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Post N° 113

Post n°113 pubblicato il 30 Aprile 2008 da Seventeent

"Ciiiiiicciooo…!!
Cicciuzzooo...




ma quà..

tutto a..

SCHIFiii..ANI…

finisce……….

 



Renato Schifani, ex democristiano, consigliere comunale a Palermo, poi capo dei senatori di Forza Italia, e per anni volto tv del Berlusconi pensiero, è il nuovo Presidente del Senato.   

Tra le sue azioni parlamentari si ricorda la legge o lodo Schifani, che sospese temporaneamente i processi in corso contro le più alte cariche dello Stato (fu utilizzata da Berlusconi stesso, allora premier), dichiarata poi inconstituzionale.

 

Ha avuto subito parole di grande equilibrio e ricevuto molteplici applausi. Certo è che come seconda carica dello Stato la maggioranza non ha scelto Pera o Pisanu, ma un uomo dal profilo marcatamente berlusconiano.

 

Quando, dopo una settimana di nottate, blitz e tranelli ha portato a casa l'approvazione della legge sul legittimo sospetto, Renato Schifani ha sottolineato con il consueto senso delle istituzioni la sua vittoria sull'Ulivo: «Li abbiamo fregati». Il capo dei senatori forzisti è fatto così. «È la mia chiarezza che dà fastidio alla sinistra», ha detto a un settimanale che gli ha dedicato un editoriale lodando «lo stile Schifani». Questo avvocato di 52 anni, nonostante il riporto e gli occhiali da archivista, è l'uomo prescelto da Silvio Berlusconi come volto ufficiale di Forza Italia.

 

Avvocato civilista e amministrativista, 52 anni, sposato e padre di due figli, amante delle isole Egadi,    è stato eletto nel collegio di Corleone, cuore di quella Sicilia che ha dato il cento per cento degli eletti a Forza Italia. Per descrivere l'eroe del legittimo sospetto, l'uomo che ha scavato nottetempo la via di fuga dal processo milanese per Berlusconi e Previti, si potrebbe partire dalle sue radici democristiane ma sarà meglio partire da una constatazione: il capo dei senatori di Forza Italia è stato socio di affari (leciti) con presunti usurai e mafiosi.

 

Negli archivi della Camera di commercio di Palermo risulta però una società, oggi inattiva, costituita nel 1992 da Schifani con Antonio Mengano e Antonino Garofalo: la Gms. L'avvocato Antonino Garofalo (socio accomandante come Schifani) è stato arrestato nel 1997 e poi rinviato a giudizio per usura ed estorsione nell'ambito di indagini condotte dal sostituto Gaetano Paci della Procura di Palermo. L'ex socio di Schifani è ritenuto il capo di un'organizzazione che prestava denaro nella zona di Caccamo chiedendo interessi del 240 per cento. Schifani non è stato coinvolto nelle indagini .....


Schifani è stato sempre    sfortunato nella scelta dei compagni delle sue imprese. In un rapporto dei carabinieri del nucleo di Palermo, di cui "L'Espresso" è in grado di rivelare i contenuti, si ricostruisce la storia di un'altra strana società di cui il capogruppo di Forza Italia è stato socio e amministratore per poco più di un anno. Si chiama Sicula Brokers, fu istituita nel 1979 e oggi ha cambiato compagine azionaria. Tra i soci fondatori, accanto a un'assicurazione del nord, c'erano Renato Schifani e il ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia, nonché soggetti come Benny D'Agostino, Giuseppe Lombardo e Nino Mandalà. Nomi che a Palermo indicano quella zona grigia in cui impresa, politica e mafia si confondono.

 

Il capogruppo di Forza Italia è stato sfortunato anche nella scelta dei suoi assistiti. Proprio un suo ex cliente recentemente   ne ha fatto il nome in tribunale. La scena è questa: Innocenzo Lo Sicco, un mafioso pentito, il 26 gennaio del 2000 entra in manette in aula a Palermo e viene interrogato sulla vicenda di un palazzo molto noto in città, quello di Piazza Leoni. Le sue parole fanno balenare pesanti sospetti: «L'avvocato Schifani ebbe a dire a me, suo cliente, che aveva fatto tantissimo ed era riuscito a salvare il palazzo di Piazza Leoni facendolo entrare in sanatoria durante il governo Berlusconi perché, così mi disse, fecero una sanatoria e lui era riuscito a farla pennellare sull'esigenza di quegli edifici. Era soddisfattissimo. Perché lo diceva a me? Ma perché io lo avevo messo a conoscenza di qual era la situazione, l'iter, le modalità del rilascio della concessione...».

La Procura dopo aver analizzato le parole del pentito non ha aperto alcun fascicolo per la genericità del racconto.

 

ANSA) - ROMA, 29 APR - 'Saro' garante di tutti': cosi' ha esordito il presidente del Senato Renato Schifani, in un breve indirizzo di saluto all'Aula. Schifani ha invitato le forze politiche ad attivare tutte 'le capacita' di ascolto verso tutte le parti del Paese', affermato che legalita' e sicurezza sono problemi 'da non sottovalutare' e che il Parlamento deve avviarsi verso 'una feconda stagione di riforme condivise'

Ciiiicciooo….. Cicciuzzooooo...

 
 
 
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