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Post n°534 pubblicato il 12 Aprile 2018 da lab79
Goccia dopo goccia cade il cielo sulla terra. Ma è notte, a nessuno importa. Nessuno vede, nessuno sente, nessuno sa. Sento il respiro di mio figlio, da lontano, come un sollievo all'angoscia che mi porto dentro, chissà poi perché. In fondo vivo una vita qualunque, come tanti ne hanno vissuto ma migliore, meno accidentata e più banale. Pensavi di aver scoperto il segreto del mondo, quando hai realizzato che la felicità era banale. Ma ora ti rendi conto che anche l'infelicità sa avere il suo opaco grigiore, il suo tran-tran. E piove, ed è una notte talmente banale che non riesco nemmeno a essere triste, né ad arrabiarmi perché per una notte che potrei, e invece il sonno si allontana sempre di un passo troppo in là. Non riesco ad immaginare una fantasia su cui addormentarmi, figurarsi un sogno. E allora canticchio una vecchia canzone che non avevo mai del tutto capito, e che invece ora mi illudo di riuscirci. Ma anche questo riesce male, che la gola fa male e maledico l'unico pomeriggio di mezza primavera in cui mi sono fatto fregare dalla tentazione di togliere la sciarpa. E no, non mi va di parlare, non mi va di cantare. Non mi va di sognare, né di fantasticare. E i miei occhi chiedono requie, e la mente invece veglia. E il cuore che vorrebbe tanto far finta di saper volare. Ma com'è, che non riesco più a volare?
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Sembrava che gli abitanti del mare volessero risalire la spiaggia per appropriarsene coi loro scheletri calcarei. La barriera impenetrabile avrebbe costretto chiunque a rinunciare all'idea di inoltrarsi a spiare sotto la superficie dell'acqua color turchese. La sabbia era finissima, morbida e leggera; sembrava quasi cenere bianca. Forse è tale la memoria delle emozioni quando vengono incenerite. Il cielo aveva lo stesso colore dell'acqua e il sole era bianco come la sabbia. SI dice che solo la ginestra possa fiorire sul suolo sabbioso; ma la rosa si adatta a qualsiasi tipo di terreno. L'acqua è salata e amara come le lacrime e i petali della rosa gonfi... di lacrime o di qualcos'altro? Dal desiderio alle lacrime il passo diventa breve quando non c'è avvenire. La vita non è che una soltanto ed è triste che il desiderio vada sprecato senza cogliere l'occasione. Cos'è che ci rende veri e consapevoli: sapere di esserci smarriti tra le madrepore senza riuscire a scorgere la via d'uscita verso il mare aperto? In fondo credere che sia possibile appropriarsi di tutti gli itinerari dell'oceano è soltanto un'illusione: noi siamo limitati e necessariamente limitati sono i sentieri che possiamo intraprendere. Anzi è soltanto uno quello che riusciremo a percorrere. La rosa spuntava dalla sabbia bianca. Era sola, non c'erano altri fiori. I petali carnosi era di colore rosso intenso e scuro, contrastavano in maniera quasi offensiva col colore del cielo e della spiaggia.