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All the world is green

Post n°294 pubblicato il 02 Maggio 2014 da lab79

Lo sapevo, inutile negarlo, quanto vicino fossi arrivato al margine del mondo che avevo costruito per me. Lo sapevo quanto fosse alta la scogliera, quanto fosse solido il mare. E nonostante tutto, non mi sono sentito di rinunciare, forse per vigliaccheria, che a nessun uomo piace vivere senza poter essere felice.

 

 

 

Eppure ci è voluto un viaggio, come ogni volta.

Perché un viaggio è stato, e anche denso di prime volte.

Come ogni volta.

 

 

Il primo viaggio che mio figlio ha visto con i suoi occhi: il primo aereo, il primo treno, il primo autobus a due piani, il primo battello verso un'isola in mezzo al mare, il primo delfino libero nell'oceano. 

E per noi, la prima volta a consolare la sua stanchezza, alla fine di giornate che avevano contato decine di ore e centinaia di chilometri, e la prima volta a guardarlo negli occhi, prima di guardare la cartina e decidere dove andare. Le nostre ansie spazzate via dal vento teso che porta la pioggia dal mare, le nostre speranze che trovano appiglio nelle rocce spoglie che spuntano dai prati verdi. Come ogni volta, la vecchia Irlanda si è rivelata una nave nel freddo oceano, un rifugio aspro e certo per i gabbiani che la vita ha abbandonato alle intemperie.

Così altrettanto, la notoria gentilezza della gente che ne viaggia la vita a bordo, con i loro accento buffo e l'aria serena, nonostante (o forse proprio per questo) i tanti travagli che hanno dovuto attraversare. Il caffé lungo e una pinta di birra nera, in attesa che spiova, e poi un'altra ancora perchè quando il sole spunta è così soffice che non puoi non brindare perché resti ancora un'altra mezz'ora.

 

 

Ed è stato in mezzo a tutto questo che ci siamo ritrovati, dopo tanti mesi nei quali inconfessati ci eravamo persi di vista. Cose che succedono, in mezzo alla tempesta. Certo non siamo più gli stessi di prima: ne siamo usciti ammaccati, sporchi. Scorticati, ma vivi. Il cuore infreddolito ma non spento, le gambe indolenzite ma più forti. Gli occhi induriti, ma più limpidi. E gli anelli della catena che ci unisce, dopo essere tornati alla riva della città in cui sono nati, legati insieme in un abbraccio forte, come solo i metalli si sanno legare.

 

 

______________________________________________


"I fell into the ocean 

When you became my wife
I risked it all aganist the sea
To have a better life
Marie you're the wild blue sky
And men do foolish things
You turn kings into beggars
And beggars into kings

Pretend that you owe me nothing
And all the world is green
We can bring back the old days again
And all the world is green

The face forgives the mirror
The worm forgives the plow
The questions begs the answer
Can you forgive me somehow
Maybe when our story's over
We'll go where it's always spring
The band is playing our song again
And all the world is green

Pretend that you owe me nothing
And all the world is green
We can bring back the old days again
And all the world is green

The moon is yellow silver
Oh the things that summer brings
It's a love you'd kill for
And all the world is green

He is balancing a diamond
On a blade of grass
The dew will settle on our grave(s)
When all the world is green"

 


All the world is green - Tom Waits ( Blood Money, 2002)

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Commenti al Post:
manuelazen
manuelazen il 03/05/14 alle 19:39 via WEB
Ciao, Lab, spero tu non prenda queste mie parole come un'indebita intrusione nella tua vita. In effetti mi è stato detto che a volte mi permetto parole che non sono adatte al mondo virtuale, luogo in cui solo di leggerezza ci si può nutrire e di metafore che dicono e non dicono. Non importa rischierò una volta di più l'ostracismo... Sono stata ad una serata in cui si parlava di adolescenti. Tra le altre cose si parlava di "affidamento al padre", un meccanismo che permette ad adolescenti, maschi e femmine, di comprendere come il diventare adulti comporti un distacco dalla madre per essere accompagnati da una figura, quella del padre, che appunto rappresenta il mondo altro rispetto all'infanzia. Una cosa simile, dicevano gli psicologi presenti, avviene quando una coppia ha un figlio e questo arriva ad avere all'incirca sei mesi, un anno: esiste un affidamento al padre del bambino e della coppia. Dicevano gli esperti che è normale, naturale e giusto che nei primi mesi di vita di un bambino si costruisca una forma di simbiosi strettissima tra il bimbo e la madre, da cui il padre si sente escluso e che sembra azzerare il rapporto di coppia. Alcuni padri hanno la pazienza di attendere, altri si sentono esclusi oltre il limite della sopportazione e mal sopportano la situazione. Ma nel momento in cui è possibile e si rende necessario "l'affidamento al padre", molti padri sanno cercare modi per rompere dolcemente la simbiosi tra madre e figlio, cercano di riacquistare il ruolo di compagno con nuove attività da fare assieme alla loro compagna per ritrovarsi come coppia, cercano di costruirsi come padri perchè a quel punto il bambino non ha più la necessità privilegiata di una madre che lo allatti; ma di una madre e un padre che come coppia decidano come accompagnarlo nel mondo...
 
 
lab79
lab79 il 07/05/14 alle 04:49 via WEB
Da qualche parte avevo letto che dai primi mesi di vita, il ruolo della madre è di sopperire alle necessità del bambino, stringendo un rapporto strettissimo. Il ruolo del padre, invece, è quello di spezzare questo rapporto. Portare via il figlio dalla madre, se così si può dire. Credo che si tratti dello stesso ragionamento, infatti. (A proposito delle tue parole: Non uso molte precauzioni riguardo ai commenti nel blog, forse per via dello scarso numero. Non mi sono mai posto il problema di moderare o censurare alcunché. Almeno nella mia esperienza, ho sempre avuto la fortuna di aver a che fare con persone rispettose, proprio come te. Quindi, nessun problema. Dopotutto, molto di quello che scrivo in questo blog può essere generalizzato, preso ad esempio di chiunque senza per forza doverlo ricondurre alla mia persona: un pretesto per sollevare un argomento. Mi sta bene, è qualcosa che accetto, dal momento che decido di esporlo al pubblico, su queste pagine.)
 
sagredo58
sagredo58 il 09/05/14 alle 21:08 via WEB
Il,rapporto con mia figlia è nato allo scadere dei primi 12 mesi, da lì è sempre ininterrottamente cresciuto, almeno sino ad oggi che va per i 18.
 
 
lab79
lab79 il 13/05/14 alle 03:26 via WEB
Ne avevi già parlato una volta, credo. Per quanto mi riguarda, invece, non è stato tanto la sua presenza a mettermi in difficoltà, quanto il mutare delle condizioni alle quali ci siamo fatti delle promesse. Cose da adolescenti, ovviamente. Perché le promesse sono destinate ad essere infrante. Soltanto, ho faticato ad accettare questo. (Lo sò, posso sembrare vago. E lo sono, di proposito. Perché va bene, ne scrivo in un blog che tutti possono leggere. Ma questo non significa che non debba avere il pudore di tenermi certe cose per me. ;-) )
 
anthos13
anthos13 il 10/05/14 alle 21:49 via WEB
Mi piace il tuo modo chiaro e profondo di esprimere emozioni e sentimenti attraverso i tuoi post.
 
 
lab79
lab79 il 13/05/14 alle 03:28 via WEB
Ti ringrazio. In fondo, questo blog, col passare del tempo, è diventato questo. La soluzione nella quale cristallizzare i miei sentimenti. Il luogo in cui trovar loro un nome, e dar loro un posto.
 
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