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Post n°2211 pubblicato il 07 Ottobre 2014 da gratiasalavida
Sarò breve, che più breve di così non si può. Alle cosiddette "sentinelle"suggerirei di leggere. Di leggere sul serio, non di far finta, tanto per strappare una posa significativa alle telecamere. Leggere apre la mente e mi pare che le sentinelle ne abbiano bisogno. Di aprire la mente, intendo. Non si può rivendicare contemporaneamente il diritto di esprimere il proprio pensiero (rivendicazione più che lecita) e la volontà di negare le istanze di altri che, altrettanto lecitamente, da decenni rivendicano il diritto di essere come sono, reclamando l'attestazione normativa e legislativa di tale diritto. Non si può rivendicare la libertà di espressione (propria) e contemporaneamente negare la libertà di espressione (altrui). Sarebbe come pretendere che A sia al tempo stesso A e non A: una contraddizione logica, insomma. Chi rivendica per sé (in tal caso le sentinelle) la giusta e doverosa libertà di esprimere il proprio pensiero, non dovrebbe reclamare al tempo stesso la negazione, non solo del pensiero, ma addirittura del modo di essere altrui. Questo. Questo stanno facendo le sentinelle, reclamando la propria libertà di esprimere liberamente la volontà di cancellare la libertà altrui. Le sentinelle si esprimono contro la legge sull'omofobia. Si esprimono dunque contro una legge che non lede affatto il loro lecito diritto di esprimersi, ma il cui scopo mira a garantire quanti, fino ad ora, il diritto di esprimere se stessi se lo sono visti negare spesso e volentieri. Ergo, mi permetto di suggerire alle sentinelle di leggere. Di leggere tanti libri, e non solo davanti alle telecamere, perché i libri aprono la mente. E mi permetto umilmente di suggerire la lettura di un racconto che è un classico della fantascienza. Una piccola perla. Un racconto breve breve, la cui lettura non porta via molto tempo, ma piuttosto regala uno stimolo utile ad aprire la mente. Mi permetto di suggerire la lettura di (guardacaso!) "Sentinella" di Fredric Brown. Lo leggano. Forse scopriranno che il diverso, colui che ci affanniamo a tenere a distanza perché ci incute paura, spavento, forse ribrezzo, è in fin dei conti tanto, tanto, tanto simile a noi. Così simile a noi, da assomigliarci come una goccia d'acqua. Leggetelo. "Sentinella" di Fredric Brown. C'è da imparare qualcosa. |
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