Creato da lab79 il 05/02/2010

TheNesT

a place called home

 

Messaggi di Aprile 2017

Un passo per allontanarsi dal cuore, e due per ritornare

Post n°492 pubblicato il 28 Aprile 2017 da lab79

...e ho rivisto i miei passi davvero cancellati dal mare, sostituiti da quelli di mio figlio, lungo una spiaggia che avresti detto lunga una vita, e altrettanto solitaria. A sud le basse montagne di Dingle, e la tortuosa strada che taglia la penisola scavando nella roccia un sentiero largo appena quel che basta per percorrerlo. E le nostre stanchezze hanno trovato ristoro dietro la finestra buia, ad ammirare incantati il mare nero in cui affogava il riflesso del faro lontano, quando si è fatto notte.

Finché il sonno del mare non ci ha preso.

E i giorni a seguire si sono presi i nostri chilometri, strade trascurate in mezzo a colline ingiallite dalle ginestre spinose, sotto un cielo che sa essere certe volte una coltre, e pochi minuti dopo una cupola trasparente contro l'eternità.

Non è stato come le altre volte.

Alcuni passi sono stati più pesanti, più stanchi di tanto camminare. E certi caffé sono stati più dolci dell'ultima volta, e certe onde del mare si sono senti di meno. Ma il vento che soffia certe volte dall'atlantico ha sollevato ancora il bavero delle nostre giacche, certe scogliere - nere come l'oblio antico a cui sono destinati gli uomini- sono riuscite a far sentire il loro richiamo. Certe risate sono risuonate più forti e famigliari, certe parole sono state più facili da dire.

No, non è stato come le altre volte.

E ancora non so quel che mi sono portato via, tantomeno quel che ho lasciato. Solo a volte una leggera malinconia: ma una cosa leggera e soffice, da ripiegare nel proprio bagaglio a mano.

 

 

 

 

 
 
 

Per qualche giorno

Post n°491 pubblicato il 14 Aprile 2017 da lab79

Per qualche giorno soltanto, non ci sarò.

Dimenticherò per qualche giorno molte cose, incombenze da niente e problemi esistenziali. Grandi e piccoli tormenti del mondo, e qualcuno dei miei. Mi porterò a spasso la mia vita tra i bagagli a mano, e si farà una cosa piccola, che si piega e si porta via, sgualcita ma vera e viva. E sopratutto, mia. 

Per qualche giorno in assenza di me riempierò il cuore di piccoli sassi colorati raccolti nelle spiagge dell'atlantico, a guardare il mare cancellare le impronte che lascio sulla sabbia, per vederle sostituite da quelle di mio figlio. E l'orologio non sarà più il padrone del nostro tempo, soltanto le nostre necessità spicciole: La nostra fame e la nostra sete, la nostra stanchezza e la nostra curiosità. E la musica sostituirà la radio, e i chilometri saranno l'unico metro di misura delle nostre esistenze.

E quando tornerò (Tornerò, perchè questo non è un viaggio: solo una pausa, una passeggiata e un girotondo in giro da qualche parte piccola di questo mondo), troverò me stesso un pochino cambiato, se sono fortunato. Un pochino meno stanco, più vecchio di qualche giorno eppure rinnovato. E chissà: carico di parole nuove da scrivere sul calendario.

A presto.

 
 
 

I pensieri dentro una conchiglia

Post n°490 pubblicato il 10 Aprile 2017 da lab79

(Non scrivo e intanto il mondo intero passa in volo, al di sopra del mio quotidiano che inquietantemente pare non risentirne. Guardo e ascolto dell'umanità misera che muore seppellita nei propri rifiuti, o dolorosamente soffocata dai miasmi della guerra che tutti dimentichiamo volentieri. Oh, e le decisioni di grandi uomini, che chissà quanto lontano vedono dalle loro torri d'avorio. Oh, e le opinioni dell'uomo della strada che non ha paura di dire quello che pensa, ma intanto non fa che ripetere quel che gli è stato detto di ripetere. Oh, e le vostre convinzioni, e i miei dubbi da ignavo, reietto derelitto ma ecco che tutti insieme cantiamo una canzone che sappia di gioia, che non se ne può più di tutto questo dolore. Che lo capisca qualcun altro, che lo soffra qualcun altro; noi cerchiamo un narcotico che ci faccia smettere di sentirci vivi, e lo troviamo nella nostra vita di tutti i giorni: immersi nell'immenso acquario che ogni rumore acquieta, ed ogni visione distorce.

E allora che una canzone di gioia sia, e ignari del significato delle sue parole ci limiteremo a canticchiare distratti, che al mondo siamo alieni ed estranei)

 

 

 

 
 
 

Di che colore è il cielo, questa sera?

Post n°489 pubblicato il 07 Aprile 2017 da lab79
 

 
 
 

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