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Post n°269 pubblicato il 28 Agosto 2009 da Seventeent
Foto di Seventeent

             A G O S T O ....

Il silenzio vorrebbe dire negazione.


I suoi capelli disfatti e sciolti sulle spalle.

I seni così incredibilmente piccoli,
appena due rigonfiamenti con i capezzoli scuri,
sporgenti, turgidi.

Il ventre liscio con il piccolo delicato nodo nella sua fossetta.

Più in basso, il folto triangolo scuro fra le cosce.

Nella sua nudità essa si dava a me

L’incomprensibile dono di se stessa

Non ci siamo coperti con le lenzuola.
Non ha nemmeno voluto che spegnessi la luce

Come due bambini che scoprano il gioco per la prima volta,
volevamo vedere tutto, toccare tutto.

ricordo.

Una sensazione di nuovo, come di rinascita

I dolci movimenti delle sue membra
Il profumo dei suoi capelli,
la mia faccia affondata,
fra i suoi fianchi sinuosi
frementi

Il tocco lieve dei suoi seni contro la mia guancia
I capezzoli che si muovono fra le mie labbra

Le mani abili

Il sesso che si distende,
aprendosi profondamente,
caldo,
segreto,
bagnato

I nostri corpi allacciati sull’orlo del precipizio

La meraviglia e il mistero della carne

L a sua voce nel mio orecchio

Il respiro affannoso

I denti che mi mordono la spalla

La folta protuberanza,
quasi un pugno carnoso
che cede sotto la mia pressione,
risucchiandomi all’interno

Corpi purificati dall’estasi ,
nella luce e nel buio

Finchè alla fine, esausti
ci siamo ritrovati immobili

Sfinito, sono rimasto disteso accanto a lei ad ascoltare il ritmo profondo del suo respiro mentre giaceva con la bocca semiaperta, lo scintillio opaco dei denti fra le labbra umide, i piccoli seni arrossati, i capezzoli afflosciati, sul ventre la traccia vischiosa del nostro amore; un ginocchio piegato in fuori, la gamba rilasciata e nel triangolo scuro la fessura esposta e dolente, le piccola labbra bagnate e ancora inturgidite per l’invisibile afflusso di sangue.
                          

Il miracolo totale e schietto del suo corpo, 
vivo anche in quel sonno profondo di sfinimento e sazietà

Placata la furia del desiderio,
ho sentito una nuova serenità in me

Appoggiato a un gomito, sono rimasto lì a contemplarla, in pace e con un senso di riverenza, toccandola, accarezzandola con grande dolcezza, ancora incapace di credere ai miei occhi, alle mie mani, alla mia lingua

Dovevo vegliare,
scandagliando ogni possibilità
di questa breve tenerezza
finchè era ancora nostra,
in modo così incredibile e precario

Agosto,
insopportabile afa d’agosto,
inestinguibile bisogno di TE..!

 

Omaggio ad ANDRE’ BRINK
Brano tratto da Un’arida stagione bianca”
e liberamente...  ’riadattato e stravolto’…….

*__^ Sev 09’

 
 
 
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