La collina

Srutinio finale

E' inziata male ma pian piano le cose si sono sistemate, non potevo rimanere lontano dalla scuola. Ancora mi chiedo quale destino ha fatto si che lavorassi tanto da non mi trovare il tempo per aggiornare il mio blog. E' stato un anno magnifico, non so descrivere o spiegare perchè, ogni volta che entravo in classe venivo salutato con un applauso e  con il chiasso festoso degli alunni delle alunne che esprimono la loro amicizia per me. Sono loro che mi hanno detto  che valgo e che sono bravo nel trasmettere la conoscenza e, sopratutto,  nel fargli piacere la materia che insegno.

Lo studio e con esso la conoscenza che ne segue deve piacere tanto da coinvolgere i nostri sentimenti e con essi il nostro pensiero e così travolgere tutta la persona dal profondo del nostro essere. Non sono rimasto alla deriva tra i rotami di una nave che è andata persa negli abissi, forse ci sarà un altro naufragio ma se non morirò o diventerò naufrago ed eremita come Robinson Crosuè, continurò ad insegnare e passerò da un rotame a una nuova nave  imparando a viverci e a governarla volta per volta .

Ero a letto e nella notte una voce, che vibrava come se fosse un tuono a parlare, mi ha detto di vestirmi di un manto di speranza. rifletto spesso su queste parole e credo che il loro significato debba rivelarsi in un cambiamento del mio atteggiamento nei confronti della vita. Devo perdere il pessimismo e il fatalismo che mi toglie le forze allontanandomi dalla possibilità di realizzare me stesso concretamente mettendo in evidenza le capacità che tengo nascoste e che quasi per un pudore antico, del quale non ricordo le origini, non mostro mai.

I miei alunni non conoscono i miei pensieri come potrei dirgli che sono loro a dare senso e a darmi il piacere della vita? e che li lascio manifestare la loro allegria nel chiasso e nel caos perchè è una delle poche occasioni che la vita ha donato loro per essere veramente felici e spensierati?

Mi rimangono i miei alunni e gli scrutini finali con il compito di promuoverli e sopratutto convincerli che sono bravi e capaci. Posso fare questo per vestirli di un manto di speranza che li protegga e li riscaldi nei tempi duri troveranno quando usciranno dal nido della scuola.