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Diabolus in Musica (6)

Post n°404 pubblicato il 12 Novembre 2015 da lab79
 

Se esiste un Totem per il Daemon della musica in casa mia, beh: eccolo. E' il risultato, dei miei anni della post-adolescenza, e il suo contenuto riflette sopratutto i miei gusti di allora. Ciononostante, non è un contenitore inerte. Alla pari della mia libreria, si arricchisce di tanto in tanto, certo non tanto di frequente come una volta. Ma, seppur in un modo suo, è anch'esso riflesso almeno parziale di me. Come questo blog, in cui riverso parole con cui tento di spiegare quello in cui non credo, quello in cui non mi riconosco, e in ultima analisi: quello che non sono. Tutto questo è solo una parte di me, proprio come quella libreria raccoglie in modo disordinato solo una parte della musica del mondo, ma è stata operata una scelta, per crearla. Lo stesso vale per me. Ho operato scelte, in vita mia, certo non sempre coerenti, certo non sempre valide. Ma mi hanno portato fino a qui. Alla stessa stregua, la musica di cui vi ho parlato finora è stata scelta, certo scartandone altra, magari migliore. Il filo conduttore è lo stesso: me. In fondo, anche ora non ho fatto altro che parlare di me. Di quel che mi sembra di avere capito della musica, di quel che mi ha affascinato e di quel che mi ha incuriosito.

E voi? Qual è il totem del vostro Daemon preferito?

Ma sopratutto: che voce ha?

 

 

 
Rispondi al commento:
manuelazen
manuelazen il 17/11/15 alle 22:18 via WEB
Se me lo permetti, vorrei fare riferimento al post che hai scritto successivamente a questo. Non ci sono parole sufficienti a descrivere l'orrore del filo di guerra e violenza che sembra percorrere e dominare la storia; commentare il tuo post per me, che non ho vissuto la guerra come l'hai vissuta tu, sarebbe presuntuoso. Di fronte all'orrore dovremmo allora tecere perchè le parole sono inadeguate? Dovremmo smettere di "cantare" i sogni del nostro cuore? Sarebbe la disfatta, la resa senza speranza. Io amo la lingua italiana, il suo suono e le grandi possibilità di creare armonie che racchiude, è forse la sola cosa che mi rende orgogliosa di essere nata qui e non altrove, però mi rendo conto che altre lingue hanno altri suoni e rendono possibili altre armonizzazioni non meno belle, racchiudono forme di pensiero che posso non comprendere fino in fondo eppure sono immensamente affascinanti: le lingue europee; ma anche quelle orientali o le lingue arabe. Lo so che il mio pensiero può sembrare semplicistico; ma pemso che nell'ignoranza delle forme espressive sia una delle radici della violenza.
 
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