ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 25/01/2010

LE RAGIONI DEL SOTTOSVILUPPO DI HAITI

Post n°2989 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

In seguito alla trasmissione su Radio Maria (ore 21-22,30) che ho fatto il 18 gennaio su Haiti (vedi il testo sul mio sito: www.gheddopiero.it), ho ricevuto alcune telefonate e messaggi che chiedono perchè la grande differenza fra i due stati in cui è divisa l'isola di Hispaniola, Haiti e Santo Domingo. Oggi Haiti è distrutto dal terremoto ma l'abisso che separa i due paesi era evidente già prima di questo tragico avvenimento. Alcuni dati dell'Onu degli ultimi anni.

- Haiti è al 149° posto su 182 nazioni nell'Indice di sviluppo umano, Santo Domingo al 92° posto.

- Prodotto nazionale lordo (Pil) pro capite 698 e 3.772 dollari.

- Il 72% degli haitiani vive con meno di due dollari al giorno, contro il 15% dei cittadini di Santo Domingo.

- La speranza di vita alla nascita è di 55 anni ad Haiti, 65 anni a Santo Domingo.

- Analfabetismo: 53% ad Haiti, 13% a Santo Domingo.

Per capire le diverse situazioni di due paesi in un'unica isola, bisogna conoscere la storia. L'isola di Hispaniola, scoperta da Cristoforo Colombo nel 1492, era colonia spagnola ma trascurata dagli spagnoli che avevano occupato tutta l'attuale America Latina (eccetto il Brasile), dal Messico al Cile fino all'Argentina. Nel 1625 la Francia incomincia a colonizzare la parte orientale dell'isola e nel 1664 la Spagna riconosce la sua proprietà sull'attuale Haiti. La Francia si impegna a colonizzare la sua parte dell'isola con numerosi coloni francesi, importando molti schiavi dall'Africa e coltivando canna da zucchero, caffè, cacao, banane e altra frutta tropicale. Nel 1700 Haiti era la più ricca delle colonie dell'emisfero occidentale (allora chiamata "La perla dei Caraibi"), grazie, soprattutto, alle notevoli esportazioni di zucchero e cacao, mentre Santo Domingo, rimasto spagnolo, era povero, poco abitato e quasi abbandonato. Durante e dopo la Rivoluzione francese del 1789, le nuove idee sui diritti dei popoli si diffondono nelle colonia francesi e anche ad Haiti si verifica una rivolta di popolo, non più come a Parigi contro i re e i nobili, ma la rivolta dei neri contro i francesi. Dopo varie vicende di guerra civile, nel 1804 Haiti dichiara la sua indipendenza, il secondo paese indipendente del continente americano dopo gli Stati Uniti. Ma mentre gli Stati Uniti (la cui nascita ufficiale è del 1798) conobbero un rapido sviluppo politico-economico, per Haiti l'indipendenza formale dalla Francia segna l'inizio di due secoli di guerre civili e dittature. Nel 1800 Haiti è guidata da una serie di presidenti, la maggioranza dei quali rimane in carica solo per pochi anni o mesi. E anche in seguito non ha più avuto stabilità politica, eccetto nel breve periodo di occupazione da parte dell'esercito americano (1915-1934) per mettere fine al caos in cui il paese era precipitato. Al contrario, Santo Domingo ottiene l'indipendenza dalla Spagna in modo abbastanza pacifico nel 1844 con un popolo unito e, anche se nella sua storia vi sono stati periodi turbolenti e di dittature, da tempo gode di una discreta stabilità politica. Oggi a Santo Domingo i bianchi e mulatti sono l'88% dei 9 milioni di abitanti, ad Haiti i neri sono il 94% e i mulatti il 5% degli otto milioni di haitiani. Ma la maggioranza nera di Haiti è divisa in tante etnie e fazioni, secondo il luogo e la lingua d'origine degli antenati schiavi. Fino ad oggi in Haiti l'unità di popolo e la stabilità politica, condizioni indispensabili per lo sviluppo economico, sono sconosciute. Questa è la radice etnico-storica che spiega la differenza fra due paesi vicini. La storia dimostra che anche quando un popolo ha diritto all'indipendenza, se questa viene concessa quando quel popolo non è unito e preparato a governarsi, si rivela dannosa per il popolo stesso.
Cioè, le guerre o guerriglie di liberazione africane del secolo scorso (e anche quella di Haiti di due secoli fa) falliscono sempre o quasi sempre, perché violenza chiama violenza e nelle guerre o guerriglie civili le ideologie e gli uomini più violenti inevitabilmente prevalgono. - * Padre Piero Gheddo, già direttore di "Mondo e Missione" e di Italia Missionaria, è il fondatore di AsiaNews.- Zenit -

 
 
 

MESSAGGIO DA MEDJUGORJE DEL 25 GENNAIO 2010

Post n°2988 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Cari figli, questo tempo sia per voi il tempo della preghiera personale affinchè nei vostri cuori cresca il seme della fede e che cresca nella gioiosa testimonianza agli altri. Io sono con voi e vi voglio esortare tutti: crescete e rallegratevi nel Signore che vi ha creati. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Commento personale:

Questo Messaggio della Regina della Pace dice molto di piú di quanto a prima vista non sembri. L’ultima sua frase mi sembra la chiave per capire tutto il corpo del Messaggio. Lei ci fa tornare al Padre Creatore, alla sorgente della nostra vita, al seme che è stato posto nel nostro cuore: la Vita Divina. Il verbo che torna ben tre volte è il verbo "crescere", che ricorda quel "crescete e moltiplicatevi" delle origini. Ma non si tratta qui di crescere nel numero, nella statura o nel peso, ma nella qualità, perché la crescita alla quale la Regina della Pace ci invita è quella della Fede, in un clima di preghiera.

Forse a qualcuno di voi tornano alla mente le parole del Canto:

"Il Signore ha messo un seme nella terra del mio giardino.

Il Signore ha messo un seme nel profondo del mio mattino.

Io appena me ne sono accorto sono sceso dal mio balcone,

e volevo guardarci dentro e volevo vedere il seme.

Il Signore ha messo un seme nella terra del mio giardino,

Il Signore ha messo un seme all’inizio del mio mattino.

Io vorrei che nascesse il seme, io vorrei che fiorisse il fiore,

ma il tempo del germoglio lo conosce il mio Signore…."

La Regina della Pace ci dice che il seme della Fede non cresce leggendo tanti libri, ma nel tempo della preghiera personale, nel tempo che ci riserviamo per incontrare personalmente il Padre Celeste: per Lui ognuno di noi è unico e irripetibile. Quante volte il seme non cresce! Non cresce perché non lo si annaffia, non si ha cura di lui, lo si lascia in mezzo alla zizzania. Non cresce perché non gli diamo tempo e non lo curiamo. Il Padre Celeste ha messo il buon seme nel nostro cuore, ma in tutti, a causa del peccato originale, ci troviamo la zizzania. Vorremmo strapparla, ma si rischia di fare danni. La zizzania si puó estirpare anche togliendo l’acqua o la terra stessa: piú si semina buon grano e meno terreno le resta per germinare. Piú si prega e meno spazio resta alla zizzania. Infine un bel campo coltivato e ricco di frutti si fa propaganda da sé: la testimonianza nasce dalla vita, come il frutto dall’albero buono. Quanta fiducia esprima Maria con queste semplici parole, e quanta gioia irradia ogni parola! E’ la gioia di chi ha avuto fiducia e non è rimasto deluso perché tanto bello e tanto abbondante è stato il raccolto. Ci accompagni, visto che è con noi, e ci aiuti a capire come crescere nella Fede. Vi benedico. P. Armando -

(Innamorati di Maria)

 
 
 

LA STORIA/NONNA HOWE A RISCHIO INQUISIZIONE PERCHE' CRISTIANA

Post n°2987 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Una storia degna di Collodi. E’ accaduta a Norwich in Gran Bretagna, ma non si tratta di Pinocchio. La protagonista è un’arzilla nonnina pensionata di 67 anni, Pauline Howe, che ha avuto la malaugurata idea di distribuire volantini a contenuto religioso contro l’omosessualità durante una parata gay, lo scorso 25 luglio. Immaginabile la reazione dei variopinti manifestanti che, sentitisi offesi, hanno aggredito verbalmente l’anziana pensionata. La signora Howe, avendo ritenuto di aver subito un torto, si rivolge, da brava cittadina, alle autorità pubbliche per far valere i propri diritti e scrive al direttore generale del comune di Norwich, denunciando l’aggressione. Come Pinocchio, resta poi in fiduciosa attesa che la giustizia faccia il proprio corso. Settimane dopo la denuncia, viene presa di soprassalto quando due police officers bussano alla sua porta. Gli agenti spiegano alla sconcertata signora Howe che la lettera da lei scritta rischiava di contenere espressioni omofobiche tali da integrare un "hate incident", ovvero uno di quei casi che debbono essere attentamente indagati. Così, sottopongono la spaventatissima signora Howe ad un interrogatorio di 80 minuti, tanto da meritarsi un titolo ad effetto sul Daily Mail: «The English Inquisition». Nella lettera contestata, l’ingenua pensionata, dopo aver accennato al fatto che i manifestanti avessero assunto «un atteggiamento verbale aggressivo e violento», ha voluto incautamente proseguire affermando: «Io ed altri cristiani non intendiamo intrometterci nella privacy delle persone né pretendiamo di impedire comportamenti offensivi nelle abitazioni private. E’ l’esternazione pubblica di una simile indecenza per le strade di Norwich che noi riteniamo offensiva nei confronti di Dio e di molti residenti di Norwich». La povera signora Howe, poi, ha osato utilizzare, nella prosa imprudente della lettera, espressioni derivate dal linguaggio biblico per descrivere le pratiche omosessuali, spiegando, infine, tutte le esiziali conseguenze di tali pratiche, dalla caduta degli imperi alle infezioni sessualmente trasmissibili. Lo scorso settembre Pauline Howe riceve una lettera da Bridget Buttinger, vice direttrice generale del Comune di Norwich, con la quale viene avvertita della possibilità che le espressioni da lei utilizzate possano integrare estremi di reato. La zelante funzionaria spiega che l’amministrazione locale ha il dovere, come tutti gli altri enti pubblici, di «eliminare ogni forma di discriminazione». Per tale motivo, precisa alla signora Howe la stessa funzionaria, «il contenuto della lettera è stato ritenuto discriminatorio a causa delle espressioni utilizzate nei confronti di alcune persone per il loro particolare orientamento sessuale», e quindi la stessa lettera è stata «trasmessa all’autorità di polizia». Da qui la sgradita visita dei police officers che, come i due carabinieri di Pinocchio, si erano recati dalla povera signora Howe per notificarle il fatto che lei avrebbe potuto passare da denunciante a denunciata. Fortunatamente, pare abbia poi prevalso il buon senso, per cui nessuna incriminazione dovrebbe essere mossa alla sfortunata signora Howe. L’intervento delle forze dell’ordine, comunque, è parso talmente surreale – un episodio davvero collodiano – che lo stesso Ben Summerskill, il capo della potentissima lobby gay denominata Stonewall, - noto per non fare sconti a nessuno sul fronte dei diritti omosessuali – è arrivato a criticare l’intervento della polizia in questo caso, definendolo «disproportionate». Il mio amico e collega avvocato Mike Judge, legale della signora Howe, intende ora valutare se siano ravvisabili nel comportamento dei funzionari comunali o dei poliziotti gli estremi della violazione del diritto di opinione e credo religioso protetti dal Human Rights Act. Mike Jugde, avvocato che si occupa principalmente di casi relativi alla libertà religiosa, ha commentato l’episodio della signora Howe precisando: «Affinchè un sistema democratico possa sopravvivere i cittadini devono essere liberi di esprimere le proprie opinioni, ancorché impopolari, ad una pubblica autorità senza il timore di sentire bussare la porta da agenti di polizia». Un anno fa, durante un nostro incontro a Londra, Mike Judge mi aveva già confessato che in Gran Bretagna «it’s not a crime to be a Christian, but it increasingly feels like it». Non è ancora un reato essere cristiani ma lo si comincia sempre più a percepire come tale. Il caso Howe rappresenta un’ottima lezione per tutti i politicanti corretti che nel nostro Paese pretendono di discettare e legiferare sull’omofobia con la grossolanità di chi si ostina a non vedere il rischio che possa essere travalicato il labile confine tra l’offesa ed il diritto alla libertà di espressione e di credo religioso. - ilsussidiario -

 
 
 

SCUOLA?..E NUOVI MODELLI: UNA TRANSESSUALE A SCUOLA, PER SPIEGARE AI RAGAZZI LA SUA VITA E LA SCELTA DI CAMBIARE SESSO

Post n°2986 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

EMPOLI - Una transessuale a scuola, per spiegare ai ragazzi la vita da transgender e come è maturata la scelta di cambiare sesso: è accaduto venerdì al liceo Pontormo di Empoli, dove i ragazzi del biennio erano radunati in assemblea. L’appuntamento verrà ripetuto lunedì prossimo con gli studenti del triennio. La notizia è riportata da Il Giornale e approfondita nel fascicolo regionale del quotidiano. L’incontro era stato richiesto dai rappresentanti di istituto degli studenti che volevano conoscere meglio le problematiche dell’omofobia e dei transgender. A Empoli ha parlato della sua scelta di vita Regina Satariano, nota trans che da anni cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica su queste problematiche. Regina, oltre a essere un’imprenditrice, titolare di un noto locale di Torre del Lago, dove organizza anche Miss Trans, è - tra l’altro - responsabile del Consultorio trans genere di Viareggio.

LA PRESIDE - La professoressa Daniela Borghesi, dirigente scolastico del liceo scientifico Pontormo di Empoli, ha regolarmente autorizzato l’assemblea scolastica degli studenti con Regina Satariano. «Personalmente non potevo essere presente al primo incontro, ma c’erano numerosi insegnanti che mi hanno spiegato il grande interesse dei ragazzi e delle ragazze per il tema trattato. La trans ha raccontato la sua esperienza di vita e ha spiegato l’esigenza di far rispettare i diritti umani di tutti. Non si sono trattati argomenti politici, ma ha descritto il percorso che l’ha portata da ragazzo a voler diventare una trans». «Sono stati gli studenti - spiega Federica Briganti, rappresentante d’istituto - a scegliere il tema omofobia e transgender. La prima assemblea è stata entusiasmante e lunedì si replica per i ragazzi del triennio». Pare che fra i genitori dei ragazzi più giovani qualcuno abbia storto la bocca per l’opportunità di invitare una trans.

REGINA: «ESPERIENZA SORPRENDENTE» - È stata una esperienza sorprendente per me, non mi aspettavo che ragazzi di 14 e 15 anni mi accogliessero con la tranquillità e la semplicità che ho trovato». A parlare è Regina Satariano, la trans che ha raccontato agli studenti del biennio del liceo Pontormo di Empoli la sua storia. «Ho cercato di parlare in modo molto semplice raccontando la mia scelta, fatta quando avevo 26 anni, in un periodo in cui decidere di diventare trans non era una cosa da poco. Oggi la situazione è cambiata, anche se i problemi non sono tutti risolti. Agli studenti ho spiegato le differenze fra una transessuale e una drag queen. Cosa significa essere trans. Ho detto che davanti alle discriminazioni sono loro la nostra speranza». Agli studenti Regina ha detto di non rinnegare il suo passato da prostituta: «Quando avevo 26 anni e ho deciso di intraprendere questo percorso servivano tanti soldi, decine di milioni per modificare il fisico e fare cure ormonali: prostituirmi era l’unico modo per avere i soldi necessari. Molte ragazze fanno questo anche oggi perchè, da trans, trovare un lavoro è difficile. Quando sul tuo documento c’è un nome da uomo e invece sei donna, o viceversa, difficilmente un datore di lavoro ti assume». Regina è titolare del Priscilla Cafè di Torre del Lago, ma è anche la responsabile del Movimento di Identità Transessuale (Mit) Italia e ha fatto nascere a Viareggio il consultorio Transgenere. - Corriere della sera -Isegni dei Tempi -

 
 
 

PAKISTAN: DOMESTICA CRISTIANA DODICENNE TORTURATA E UCCISA DAL PADRONE MUSSULMANO...MA TUTTO TACE!!!

Post n°2985 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Una giovane cristiana di 12 anni è morta per le violenze inflitte dal suo datore di lavoro, un ricco e potente avvocato musulmano di Lahore. Il decesso è avvenuto il 22 gennaio scorso e ha scatenato le proteste della comunità cristiana, che ha manifestato davanti al governatorato provinciale del Punjab. Le autorità cercano di placare gli animi e assicurano giustizia; il presidente pakistano Zardari promette un risarcimento alla famiglia. La ong protestante Sharing Life Ministry Pakistan (Slmp) riferisce che Shazia Bashir, 12 anni, lavorava da otto mesi come collaboratrice domestica nella casa di Chaudhry Muhammad Naeem, avvocato ed ex presidente della Lahore Bar Association. Fonti cristiane aggiungono che la ragazza era vittima di continue vessazioni ed è stata violentata e torturata prima di essere uccisa. Sohail Johnson, coordinatore di Slmp, sottolinea che la giovane lavorava in condizioni di stress psicologico e fisico, era soggetta a traumi e non riceveva la paga mensile pattuita (circa 12 dollari). "Era ricoperta di insulti – spiega – ogni volta che sollevava la questione del compenso". L’attivista cristiano conferma che Shazia, tre giorni prima di morire, ha subito torture dal suo datore di lavoro. L’uomo ha cercato di curarla a casa, senza avvertire i genitori delle condizioni di salute. I trattamenti sono risultati inefficaci e si è reso necessario il ricovero al Meo Hospital di Lahore. "I genitori di Shazia non hanno potuto vedere la figlia" denuncia Razia Bibi, 44 anni, zio della vittima. La 12enne è morta il 22 gennaio scorso in ospedale a causa delle ferite subite. Sohail Johnson conferma che il cadavere presentava i segni delle torture in 12 punti diversi del corpo ed è stata ricoverata "con la mandibola fratturata". In un primo momento la famiglia di Chaudhry Muhammad Naeem ha proposto un risarcimento di 250 dollari ai genitori per non sporgere denuncia; poi si sono dati alla fuga. La polizia li ha arrestati ieri dietro pressioni del governo federale. Il 23 gennaio la comunità cristiana ha tenuto una manifestazione davanti agli uffici dell’Assemblea provinciale del Punjab. L’associazione dei legali di Lahore, invece, si è schierata a difesa del potente avvocato musulmano. La minoranza cristiana esprime dubbi sull’indipendenza e l’efficacia delle indagini avviate dalla polizia. Tuttavia Rana Sanaullah, Ministro della giustizia del Punjab, assicura che non vi saranno interferenze esterne e verrà fatta giustizia. Sohail Johnson (nella foto con il cadavere della giovane uccisa) spiega che il 99% delle ragazze cristiane, provenienti da famiglie povere, lavorano come domestiche per ricchi musulmani. Esse sono sovente vittime di abusi e violenze fisiche, sessuali e psicologiche. "In alcuni casi – aggiunge l’attivista – i loro padroni le danno in sposa a domestici musulmani, obbligandole a convertirsi all’islam". Il coordinatore di Slmp conclude che "queste vulnerabili ragazze cristiane non godono di alcuna protezione" e chiede al governo "a tutelarle". Il presidente pakistano Asif Ali Zardari invita il governo del Punjab a sostenere economicamente la famiglia della ragazza uccisa e promette 6mila dollari in aiuti. La somma dovrebbe coprire anche le spese necessarie per i funerali di Shazia Bashir, che si terranno oggi a Lahore. - AsiaNews -

E LA COMUNITA' INTERNAZIONALE CONTINUA A FAR FINTA DI NIENTE!!!! PENSO CHE AL POSTO DEL CUORE CI SIA SOLO FREDDO MARMO!!!!

Diglilaverita

 

 
 
 

CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO

Post n°2984 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La festa liturgica della "conversiti sancti Pauli", che appare già nel VI secolo, è propria della Chiesa latina. Poiché il martirio dell'apostolo delle Genti viene commemorato a giugno, la celebrazione odierna offre l'opportunità di considerare da vicino la poliedrica figura dell'Apostolo per eccellenza, che scrisse di se stesso: "Io ho lavorato più di tutti gli altri apostoli", ma anche: "io sono il minimo fra gli apostoli, un aborto, indegno anche d'essere chiamato apostolo". Adduce egli stesso le credenziali che gli garantiscono il buon diritto di essere considerato apostolo: egli ha visto il Signore, Cristo Risorto, ed è, perciò, testimone della risurrezione; egli pure è stato inviato direttamente da Cristo, come i Dodici: visione, vocazione, missione, tre requisiti che egli possiede, per i quali quel miracolo della grazia avvenuto sulla via di Damasco, dove Cristo lo costringe a una incondizionata capitolazione, sicché egli grida: "Signore, che vuoi che io faccia?". Nelle parole di Cristo è rivelato il segreto della sua anima: "Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo". E’ vero che Saulo cercava "in tutte le sinagoghe di costringere i cristiani con minacce a bestemmiare", ma egli lo faceva in buona fede e quando si agisce per amore di Dio, il malinteso non può durare a lungo. Affiora l'inquietudine, cioè "il pungolo" della grazia, il guizzo della luce di verità: "Chi sei tu, Signore?"; "Io sono Gesù che tu perseguiti". Questa mistica irruzione di Cristo nella vita di Paolo è il crisma del suo apostolato e la scintilla che gli svelerà la mirabile verità della inscindibile unità di Cristo con i credenti. Questa esperienza di Cristo alle porte di Damasco, che egli paragona con l'esperienza pasquale dei Dodici e con il fulgore della prima luce della creazione, sarà il "leit motiv" della sua predicazione orale e scritta. Le quattordici lettere che ci sono pervenute, ognuna delle quali mette a nudo la sua anima con rapide accensioni, ci fanno intravedere il miracolo della grazia operato sulla via di Damasco, incomprensibile per chi voglia cercarne una spiegazione puramente psicologica, ricorrendo magari all'estasi religiosa o, peggio, all'allucinazione.S. Paolo trarrà dalla sua esperienza questa consolante conclusione: "Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. Appunto per questo ho trovato misericordia. In me specialmente ha voluto Gesù Cristo mostrare tutta la sua longanimità, affinché io sia di esempio per coloro che nella fede in Lui otterranno d'ora innanzi la vita eterna".

Preghiera all’apostolo Paolo di Angelo Comastri

"Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?".
Queste parole di Gesù percorrono
tutte le strade del mondo
e interpellano anche la nostra coscienza.
"perché mi perseguiti?";
queste parole trasformarono Saulo in Paolo!

Paolo, apostolo di Gesù,
tu eri violento e sei diventato mite
fino a scrivere un inno alla carità;
tu eri orgoglioso e sei diventato umile
fino a divenire un povero schiavo;
tu eri un persecutore
e sei diventato perseguitato
per amore di Gesù fino al martirio.

Paolo apostolo senza paura,
prega perché si aprino i nostri occhi
per vedere il vero tesoro della vita;
prega perché si spezzi in noi il muro
del compromesso e della mediocrità
per diventare missionari di Gesù
con tutti, dovunque, sempre,
con la vita e con le parole.
amen

[Innamorati di Maria]

 
 
 

SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI

Post n°2983 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da diglilaverita
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 OTTAVO GIORNO (25.1.)

"Testimoniare nell’ospitalità"

"Avete qualcosa da mangiare?" (Lc 24, 41)

Genesi 18, 1-8 Poi vi darò qualcosa da mangiare

Salmo 146(145), 1-10 Difende la causa dei perseguitati [...] dà il pane agli affamati

Romani 14, 17-19 Cerchiamo quindi ciò che contribuisce alla pace e all’aiuto reciproco

Luca 24, 41-48 Gesù li aiutò a capire le profezie della Bibbia

Commento:

La comunicazione elettronica ci ha reso, oggi, vicini, in un pianeta piccolo e sovraffollato.
Come ai tempi dell’evangelista Luca, anche oggi molti individui e comunità hanno dovuto lasciare le proprie case, viaggiando e girovagando in territori stranieri. Fedeli appartenenti alle grandi religioni del mondo hanno portato con sé nuovi credo e nuove culture nelle nostre comunità.

Durante la Settimana di preghiera, riconosciamo l’ospitalità e la compagnia di cristiani di tutte le chiese, nel nostro comune cammino verso l’unità. Dio stesso ci invita a offrire e a ricevere l’ospitalità dello straniero che ci è divenuto prossimo. Certamente, se non riusciamo a vedere Cristo nel prossimo, non lo riusciamo a vedere affatto.

La storia della Genesi narra di come Abramo abbia accolto Dio aprendogli la propria casa e offrendo ospitalità allo straniero. Il Dio di tutta la creazione è nel prigioniero, nel cieco, nello straniero. Il salmo odierno è un’offerta di lode a Dio per la sua fedeltà senza fine e per tutto ciò che Egli ha compiuto per noi. La lettera ai Romani ci ricorda che il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Il Cristo risorto raduna i discepoli insieme, mangia con loro, ed essi lo riconoscono nuovamente. Egli rammenta loro ciò che le Scritture hanno detto su di lui e spiega loro ciò che non avevano compreso prima. Poi, Egli li libera dai loro dubbi e dalle loro paure, e li invia perché divengano testimoni di tutto ciò. Nel creare questo spazio di incontro, Egli li rende capaci di ricevere la sua pace, che implica la giustizia verso gli oppressi, la cura degli affamati e il reciproco sostegno, quali doni del nuovo mondo di resurrezione. I cristiani, nella storia, hanno trovato il Cristo risorto ogni volta che hanno servito e sono stati serviti da persone di fede diversa, ed anche noi possiamo incontrare Cristo quando condividiamo la nostra vita e i nostri doni.

Preghiera:

O Dio di amore,
Tu ci ha mostrato la tua ospitalità in Cristo.
Riconosciamo che nella condivisione dei doni, noi ti incontriamo.
Donaci la grazia di diventare una sola cosa nel nostro cammino insieme
e di riconoscere te nel nostro prossimo.
Fa’ che, quando accogliamo lo straniero nel tuo nome,
diveniamo testimoni della tua ospitalità e della tua giustizia. Amen.

Domande per la riflessione personale

1. In quale misura il paese in cui vivi è ospitale verso lo straniero?
2. In quale modo uno straniero può trovare ospitalità e uno spazio per vivere, nel tuo contesto?
3. In quale modo puoi mostrare gratitudine verso coloro che ti hanno mostrato ospitalità rendendosi disponibili?
4. In quale modo la croce ci mostra che l’ospitalità di Dio è un’ospitalità vissuta nella donazione totale di sé?

[Innamorati di Maria]

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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