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Intuizioni etimologiche, ovvero l’insostituibilità dei derivati del petrolio

Post n°377 pubblicato il 11 Aprile 2014 da viburnorosso

Ieri ho fatto una scoperta.
Avete presente il Mater-Bi®? Quell’inutile materiale fintoplastico con cui ora fanno le buste della spesa?
Quelle che odorano di pop-corn e si aprono come cozze mentre le trasportate dalla macchina all’ascensore? Ecco, bravi, proprio quelle!

Dicevo, il Mater-Bi®, ho capito perché si chiama così!
Perché i nomi mica si danno a caso! Sono infatti il frutto di scelte ragionate e spesso contengono allusioni sottili, che rimandano, attraverso associazioni di tipo metonimico, a qualche qualità intrinseca del prodotto, o al luogo dove viene fabbricato, o al suo inventore.
Poi in questo caso c’è dietro anche tutto un progetto di ecosostenibilità applicata al quotidiano: siamo sempre più propensi a scegliere  prodotti naturali, controllati, zerochilometrizzati; è bello sapere che una volta acquistati andranno a finire in un sacchetto riciclabile prodotto con materiale vegetali!
Questo ci rende dei consumatori consapevoli, attenti non solo a quello che acquistiamo, ma anche a come lo trasportiamo!

Ma torniamo al nome.
Mater richiama ovviamente, con tutta la dignità della lingua latina,  il concetto di madre, di colei che ci ha messo al mondo e ci ha donato la vita.
E Bi?
Beh, Bi è un riferimento, celato dietro alla lettera dell’iniziale, alle attività orali della suddetta madre.
Insomma, Mater-Bi® sta indubbiamente per “madre bo******ra”!1

Ho avuto l’illuminazione ieri, alle sette di sera, alla fine di una lunga giornata di lavoro, quando carica di buste della spesa, oramai giunta davanti alla porta di casa, uno dei sacchetti ha ceduto con uno schianto secco.
Una bottiglia da un litro di aceto (fortunatamente) bianco e un barattolo di maionese da mezzo chilo2 hanno colto l’occasione per dare immediata dimostrazione della fragilità del vetro. Per non dire della sua insidiosa affilatezza quando cerchi di raccoglierlo e buttarlo via in una in uno di quei simpatici sacchetti di Mater-Bi® per la raccoltà differenziata dei rifiuti.
E le schegge lunghe un millimetro, ma capaci di rigarti chilometri di parquet? E quel lieve afrore di insalata russa che ti accoglie davanti alla porta di casa.

Ma perché tutta questa sofferenza?
Non è possibile riavere indietro le buste di plastica? Quella vera, fatta coi derivati del petrolio? 
Che se una balena ne ingoia una rimane spiaggiata a Capocotta, ma io almeno riesco a portare la mia spesa integra fino al frigorifero? 

 

 

_________________________________________________________________________ 

1) Da cui viene fatto derivare il noto appellativo con cui nel mio delicato idioma ci riferisce alla progenie di suddetta madre.

2) In aggiunta alla scoperta del giorno, ho verificato anche che, indipendentemente dalle sue proprietà organolettiche, la maionese in barattolo, oltre ad essere perfettamente solubile nell’aceto, ha la viscosità adatta per sostituire la cera per pavimenti, nel caso doveste esserne sprovvisti. Non ho verificato però se sia possibile anche il contrario, ovvero se la cera per pavimenti dia risultati altrettanto soddisfacenti sulle patatine fritte.

 
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