugorjeliguria.it -

 
 
 

TESTIMONIANZA DI UN SACERDOTE SULL'ALDILA'

Post n°2899 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L'articolo che vi proponiamo di seguito è tratto dal sito web Spirit Dailysi tratta di un’intervista con il sacerdote indiano Don Jose Maniyangatin essa il sacerdote riferisce una sua particolare "esperienza" vissuta nel 1985. Jose Maniyangat è nato il 16 luglio 1949 nel Keralain India. I genitoriJoseph e Theresaebbero sette figli (JoseMaryTheresaLissamaZachariahValsa e Tom) di cui lui era il maggiore. All'età di quattordici anni entrò in seminario dove iniziò gli studi per accedere al sacerdozio. Venne ordinato sacerdote il 1 gennaio 1975 e servì per un certo tempo come missionario nella diocesi di Thiruvalla. A causa di un incidente occorsogli mentre era alla guida della sua motociclettaebbe un’esperienza di "vita dopo la morte" (NDENear Death Experience) nella quale ricevette dal Signore il comando di trasferirsi negli Stati Uniti d’America per svolgervi l’attività di missionario. Vi proponiamo questo articolo per l’indubbia concordanza di contenuti con altre rivelazioni pubblicate nel nostro sitosenza voler con questo affermare certezze sull'autenticità di questo casoper il cui giudizio finale come sempre ci rimettiamo o alle Autorità Ecclesiastiche competenti.
(Informazioni tratte dal sito della parrocchia St. Mary’s Catholic Church in MacclennyFlorida)

Dopo un incidente un sacerdote viene portato a visitare Inferno, Purgatorio e Paradiso

Un pastore cattolico della Florida settentrionale afferma che durante un’"esperienza di premorte" (NDENear Death Experience) gli sarebbe stato mostrato l’aldilà avrebbe anche visto sacerdoti e perfino vescovi sia in paradiso che nell'inferno. Il sacerdote è Don Jose Maniyangatdella chiesa di S. Maria in Macclennye afferma che l'evento sarebbe avvenuto il 14 aprile 1985 - domenica della Divina Misericordia - quando ancora viveva nel suo Paese natalel'India. Vi presentiamo questo caso lasciandolo al vostro discernimento. Ora 54enne e ordinato sacerdote nel 1975 Don Maniyangat ricorda che si stava recando ad una missione per celebrare la Messa quando la moto che stava guidando - un mezzo di trasporto molto comune in quei luoghi - venne travolto da una jeep condotta da un uomo ubriaco. Don Maniyangat ha raccontato a Spirit Daily che dopo l’incidente venne trasportato d’urgenza in un ospedale distante più di 50 chilometri e durante il tragitto accadde che «la mia anima uscì fuori dal corpo. Immediatamente vidi il mio angelo custode» spiega Don Maniyangat. «Inoltre vidi il mio corpo e le persone che mi stavano trasportando all'ospedale. Stavano gridando e subito l'angelo mi disse"Sto per portarti in Cielo. Il Signore desidera incontrarti". Disse però che prima voleva mostrarmi l'inferno e il purgatorio». Don Maniyangat afferma che in quel momentoin un’orribile visionel’inferno si aprì davanti ai suoi occhi. Era spaventoso. «Vidi Satana e persone che lottavanoche venivano torturatee che gridavano» racconta il sacerdote. «E c’era anche il fuoco. Vidi il fuoco. Vidi persone che soffrivano e l'angelo mi disse che ciò era dovuto ai peccati mortali e al fatto che non si erano pentite. Quello era il punto. Erano impenitenti». Il sacerdote racconta che gli venne spiegato che ci sono sette "gradi" o livelli di sofferenza negli inferi. Coloro che in vita hanno commesso "peccato mortale dopo peccato mortale" soffrono il calore più intenso. "Avevano dei corpi ed erano molto bruttitanto crudeli e bruttiorribili"dice Don Maniyangat. «Erano umani ma erano come mostri: spaventosi delle cose dall’aspetto molto brutto. Ho visto persone che conoscevo ma non posso dire chi erano. L'angelo mi disse che non mi era permesso rivelarlo». I peccati che li avevano condotti in quella condizione – spiega il sacerdote - erano trasgressioni come l’aborto l’omosessualitàl’odio e il sacrilegio. Se si fossero pentiti sarebbero andati in purgatorio - gli avrebbe detto l'angelo. Don Jose rimase sorpreso delle persone che vide nell'inferno. Alcuni erano sacerdoti altri erano vescovi. «Ce n’erano molti perché avevano fuorviato la gente» afferma il sacerdote [...]. «Erano persone che non mi sarei mai aspettato di trovare la». Dopo di ciò il purgatorio gli si aprì innanzi. Anche lì ci sono sette livelli - dice Maniyangat - e c’è il fuoco ma è molto meno intenso di quello dell'inferno e là non c’erano "liti o lotte". La sofferenza principale è data dal fatto che non possono vedere Dio. Il sacerdote afferma che le anime che erano in purgatorio potevano aver commesso numerosi peccati mortalima erano arrivate là in virtù del semplice pentimento - ed ora avevano la gioia di sapere che un giorno sarebbero andate in Cielo. "Ho avuto la possibilità di comunicare con le anime" dice Don Maniyangatche dà l’impressione di essere una persona pia e santa. «Mi hanno chiesto di pregare per loro e di chiedere anche alla gente di pregare per loro». Il suo angeloche era "molto bello luminoso e bianco" difficile da descrivere a parole - dice Don Maniyangatlo portò a quel punto in Paradiso. Allora un tunnel - come quello descritto in tanti casi di esperienze di premorte - si materializzò. «Il Paradiso si aprì ed io sentii la musica gli angeli che cantavano e che lodavano Dio» racconta il sacerdote. «Una musica bellissima. Non ho mai sentito una musica come quella in questo mondo. Ho visto Dio faccia a faccia e Gesù e Maria erano così luminosi e sfolgoranti. Gesù mi disse "Ho bisogno di te. Voglio che torni indietro. Nella tua seconda vita per il Mio popolo sarai uno strumento di guarigione e camminerai in una terra straniera e parlerai una lingua straniera".». Di lì ad un anno Don Maniyangat si trovava appunto in una terra lontana chiamata Stati Uniti. Il sacerdote dice che il Signore era molto più bello di qualsiasi immagine esistente su questa terra. Il Suo Volto somigliava a quello del Sacro Cuore ma era molto più luminoso dice Don Maniyangat che paragona questa luce a quella di "mille soli". La Madonna era accanto a Gesù. Anche in questo caso sottolinea che le rappresentazioni terrene sono "solo un'ombra" di come Maria SS. è realmente. Il sacerdote afferma che la Vergine gli disse semplicemente di fare tutto ciò che suo Figlio aveva detto. Il Paradiso dice il sacerdote ha una bellezza una pacee una felicità che sono "un milione di volte" superiori a qualsiasi cosa che conosciamo sulla terra.
«Ho visto anche là sacerdoti e vescovi» nota Don Jose. «Le nuvole erano differenti - non scure o cupe ma splendenti. Bellissime. Molto luminose. E c’erano fiumi che erano differenti da quelli che si vedono qui. E’ quella la nostra vera casa. Non ho sperimentato mai nella mia vita quel genere di pace e di gioia». Maniyangat dice che la Madonna e il suo angelo gli appaiono ancora. La Vergine appare ogni primo sabato durante la meditazione mattutina. «E’ personalee serve per guidarmi nel mio ministero» spiega il pastore la cui chiesa si trova a trenta miglia dal centro di Jacksonville. «Le apparizioni sono private non pubbliche. Il suo viso è sempre lo stesso ma un giorno appare con il Bambino un giorno come Nostra Signora delle Grazie o come Nostra Signora dei Dolori. A seconda dell’occasione appare in modi diversi. Mi ha detto che il mondo è pieno di peccato e mi ha chiesto di digiunare pregare e offrire la Messa per il mondo perché Dio non lo punisca. Abbiamo bisogno di più preghiera. È preoccupata per il futuro del mondo a causa dell’aborto dell’omosessualità e dell’eutanasia. Ha detto che se la gente non ritorna a Dio ci sarà il Castigo». Il messaggio principale tuttavia è di speranza: come tanti altri Don Maniyangat ha visto che l’aldilà era pieno di una luce che guarisce e al suo ritorno ha portato con sé un po’ di quella luce. Qualche tempo dopo ha fondato un ministero di guarigione e dice di aver visto persone guarire da ogni tipo di malattia dall’asma fino al cancro. [...]- E’ stato mai attaccato dal diavolo? Sì particolarmente prima delle funzioni religiose. E’ stato vessato. È stato assalito fisicamente. Ma questo è niente - afferma lui - in confronto alla grazia che ha ricevuto.
Ci sono casi di cancro, AIDS, problemi di cuore ischemia arteriosa. Molte persone attorno a lui sperimentano il cosiddetto "riposo dello spirito" [la persona cade a terra e vi resta per un po’ di tempo in una specie di "sonno"N.d.R.]. E quando accade ciò sentono in loro la pace e a volte vengono segnalate anche guarigioni che sono un assaggio di ciò che lui ha visto e vissuto in Paradiso. - Dall'articolo di Michael H. Brown "Priest says that in brush with death he saw priests and bishops in hellheaven"dal sito Spirit Daily - Fonte: http://profezie3m.altervist - *Io sono Amore* -

 
 
 

LA BEATA ANNA MARIA TAIGI E L’ ANGELO GABRIELE

Post n°2898 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da diglilaverita
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La beata Anna Maria Taigi fu un' umile madre di famiglia romana e  fu  favorita da Dio dei carismi piú stupefacenti. Anna Gesualda era nata a Siena il 29 maggio 1769 dal farmacista Luigi Riannetti e da Maria Masi che dopo un grave fallimento finanziario dovette trasferirsi con tutta la famiglia a Roma. Nella capitale i genitori lavoravano come domestici ed Anna fu mandata in una scuola per fanciulle povere retta dalle Maestre Pie Filippine. A tredici anni dovette iniziare a lavorare prima in alcune fabbriche e poi come cammeriera presso una gran dama subendo il fascino della vita mondana condotta dalla nobildonna. Nel 1790 sposò Domenico Taigi che era servitore presso la ricca famiglia Chigi. I due ebbero sette figli ma per ben tre volte ella patì per la morte di un figlio. Conduceva una dura vita di lavoro e presto sentì il bisogno di un direttore spirituale. Dopo una delusione con un prete incontrò padre Angelo dei servi di Maria  che fu il suo confessore per molti anni. Rinunciò a tutti gli interessi mondani indossando gli abiti più modesti e pregando incessantemente mentre svolgeva i lavori domestici. Per incrementare le misere entrate del marito faceva lavori di cucito e contemporaneamente si dava da fare per trovare denaro o alimenti per venire in soccorso a coloro che erano più miseri di lei. Ogni mattina riuniva i familiari per le orazioni e coloro che partecipavano alla benedizione vespertina in parrocchia poi si incontravano  di nuovo per le preghiere serali e per la quotidiana lettura spirituale la vita spirituale di Anna raggiunse dei livelli mistici molto notevoli, ella era preoccupata dei pericoli diabolici che minacciavano le singole anime e la Chiesa. Padre Angelo la mise in contatto con il cardinale Pedicini che la fece conoscere in giro come donna virtuosa capace di aiutare gli altri sul cammino della santificazione, infatti fu consigliera spirituale di san Vincenzo Pallotti,  san Gaspare de Bufalo e san Vincenzo Strambi oltre a numerosissimi vescovi e sacerdoti esemplari.  Il 26 dicembre del 1808 abbracciò come terziaria laica l’ordine secolare Trinitario, proclamandosi a vita umile serva della Santissima Trinità. Fino alla fine dei suoi giorni fu accompagnata da una sorta di sole luminoso nel quale poteva leggere gli avvenimenti futuri e leggere nelle anime dei vivi e dei morti.  Il suo angelo custode la istruiva in permanenza d'una maniera straordinaria e sensibile, ad anche non disdegnava di darle una mano nei compiti domestici, affinché fosse assicurata la buona condotta della casa. E' vero che ella aveva molto da fare, col suo bravo marito Domenico Taigi , una buona pasta d'uomo, ma indolente  come se ne vedono pochi, e tanto piú esigente che rimase sempre molto preso dalla sua dolce consorte. Questa intratteneva coi tre arcangeli una delicata familiaritá. Ella aveva una preferenza per Gabriele, perché era l'angelo dell'Annunciazione. Quando ella fu sul punto di morire - tre o quattro giorni prima - egli le manifestó la sua sollecitudine, cosí come lo riporta il confessore della beata: "Avevo celebrato la messa per lei, che era malata, nell'oratorio privato della casa. Appena si fu comunicata, ella fu in preda ad una violenta convulsione seguita da una sincope mortale. Ella vide allora apparire davanti a lei un personaggio d'una formidabile bellezza che le mise la mano sulla bocca per trattenere il suo soffio, come se volesse impedire al suo spirito di lasciare il corpo. Poi gli indicò il giorno preciso della sua morte, che si verificò puntualmente, tutto prodigandogli il suo conforto in vista delle angosce che accompagnerebbero il suo passaggio all'eternitá. Mai, dacché la conoscevo, l'avevo vista cosí gioiosa e pronta come quando evocó la sua morte, dopo avermene annunciato la data. Penso che il personaggio celeste fosse San Gabriele, spirito di forza, che io avevo pregato per lei affinché le desse forza e coraggio durante la sua malattia”. Dio aveva permesso all'angelo Gabriele di portare ad Anna Maria l'annuncio dei suo passaggio nell'eternità e gliene indicò anche la data precisa: gioiosa notizia per lei, ma Domenico ed i figli risentirono crudelmente la perdita della loro sposa e madre, quantunque li confortava la certezza che essi avevano della sua santità. Anna morì il 9 giugno del 1837, dopo sette mesi di acute sofferenze e di grandi tribolazioni spirituali, all’età di 68 anni. Domenico, che all’età di novantadue anni depose al processo di beatificazione, lasciò questa dichiarazione sulla moglie: “ Accadeva spesso che al mio ritorno a casa la trovassi piena di gente. Immediatamente ella si concedava da tutti, fossero anche una nobildonna o un prelato, per prendersi cura di me con sollecitudine amorosa: ognuno poteva rendersi conto che faceva ogni cosa con tutto il cuore, mi avrebbe persino tolto i calzari dai piedi, se lo avessi permesso. In breve, era per me di consolazione e di conforto in ogni cosa […] La serva di Dio sapeva come mettere ognuno a suo agio e lo faceva con una grazia che non mi è possibile descrivere. Spesso tornavo a casa stanco, di malumore e irascibile ma ella sempre sapeva addolcirmi e rallegrarmi”. A diciotto anni dalla sua morte, durante la riesumazione del suo corpo, si scoprì che per tutto quel tempo era rimasto intatto e in stato di perfetta conservazione, come se fosse stata sepolta ventiquattro ore prima. Anna fu beatificata da papa Benedetto XV il 30 maggio 1920 ed i suoi resti sono conservati nella chiesa di San Crisogono in Trastevere retta dai Padri Trinitari. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

FRANCIA: FISCHIATO IL VESCOVO CHE NON VUOL FAR DIRE LA MESSA IN LATINO

Post n°2897 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da diglilaverita
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Il vescovo contestato, fischiato dai fedeli e lasciato fuori dalla chiesa perché voleva trasferire il parroco giudicato troppo tradizionalista. È accaduto a Thiberville, nella diocesi di Evreux, in Normandia e il caso fa discutere il mondo cattolico francese. La parrocchia di Thiberville viene considerata uno dei rari casi in Francia di perfetta applicazione del motu proprio Summorum Pontificum, con il quale nel 2007 Benedetto XVI decise di liberalizzare la messa antica in vigore prima del Concilio. L’abbé Francis Michel, parroco dal 1986, da tempo ormai celebra personalmente, ogni domenica, una messa pomeridiana in rito antico che si aggiunge alle tre celebrate secondo il messale post-conciliare. Tutte le messe, quelle alla vecchia maniera come quelle alla nuova, sono celebrate con il sacerdote rivolto verso oriente, che dunque dà le spalle ai fedeli. La parrocchia, che conta 4. 500 anime, è fiorentissima: le chiese – ben tredici i campanili nel paese e nelle campagne circostanti – sono sempre piene, i bambini che frequentano il catechismo sono 120, una trentina le prime comunioni ogni anno. Si fanno ancora le processioni, si celebrano i battesimi individuali, c’è l’adorazione del Santissimo e i riti funebri sono sempre presieduti da un prete e non da laici come accade sempre più spesso nella secolarizzata Francia. Nonostante i risultati in controtendenza con quanto accade in altre zone della diocesi e del Paese, sono cresciuti i malumori tra il clero per i metodi dell’abbé Michel. Lo scorso maggio si sono diffuse le prime voci sul suo possibile trasferimento. Il provvedimento del vescovo, Christian Nourrichard, è arrivato nelle scorse settimane e domenica 3 gennaio il prelato si è presentato nella chiesa parrocchiale di Thiberville per celebrare la messa e insediare il nuovo parroco. Il paese si è mobilitato, con il sindaco e i consiglieri regionali in testa, per protestare. Rivestito di paramenti color arcobaleno, monsignor Nourrichard, non appena fatto l’ingresso, è stato aspramente contestato dai parrocchiani, che hanno cominciato a fischiarlo, hanno fatto scendere i loro figli chierichetti dall’altare, hanno abbandonato la chiesa per trasferirsi in un’altra, dove il parroco dimissionato celebrava la messa. Il vescovo ha cercato di raggiungerli e di entrare nella chiesa, ma i fedeli lo hanno fermato e gli hanno impedito di entrare. Monsignor Nourrichard si è ripresentato in paese al pomeriggio, per la messa in rito antico, e ha constatato che la chiesa era piena e che la sua decisione di trasferire il parroco dovrà essere «attentamente valutata coi suoi collaboratori».Molti fedeli sostengono che la decisione del vescovo, che conosce bene l’abbé Michel in quanto suo vecchio compagno di seminario, non aveva motivazioni se non quella di dare una direzione meno tradizionale alla parrocchia. Nei siti web blog vicini al mondo tradizionalista si esalta la resistenza degli abitanti di Thiberville: «Quella buona gente ha applicato senza conoscerlo – si legge nel blog messainlatino. it – il motto del neovescovo dell’Aquila, monsignor D’Ercole: se il vescovo dice o si comporta in modo diverso dal Papa, per evitare lo strabismo si guardi soltanto al Papa». Ma c’è chi esprime preoccupazione per l’atto di disobbedienza nei confronti del vescovo da parte del sacerdote e dei suoi fedeli. - Andrea Tornielli - I Segni dei Tempi -

 
 
 

LE NUOVE PIAGHE D'EGITTO. SEI CRISTIANI UCCISI. MATTANZA ISLAMICA NEL NATALE COPTO.

Post n°2896 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da diglilaverita
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Ieri in Egitto sicari musulmani hanno assassinato in un agguato sei cristiani copti all’uscita da una chiesa. E’ avvenuto in occasione del Natale dei copti, una delle più antiche e originarie comunità cristiane di tutto il mondo arabo. I cristiani sono stati uccisi da un commando islamico armato che ha aperto il fuoco contro un gruppo di fedeli che aveva appena partecipato alle celebrazioni della festività copta. Mentre Gamal Mubarak, figlio del presidente Hosni e suo erede designato, partecipava al Cairo alla messa celebrata da Shenuda III, il Papa dei cristiani copti egiziani, nel villaggio di Nagaa Hammadi avveniva la strage. Il sanguinoso episodio di violenza è avvenuto nella provincia di Qana, seicento chilometri a sud del Cairo, in una regione abitata da una cospicua comunità copta. Fonti locali hanno riferito che, dopo l’attentato, nella cittadina è stato imposto il coprifuoco e sono state schierate numerose forze di polizia. Nel frattempo migliaia di cristiani hanno marciato salmodiando slogan come “Lunga vita alla croce” e “No alla persecuzione”. Secondo una nota del governo egiziano, “l’incidente è collegato al rapimento e allo stupro di una bambina musulmana della zona”, che sarebbe stato compiuto da un giovane cristiano. Ma i copti replicano che si tratta invece del brutale culmine di una lunga e violenta campagna d’odio e persecuzione contro le chiese e i fedeli da parte dei gruppi islamisti. L’episodio è infatti il più grave nella scia di scontri intra-confessionali iniziati in Egitto dagli anni Novanta, segnato dalle più note stragi di turisti.
La comunità cristiana si era riunita per celebrare la messa di mezzanotte, in occasione del Natale copto che cade il 7 gennaio. Gli assalitori hanno aperto il fuoco in modo indiscriminato sulla folla, abbattendo sei civili e un poliziotto. Il vescovo Kirollos, della diocesi di Nag Hamadi, conferma che le vittime sono “sei fedeli e una guardia addetta alla sicurezza”. Il religioso aveva lasciato la chiesa qualche minuto prima dell’arrivo del commando armato. Nelle scorse settimane il vescovo aveva ricevuto minacce di morte da parte di gruppi musulmani. Gruppi di musulmani lo avevano avvertito: “Non vi permetteremo di celebrare le feste”. La polizia ha invitato il vescovo Kirollos a restare al sicuro nella propria abitazione, nel timore di nuove violenze. L’uccisione dei sei copti marca il già barbarico clima di persecuzione contro i cristiani. In Egitto, con l’avallo della più antica e illustre università islamica sunnita di al Azhar, è stato appena pubblicato il “Rapporto scientifico” di Muhammad Imarah, membro del comitato scientifico di al Azhar, in cui si accusa la cristianità di essere “una religione politeista”. Lo scorso ottobre studenti di fede musulmana avevano lanciato pietre contro chiese e case dei copti cristiani per vendicare l’arresto di quattro musulmani accusati di aver ucciso un cristiano. A maggio quattro egiziani, tutti copti, sono stati uccisi davanti a una gioielleria appartenente a un copto in un quartiere popolare del Cairo. “Sono andati oltre la Trinità e la moltiplicazione degli dei, hanno raggiunto l’idolatria, in cui Gesù prende il posto del Padre”, scrive Imarah sui cristiani, che accusa di “takfir”, apostasia. Il takfir è l’accusa di “tradimento della fede”, apostasia e sedizione di cui sono stati accusati Anwar al Sadat e migliaia di altre vittime musulmane in Algeria e in Egitto. Nei mesi scorsi si sono registrati anche casi di rapimenti di ragazze copte per convertirle all’islam. Una delle vicende più note è quella di Nermeen Mitry. Era stata rapita nel villaggio di el Mahalla da un musulmano con la complicità della zia. Un centinaio di islamici, armati di spade e di bastoni, hanno attaccato i cinque membri della famiglia della ragazza e hanno lasciato il villaggio soltanto dopo che i copti erano stati costretti a riconciliarsi con l’autore del rapimento. “Per ogni colpo che ci davano, cantavano ‘c’è un solo Allah’. Ci tiravano fuori dall’automobile dicendoci ‘uscite! seguaci della religione del cane!’”. Due cristiani sono stati poi uccisi a Hagaza, sulle rive del Nilo, mentre tornavano dalla chiesa. Ieri il vescovo Kirollos ha lanciato un allarme spaventoso: “E’ in corso una guerra religiosa per far fuori i cristiani in Egitto”. I copti sono la principale minoranza religiosa che vive nel paese e rappresentano il 15 per cento della popolazione su un totale di 80 milioni di abitanti circa. Negli ultimi trent’anni la stima dei fedeli rimasti uccisi o feriti in attacchi si aggira attorno alle quattromila vittime. Uno dei casi più gravi avvenne nel 1997 con la mattanza, attribuita ai terroristi islamici della Jamaa Islamiya (lo stesso gruppo che firmò il massacro di sessanta turisti a Luxor), che insaguinò una chiesa della provincia di Al Minya. Un anno fa il sindacato dei medici egiziani aveva persino stabilito che trapianti tra persone di “diverso credo o nazionalità”, leggi cristiani, vanno proibiti e i trasgressori puniti. La decisione fu sostenuta da alcuni imam radicali che bollarono come “impuro” il sangue cristiano. - Giulio Meotti - I Segni dei Tempi -

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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