Creato da Sole.ad.Oriente il 28/07/2008

Sole ad Oriente

Consapevolezza non è semplice conoscenza: essa corrisponde al grado in cui la conoscenza diventa totalmente e istintivamente applicata alla vita, poiché entra a far parte del bagaglio interiore della persona; a quel punto essa non ha più necessità di attraversare esperienze per imparare, né patirne le conseguenti sofferenze...

 

FREE TIBET

 

MY FACEBOOK

Profilo Facebook di Sole Ad Oriente
 

AREA PERSONALE

 

DEEZER PLAYLIST


Discover Natural Sounds!
 

QUOTES BY LAO-TZU

 

MEDITATION MUSIC




 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

MAHATMA GANDHI


"Parla solo se quello che dici è vero, utile, amorevole."
 
Citazioni nei Blog Amici: 69
 

JIDDU KRISHNAMURTI


"Sai cosa significa imparare?
Quando impari veramente, impari dalla vita; non c’è un insegnante particolare da cui imparare. Tutto ti è di insegnamento: una foglia morta, un uccello in volo, un profumo, una lacrima, il ricco e il povero, coloro che piangono, il sorriso di una donna, l’alterigia di un uomo. Impari da ogni cosa, quindi non hai bisogno di guide spirituali, di filosofi, di guru. La vita stessa ti è maestra, e tu sei in uno stato di costante apprendimento
."
 
 
Pixel vuoto
 

 

« Come scegliere le propri...L'essenza dell'Essere Umano »

Il potere è in te

Post n°1320 pubblicato il 12 Settembre 2011 da 22k
 

*Capire i limiti che ci imprigionano*

Schemi cronici quali l'odio nei confronti di te stesso, la colpa e l'autocritica aumentano lo stress indebolendo il sistema nervoso.

Ora che conosciamo meglio l'energia interiore, cerchiamo di capire che cosa ci impedisce di utilizzarla. Quasi tutti abbiamo delle barriere, piu' o meno consistenti, capaci di ripresentarsi anche quando pensiamo di averle superate e ci adoperiamo per migliorare.

In situazioni simili ci demoralizziamo al punto di ritenere di essere, ora e sempre, totalmente inetti; e se troviamo qualcosa di negativo in noi, non passera' molto tempo che lo troveremo anche negli altri.

Se ripetiamo continuamente: "Non posso fare questo perche' la mamma. . .
il papa' mi ha detto che...", significa che non siamo ancora cresciuti.

In realta' desideriamo liberarci di ogni barriera imparando, in tal modo, qualcosa di diverso da quello che abbiamo finora appreso; forse, a tal scopo, bastera' una sola frase, capace di generare un nuovo pensiero.

Sarebbe meraviglioso apprendere una nuova idea al giorno e, grazie ad essa, distaccarsi dal passato creando cosi' un'atmosfera di armonia! Divenendo coscienti e comprendendo il processo della vita, sara' piu' semplice identificare la direzione da prendere. Se impieghiamo tutte le nostre energie per conoscerci piu'  approfonditamente, i problemi che dobbiamo risolvere alla fine scompariranno. La vita ci pone di fronte a numerose sfide, a cui nessuno puo' sfuggire: altrimenti, a che scopo saremmo in questa scuola chiamata Terra? Per alcuni si tratta di problemi
di salute, per altri di problemi interpersonali, finanziari o di lavoro; alcuni hanno poco, altri molto.

Il nostro problema piu' grave e', a mio avviso, il fatto che non sappiamo minimamente quello di cui vogliamo liberarci: o meglio, sappiamo quello che non va e quello che vogliamo ottenere nella vita, ma non che cosa ci tiene imbrigliati. Per questo motivo e' importante fermarsi e riflettere sui fattori che ci bloccano.

Pensiamo un istante a cio' che ci imprigiona, schemi, problemi, fatti: in quali categorie li classifichiamo? Critica, paura, colpa o risentimento?

Di queste Quattro Grandi Categorie, come io le chiamo, qual'e' la preferita?

La mia e' un insieme di critica e rancore; capita spesso, infatti, che ne abbiamo piu' di una. Nella maggior parte dei casi ci sentiamo paurosi o colpevoli? Siamo ipercritici o pieni di risentimento? A questo proposito vorrei ricordare che il risentimento non e' altro che rabbia repressa; pertanto, se riteniamo di non poterla sfogare, significa che abbiamo accumulato un notevole risentimento. Non e' possibile negare i nostri
sentimenti, ne' ignorarli.

Quando mi fu diagnosticato il cancro, fui obbligata a esaminarmi in profondita'. Dovetti cioe' riconoscere una parte di stupidita' che non volevo ammettere di avere. Nutrivo infatti molto risentimento e amarezza per il passato: mi dicevo spesso: "Louise non devi indulgere piu' in questo atteggiamento devi veramente cambiare".

O, altrimenti secondo le parole di Peter McWilliams:

"Non puoi piu' permetterti il lusso di un pensiero negativo".

Le nostre esperienze riflettono sempre le nostre convinzioni: riflettendo sulle prime, e' infatti possibile ricostruire le seconde.

Puo' essere fastidioso riconoscerlo: eppure, le persone che ci stanno accanto rispecchiano tutte qualche nostra opinione: se sul lavoro venivano criticati, e' probabilmente perche' siamo critici nei confronti altrui, perche' abbiamo assunto lo stesso atteggiamento dei nostri genitori che, quando eravamo piccoli, ci criticavano. Tutto nella vita rispecchia quello che siamo. Quando accade qualcosa di spiacevole,
abbiamo l'opportunita' di guardarci dentro e di dirci: "In che modo contribuisco a questa esperienza? Che cosa mi fa ritenere di meritare cio'?"

Tutti abbiamo i nostri schemi familiari e, per questo, e' molto facile incolpare i genitori, l'infanzia, l'ambiente in cui abbiamo vissuto:

in questo modo pero' rimaniamo imprigionati, trascinandoci dietro all' infinito gli stessi problemi. Non importa dunque quello che gli altri ci hanno fatto o insegnato nel passato: importa il fatto che oggi e' un nuovo giorno, che oggi siamo responsabili e stiamo creando le basi del nostro futuro e del nostro mondo. Non importa nemmeno
quello che io dico: solo ognuno di noi puo' cambiare il proprio modo di pensare, percepire ed agire. E puo' farlo perche' possiede l'Energia Superiore.

Quando eravamo bambini, ci amavamo per quello che eravamo: non c'e' infatti bambino che critichi il suo corpo pensando, ad esempio, di avere i fianchi troppo larghi. I bambini sono entusiasti e divertiti per il solo fatto di avere un corpo ed esprimono pienamente i loro sentimenti:

quando sono felici tutti se ne accorgono, quando sono arrabbiati, l'intero vicinato lo viene subito a sapere! Non hanno paura di comunicare agli altri i loro stati d'animo, vivono al momento.

Tutti noi eravamo cosi'; crescendo, tuttavia, abbiamo iniziato ad ascoltare gli altri apprendendo da loro la paura, la colpa e la critica.

Se siamo cresciuti in una famiglia in cui quest'ultima era la norma, avremo certamente un atteggiamento critico da adulti; se siamo cresciuti in una famiglia in cui non era permesso sfogare la propria rabbia, avremo sicuramente paura di dimostrarla da adulti, soffocandola e imprigionandola all'interno di noi.

Se siamo cresciuti in una famiglia in cui il senso di colpa veniva utilizzato quale sistema di controllo e manipolazione altrui, vivremo la nostra vita adulta improntandola allo stesso principio e continuando a ripetere:"Scusa, mi dispiace" senza mai parlare chiaramente. Cercheremo, in sostanza, di manipolare gli altri per ottenere cio' che vogliamo.

Crescendo assimiliamo idee sbagliate allontanandoci dalla nostra saggezza interiore; per tale motivo dobbiamo liberarci di tali schemi ritrovando la purezza dello spirito e l'amore per noi stessi.

Dobbiamo, in altre parole, ristabilire quello stato di innocenza, recuperare quella gioia che ci portava da bambini, ad assaporare la vita momento per momento in un'atmosfera di beatitudine e meraviglia.

Pensiamo a quello che vogliamo si realizzi esprimendo i desideri in modo positivo; poniamoci quindi di fronte a uno specchio ripetendo le affermazioni fatte poco prima e osservando quali ostacoli si frappongano.

Dicendo, ad esempio: "Mi voglio bene e approvo il mio modo di essere", e' bene rilevare i messaggi negativi che detta affermazione suscita: una volta identificati, essi si tramuteranno infatti nella chiave che ci consentira' di aprire la porta verso la liberta'.

Di solito, si tratta di messaggi classificabili nelle Quattro Grandi Categorie, critica, paura, colpa e risentimento, appresi dalle persone che ci stavano accanto nel passato.

Alcuni hanno compiti difficili da svolgere nella vita; indipendentemente da cio' che dicono o fanno gli altri, siamo comunque tutti qui per amarci, per superare i limiti imposti da genitori e amici. Da bambini abbiamo certamente imparato a identificare la visione limitata dei nostri genitori rendendoci conto che non eravamo cattivi; con il
tempo abbiamo tuttavia imparato anche quello che i nostri genitori ci insegnavano e, una volta adulti, ci comportiamo come loro.

Quante volte ci accorgiamo di ripetere le medesime frasi che ripetevano i nostri genitori! Questi ultimi sono stati bravi insegnanti e noi i bravi allievi! Ma e' ora di iniziare a pensare per conto proprio.

Guardandoci allo specchio e ripetendoci le affermazioni, possiamo incontrare degli ostacoli che rappresentano, tuttavia, il primo passo per il cambiamento.

Molti desiderano cambiare la propria vita; ma, quando scoprono di dover fare qualcosa di diverso, si rifiutano categoricamente di agire. Altri provano sensazioni di disperazione.

Quando, di fronte allo specchio diciamo: "Ti voglio bene", il bambino che sta in noi risponde: "Dove sei stato per tutto questo tempo! Aspetto da molto che tu ti faccia vivo." E allora veniamo sommersi da un'ondata di tristezza accorgendoci che lo abbiamo trascurato troppo a lungo.

Quando feci questo esercizio durante un mio workshop, una partecipante mi confesso' di essere terrorizzata; le chiesi che cosa la spaventasse e lei rispose che, da bambina, era stata violentata dal padre. Molte donne subiscono questo trauma e
cercano gradatamente di superarlo; e' interessante osservare come questo fenomeno sia frequente: se ne legge spesso sui giornali, eppure non penso sia piu' comune di un tempo.

Credo, viceversa, che l'umanita' sia progredita percependo che i bambini hanno i loro diritti e che e' necessario affrontare chiaramente il problema.

Per risolvere ogni questione, e' innanzitutto indispensabile riconoscerne l'esistenza. Per i soggetti che hanno subito un incesto la terapia e' d'estrema importanza: a tal fine e' necessario liberare la rabbia e la vergogna imprigionate in loro per procedere poi a ritrovare l'amore per se stessi.

Al di la' di tutto, e' bene ricordare sempre che cio' che emerge in tali circostanze sono solo sentimenti non esperienze; dobbiamo cercare di tranquillizzare il bambino
che sta in noi, ringraziandoci per avere avuto il coraggio di sopravvivere all'esperienza.

Talora, affrontando problema quali l'incesto, e' difficile accettare da un lato l'idea che
l'altra persona stesse facendo, in quel momento, del suo meglio e dall'altro, capire e riconoscere quanto e' successo. Gli atti di violenza provengono sempre da persone che, a loro volta, l'hanno subiti; tutti abbiamo bisogno di guarire: solo quando, avremo imparato ad amare e lodare noi stessi, non faremo piu' del male agli altri.

Basta con le critiche! Spesso continuiamo a criticarci per gli stessi motivi, senza tregua: quando impareremo che la critica non serve a nulla e che dobbiamo scegliere un'altra tattica?

Proviamo a provarci, cosi' come siamo! Le persone abituate a criticare attirano in genere molte critiche a causa del loro schema mentale: cio' che diamo, ci viene infatti ridato. Esse, inoltre, devono essere sempre perfette. Ma chi lo è? Avete forse mai incontrato una persona perfetta ? Io, no. Quando ci lamentiamo di un altro, stiamo in realta' lamentandoci di noi stessi.

Gli altri ci rispecchiano: quello che vediamo in una persona lo vediamo in noi. Quando abusiamo di alcool, droga, sigarette o cibo, non facciamo altro che fustigarci per il fatto di non essere perfetti. Certamente, per raggiungere tale scopo, ci sono molti modi: ma per chi dobbiamo esserlo? Le aspettative e i desideri che cerchiamo di soddisfare, di chi sono? Cerchiamo, invece, di essere semplicemente disponibili a liberarci di tutto cio' e scopriremo che, cosi' come siamo, siamo persone meravigliose.

Se siamo sempre stati critici e abbiamo sempre considerato la vita negativamente e' ora di cambiare diventando piu' comprensivi e piacevoli. E' importante imparare a essere pazienti con noi stessi liberandoci dell' atteggiamento critico che e' solo un'abitudine, non il vero modo di essere.

Non sarebbe forse bello vivere senza essere criticati da nessuno? Ci sentiremmo pienamente a nostro agio: ogni mattina sarebbe deliziosa perche' tutti ci vorrebbero bene e ci accetterebbero senza mai denigrarci. Noi possiamo pero' raggiungere questa felicita' interiore diventando piu' disponibili ad accettare quello che ci rende
speciali.

L'esperienza della convivenza con noi stessi puo' essere la piu' affascinante di tutte: alzandoci il mattino, possiamo percepire la gioia di passare un'altra giornata con noi.

Quando ci amiamo, diamo automaticamente il meglio di noi: con cio' non intendo dire che diventeremo migliori, perche' siamo gia' ad un buon livello. Troveremo semplicemente un modo positivo per soddisfare le nostre esigenze e per esprimere con maggior vigore quello che siamo veramente.

*La colpa ci fa sentire inferiori*

In molti casi gli altri ci inviano messaggi negativi perche' e' il modo piu' facile per manipolarci. Quando qualcuno cerca di farci sentire in colpa, e' bene chiederci: "Che cosa vuole? Perche' sta facendo questo?" invece di convincerci interiormente di essere colpevoli e di dover fare come questo qualcuno dice.

Molti genitori adottano questo sistema con i loro figli perche', da bambini, hanno ricevuto la stessa educazione, un'educazione basata sul principio di mentire ai figli per farli sentire inferiori. Molte persone, tuttavia, vengono manipolate da parenti e amici anche da adulte poiche' non hanno rispetto per loro stesse - in caso contrario non lo permetterebbero - poiche' loro stesse manipolano gli altri con la stessa tecnica.

Molti di noi vivono all'ombra della colpa sentendo sempre di avere torto o di non fare la cosa giusta e premurandosi di scusarsi di tutto con tutti. Non ci perdoniamo per qualcosa che abbiamo fatto in passato e ci denigriamo per molti motivi nel presente: abbandoniamo, invece, questa zona d'ombra cambiando modo di vita.

E' importante imparare a dire di no, a rifiutare le sciocchezze altrui: con cio' non intendo litigare con gli altri, ma semplicemente smettere di fare il loro gioco. Se questo e' un atteggiamento nuovo, basta assumerlo con naturalezza dicendo:"No, non posso", evitando pero' di addurre scuse: in questo caso, infatti, il manipolatore puo' trovare validi argomenti per farci rimangiare la decisione presa.

Quando gli altri si accorgeranno che non e' piu' possibile manipolarci, cesseranno di farlo. Ci sentiremo forse colpevoli la prima volta che diremo di no: la seconda, sara' tutto piu' facile.

Una mia paziente, il cui figlio appena nato era affetto da una cardiopatia congenita, provava un senso di colpa nei suoi confronti poiche' riteneva di aver determinato lei stessa la malattia.

Sfortunatamente, la colpa non risolve alcun problema; nel suo caso, tra l'altro, non si poteva addossare a nessuno la colpa della malattia.

Le consigliai di cercare di trarre insegnamento dalla sua esperienza, di amare suo figlio e se stessa senza piu' pensare al fatto di essere la causa della malattia.

Se facciamo qualcosa di cui ci dispiace, smettiamo di farla; se cio' e' avvenuto nel passato, perdoniamoci cercando - se possibile - di compensare in qualche modo il male fatto e impegnandoci a non farne piu'.

Ogniqualvolta ci sentiamo colpevoli, chiediamoci: "Che cosa penso di me? Chi cerco di compiacere?" prestando attenzione agli schemi dell'infanzia che riafforano stimolati da tali interrogativi.

Le persone coinvolte in incidenti stradali, che si rivolgono a me, hanno di solito un senso di colpa molto profondo e un altrettanto profondo desiderio di autopunizione; talora, presentano anche ostilita' repressa poiche' ritengono di non poter parlare a favore di loro stessi.

La colpa attira la punizione: di conseguenza, molto spesso diventiamo giudici, giuria e boia di noi stessi. Ci puniamo e non abbiamo nessuno che ci difenda. E' il momento di perdonarci e di imparare a vivere liberamente.

Durante uno dei miei seminari una signora anziana mi disse di provare un senso di colpa nei confronti del suo unico figlio, ormai di mezza eta', che, per l'educazione ricevuta, era diventato una persona estremamente introversa: riteneva di essere stata troppo severa con lui quand'era bambino. Le spiegai che, a quell'epoca,
aveva fatto quanto di meglio poteva e che egli l'aveva scelta come madre prima ancora che rimanesse incinta: a livello spirituale egli sapeva dunque che cosa faceva.

Le dissi anche che, continuando a sentirsi colpevole per qualcosa che non poteva modificare, sprecava la sua energia: in tal modo, infatti, non aiutava suo figlio, ne' se stessa. La colpa diventa un peso quasi insostenibile e ci fa sentire inferiori.

Le consigliai, ogniqualvolta provava quella sensazione, di ripetere:

"No, non voglio piu' sentirmi cosi', voglio imparare ad amarmi e ad accettare mio figlio esattamente com'e'"; assumendo un nuovo modo di pensare, e' infatti possibile cambiare.

Anche se non sappiamo come fare per volerci bene, il fatto stesso che siamo disposti a perseguire tale scopo determina un cambiamento. Non vale assolutamente la pena di continuare ad adottare i vecchi schemi: l'insegnamento a cui attenerci e' l'amare noi stessi. Per la mia paziente era importante imparare ad amare se stessa, non guarire suo figlio, che e' sulla terra per fare altrettanto. La madre non potrebbe mai sostituirsi a lui in questo compito, ne' egli a lei.

Gli insegnamenti delle varie religioni sono tali da indurre facilmente sensi di colpa nei credenti; molto spesso, per tenerli in riga, prevedono anche punizioni severe. Noi, tuttavia non siamo piu' bambini, ne' abbiamo bisogno di rigare diritto: siamo adulti capaci di decidere a che cosa credere. Se il bambino che sta in noi si sente colpevole,
l'adulto gli puo' insegnare a cambiare detto atteggiamento.

Reprimendo emozioni e sensazioni, ci distruggiamo internamente; e' invece importante imparare ad amarci ed esprimere quanto proviamo, anche se cio' puo' farci inizialmente piangere o infuriare. E' necessario cercare di eliminare i vecchi schemi e, a questo scopo, e' bene ripeterci affermazioni quali:

"Mi libero facilmente di tutti i vecchi schemi negativi.
Cambiare, per me, non e' difficile. La mia strada e' ora liscia.Sono libero dal passato. "

E'essenziale non giudicare le proprie affermazioni: in tal modo, infatti, i sentimenti vengono maggiormente repressi. Se siamo tormentati da dilemmi complicati o se ci sentiamo in crisi, ripetiamoci di essere al sicuro e disposti a percepire i nostri sentimenti: facendo affermazioni positive otterremo grandi benefici.

LOUISE L. HAY
IL POTERE E' IN TE
AMORE, GIOIA, SERENITA'. SCOPRILI DENTRO DI TE PER VIVERE IN PERFETTA ARMONIA - ARMENIA EDITORE -

Commenti al Post:
babieland
babieland il 12/09/11 alle 18:40 via WEB
Il tuo blog è splendido!!!!. Complimenti davvero!
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

ONLINE

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname:
Se copi, violi le regole della Community Sesso:
Età:
Prov:
 

FEED RSS

 
Sole ad Oriente
 

ZEN MEDITATION CHIMES

 

SINGING BOWLS

 

WIKIO: VOTE AND SUBSCRIBE NOW


http://www.wikio.it


 

QUOTES BY GANDHI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

gelixbetabata1948mario.immobwildbear59ormaliberacassetta2perciun.viorelstdtntCherryslmartaleiRoby76Seric65vciccia65serena.gaglianeseBeniamino.Sanson
 

ULTIMI COMMENTI

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963