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Post n°424 pubblicato il 05 Maggio 2016 da lab79

(Quella che a volte provo è una specie di malinconia struggente, o forse persino meno. Un dolore sottile e dolce, lieve come il dolore che si prova a vedere i ragazzi vivere le complicazioni della loro adolescenza, sapendo che la nostra è stata diversa, e quanto l'avremmo voluta diversa. Eppure no, è meno ancora. E' un rimpianto privo di rimproveri se non contro il tempo che è passato, le opportunità che non ho avuto e non ho saputo, contro l'amore che non ho saputo dare e la differenza che non ho saputo fare. E' il vago gusto amaro di fare un pensiero che quasi non è che un augurio: che siano felici, che i loro sorrisi non si spengano nella notte e che la vita regali loro, ogni tanto, qualche briciola di luce, quello che basta perché i loro cuori vivano ancora, seppur non sazi. Il gusto amaro che si prova a desiderare di sapere se qualcuno l'ha fatto, questo pensiero, anche per noi. E di sapere che non lo sapremo mai.

Passerà il tempo e i chilometri si faranno anni, gli anni oceani, gli amori dimenticati, le amicizie fotografie ingiallite, le loro voci ricordi, i ricordi confusi, per poi diventare meno ancora: malinconia, solo malinconia infinita. Ma così lieve da sollevarsi al primo refolo di vento, e se siamo fortunati, portarci via con sé.)

 

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Commenti al Post:
manuelazen
manuelazen il 06/05/16 alle 00:21 via WEB
Ciao, Lab. Mi auguro che il mio commento non dia l'impressione di voler essere falsamente consolatorio. Penso sia evidente che non amo i convenevoli e le persone che si producono in lodi sperticate ed enfatizzano i loro complimenti, probabilmente perchè non so fare altrettanto. Faccio fatica a sopportare le donne che lodano le altre: "Oddio! Che bel vestito che hai!" perchè si aspettano di ascoltare altrettanto; a meno che una persona non sia vestita in maniera eccezionale, non faccio caso a quel che indossa e tanto meno mi viene in mente di dire qualcosa che non penso. Non lo farò neppure questa volta... Nel tuo post ho notato la frase: "la differenza che non ho saputo fare". Perdonami; ma questa è presunzione. (^_^) Trovare persone che sappiano fare la differenza è difficile; molto più facile è trovare persone che pretendono di essere riconosciute atipiche/diverse/migliori/superiori. Molto più difficile è trovare persone che vivano la loro normalità, senza pretendere che qualcuno si inchini loro e riconosca loro chissà quali meriti, e, proprio vivendo la "normalità/banalità" con sincerità, asciando trasparire i loro dubbi, alla ricerca di un significato per se stessi, finiscono col fare la differenza. Per me fa la differenza non chi elargisce se stesso salendo in cattedra; bensì chi si danna per trasformare e umanizzare il piccolo spazio che lo circonda e talvolta lo imprigiona... Nella mia lista amici c'è soltanto un'icona, da anni. Non è una grande amicizia il motivo di quella presenza, sappiamo entrambi che il web è parte delle nostre vite; ma l'amicizia dentro la realtà virtuale è difficilmente rintracciabile. Un motivo ci dev'essere comunque se quell'icona è ancora nella mia lista amici e non ce ne sono altre, premesso che io e te non siamo amici nel senso comune del termine e neppure ci conosciamo per davvero. Quell'icona è lì perchè corrisponde ad un avatar, meglio ancora rappresenta qualcosa che per me ha fatto e continua a fare la differenza per quanto riguarda il mondo digitale. Non ci fosse stata, non avrei esitazioni nel dire che il web, di cui i blog sono uno spaccato, sia una marmellata avariata e scadente. Ci sono blog che leggo e qualche persona con cui scambio messaggi; ma penso che essenzialmente siano tutti dei "falsi", falsamente cortesi, falsamente intelligenti, falsamente socievoli, falsamente disponibili, falsamente ottimisti, falsamente generosi, falsamente istruiti, falsamente abili nello scrivere ... Personaggi di carta che basta una fiammata a rivelare il loro essere cenere appiccicata su paure o vuoti e inconsistenze, basta una parola diversa da quelle che vorrebberooo sentirsi dire per svegliare i demoni che tengono acquattati dentro. Probabilmente anch'io sono fatta allo stesso modo, il mio avatar probabilmente agisce nello stesso modo. La tua presenza per me ha fatto la differenza e (non montarti la testa), a parte quella di una persona che saltuariamente racconta il suo percorso di recupero da un passato drammatico, solo la tua. Non m'è mai accaduto di leggerti scortese e neppure mellifluo adulatore, equidistante da tutti nello stesso modo, sincero in ciò che scrivi, attento alla forma per una questione di comprensibilità e chiarezza, autenticamente abile nello scrivere, privo di timore nel dire ciò che pensi ma senza imporlo, mai offensivo o insultante; mai ti sei servito di questo spazio per aggredire o diffamare qualcuno a tuo vantaggio personale... Così almeno ti ho letto. Quella che sia la tua realtà rimane fuori di qui anche quando ne parli; le tue parole non suscitano curiosità morbose nei tuoi riguardi perchè esprimono già di per sè un sentire che spesso risuona con chi legge e spinge a guardare a se stessi, a cercare di formulare domande di senso dentro di sè... Magari è vero: non hai saputo fare la differenza; ma il tuo blog fa la differenza. Quello scarto di qualità tra il tuo blog e altri ha fatto e fa la differenza per me. Ciao
 
 
lab79
lab79 il 11/05/16 alle 03:41 via WEB
Ho riletto più volte il tuo commento, lieto di sapere che le parole possono smuovere qualcosa, che possono arrivare lontano. E chiedendo a me stesso: "Di quale rimpianto parli?". Ne ho uno, ecco, che brucia. Ed è stato quando qualcuno mi dedicò una canzone, e fu una sorta di addio feroce, che forse non meritavo, o forse si. Ma in fondo, che diamine, ero solo un ragazzo. Eppure fece male, sentirmi dedicare un verso che faceva: " Potrei ma non voglio fidarmi di te io non ti conosco e in fondo non c'è in quello che dici qualcosa che pensi sei solo la copia di mille riassunti Leggera leggera si bagna la fiamma rimane la cera e non ci sei più..." Promisi a me stesso che non avrei mai più perso qualcuno per le mie leggerezze, per le mie incertezze. Ma poi arrivano le notti in cui ci si sente un po' più fragili, invecchiati in una scorza scomoda da indossare, e consunti. Ed è allora che queste malinconie vengono a galla, silenziose come le meduse nel mare.
 
lascrivana
lascrivana il 11/05/16 alle 07:49 via WEB
Io, la malinconia struggente, la provo quando vedo i giovani d'oggi annegare i migliori anni della loro vita nell'alcool, e bruciarli nella droga. Non ho avuto un infanzia e un adolescenza facile ... ma ne ho avuta una anch'io. Ho fatto il possibile per renderla migliore a suo tempo; ora devo vivere i miei cinquantanni in modo da conservare piacevoli ricordi per i settanta. Ogni età è importante.Buongiorno.
 
 
lab79
lab79 il 13/05/16 alle 04:34 via WEB
Ecco: ha i provati a renderla migliore. Già questo è abbastanza per non avere rimpianti. La malinconia più amara, invece, è quella che si prova per il non aver provato, non aver fatto, né ceduto ai desideri, ai sogni.
 
manuelazen
manuelazen il 11/05/16 alle 10:44 via WEB
E' difficile parlare di valori e riuscire a distinguere tra plagio e formazione. Non è facile trovare un equilibrio che salvi comunque l'Uomo a prescindere dal volerlo leggere inserito in una ideologia piuttosto che un'altra; forse è addirittura impossibile. Penso che sia indispensabile venire a patti con l'educazione che ci è stata impartita da un mondo a matrice cristiana/ cattolica. Il rimorso/rimpianto è difficile da rimuovere dagli anfratti della nostra mente, ci sentiamo quasi colpevoli se tentiamo di farlo: è il rimpianto la molla del miglioramento. Ma lo è davvero? Oppure è segno di progresso culturale tacitarlo del tutto? Ci sentiamo colpevoli, le occasioni "fallite" ci appaiono come emorragie che non abbiamo saputo impedire. Credo che sostanzialmente il concetto sia uno: non possiamo rinnegare le nostre "fallibilità" e neppure dobbiamo ignorare le nostre incertezze perché sono quelle che ci ricordano che avremo ancora spazi e modo di migliorare. Ma sarebbe lesivo ignorare il percorso e le acquisizioni che nel tempo hanno costruito la nostra umanità.
 
 
lab79
lab79 il 13/05/16 alle 04:36 via WEB
E' dolorosa la scoperta che spesso non potevo fare altrimenti. Che le mie scelte non sono state vere scelte, soltanto prese di coscienza delle cose da fare, per poter andare avanti. E che quel avanti non è, in fondo, così lontano come avrei voluto.
 
badessa.per.caso
badessa.per.caso il 11/05/16 alle 10:57 via WEB
https://www.youtube.com/watch?v=H092lxuR3a8
 
 
lab79
lab79 il 13/05/16 alle 04:37 via WEB
(Questo è un pezzo che amo particolarmente. Grazie!)
 
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