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« TreguaAmorale »

Una ruota dentata

Post n°276 pubblicato il 24 Gennaio 2014 da lab79
 

L'anno inizia, le notti si accorciano impercettibilmente. La strada si popola di automobili, a bordo conducenti assonnati si avviano al loro posto: le macchine nelle fabbriche aspettano i loro custodi, e nell'attesa producono.

Il giorno inizia, le ore accelerano il loro moto verso l'alba. Il marciapiede deserto risuona dei passi di chi ritorna a casa ora, alla fine del proprio turno di lavoro. Qualcun altro ha già preso il loro posto, qualcun altro li ha già sostituiti. Il sistema produce e sostituisce tutto: merci, mercati, mezzi di produzione. 

Il sistema usa quanto ha a sua disposizione, e a sua disposizione non ha che uomini. Consumatori e consumati, acquirenti e fornitori, e nel mezzo mezzi di produzioni: non sono altro che status alternati della nostra esistenza di utenti, prima ancora che di cittadini. E' nel mercato infatti che si definisce la condizione del nostro status, mentre nel diritto si definisce la nostra condizione di cittadini. L'insieme dei nostri diritti contro l'insieme delle nostre funzioni economiche: dall'equilibrio di queste forze dipende la nostra condizione umana, prima ancora che dal nostro futile desiderio di felicità.

Roba da poeti, la felicità.

Un orpello con cui decorare le merci, i gingilli di cui ci serviamo per decorare le nostre esistenze, alla ricerca di un riconoscimento tribale. Non dirò sociale, perché la società com'è noto, non esiste. Esistono solo gli individui, disse qualcuno più determinante di me. Non sono nessuno per contraddirla.

La notte finisce. In silenzio il meccanismo che regola le funzioni del mondo si rimette in modalità diurna: nasconde le stelle dietro l'orizzonte, e la luna dietro le nuvole. Gli uomini aprono gli occhi, si accendono le caldaie, si spengono le luci artificiali. Anche a questa notte il sistema è sopravvissuto. Quelli che come me se ne sono presi cura per tutta la notte, vengono disconnessi dal sistema. La ruota dentata a cui dedichiamo la nostra esistenza si può fermare, ora. Non c'è più bisogno della nostra forza: verremmo sostituiti da altre ruote, nelle quali corrono altri uomini.

Le mie ore volgono al termine, e nei minuti che mi rimangono scrivo questi pensieri incompleti. Ma non sono che i vaneggiamenti inconcludenti di un perditempo.

Prima di disconnettermi dal mondo.

E smettere di esistere.

 

 

How does itmake you feel - Air ( 10 000 Hz Legend, 2001)

 

 
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