Creato da Dream_Hunter il 08/09/2006

TrovaTeStesso

Ognuno di noi è in cammino per trovare se stesso ................................................... La vita e' cosi'. Non fai nemmeno in tempo a guardarti indietro che ti e' scivolata tra le mani, come la sabbia, come l'acqua del mare. Tra le dita non resta che polvere d'esistenza e i ricordi rimangono impigliati tra le unghie. Un instante tra due silenzi infiniti che urla la sua volontà di esistere, una luce nel buio che lascia una speranza per chi ci ha visto brillare. Dream Hunter

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2026 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 37
 

LA PORTA

Eccomi, sono qui. Davanti a quella porta chiusa da millenni.
Il tempo e la sua storia l'hanno chiusa per sempre.
Piove ancora, l'algida mano s'accosta al ligneo muro e le nocche tremanti intonano un lamento sordo.
L'eco di quella ritmica richiesta trova di nuovo quell'unica e
taciturna conferma.
Oltre, io so che si nasconde molto, molto altro:
un fuoco che arde senza scaldare nessuno; uno specchio rotto dai ricordi di un passato dannatamente presente; un orcio colmo di lacrime mai piante ed un scrigno pieno di felicita' mancata.
Con un passo lento ma sicuro volto le spalle a quell'antro di ignote paure.
E torno a vivere ove il mio destino mi porta.

E voi da quale parte della porta siete?

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: Dream_Hunter
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 57
Prov: AQ
 

 

Speranze e confini

Post n°301 pubblicato il 30 Dicembre 2025 da Dream_Hunter

Difficile quest'anno trovare le parole giuste per formulare gli auguri. Difficile "assorbire" ciò che è accaduto e ciò che sta accadendo ancora. 

Sembra che ciò che ritenevamo un confine certo, distinto, sia oltrepassato ogni giorno e ciò che rappresentava un punto di riferimento sia invece diventato un inutile appiglio con il passato. Lascio allora alle parole che seguono quel senso di inadeguatezza umana e quella speranza che custodiamo nel nostro animo ogni volta che andiamo oltre il confine. 

Al di là, oltre. A queste parole affidiamo sempre le nostre speranze, affinché' queste superino i confini della realtà e ci liberino dalle catene che ci trattengono nel confine interiore di noi stessi. Riflettendo bene di confini ne abbiamo e ne mettiamo tanti nella nostra esistenza. A volte per paura di capire e conoscere oltre, altre per impedirci di commettere l'irrecuperabile. Un segno tangibile, pur anche una singola parola che divide, separa, ordina. Il confine rappresenta un modo per esplorare noi stessi e gli altri. Un modo per capire i nostri limiti ed imporre agli altri di non invaderli, di non andare oltre quell'immaginaria soglia che divide il giusto dallo sbagliato, l'amicizia dall'amore, il vivere dal morire. Quanti ne conosciamo, quanti invece ne scopriamo ogni giorno. Alla fine ne resterà solo uno da oltrepassare, per poi forse scoprire, che anche questo non lo era.


Buone feste di speranza a tutti


 Pietro

 
 
 

Dall'odio al dialogo: una Pasqua per rinascere umani

Post n°300 pubblicato il 19 Aprile 2025 da Dream_Hunter

«L’odio non è semplicemente odio del nemico. L'odio è innanzitutto odio per la parola, l’odio è odio per il linguaggio. Cosa significa dire che l'odio è odio della parola, che l'odio è odio del linguaggio? Quando c’è l’odio, non c’è più la parola. Quando c’è l’odio, non c’è più dialogo. Significa dire che l’odio sospende la legge della parola che ci rende umani. [...] L’odio è contro la parola, contro il linguaggio. Anche perché l’odio vorrebbe raggiungere la sua meta direttamente senza passare attraverso le vie tortuose, faticose della parola, del linguaggio.» (Cit. Massimo Recalcati "L'odio". Dal suo "Lessico civile" 2020).

Viviamo in un'epoca caratterizzata dalla superficialità, in cui spesso preferiamo la velocità alla profondità, la semplificazione alla complessità, il giudizio frettoloso al difficile impegno del dialogo. Siamo immersi in un mondo che rischia di perdere progressivamente la capacità di comunicare davvero, perché comunicare significa ascoltare, esporsi alla parola dell'altro, riconoscerne l'umanità e la complessità, accettare la fatica e la lentezza del linguaggio. L'emblema di questa crisi è un sentimento che cancella la parola e con essa ogni forma autentica di relazione. Quando odiamo, rinunciamo al dialogo, smettiamo di ascoltare e di comprendere, rifiutiamo ogni forma di empatia. L'odio vorrebbe infatti una soluzione rapida e definitiva, vuole eliminare la mediazione del linguaggio perché lo sente come una perdita di tempo, come un ostacolo. Ma proprio in questo rifiuto si perde la nostra dimensione più preziosa: quella della parola, che ci distingue e ci rende profondamente umani. La Pasqua di Resurrezione può allora rappresentare una possibilità reale di rinascita, un momento per riflettere, un invito urgente a rompere questo loop nel quale siamo caduti come esseri umani. È l'occasione per recuperare il valore autentico e profondo della parola, per tornare a incontrarci attraverso la fatica, la pazienza, il coraggio del dialogo vero. Rinascere significa decidere di superare la tentazione dell'odio e della superficialità, scegliere di percorrere consapevolmente la via, certamente più faticosa e tortuosa, della comprensione reciproca. La Resurrezione ci insegna che è sempre possibile ricominciare, che nessuno è destinato a restare imprigionato nelle manipolazioni superficiali e distruttive dell’odio. Torniamo allora alla parola, torniamo all'incontro reale, all’ascolto sincero, perché è soltanto attraversando queste strade impervie ma autentiche del linguaggio che possiamo davvero sperare di ritrovare la nostra umanità perduta e riscoprire la bellezza autentica dell’altro.


Buona e serena Pasqua


Pietro

 
 
 

Cosa resterà di noi?

Post n°299 pubblicato il 14 Febbraio 2025 da Dream_Hunter

Corri. Corri sempre  per riempire  le tue  giornate  con qualcosa presumi abbia a che fare con te ma non è così.  Arriviamo stanchi  la sera, senza aver quasi  mai riflettuto, esserci fermati a riprendere fiato, con la paura di non aver  chiuso tutti  quei cerchi che avevamo in mente di chiudere.  Che poi  alla fine in quei cerchi cosa c'era racchiuso davvero? Ti chiedi allora cosa resterà di te e di ogni  giorno  che hai  vissuto così,  con l'ansia  dell'incompleto seriale e ti rendi conto che ciò  che lascerai in eredità,  ciò  per cui sarai  ricordato sono le piccole cose, i piccoli  gesti che fanno di te l'unicum che sei. Sono le piccole  attenzioni  che dedichi a chi ami, i sorrisi che doni a chi è  triste, un abbraccio silenzioso che un tuo amico aspetta per  sapere che ci sei quando serve e soprattutto  le parole  che saprai  donare  a chi ne ha bisogno  per colmare le difficoltà  della vita. Per questo  quando puoi fermati a riprendere fiato,  ascolta i bisogni dell'altro, dona quella parte  di te che fa la differenza tra l'essere inerte materia umana e l'impronta lasciata  delicatamente nella storia di un altro essere vivente!


Buon SanValentino  e buon fine settimana


Pietro

 
 
 

Spazi

Post n°298 pubblicato il 29 Gennaio 2025 da Dream_Hunter

C'è uno spazio dove pensi di vivere o in certi  casi di abitare che ogni giorno ti porta a rivedere le tue opinioni, a ricalibrare i tuoi gesti, a dare un nuovo senso a certe emozioni che avevi considerato o, meglio, non considerato  proprio. Capisci  allora che non sempre quello a cui avevi assegnato una specifica dimensione era quella giusta.  E ti ci vuole  tempo a convincerti di trovarne una diversa, magari più  "capiente ", in grado  di contenere  quella parte di te che era rimasta chiusa nell'angolo più  scuro della tua solitudine e che chiedeva da tempo di trovare la sua voce.


Pietro

 
 
 

Complessità: istruzioni per l'uso

Post n°297 pubblicato il 24 Dicembre 2024 da Dream_Hunter

Ci sono momenti in cui la vita ci sembra un grande enigma. Le giornate sono piene di impegni, problemi da risolvere, relazioni da gestire. A volte ci fermiamo e pensiamo: “È tutto troppo complicato.” Ma forse il segreto è distinguere tra ciò che è complicato e ciò che è complesso e capire che non tutto deve essere risolto allo stesso modo.
Un problema complicato è come montare un mobile o seguire una ricetta: difficile, ma con le giuste istruzioni si arriva alla soluzione.
La complessità è diversa. È fatta di connessioni, emozioni, imprevedibilità.
È come organizzare una cena con gli amici: puoi pianificare tutto nei minimi dettagli, ma le risate, i ricordi e quei momenti che restano nel cuore nascono sempre dagli imprevisti, da qualcosa che non avevi programmato.
È come gestire una discussione in famiglia o pianificare il futuro: non ci sono istruzioni chiare, e ogni scelta che facciamo può cambiare tutto.
La complessità non è un nemico: è una parte naturale della vita. È l’intreccio di ciò che siamo, di come ci relazioniamo agli altri, di tutto quello che non possiamo controllare ma che ci rende vivi.
Per affrontarla, possiamo iniziare da un principio semplice: mettere le persone e i legami al centro. Che si tratti di un problema da risolvere al lavoro o di un momento difficile con una persona cara, fermarsi a guardare con attenzione, ascoltare davvero chi ci sta di fronte, può fare la differenza. È come chiedersi: “Cosa sta vivendo questa persona? Cosa conta davvero in questo momento?” Questo approccio ci aiuta a non cercare soluzioni veloci, ma a trovare risposte che parlano al cuore.
E poi, possiamo, dobbiamo imparare, ad abbracciare l’incertezza. Non dobbiamo sapere tutto, non dobbiamo avere subito tutte le risposte. La vita è fatta di tentativi, di piccoli passi. Possiamo sbagliare, aggiustare il tiro, riprovare. Non è un fallimento: è il modo in cui cresciamo, impariamo, scopriamo nuove possibilità.
Infine, ricordiamoci che non siamo soli. La complessità si affronta insieme. In famiglia, con gli amici, nella comunità: quando condividiamo le nostre idee, i nostri dubbi, i nostri sogni, troviamo forza. È nelle connessioni che possiamo creare qualcosa di nuovo e affrontare anche le sfide più grandi.
Per questo Natale e per il 2025, portiamo con noi questa consapevolezza. Non dobbiamo avere paura di ciò che non possiamo controllare. Possiamo viverlo, affrontarlo con empatia, accoglierlo come un’occasione per crescere. Perché, anche nei momenti più difficili, c’è sempre una possibilità di trasformare la complessità in qualcosa di significativo e trovare la bellezza anche negli imprevisti.
Il mio augurio per queste festività è  quello di riuscire ad avere più attenzione verso gli altri, più coraggio per cambiare, più fiducia nelle connessioni che ci uniscono: perché la vita, come il Natale, non è perfetta ma è proprio questo a renderla speciale  e meritevole di essere vissuta con tutta l'empatia di cui siamo capaci!
Buone feste e un 2025 pieno di luce!
Pietro

 
 
 
Successivi »
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

surfinia60cassetta2acquasalata111williamCars1Dream_HunterLiledeLumiLanimasugEstelle_kbisou_fatalDoNnA.Scuspides0Arianna1921per_letteramarabertow
 

ULTIMI COMMENTI

Le tue parole sono sempre profonde e sentite. Peccato che...
Inviato da: surfinia60
il 30/12/2025 alle 19:06
 
Corrò solo se c'è da aiutare qualcuno altrimenti me la...
Inviato da: cassetta2
il 15/02/2025 alle 10:06
 
Errore: 'portano con sè'. Scusa
Inviato da: surfinia60
il 15/02/2025 alle 10:05
 
Sono 'intollerante' alle ricorrenze e...
Inviato da: surfinia60
il 15/02/2025 alle 10:01
 
Le cose semplici, che nostalgia
Inviato da: cassetta2
il 30/01/2025 alle 22:07
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

I SOGNI CI AIUTANO A CAPIRE CHI SIAMO


I sogni a volte ci fanno capire molte cose che la realta' ci nasconde profondendoci dosi di normalita' e di abitudine. Eccone uno, "tradotto" per l'occasione in parole, che mi ha dato da pensare e mi ha fatto riflettere molto.  

Buona Lettura.


" E'se fosse vero!!!" - esclamo' con uno sguardo attonito rivogendosi al suo inusuale e muto interlocutore mentre si guardava allo specchio.Purtoppo lo era. La sua immagine non era piu' la stessa, stentava a riconoscere quei tratti nuovi, cosi' profondamente diversi da quello a cui era abituato a vedere. Non piu' quello sguardo sicuro e determinato ma solo due piccole fessure stampate sul suo viso che a stento facevano passare il senso della vita intorno a lui. Le sue mani, un tempo forti e capaci, non riuscivano neppure a girare l'ultima pagina di quel libro che lo aveva condotto in un luogo al confine tra se stesso ed il tempo, tra la voglia di essere qualcuno diverso ed una realta' piena di "perfezione" che non gli dava tregua. Quelle paure che per tutta la vita lo avevano accompagnato, emergendo episodicamente ad ogni bivio importante, erano ormai padrone incontrastate del suo essere. Un gigante di argilla sotto la pioggia che si sgretolava ad ogni goccia tornando ad essere materia informe e non piu' eletta a sfidare il mondo.

 

LA NOSTRA STORIA

La nostra storia

Caducità dell'essere, confine tra sottili speranze ed immensi dolori. Gioie, poche, quelle si. Ma se dell'universo siamo piccoli spilli allora e per una volta sola, pungiamo l'orgoglio del tempo e viviamo. Un attimo, un soffio di vento, un solo battito di ciglia, tutto è solo per noi. Delle piccole cose facciamo tesoro, delle grandi osserviamo l'ombra scorrere sul nostro esile fiore. Lasciamoci andare a piccoli sorsi di felicità: in fondo non abbiamo mai nulla da perdere a riscrivere la storia, la nostra.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2026Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963