Creato da susin il 03/10/2009

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Verice di Copenhagen: iniziativa della stampa internazionale

Post n°58 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da syrius8

LA STAMPA INTERNAZIONALE
MOBILITATA PER SALVARE IL GLOBO

 

L'APPELLO DEI MEDIA INTERNAZIONALI

Oggi 56 testate editoriali del mondo stanno facendo un passo senza precedenti, quello di parlare con una unica voce in un editoriale comune. Lo fanno perché l'umanità si trova ad affrontare una grave emergenza.
Se non ci uniamo per intraprendere delle azioni decisive, il cambiamento climatico devasterà il nostro pianeta e con esso la nostra prosperità e la nostra sicurezza. I pericoli sono diventati sempre più manifesti nel corso dell'ultima generazione. Ora hanno cominciato a parlare i fatti: 11 degli ultimi 14 anni sono stati i più caldi mai registrati, la calotta artica si sta sciogliendo e i surriscaldati prezzi del petrolio e dei generi alimentari sono solo un assaggio della distruzione che ci attende. Sulle pubblicazioni scientifiche la domanda non è più se la causa sia imputabile agli essere umani, ma quanto è breve il tempo che abbiamo ancora a disposizione per contenere i danni. Nonostante tutto ciò, fino a questo momento la risposta del mondo è stata tiepida e debole.

Il cambiamento climatico è stato prodotto nel corso di secoli, ha conseguenze che dureranno per sempre e le possibiità che abbiamo di controllarlo saranno determinate dai prossimi 14 giorni. Ci appelliamo ai rappresentanti del 192 paesi riuniti a Copenhagen affinché non esitino, non si lascino prendere la mano dalle controversie e non si accusino reciprocamente, ma che ricavino delle opportunità dal più grande fallimento della moderna politica. Si dovrebbe evitare una lotta tra il mondo ricco e quello povero o tra Occidente e Oriente. Il cambiamento climatico colpisce tutti e deve essere risolto da tutti.

L'aspetto scientifico è complesso ma i fatti sono chiari. Il mondo deve prendere delle misure per contenere entro 2°C gli incrementi della temperatura, un obiettivo che richiederà che il picco globale delle emissioni e l'inizio del loro successivo decremento avvenga entro i prossimi 5-10 anni. Un innalzamento superiore di circa 3-4°C - la stima più bassa dell'incremento della temperatura qualora non si agisca - inaridirà i continenti e trasformerà le terre agricole in deserti. La metà di tutte le specie potrebbe estinguersi, un numero senza precedenti di persone sarebbe costretto all'esodo, interi paesi sarebbero innondati dal mare.

Sono in pochi a ritenere che Copenhagen possa ancora produrre un trattato in una sua versione finale - verso un tale trattato si è potuto cominciare a fare reali progressi solo con l'arrivo del presidente Obama alla Casa Bianca e la fine di anni di ostruzionismo degli Stati Uniti. Il mondo si trova ancora oggi alla mercé della politica interna statunitense, dato che il presidente non può impegnarsi pienamente sulle azioni necessarie finché non lo avrà fatto il Congresso degli Stati Uniti.

A Copenhagen però i rappresentanti politici possono e devono trovare un consenso sugli elementi essenziali di un accordo giusto ed efficace nonché - e questo è un punto cruciale - su un rigido calendario per trasformare questo accordo in un trattato. La prossima conferenza delle Nazioni Unite sul clima prevista per il giugno prossimo a Bonn dovrebbe essere considerata la data ultima o, come ha detto un negoziatore, "possiamo concederci un tempo supplementare ma non di rigiocare la partita".

Al centro dell'accordo ci deve essere una intesa tra il mondo ricco e quello in via di sviluppo che preveda, tra le altre cose, come sarà distribuito il costo della lotta al cambiamento climatico - e come si distribuirà una risorsa che solo recentemente è diventata preziosa: le migliaia di miliardi circa di tonnellate di anidride carbonica che rilasceremo prima che la colonnina del mercurio abbia toccato livelli pericolosi.

Alle nazioni ricche piace ricordare la verità aritmetica secondo la quale non ci può essere una soluzione finché i giganti del mondo in via di sviluppo, quale la Cina, non adotteranno misure più radicali di quelle messe in atto finora. Il mondo ricco, però, è responsabile per la maggior parte dell'anidride carbonica che si è accumulata nell'atmosfera - tre quarti di tutta l'anidride carbonica rilasciata dal 1850. Il mondo ricco deve quindi ora indicare la strada e ogni singolo paese in via di sviluppo deve impegnarsi a ridurre le emissioni in modo tale da abbassare entro un decennio il proprio contributo di gas serra a livelli sostanzialmente inferiori a quelli del 1990.

I paesi in via di sviluppo vorranno ricordare che loro hanno contribuito alle cause del problema solo in misura minore e che le regioni più povere del mondo saranno quelle più colpite. Tuttavia, questi paesi contribuiranno sempre di più al riscaldamento e devono quindi impegnarsi in prima persona in una azione significativa e quantificabile. Sebbene finora sia l'azione dei paesi avanzati sia quella dei paesi in via sviluppo non abbia raggiunto il livello auspicato da taluni, il recente impegno su nuovi target per le emissioni da parte dei due paesi che più inquinano al mondo, Stati Uniti e Cina, sono dei passi importanti nella direzione giusta.

La giustizia sociale esige che il mondo industrializzato si dimostri generoso nel fornire risorse per aiutare i paesi più poveri a adattarsi al cambiamento climatico e a adottare tecnologie pulite che consentano loro di crescere economicamente senza che ciò comporti un aumento delle emissioni. Anche l'architettura di un futuro trattato dovrà essere stabilita in maniera ferma, prevedendo un monitoraggio multilaterale rigoroso, premi equi per la protezione delle foreste e una valutazione credibile delle "emissioni esportate", in modo tale che il costo possa essere suddiviso in maniera equa tra chi produce prodotti inquinanti e chi li consuma. L'equità richiede inoltre che la dimensione del peso che ciascun paese sviluppato si accollerà tenga in considerazione la sua capacità di reggerlo; per esempio, i nuovi membri della Ue sono spesso molto più poveri della "vecchia Europa" e non dovrebbero soffrire di più dei loro partner più ricchi.
La trasformazione avrà un costo ingente che sarà in ogni caso molto inferiore al conto pagato per salvare la finanza globale e molto meno costoso delle conseguenze di non fare alcunché.

Molti di noi, nel mondo sviluppato in particolare, dovranno cambiare il proprio stile di vita. L'era dei voli che costano meno del tragitto in taxi all'aeroporto sta volgendo alla fine. Dovremo acquistare, mangiare e viaggiare in maniera più intelligente. Dovremo pagare di più per l'energia e usarne meno.

La prospettiva del passaggio a una società a basso impatto di anidride carbonica contiene tuttavia più opportunità che sacrifici. Alcuni paesi hanno già verificato che abbracciare la trasformazione può portare crescita, posti di lavoro e una migliore qualità della vita.

Anche il flusso dei capitali ci dice che l'anno scorso, per la prima volta, gli investimenti destinati alle varie forme di energia rinnovabile hanno superato quelli impiegati per la produzione di elettricità da combustibili fossili.

Liberarci della assuefazione all'anidride carbonica in pochi decenni che si riveleranno brevi, facendo fronte a una sfida senza uguali nella nostra storia, richiederà uno sforzo straordinario all'ingegneria e all'innovazione. Ma se mandare l'uomo sulla luna o scoprire i segreti dell'atomo sono state imprese nate dal conflitto e dalla competizione, la corsa contro l'anidride carbonica che sta per iniziare dovrà essere improntata a uno sforzo collaborativo che miri alla salvezza collettiva.

Per avere la meglio sul cambiamento climatico occorrerà che l'ottimismo trionfi sul pessimismo, che una visione di ampia portata trionfi sulla miopia, su di ciò che Abraham Lincoln chiamò "i migliori angeli della nostra natura".

È con questo spirito che 56 giornali di tutto il mondo si sono uniti per questo editoriale. Se noi che proveniamo da ambiti nazionali e politici così diversi possiamo concordare su ciò che occorre fare, anche i nostri leader possono farlo.

I rappresentanti politici che si riuniranno a Copenhagen hanno la possibiità di decidere quale sarà il giudizio della storia su questa generazione: una che ha capito la minaccia e che ne è stata all'altezza con le sue azioni oppure una talmente stupida da aver visto arrivare la catastrofe e di non avere fatto alcunché per impedirla. Vi imploriamo di fare la scelta giusta.

CAMBIARE RADICALMENTE IL MODELLO DI SVILUPPO, GLI STILI DI VITA E I COMPORTAMENTI SOCIALI. SANARE LE SPEREQUAZIONI TRA NORD E SUD DEL MONDO ANCHE NELLA DISTRIBUZIONE DEI SACRIFICI NECESSARI PER SALVARE IL PIANETA. ELIMINARE LA LOGICA DEL PROFITTO NELLO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO E DELLE RISORSE NATURALI. RICONVERTIRE LE PRODUZIONI E DIROTTARE I  CAPITALI VERSO INVESTIMENTI ECOCOMPATIBILI ED ECOSOSTENIBILI. RIVEDERE I TRATTATI SUL COMMERCIO INTERNAZIONALE PREVEDENDO SANZIONI E DISINCENTIVI PER LE PRODUZIONI AD ELEVATO CONSUMO ENERGETICO E IMPATTO AMBIENTALE. ATTUARE NELLE POLITICHE AMBIENTALI NAZIONALI E SOVRANAZIONALI I PRINCIPI DELLA "GREEN ECONOMY". GLOBALIZZARE I DIRITTI ED ESPELLERE DALLA STORIA LE GUERRE CHE CREANO DEVASTAZIONE UMANA, AMBIENTALE E DISTRUGGONO RICCHEZZA.

GREEN ECONOMY...

...NON ESISTE ALTRA VIA!

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Commenti al Post:
pasquino_indignato
pasquino_indignato il 07/12/09 alle 11:24 via WEB
UNA SPERANZA BELLISSIMA, speriamo che la lungimiranza dei governanti mondiali la renda concreta! Ciao!
 
hengel0
hengel0 il 07/12/09 alle 19:36 via WEB
Buona serata tesoro..un bacio dal mio cuore al tuo...tvb...Hengel
 
PITTRICE_DI_SINISTRA
PITTRICE_DI_SINISTRA il 13/12/09 alle 15:27 via WEB
Bellissima iniziativa, speriamo che l'umanita' di renda conto,prima che sia troppo tardi, dell'importanza di salvare il pianeta, mettendo da parte i profitti, e puntando verso una piu' consapevole certezza, che andando avanti cosi ci autodistruggiamo,ciao, Thea
 
niceetoile
niceetoile il 13/12/09 alle 15:57 via WEB
Penso sia necessario agire subito prima che sia troppo tardi! Bisogna far sentire le nostre voci! Laura.
 
susin
susin il 13/12/09 alle 15:59 via WEB
Lo spero anch'io, pur rendendomi conto che ancora non c'è questa consapevolezza, vedi quanto disaccordo c'è dopo una settimana di lavori in questo vertice e le prospettive sembra non siano delle migliori, con accordi che saranno ben poco rispettati! Ma la speranza non deve mai abbandonarci, tutti dobbiamo dare il nostro contributo nel nostro piccolo per non danneggiare ulteriormente questo povero mondo! Grazie Thea per il tuo passaggio! Bon pomeriggio....
 
susin
susin il 13/12/09 alle 16:04 via WEB
Si..dovremmo far sentire di più le nostre voci, nelle piazze e in ogni occasione possibile, magari a rilento ma prima o poi chi sta ai vertici e ha poteri decisionali dovrà fare marcia indietro se non si vuole arrivare ad una catastrofe mondiale. Non sarebbe una bella eredità per le generazioni future! Ciao Laura
 
answer4forme
answer4forme il 13/12/09 alle 16:44 via WEB
i grandi e gli industriali che otreb- bero fare qualche cosa ma non ci pen- sano affatto perché il guadagno per loro c'è in questi anni e loro vivono questi anni ...quando succederà l'ir- riparabile , loro pensano che non ci saranno e le generazioni future si arranceranno ,quel che sarà ...sarà : aprés moi le deluge (dopo di me il diluvio ) dicono e transalpini . l'egoismo e il menefreghismo che re- gna oggi nel mondo è superiore al pe- ricolo del soffocamento futuro !!!!!!!
 
amicizzia
amicizzia il 13/12/09 alle 17:08 via WEB
è ora che la stampa si facesse sentire ,è l'unico modo di divulgare tutte le notizie,con la stampa arrivano dovunque anche da chi non ha mezzi come la radio tv computer ecc,buona serata ciao Anna
 
ppfasting
ppfasting il 13/12/09 alle 19:44 via WEB
Ciao.quello che mi ha colpito del vertice di Copenaghen è stato il delegato Polinesiano di Tavalu,Ian Fry, che con le lacrime agli occhi ha annunciato che il destino, rischio sommersione, del suo Stato polinesiano è nelle mani dei potenti.System change, not climate change.
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 13/12/09 alle 20:19 via WEB
IO ,NEL MIO PICCOLOLO
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 13/12/09 alle 20:22 via WEB
TI CHIEDO SCUSA DEL COMMENTO..BISLACCO CHE ,PER COLPA DEL MIO GATTO,Eì PARTITO PRIMA DEL TEMPO.. COMUNQUE,QUELLO CHE VOLEVO DIRE E' CHE IO,NEL MIO PICCOLO,SONO ANNI,CHE VIVO TENENDO PRESENTE ALCUNI PRINCIPI... MA QUANTI ,SONO DISPOSTI A RINUCIARE A TANTE COMODITA' INUTILI?? BEL POST.. UN SORRISO,ORETTA
 
L.Belmonte
L.Belmonte il 14/12/09 alle 09:22 via WEB
è iniziato adesso ma sono per me solo parole rimaste cosi nel vento, che non ci sarà nessuna concretizzazione come dal tronde tutte le cose, si dimenticheranno stanne certa.......lilly
 
marypoppins09
marypoppins09 il 14/12/09 alle 10:26 via WEB
Buongiorno..vedremo se tutte queste parole smuoveranno qualcosa..vero è che così il mondo non può andare avanti..ma i paesi in via di sviluppo industriale come l'india e la cina,con poca coscenza ambientale,non sono propensi a spendere e modificare le loro abitudini..purtroppo..e anche la civile america,con la sua lobby di grandi produttori e industriali,molto potente,è un osso duro..ma tutti noi iniziamo da casa nostra..nel nostro piccolo...e teniamo presente,che niente è per sempre..perciò..aiutiamo il mondo a rimanere il più possibile quella meraviglia che è... p.s. io mi chiamo paola..e nella descrizione a fine pagina mi ci ritrovo tutta... ciao...
 
Gloria150
Gloria150 il 14/12/09 alle 16:01 via WEB
Sri Aurobindo: " le ore più buie sono quelle che precedono l'aurora". A sto punto?..dovrebbe essere quasi giorno,..o no? MA IL CIELO E' SEMPRE PIU' BLUUUUUUU.....
 
stella554
stella554 il 14/12/09 alle 18:25 via WEB
SCUSATE SE MI PERMETTO....E' DURA RAGAZZI MOLTO DURA,CI SONO PERSONE(CHIAMIAMOLE COSI')TALMENTE TESTA DI.....CHE NON GLIENE FREGA UN BENEMERITO....CAVOLO DI QUELLO CHE SUCCEDE QUI,ANCHE SE OGNUNO DI NOI NEL SUO PICCOLO CREDE DI FARE CE NE TRE CHE FAN PEGGIO!!E' UNA BATTAGLIA PERSA DALL'INIZIO RENDETEVENE CONTO.sCUSATE TANTO QUESTO è IL MIO PENSIERO,SONO REALISTA SICCOME E GLI OCCHI GLI HO BEN APERTI SUL MONDO!!!VI SALUTO ESCO IN PUNTA DI PIEDI!!CIAO!!
 
maori1923
maori1923 il 14/12/09 alle 19:55 via WEB
Speriamo che davvero facciano qualcosa,ma io so che già tanti anni fa avevano la possibilità di avere energia gratuita x tutti a costo ed inquinamento zero,ma siccome non ci guadagnavano nulla anno ammazzato chi ha fatto questa scoperta,quando ci sono interessi economici forti...se ne fregano,ma ci danno i contentini!!!
 
susin
susin il 15/12/09 alle 23:51 via WEB
Grazie a tutti per i commenti che leggo a tarda ora...constato che siamo tutti più o meno d'accordo che questo mondo debba essere salvato, non lasciamoci prendere dallo sconforto o dal pessimismo, crediamoci in questa sfida, non possiamo..non vogliamo..non dobbiamo autodistruggerci!
 
maurizio_638
maurizio_638 il 16/12/09 alle 19:49 via WEB
ciao paola .... piacere di conoscerti
 
chaoticuoman
chaoticuoman il 17/12/09 alle 17:29 via WEB
SACROSANTO. ma gli uomini sapranno cambiare il proprio stile di vita, scegliere una vita autentica e semplice, con qualche indizio di vera felicità? e rendersi conto che i soldi ti danno solo cose e non quello che serve veramente ad ognuno di noi? ed i governi, a rinunciare alla logica del potere? ... ma il cielo è sempre più blu
 
susin
susin il 18/12/09 alle 22:33 via WEB
E' questo il problema!!! E' molto difficile tornare indietro, nel senso di tornare all'autenticità delle cose e quindi della vita...e soprattutto rinunciare ai profitti che derivano da un uso sfrenato della natura e più in generale di tutto ciò che ci circonda...è ora di rimettere un po' di ordine!! Buona serata
 
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Vola farfalla,
la metamorfosi è compiuta,
il sole della vita
ti ha resa ballerina
piccolo mimo
di figure in movimento
fantasia di danze
spettacolo per la mente. 
(A.Belviso)
 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 L'eloquenza è come la fiamma:
ci vuole la materia per accenderla,          
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(Tacito)

 

 

AREA PERSONALE

 

 

...T'amo senza sapere come, né quando né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
(Pablo Neruda)

 

 

 
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