Creato da namy0000 il 04/04/2010

Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

Messaggi del 19/11/2020

Quando è arrivato questo virus

Post n°3454 pubblicato il 19 Novembre 2020 da namy0000
 

 

«Quando è arrivato questo virus, io, come molte altre persone, non ci credevo. Ci sono state molte voci: non esiste alcun virus… Mi sono ammalata di una malattia chiamata Covid-19. Mi hanno ricoverato in ospedale a Monza. La mia malattia era lieve, ma ci sono stati 3 giorni di crisi; ho avuto forti mal di testa, non riuscivo a mangiare; i muscoli e le ossa dolevano, avevo una tosse secca e molto forte, la gola mi faceva così male che sembrava come se una forza invisibile mi avesse afferrato per la gola e volesse strangolarmi. Ma quello che mi ha colpito di più è stato l’atteggiamento del personale medico nei nostri confronti, di noi pazienti con questo virus mortale e altamente contagioso. Si sono presi cura di noi, probabilmente più di noi stessi. Un giorno avevo un forte dolore agli occhi: erano come incollati. Una giovane infermiera venne da me e mi abbracciò come un bambino minuscolo lavandomi gli occhi. Ricordo solo di averle detto che non potevo aprirli dal dolore. Lei mi ha rassicurato dicendo che erano solo rossi e che presto tutto sarebbe passato. Ho 53 anni, ma in quel momento mi sono sentita una bambina indifesa tra le braccia di questa infermiera… sento ancora questa sensazione incredibile, anche se sono passati più di due mesi. Quando ricordo o parlo di questa cosa, i miei occhi si bagnano e le lacrime mi scendono lungo le guance. Quella infermiera, senza saperlo, ha curato la mia anima che pure soffriva. Mi dispiace di non aver visto la faccia di quella sorella; vorrei ringraziarla dal profondo del cuore per la sua anima pura e gentile. Solo un’anima buona poteva non spaventarsi e abbracciare un malato di una malattia che ha già ucciso tante persone.

Dopo essere stata dimessa dall’ospedale, ho continuato il trattamento a casa. Stando in isolamento, spesso guardavo fuori dalla finestra, dietro la quale vedevo un’altra vita. Ho avuto molto tempo per pensare, per realizzare l’essenza della nostra vita: ho trovato il senso della mia vita. Quando finalmente ho avuto due tamponi negativi, ho deciso di andare a Milano. Volevo vedere le persone che passeggiavano per la città tranquillamente, senza problemi, durante il fine settimana. La cosa mi ha sorpreso quando sono scesa dalla metropolitana vicino al Duomo è che non mi interessavano più i negozi con le loro vetrine piene di cose ricche e belle. Rivolgendomi al Duomo era come se lo vedessi per la prima volta, con tutte le sue sculture. Ho visto tutta l’incredibile bellezza del duro lavoro che va avanti da secoli e che ora noi possiamo ammirare. Non avevo notato prima questa bellezza mozzafiato anche se ero stata in questa zona molte volte…

Il mio mondo interiore è cambiato: ho iniziato a prestare attenzione a quelle cose a cui prima non ero interessata; il vortice delle vicende della vita ci trascina sempre più in profondità. Non avevo mai pensato a come viviamo; tutti i pensieri sono concentrati sul guadagno: non volevo perdere tempo. Ma il tempo è la nostra vita, è il percorso che seguiamo. Dico sempre: tutto ciò che avviene, avviene per il meglio. Per quanto banale possa sembrare, è vero. Questa malattia che ho superato è stata un grande shock per me, come per coloro che hanno perso i propri cari con un duro colpo. Ma questo shock che ho ricevuto ha curato la mia percezione interiore di questo mondo. Ora questo mondo in cui viviamo è diventato diverso per me. Io lo guardo con occhi diversi. Ora so come amare questo mondo, qualunque esso sia» (Levdokiia Marfiuk, FC n. 47 del 22 novembre 2020).

 
 
 

Pil sapere

Post n°3453 pubblicato il 19 Novembre 2020 da namy0000
 

Umberto Sulpasso, Senior Fellow all’University of Southern California, dopo la laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Bari ha conseguito un Master in Business Administration presso la Columbia University di New York. Economista eclettico e versatile, ha avuto incarichi di docenza in quattro continenti.

economista illuminato, filosofo, scrittore e pensatore “fuori dal coro”

Il suo motto è “Knowledge is the right course of action”, un economista deve realizzare sul campo le sue teorie. È così che ha lanciato in Italia i Fondi Comuni di Investimento, ha creato nel castello di Federico II la prima università multimediale e ora ha introdotto il calcolo del primo PIL Sapere al mondo.

“(…) L’economia troppo matematizzata ha sostituito l’economia politica che ha prevalso nel XIX secolo. I libri di testo parlano di homo oeconomicus dimenticando che ci sono anche l’homo politicus, l’homo religiosus, l’homo aestheticus e così via.
In questo contesto apprezzo l’iniziativa del professor Umberto Sulpasso di calcolare il GDKP dell’India, perché è in maniera fortemente originale centrato sul ruolo Sapere degli individui, sia nella produzione che nell’uso del Sapere. Eminenti economisti ne hanno scritto, ma il prof. Sulpasso è il primo a trovare le basi metodologiche per il calcolo del Pil Sapere.
Il prof. Sulpasso introduce un altro indice estremamente importante per motivi sociali: il “costo dell’apprendimento”. Confrontando il costo dell’apprendimento in diverse aree e per diverse fasce della popolazione con il cost of living, il governo potrà elaborare un programma per promuovere l’apprendimento che si traduca in crescita del Pil. Calcolato il GDKP dell’India secondo il modello del prof. Sulpasso, le Nazioni Unite, la Banca mondiale e il FMI porteranno avanti la rivoluzione del GDKP in modo migliore. Africa, Asia e America Latina daranno il benvenuto al GDKP del prof. Sulpasso.

Victor Hugo disse che nulla può fermare un’idea il cui tempo è arrivato. La rivoluzione del GDKP è iniziata (…).”
(dalla prefazione di K.P. Fabian)

 

Il teorico della "Darwinomics" Umberto Sulpasso ospite dell'Upr

26 ott 2012

Simpatizzanti e stato maggiore dell’Upr seguono attenti la conferenza di Umberto Sulpasso, economista inventore della “Darwinomics”, una teoria pensata per salvare l’occidente dal capitalismo marxista cinese e russo.
Sulpasso, nel libro “Darwinomics”, immagina una conversazione tra Charles Darwin – padre della teoria dell’evoluzione naturale - Kafka, Blair, il presidente Obama, Galileo Galilei, Isaac Asimov, Niccolò Machiavelli e il Principe. La vera ricchezza di un paese, secondo l’economista stimato nei più prestigiosi atenei internazionali, non si misura con il Pil, il prodotto interno lordo, ma con la diffusione della conoscenza, e in India gli è stato assegnato un incarico per quantificarla.

Mercoledì 6 marzo l’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo di Pescara ospita il convegno SAPERE & ARTE / UNA NUOVA RETE PER CRESCERE, che avrà per protagonisti Umberto Sulpasso, economista ideatore del Prodotto Nazionale Sapere, e Giorgio Fasol, collezionista e mecenate di arte contemporanea. L’incontro muove dal desiderio di creare un corto circuito tra la ricerca economica, che mette tecnici e politici insieme per cercare una svolta possibile alla grande recessione che ha gettato in crisi l’Occidente e il suo sistema monetario, e la produttività economico-culturale del mercato dell’arte, il cui valore di scambio è invece la Conoscenza che parte dall’uomo per arrivare al mondo, in un processo praticamente inverso a quello economico.

SAPERE & ARTE è un tavolo di confronto dialogico tra autori internazionali, dirigenti del territorio e studenti. Proprio il sistema scolastico e universitario con docenti e studenti sono il terzo elemento fondamentale di questo incontro che vuole  mettere in relazione produzione e utilizzo di sapere, sollecitando un’ampia e soprattutto fattiva partecipazione, una reciproca conoscenza tra scuola e società, alla ricerca di quello che Sulpasso definisce il nuovo moltiplicatore keynesiano, ovvero il sostegno al libero accesso al sapere per tutti i giovani.

Il progetto è a cura di Polis Lab, associazione apartitica che ha lo scopo primario il bene comune, attraverso l’affermazione, diffusione e realizzazione di valori umani, culturali e sociali; «Parallelo42 contemporary art», dedita al racconto dell’arte contemporanea come luogo di lettura della società attraverso l’incontro diretto dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea di rilievo internazionale.

«Quattro metafore sull’economia, confezionate da Umberto Sulpasso – economista illuminato, filosofo, scrittore e pensatore “fuori dal coro” – e da Massimo Bucchi – genio della comunicazione, vignettista, artista – per riflettere sul tempo presente come cittadini e non come semplici consumatori, per reinterpretare il tempo nuovo in cui viviamo.»

Dall’insostenibile leggerezza degli eredi GDA (Grande Dinastia Automobilistica) alla vocazione onirica di EROS (Ex Re Onnipotente Silvio); dall’ottusa prepotenza della GST (Grande Signora Tedesca) fino al GGDG (Grande Giallo del Delitto Greco), il tempo presente viene svelato dal duo Sulpasso-Bucchi con l’arguzia e il sorriso (o persino la risata!) che può accompagnare la tragedia di un mondo (iniquo).Un mondo che può essere cambiato, solo che il lettore prenda coscienza di essere cittadino e non solo consumatore. Perché la critica dell’irragionevolezza di questo tempo richiede un’attitudine “libera” e disincantata, ma non cinica.Le quattro metafore narrative di Umberto Sulpasso narrano il ridicolo del potere in tutte le sue manifestazioni; le tavole fuori testo di Massimo Bucchi – che potranno essere “strappate” e inviate all’autore per una firma autografa – raccolgono lo humour visuale dei vari tasselli dell’affresco; Pietro Folena, da par suo, introduce alla lettura “politica” del quadro: e qui c’è poco da ridere…Re Silvio e il PorcellumTalk show sui sogni di Re Silvio ancora non c’erano, anche se si potevano fare al proposito illazioni, ipotesi, congetture, basandosi sull’ampia materia informativa a disposizione. Ma anche in mancanza di sogni concludenti si poteva però essere certi che i sogni di Re Silvio, per farlo felice, dovevano avere una caratteristica: amalgamare pubblico e privato. Desiderava la più assoluta libertà di bilancio per spostare a piacere i fondi delle proprie aziende anche in qualche isolotto lontano dagli occhi assassini del fisco (privato)? Sì? E allora sognava di avere come ministro della giustizia Angelino Alfano onde fargli abolire il falso in bilancio (pubblico) […]Assassinio sull’Olympic ExpressPiù tasse per Zeus!– I greci devono pagare più tasse. Molte più tasse – pensa mentre scala l’Olimpo Agatha Christine che ha a tracolla una Hermes Birkin ($64,800), avendo lasciato a casa la Marks’ Cleopatra Clutch da $100,000, bella ma scomoda per la scalata di un monte.– Il governo deve chiudere scuole, eliminare ospedali, e ridurre pensioni – rimugina la Lady mentre sogna una Fornerung per tutti e rimpiange di aver scartato la Chanel “Diamond Forever” Classic Bag da $261,000, non adatta alla stagione ma che a posteriori, anche se oggi c’è molto sole, ci poteva stare […]Il principe senza terra Andrea A.Il Principe era felice. È vero, i suoi sudditi erano svariati milioni, e doveva pagarli ogni mese, pagarli per il lavoro, pagarli per le vacanze, pagarli per le malattie, pagare lo Stato per quando andavano in pensione e persino pagarli quando si assentavano dal lavoro per protestare, ma quei milioni di sudditi erano il suo esercito di occupazione di un territorio importante, di uno dei principali territori europei, e costituivano la sua forza quando si trattava di negoziare con i governanti del principato.
Il Principe era felice. È vero c’erano problemi, ma aveva un casato. Chi non ha un casato non capisce l’importanza di averlo ed è pronto a barattarlo per soldi. Ma i soldi non fanno un casato 
[…]Angela fra Rublo ed EuroI risultati delle elezioni europee avevano rallegrato la cancelleria tedesca? Certo, anche se il successo di Le Pen e di Nasage ponevano grossi punti interrogativi sul futuro europeo, solo mitigati dall’evidente flop di Grillo. Ma oggi nella Cancelleria c’era qualcosa di molto più importante in atto.Qual era la ragione di quest’atmosfera di speciale allegria che si percepiva con chiarezza e quasi si toccava con mano?Semplicissimo. Era il giorno del fidanzamento di Angela Merkel con Vladimir Putin […]il libro «Il principe senza terra Andrea A. e altre metafore»

 
 
 

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