Creato da el_desaparecido il 17/07/2009
Dalla parte di Dio, (se si scansa a farmi un po' di posto)

 

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Un signore di ...anni fa

Post n°1076 pubblicato il 11 Gennaio 2014 da el_desaparecido

La giornata non è per nulla luminosa, anzi direi che è proprio grigina, nella penombra della stanza il crocchiare della puntina di un vecchio microsolco, riprodotta fedelmente da youtube, spande nell'aria le note di "Solo per te Lucia" di Beniamino Gigli e prima c'era stato "Ti voglio tanto bene".

E' da ieri, da quando sono tornato dal mio viaggio di lavoro a Luino che mi sto facendo delle flebo di canzoni anni '40 e '50, Beniamino Gigli, Achille Togliani, Claudio Villa, Sergio Bruni e compagnia cantante, (è proprio il caso di dirlo).

Che ci posso fare? Questo tempo così bislacco mi porta a 'ramate' di nostalgia , dolce nostalgia se devo essere sincero con canzoni che suonavano in casa quando ero bimbo e le succhiate insieme al latte, le prime pappine e le pastasciutte da mia mamma.

La cucina in penombra, la stufa a legna e una vecchia radio a valvole  creavano l'atmosfera quel mondo incantato e perfetto della mia infanzia, punti saldi, terra solida sui cui puntare i piedi e crescere.

Il tempo passa inesorabile si cresce dentro e fuori e , inevitabilmente le impalcature che ci avevano costruito intorno quanto eravamo innocenti devono cadere ed allora si capisce se siamo in grado di stare in piedi da soli.

Insomma, sono giorni di retrospettiva e se devo scandagliare bene il motivo che mi ha portato qui mi scopro , con sorpresa, a pensare che il "La" viene da mio padre che a quanto pare ha iniziato a predisporre tutto per l'ultima gita.

Ligio agli schemi della sua gioventù che volevano una rigida divisione dei ruoli, alla madre i sentimenti e le emozioni, al padre la programmazione meticolosa per la sicurezza , la protezione, il benessere della famiglia non è stato mai troppo un padre affettuoso, ma sicuramente mi ha dato la capacità di prevedere, organizzare, gestire.

Sono vissuto in quella cucina dove, senza che me ne rendessi conto, un paese nel boom ecomino, nella ripresa del secondo dopoguerra iniziava a guardarsi intorno con la voglia di divertirsi finalmentee ad organizzare le prime feste, a mettere in piedi il gruppo folcloristico e le majorette c'era sempre lui testa, cuore e motore , capace di smuovere centinaia di persone organizzarle, indirizzarle, dare ad ognuno il suo compito.

Poi però, quando la politica lo ha chiamato ha respinto l'offerta, aderire ad un partito, ad una lista, nella politica italiana degli anni '70 significava legarsi le mani, prendere posizioni a prescindere dal buon senso e questo lui non lo voleva, lui voleva avere le mani libere e fare le cose che servissero davvero al nostro paese.

Non ha neppure battuto ciglio quando gli hanno sfilato di mano le cose che aveva creato, quando la pro Loco è stata lottizzata dai partiti, ha creato un'associazione no profit e con quella ha continuato autofinaziandola e facendola crescere.
Di anno in anno nuove cose si aggiungevano unendo cultura, divertimento, gioco, turismo, (quando la parrocchia doveva organizzare le gite a lourdes si rivolgeva a lui ed a mia madre che è sempre stata compagna in queste avventure mettendo appunto la parte emozionale a fianco di quella organizzativa).

Adesso sta facendo i conti con l'età e da uomo prudente, capace di organizzare ogni cosa per tempo affinchè non ci siano intoppi ha iniziato a mettere a posto quelli che , pensa, debbano essere gli ultimi impegni anche nei miei confronti.

E' un po' questo, la sensazione che un'altra età della mia vita si stia chiudendo che mi porta a rifugiarmi in quell'utero caldo di ricordi accompagnato da vecchie canzoni, tanto dolci, tanto ingenue, tanto care.

 
 
 
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