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Bozze

Post n°232 pubblicato il 09 Giugno 2013 da lab79
 
Tag: blog

Accumulo bozze di pensieri senza osare completarli. Mi sento in colpa a perdere tempo a scrivere, e non scrivendo, mi sento in colpa per i ragionamenti abbozzati e buttati al vento. Procrastino con lo stesso senso di oppressione kafkiano di qualche anno fa, eppure quando nel mezzo del giorno ritorno alla vita tutto questa angoscia mi sembra di una banalità piatta e infantile. 

Come siamo diversi da noi stessi, quando la notte arriva. 

Già: quanto siamo diversi?

 

 

 

 

 

 

(A proposito di perdere tempo: è da un po' che non lo faccio, ma vi segnalo che ci sono aggiornamenti su Questo blog non è un albergo! )

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Commenti al Post:
Io_celestina
Io_celestina il 09/06/13 alle 18:48 via WEB
Diversi da noi stessi? Cosa significa noi stessi? Siamo quelli di mezzogiorno? Siamo quelli del mattino? Siamo quelli della sera? Siamo quelli della notte? Siamo quelli del momento in cui la mente ragiona con estrema lucidità? Siamo quelli dei momenti in cui le emozioni dominano su tutto il resto? Siamo tutto e il suo contrario?
 
 
lab79
lab79 il 14/06/13 alle 04:25 via WEB
Siamo l'insieme delle nostre reazioni al mondo. Eppure, spesso in queste reazioni non ci riconosciamo. E la notte è uno di quei luoghi in cui queste contraddizioni risultano più evidenti.
 
beside_me
beside_me il 10/06/13 alle 13:04 via WEB
non ci sono colpe,c'è che ami la scrittura..che siano pensieri finiti o no,di giorno o di notte.Ci sei tu e le parole.Siamo essere umani,e questo implica anche dei cambiamenti..non possiamo pretendere di essere sempre uguali,perchè mentre la vita scorre,noi abbiamo occhi per vedere,e sbagliamo,impariamo,cresciamo. ( e poi di notte le parole ti tengono compagnia :) )
 
 
lab79
lab79 il 14/06/13 alle 04:28 via WEB
Oh, ma a volte scappano via dalle dita e se ne vanno a giocare in mezzo all'erba alta. E non si ha il coraggio di richiamarle a casa, perché magari è buio, e cala la sera, e finisci per aspettare che si stanchino dal tanto rincorrersi e ritornino da sole a dormire i loro sogni sui fogli di seconda mano su cui, certe notti, scrivo i miei pensieri stanchi.
 
mara.alunni
mara.alunni il 10/06/13 alle 15:27 via WEB
concordo con i due commenti sopra scritti: cambiamenti, flussi...ed è interessante, per me, sapere quanto tu "ti senti" diverso, e come... e quel "noi stessi" come te lo prefiguri, pensando a te? ma se ti riferisci a delle costanti che ti permettono di sapere chi sei, che ci permettono di sapere chi siamo; e se ti riferisci a un possibile scomparire di queste costanti, o meglio, alla scomparsa della percezione di queste costanti, allora sì, la notte è il tempo in cui questo penso possa avvenire....
 
 
lab79
lab79 il 14/06/13 alle 04:31 via WEB
Noi non sappiamo mai chi siamo. Al massimo, se siamo fortunati, possiamo raccontare chi crediamo di essere stati. Chi saremo, invece, è il campo dei sogni. E quello notoriamente ha sede nella notte, specialmente per quanto riguarda gli insonni, che si ostinano a sognare ad occhi aperti.
 
mara.alunni
mara.alunni il 10/06/13 alle 15:28 via WEB
dimenticavo.... :-))))
 
Me_stessa95
Me_stessa95 il 10/06/13 alle 22:06 via WEB
Siamo tanto diversi... ma nella notte, come hai detto proprio tu, ritroviamo noi stessi. E' la notte, magica notte, che nel suo silenzio ci fa riflettere e ritrovare il nostro vero viso, quello che molto spesso appare sfigurato. Un abbraccio
 
 
lab79
lab79 il 14/06/13 alle 04:33 via WEB
Quello che molto spesso appare sfigurato. E che forse, è il nostro vero volto. Ricambio l'abbraccio! ;-)
 
margheritaotto
margheritaotto il 14/06/13 alle 18:48 via WEB
Ho iniziato ad accumulare bozze di pensieri a tredici anni. Ho conservato per tanto tempo moleskine, quadernetti e fogli sparsi con accenni di racconti. Poi, all'improvviso ho capito che era giunto il momento di mettere ordine e creare qualcosa di elaborato, con una trama e un senso... Nulla di ciò che scrivi é tempo sprecato. I pensieri abbozzati non sono inutili, anche se ora ti sembrano frammentari, arriverà il tempo in cui gli darai unitarietà. Un saluto. Margherita.
 
 
lab79
lab79 il 22/06/13 alle 03:13 via WEB
Spesso i miei pensieri finiscono al macero. Non che mi dispiaccia, a volte, sgomberare la mente. Ma non di rado mi resta il rimpianto di aver gettato cose a cui avrei potuto essermi affezionato. Se soltanto ne avessi avuto il tempo.
 
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