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FEMMINISTE E PSYOP

Post n°1672 pubblicato il 26 Novembre 2023 da scricciolo68lbr
 

Ieri 25 novembre si è tenuta a Roma una piccola manifestazione con un esiguo corteo che, in occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere, si è snodato per le strade della Capitale, tra il Circo Massimo e Piazza San Giovanni. "Dall’inizio dell’anno sono stati registrati più di 100 casi (assolutamente falso) di femminicidi e transcidi, e anche le aggressioni omolesbobitransfobiche e razziste sono sempre più numerose”, hanno scritto le organizzatrici riportando i dati del "loro osservatorio".

La mobilitazione nazionale del 25 novembre, ha avuto a Roma e Messina le due piazze principali, non dovrà essere “un momento rituale ma la precipitazione di una mobilitazione quotidiana - nelle scuole, nei posti di lavoro, nei quartieri, al fianco dei centri antiviolenza femministi e transfemministi - che con il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin si sta riversando in cortei spontanei nelle piazze di tutta Italia”. E probabilmente a Roma arriverà anche Elena Cecchettin, la sorella della ragazza 22enne di Vigonovo, che ha suscitato polemiche per essersi presentata davanti alle telecamere per rilasciare interviste con un vistoso simbolo "satanista" sulla felpa, sorella dicevo di Giulia, uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta. “Se domani non torno, sorella distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima” sarà lo slogan di apertura del corteo al quale si attendono almeno 10mila persone.

Ecco qui il corto circuito dell'ipocrita Sistema Criminale: nella manifestazione indetta da "Non una di meno", le femministe (anti-violenza) hanno assaltato la sede di Pro Vita: non è violenza questa?

Il bluff ipocrita dietro la psyop del "patriarcato" e delle altre fesserie studiate ad hoc, si è già rivelato per quello che è: l'ennesima operazione disarmonica, del "divide et impera", parte della strategia dedita alla divisione della società, come lo fu durante la psico-pandemia, all'attacco alla famiglia, alla femminilizzazione dell'uomo e alla distruzione dei valori fondanti (la famiglia appunto) della società.

La strategia, basta farci caso, è sempre la stessa: fingono di avere a cuore un certo gruppo di persone, per poi creare fazioni all'interno e dividerlo, spaccare la società al fine di ottenere i loro obiettivi.
Che Sbadigli: noiosi, ripetitivi e prevedibili, oramai!

Il femminismo adoperato come un parassita, azionato ed agente per il Sistema.
Fortunatamente si è visto un po' di buon senso: il Prefetto Francesco Messina mette fine alla psy-op dei "femminicidi" e del "patriarcato", dimostrando con i numeri che non vi è nessuna emergenza in corso: «Gli omicidi di individui di sesso femminile in Italia, compreso quello di Giulia, sono 40, non 100, come dichiarato dalle femministe. E sono in diminuzione rispetto ai 51 dell'anno scorso».

«Se andiamo poi a vedere i numeri di 10-15 anni fa i numeri erano altissimi e non se ne parlava».

Infatti, si è visto come negli scorsi anni non è scattata la fiction del patriarcato e della ri-educazione del "maschio" (termine dispregiativo per definire gli uomini) che stiamo vedendo oggi. Gli omicidi, di qualunque tipologia, in Italia vengono puniti dal Codice Penale.
Il Prefetto Messina mette i numeri al loro posto e fornisce una spiegazione tecnica sull'esatto significato di "femminicidio".

Come ai tempi delle altre due fiction, quella della "psico-pandemia" (del virus assassino immaginario) e quella del "climate change" di origine antropica, gonfiano e speculano sui numeri per disegnare "emergenze" che poi coi fatti, si dimostra come non esistano.

È simile ad un circo, composto da clown che non fanno neanche ridere.

Prossima psyop?
 
 
 
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