Creato da grandaniele il 16/07/2008

largoaigiovani

focus sulle tematiche che riguardano i giovani

 

 

Auguri mamme e mammine

Post n°593 pubblicato il 13 Maggio 2012 da grandaniele

 
 
 

Pediatri, troppe 2 lattine energy drink

Post n°592 pubblicato il 11 Maggio 2012 da grandaniele

Ciao amici

quante è salutare
un buon bicchiere
di...acqua !


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ROMA - Bevande che si comprano tranquillamente al supermercato ma non sono 'normali', perche' contengono l'equivalente di diverse tazzine di caffe' (fino a dieci), e gia' con due lattine 'si supera la soglia di tolleranza'. E' l'allarme lanciato dai pediatri della Sip, in occasione del 68/mo Congresso nazionale sugli 'energy drinks', che oltre a portare a rischi di sovrappeso e obesita' per l'alto contenuto di zuccheri, mettono anche in pericolo cuore e ossa dei ragazzi ancora in fase di crescita.

fonte: www.ansa.it 9 maggio 2012


 
 
 

Talk Talk - It's My Life (UK Version)

Post n°591 pubblicato il 29 Aprile 2012 da grandaniele

 
 
 

Perché vale ancora la pena di studiare filosofia?

Post n°589 pubblicato il 29 Aprile 2012 da grandaniele

Ciao amici

io adoro la filosofia !
ragionare, riflettere....very good !


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Dal film: Marcellino pane e vino, 1955, di L. Vajda 

testo di Costantino Esposito
Docente di Storia della filosofia nell'Università di Bari

Una volta Oscar Wilde ha scritto che a dare risposte son capaci tutti, mentre è per porre la vere domande che ci vuole un genio. Ma si può imparare ad essere un genio? Verrebbe da rispondere di no, poiché la genialità è quasi un talento naturale o una dote eccezionale del singolo individuo. Eppure, se ci pensiamo, c’è una sorta di “genialità” che appartiene quasi nativamente alla nostra intelligenza (indipendentemente dal fatto di essere poi dei “geni”). E’ quello di cui parla Cartesio all’inizio del Discorso sul metodo (1637): la cosa meglio distribuita al mondo, quella “naturalmente uguale in tutti gli uomini” è il buon senso o ragione, vale a dire “la capacità di giudicare rettamente, discernendo il vero dal falso”; e la diversità delle nostre opinioni non deriva dal fatto che alcuni possiedano una quantità maggiore di intelligenza rispetto ad altri, ma dal fatto che seguiamo strade diverse e non prendiamo in considerazione le stesse cose. Per questo, come avverte in maniera fulminante Cartesio, “non basta avere un buon ingegno: l’essenziale è applicarlo bene”. E questo sì che lo si può imparare, nel senso che si può – e si deve anche, se non si vuol rinunciare al proprio ingegno – imparare a riconoscere la via attraverso cui esercitarlo, ossia il “metodo” richiesto per raggiungere la verità (ed evitare la falsità). Per questo non è contraddittorio dire che geni si nasce nella misura in cui lo si diventa.
Forse è a questo livello che si può tentare di rispondere alla domanda se valga (ancora!) la pena studiare filosofia. Le soluzioni tradizionali di tale quesito (soprattutto in riferimento alla collocazione della disciplina “filosofia” nei curricula scolastici) consistevano prevalentemente nel rivendicare due tipi di funzione a questo insegnamento: una funzione per così dire “architettonica”, secondo la quale la filosofia avrebbe il compito di connettere in un quadro unitario i diversi campi del sapere prospettando l’obiettivo cui tutte le conoscenze tendono; e una funzione “critica”, grazie alla quale gli studenti possano esercitare una riflessione e una valutazione del loro stesso sapere e delle motivazioni delle loro azioni. La prima funzione è oggi probabilmente molto più indebolita rispetto alla tradizione storicistica italiana, quella che aveva trovato un’espressione paradigmatica nella riforma Gentile della scuola. Una tradizione nella quale tuttavia rientravano, se pure in modi e con prospettive molto diverse, anche altre tendenze, come quelle dello storicismo crociano o della filosofia gramsciana della prassi, del neo-illuminismo laico o dell’ermeneutica di tradizione religiosa.
E’ certamente la seconda funzione quella che oggi resiste meglio e viene continuamente rilanciata. E tuttavia, se da un lato la formazione di una mentalità critica costituisce un programma condiviso e conclamato, dall’altro esso rischia sempre di dare per scontato il suo obiettivo, cioè quello di fornire un metodo per il buon uso della nostra intelligenza, o meglio ancora, quello di fornire le condizioni per poterlo trovare. Per questo mi pare che la cosa più utile possa essere proprio il non considerare come cosa ovvia la dinamica della nostra ragione e quindi la posta in gioco delle nostre conoscenze e delle nostre azioni, finendo per intenderla come il risultato di strategie di apprendimento o di tecniche retoriche.
E’ possibile individuare una sintassi condivisa della razionalità, cioè un percorso in cui poter esercitare e mettere alla prova le capacità (e le incapacità) della nostra intelligenza e del nostro giudizio? Ed è possibile prospettare una semantica o più semantiche della razionalità, vale a dire la scoperta dei possibili significati delle cose, di noi stessi e del mondo, o anche la capacità di dare e riconoscere il “senso” del reale?
E’ assai diffusa l’idea che uno studio come quello della filosofia fornisca gli strumenti più utili per i procedimenti di “problem solving”, la soluzione dei problemi che si presentano continuamente nei più diversi campi del pensiero e dell’attività umana (dall’economia alla politica, dalla gestione delle risorse umane all’ottimizzazione dei processi socio-politici ecc), proprio perché insegnerebbe a “ragionare”. Ma forse la leva della competenza filosofica, più che nel saper risolvere problemi (e proprio per poterlo fare), sta nel saper porre le domande giuste. Porre una domanda è davvero il lavoro più impegnativo per la nostra intelligenza, poiché si tratta di capire che cosa c’è al mondo, e che cos’è quello che c’è. Sembra l’attività di un notaio o di un mero registratore, mentre è l’attività di un genio (e naturalmente anche i notai sono chiamati ad esserlo!).
Proprio per imparare a porre le domande vere (cioè quelle che più “rispondono” alle cose), vale ancora la pena avventurarsi nella storia del pensiero, alla scoperta di come questa competenza del domandare sia stata esercitata. Come testimoniano le vicende straordinariamente variegate e differenziate della filosofia, ogniqualvolta la ragione umana mette in questione il reale, interrogandosi sul suo significato e provando a discutere criticamente quello che sembra ovvio o si crede per abitudine, si mette in moto un’esperienza che è realmente un’avventura, in cui per ciascuno possono aprirsi spazi di senso e possibilità inedite. Insomma, studiare filosofia può essere ancora utile – mi pare – perché ci fa capire che la ragione delle cose chiede sempre la nostra ragione per dar prova di sé.

Costantino Esposito è autore, insieme a Pasquale Porro, del corso in tre volumi Le avventure della ragione. Autori e testi della filosofia, Editori Laterza, nuova edizione 2012.



fonte: www.ilsussidiario.net/ 11 aprile 2012



 
 
 

Aerosmith - I Don't Wanna Miss A Thing (Armageddon)

Post n°588 pubblicato il 22 Aprile 2012 da grandaniele

 
 
 

Blitz Ciriè vs Mastiffs Ivrea

Post n°587 pubblicato il 19 Aprile 2012 da grandaniele

Ciao amici

ci siamo partita decisiva 

chi vince prosegue in campionato !

vi aspettiamo numerosi

Domenica 22 aprile ore 14.30

Centro sportivo di Ciriè (TO)

in via Biaune

ovviamente anche le...cheerleaders !!!!

..uahooo....finalmente vittoria 

9-6 sofferta ma che soddisfazione !!! 

 

 
 
 

La morte del Papa

Post n°586 pubblicato il 17 Aprile 2012 da grandaniele

Ciao amici

Quando leggiamo una notizia al telegiornale,
siamo sicuri che sia la realtà ?
quando viene attribuito a "qualcuno"
la colpa di un omicidio, attentato terroristico,
strage, siamo sicuri che è da attribuire a
questo "qualcuno"?
Quando una morte naturale è in realtà
una morte violenta ?...
...forse siamo solo greggi sparsi nel mondo
guidati da pochi pastori !


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" Annuncio vobis gaudium magnum ! Habemus Papam " 
proclama il cardinale Pericle Felici dal balcone della Basilica di San Pietro, il 26 agosto 1978. Il successore di Paolo VI è Giovanni Paolo I, Papa Luciani. Il suo mandato papale però durerà solo trentatre giorni !
Questo libro, non un saggio, un testo storico, ma un thriller mozzafiato vi coinvolgerà fino alle ultime pagine. Ci sono rivelate forse verità inquietanti, scomode, terribili. Sono coinvolte le alte sfere del Vaticano, la Cia, la P2, poteri alla luce del sole e poteri occulti. Il Papa è morto per un attacco cardiaco o è stato assassinato perchè voleva cambiare il "modus operandi" della Chiesa Cattolica di quel momento ?. Siamo nel periodo storico dell'uccisione di Aldo Moro, delle Brigate Rosse, ma sono poi state veramente..rosse ? Dello scandalo dello IOR, con il cardinale Marcinkus, della morte a Londra sotto il ponte dei Frati Neri di Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano, controllato dalla Banca Vaticana, controllata dal potente cardinale Marcinkus. Dello scandalo della P2 del potente e misterioso Licio Gelli. Un cocktail esplosivo di misteri, poteri, denari.
Un libro che fa nomi e cognomi di persone famose, di potere certamente, ma soprattutto che fa meditare su come pochi individui possono determinare il corso degli eventi, costruire verità, controllare le istituzioni, decidere della vita e della morte delle persone !

 
 
 

Dont Bring Me Down - Electric Light Orchestra

Post n°585 pubblicato il 15 Aprile 2012 da grandaniele

 
 
 

Lo "spread" tra licei e tecnici: cosa scelgono davvero gli studenti?

Post n°584 pubblicato il 15 Aprile 2012 da grandaniele

Ciao amici

annoso dilemma per chi sta per
finire la scuola media...
cosa fare da grandi ?
...non facile scegliere..ma questo articolo
può aiutarvi...giovani ! 

di Silvio Galeano


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La tendenza in atto a livello nazionale, stando ai dati resi noti dal Miur basati sui circa 570mila frequentanti l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado, è il timido segnale di un riorientamento delle famiglie (inutile pensare ad una presa di coscienza dei quattordicenni) e forse più realisticamente dei docenti soprattutto di lettere e di matematica della scuola media italiana.
Se i licei passano dal 49,9% del 2011 al 47,9% del prossimo anno scolastico e gli istituti tecnici e i professionali complessivamente considerati dal 50,1% al 52,1%, non credo proprio che ci sia da stracciarsi le vesti, semmai da rallegrarsi sull’efficacia dei dati divulgati dai media che hanno descritto la grave carenza di tecnici nel nostro Paese: circa 100mila posti disponibili nel nostro mercato del lavoro interno e attualmente non coperti da italiani. Per i professionali è bene notare che quasi la metà della scelta si concentra sull’indirizzo alberghiero, mentre poche frazioni ancora si rivolgono ai settori dei Servizi e delle Manutenzioni.
Solo, comunque, una miope pregiudiziale ideologica, quale quella che, dalla fine degli anni settanta, ha teorizzato il “tutti laureati” può rammaricarsi di questo lieve “spread” fra licei e tecnici, che, fra l’altro, è leggermente a favore di questi ultimi. A questo proposito, sarebbe interessante che filosofi, sociologi, economisti, opinion leaders, insomma i mâitre à perser contemporanei ci dicessero, in base alle loro analisi, qual è il rapporto più “equo”, in una società moderna ed equilibrata, fra la formazione liceale e la formazione tecnica. Esiste una “sezione aurea” sociale fra componente umanistico-scientifica e componente tecnico-scientifica?
Sono, infatti, variazioni modeste, non c’è alcun sorpasso storico, solamente una “lieve” inversione di tendenza, che si tratterà di vedere se confermata o meno nei prossimi anni.
Se andiamo indietro nel tempo, il boom degli istituti tecnici (e dei professionali) alla fine degli anni 60, fu il segnale (se non la conseguenza) sia di una economia italiana in forte crescita, che richiedeva un gran numero di “quadri” e di operai specializzati per le industrie, sia di una istituzione scolastica capace di porsi in stretto rapporto con la società, con le sue esigenze economiche generando risposte adeguate al bisogno. Non a caso i nuovi istituti professionali nacquero, allora, come scuole superiori triennali, vocate specificamente alla formazione professionale e dotate di autonomia gestionale e didattica per essere quanto più possibile funzionali alle esigenze, come si dice oggi, del Territorio.
Tornando ai nostri giorni, mi pare che non sia ancora spenta l’eco delle giuste lamentazioni che abbiamo fatto fino a ieri su una scuola completamente avulsa dalla realtà e meno che mai consapevole dei problemi del mondo del lavoro. Se però cambia il “trend” fra licei e tecnici, ecco che si temono le vertigini di un mutamento epocale. Ma non è così. E da un certo punto di vista non lo è mai stato. Un esempio? Quando lo stesso Giovanni Gentile ideò (sic!) la sua Riforma, non a caso pose l’istituto tecnico strutturalmente alla pari del liceo classico: scuola quinquennale l’uno, scuola quinquennale l’altro, accesso a tutte le facoltà universitarie l’uno, accesso al politecnico l’altro. Tutto il resto era di quattro anni.
Lo sviluppo scientifico e tecnologico del secondo novecento hanno, poi, fatto il resto per colmare la riduzione concettuale dell’idealismo sulla natura e l’affermazione definitiva della prospettiva scientifica galileiana con quello stretto rapporto teoria/pratica, che dà pari dignità anche allo studio sul “grande libro della natura”. Come a dire che le vecchie “via all’in su” (induzione) e “all’in giù” (deduzione) delle speculazioni filosofiche del passato si siano riconciliate nella reciproca sinergia, quali vie entrambe adeguate dell’intelligenza e dei suoi processi conoscitivi. Per cui, da educatori, non smetteremo mai di richiamare gli studenti del classico a misurarsi con la realtà, dopo averli formati alle necessarie capacità di astrazione e di logica, e, viceversa, sappiamo che la finalità formativa degli allievi dei tecnici non può escludere la necessità di puntare sempre più alle sfere dell’astrazione e della dimensione simbolica.
Ma se questi sono alcuni antefatti, che tecnici e professionali troveranno l’anno prossimo tutti questi ragazzi?
Gli istituti tecnici di oggi non sono più certamente quelli della fine degli anni 60. E nemmeno l’impianto prefigurato dalle ipotesi di riforma Moratti-Bertagna, che prevedeva la costituzione di un unico sistema di istruzione e formazione a due canne d’organo (una liceale a carico dello Stato e una tecnico-professionale a carico delle Regioni) si è concretizzato. Saremo, invece, al terzo anno dell’intervento Gelmini-Tremonti, che ha ridotto le ore da 36 a 32 settimanali per cui un docente di lettere, che aveva complessivamente 10 ore in una classe, adesso ne ha complessivamente 6; quello di matematica è passato da 5 a 4; i laboratori (chimica, fisica, scienze) sono stati ridotti tutti di un’ora, mentre sono state introdotte le tecnologie informatiche [3(2) ore]. Gli effetti non sono ancora documentabili, si vedranno nel tempo. Certo l’obiettivo di ridurre l’abnorme frammentazione (39 indirizzi e oltre 160 sperimentazioni solo nei tecnici, stratificatasi nel tempo) è stato raggiunto: due soli grandi settori, suddivisi in undici indirizzi, nei tecnici e due settori, con sei indirizzi, nei professionali.
I Regolamenti dei nuovi tecnici e professionali, poi, prevedono espressamente quote di curricolo (fino al 30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno per i tecnici; entro il 35% nel secondo biennio e 40% nel quinto anno per i professionali) quali spazi di flessibilità per la “ulteriore articolazione delle aree di indirizzo in un numero contenuto di opzioni”.


fonte: www.ilsussidiario.net 30 marzo 2012

 
 
 

john lennon - give peace a chance

Post n°583 pubblicato il 05 Aprile 2012 da grandaniele

Buona Pasqua e Pasquetta 

 
 
 

buon weekend fanciulle e fanciulli

Post n°582 pubblicato il 30 Marzo 2012 da grandaniele

Ciao amici

cerchiamo la felicità spesso in cose futili,

cerchiamo la bellezza esteriore ma 

raramente contempliamo e apprezziamo

quella interiore !

In un mondo materialista che sperpara molto,

che invecchia presto  quello che è appena stato

creato, fa sempre eccezione la Natura che ha 

i suoi secolari ritmi di vita !

Un omaggio alle dolci fanciulle....cresce nel mio giardinetto !

 

 
 
 

Liguria, nuovo blitz Gdf nel mirino S. Margherita e Chiavari

Post n°581 pubblicato il 27 Marzo 2012 da grandaniele

Ciao amici

Allora l'evasione fiscale è reale !
ma non potevamo attivarci prima ?
Forse che i partiti erano troppo
...imbarazzati ?...!!!
e non dovevano ridursi lo stipendio ?
e non dovevano diminuire di numero ? 


portofino.01g

GENOVA - Non si ferma a Genova l'attività antievasione della Guardia di Finanza. Dopo quelli effettuati in città, i controlli a tappeto delle fiamme gialle del Comando Provinciale di Genova sono proseguiti in tutta la Provincia. Ispezioni e sequestri da parte sia di uomini 'in divisa' sia di uomini 'in abiti civili' sono stati effettuati lungo tutta la fascia della provincia genovese, da Renzano a Chiavari, comprese località turistiche come Santa Margherita, Sestri Levante, Rapallo.

La Gdf ha reso noto che le ispezioni sono state "sistematiche" e hanno riguardato "le zone che risultano più esposte a fenomeni illeciti". Considerando anche i blitz di venerdì, le fiamme gialle hanno eseguito nel complesso 391 controlli sull'emissione di ricevute e scontrini fiscali, rilevando in bar, ristoranti, negozi e attività commerciali varie 302 violazioni per mancata emissione del documento. Sequestrati oltre 50 mila 'pezzi' contraffatti e 24.500 articoli privi dei requisiti di sicurezza stabiliti dalla legge. In tutto sono state denunciate 9 persone all'autorità giudiziaria e scoperti 20 lavoratori irregolari, di cui 17 completamente 'in nero'.


fonte: www.ansa.it 25 marzo 2011

 
 
 

The Cranberries - Tomorrow (Official)

Post n°580 pubblicato il 18 Marzo 2012 da grandaniele

 
 
 

adoro la Natura ...la mia campagna !

Post n°579 pubblicato il 17 Marzo 2012 da grandaniele

 

Ciao amici

Due giorni di ferie... due giorni in campagna !

Ho la fortuna di vivere in un paesino circondato

dalla Natura ! ...manca solo il...mare !

Ma come dice un vecchio saggio:

non si può avere tutto a portata di mano 

e quello che si ha bisogna saperlo apprezzare !

Intanto io continuo a piantare nuove piantine di noci

e alberi da frutta, potare quelle che ci sono,

mentre odori e colori caratteristici mi circondano !  

 

 
 
 

Chi assume? Le internet company

Post n°578 pubblicato il 13 Marzo 2012 da grandaniele

ciao amici

Internet non costituisce solo
un piacevole intrattenimento,
e un mezzo di consultazione
ma offre...lavoro !



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di Luca Salvioli 

La sede italiana di Groupon, a Milano, occupa due palazzine. In grandi open space ragazzi e ragazze sono impegnati in fitti colloqui telefonici, senza perdere di vista il monitor del pc. Parlano con i clienti (vengono chiusi 200 accordi commerciali al giorno) e rispondono alle richieste dei consumatori. Talvolta arrabbiati, visti i disservizi degli ultimi mesi. Ci lavorano 200 persone, con un'età media di 27 anni. Nel 90% dei casi i contratti sono a tempo indeterminato. Il sito di sconti online ha altri 200 dipendenti distribuiti nel resto della penisola. Nel 2012 il piano di assunzioni prevede trenta nuove posizioni, distribuite tra area commerciale, assistenza, risorse umane, marketing. La crescita è rapida: la sede italiana ha aperto soltanto a marzo 2010. «Facciamo fatica a conciliare i nostri tempi con la ricerca di personale - dice Boris Hageney, ceo di Groupon Italia, Spagna e Portogallo -. Siamo un'azienda internet e non è semplice trovare persone qualificate nel nostro settore».
Un problema per chi deve scegliere le giuste competenze, un'opportunità per chi ha dimestichezza con il web. Negli ultimi mesi le più conosciute internet company hanno inaugurato i loro uffici in Italia, nella maggior parte dei casi a Milano. In anni di crisi e disoccupazione in crescita, soprattutto tra i più giovani, hanno portato centinaia di nuovi posti di lavoro. Altri sono previsti per il 2012. Per lavorare in queste aziende il primo canale di candidatura è il sito internet. Nel curriculum un ottimo inglese è praticamente dato per scontato, mentre hanno un certo peso interessi ed esperienze extra-professionali che diano un'idea di creatività e doti di leadership. Restando nel fenomeno emergente degli sconti online, Groupaliaha aperto a giugno 2010. Oggi ha 100 dipendenti solo nel nostro Paese e quest'anno ha in programma altre 10 assunzioni nell'area vendite, manager e logistica.
Amazon sta puntando molto sull'Italia. Amazon.it ha aperto soltanto a fine 2010. È la versione italiana del più grande sito di commercio elettronico al mondo. Nel 2011, era ottobre, ha inaugurato a Castel San Giovanni, vicino a Piacenza, il primo centro di distribuzione. «Oggi ha in organico 187 persone e nel corso dell'anno, nei periodi di picco, potrà raggiungerne 400», spiega Stefano Perego, general manager Amazon Logistica Italia. Nel frattempo l'azienda - il cui numero due, tra l'altro, è l'italiano Diego Piacentini - ha aperto il Kindle store italiano per gli ebook e il suo lettore digitale ha avuto un certo successo come regalo di Natale. Le attività del 2011 dovrebbero portare, tra la primavera e l'estate di quest'anno, all'apertura di un centro amministrativo a Milano con un team di una cinquantina di persone.Linkedin, il social network per chi cerca lavoro che da pochi mesi si è quotato a Wall Street (come ha fatto Groupon e come nei prossimi mesi farà Facebook), è arrivato in Italia con una sede amministrativa due mesi fa, con un team di una decina di persone. «I primi uffici europei sono stati quelli di Londra, due anni fa. Oggi in Inghilterra abbiamo oltre 120 dipendenti, 200 a Dublino», spiega Ariel Eckstein, responsabile di LinkedIn per l'area Emea. Negli ultimi mesi ha aperto uffici a Monaco, Stoccolma, Amsterdam. «L'Italia per noi ha molto valore perché, dopo la Turchia, registra il maggior tasso di crescita nelle iscrizioni - continua - oggi i membri sono 2 milioni, un anno fa erano meno della metà. Poi è una grande economia e vogliamo allargare la rete di partner».
Le aziende internet vengono nel nostro Paese soprattutto per la vicinanza ai clienti e agli investitori pubblicitari. La funzione degli uffici è prevalentemente commerciale. Nel caso di Linkedin, la parte del business che sta crescendo di più è legata ai software e ai servizi offerti alle aziende di selezione del personale. I clienti italiani sono una quarantina.
Tra i pionieri c'è la vecchia, si fa per dire, Google. Il 2011, per il colosso californiano, è stato l'anno con il maggior numero di assunzioni: mille persone solo in Europa, settemila nel mondo. In Italia oggi i dipendenti sono 130, un anno fa erano un centinaio. Al momento ci sono altre sei posizioni aperte. La sede è a Milano, in Corso Europa, ma i due piani non sono più sufficienti e dunque si è allargata anche a un'altra palazzina. Negli uffici ci sono diverse sale con biliardo e biliardini, videogiochi, una palestra e un'area massaggi. Intanto Facebook, dall'alto dei suoi oltre 800 milioni di utenti, 21 milioni in Italia, si avvicina alla quotazione in Borsa. Negli ultimi anni con Google c'è stata una vera e propria guerra per accaparrarsi i migliori talenti. Ora nel mondo ha un team di tremila persone, in Italia una decina. Nel 2012 sono previste altre cinque assunzioni su Milano: comunicazione, marketing e vendite.


fonte: www.ilsole24ore.com 18 febbraio 2012

 
 
 

The Eagles - Hotel California Live In Houston 1977

Post n°577 pubblicato il 10 Marzo 2012 da grandaniele

 
 
 

tenderly for you...

Post n°576 pubblicato il 08 Marzo 2012 da grandaniele

 
 
 

E' iniziato il campionato !

Post n°575 pubblicato il 02 Marzo 2012 da grandaniele

Ciao amici

La prima di campionato
non è andata bene ma
domenica 4 Marzo ore 14:00
i Mastini giocano in casa
vi aspettiamo numerosi al
Campo Sportivo di Pavone
via Circonvallazione 

(500 metri dopo il Bennet ) 

...ad accogliervi le nostre...Cheerleaders ! 

Pirates Savona – Mastiffs Ivrea 15-0

Davanti ad un discreto pubblico in una bella giornata di sole è andata in scena la prima partita del girone I del campionato CIF9 tra i (Mastini) Mastiffs Ivrea e i Pirates Savona.
In tribuna, al Ruffinengo di Savona, delegazioni di Blitz, Centurions e Bills, gli altri team del girone.
I Mastiffs in completa divisa rossa, Pirates in versione total-black.
Partono in attacco i rossi di Ivrea, ma al primo drive sono costretti (dopo 4 tentativi senza riuscire a compiere 10 yards) al punt (calcio di rinvio). Palla quindi all’attacco savonese dalle 30 yards difensive. Il bravo quarterback dei Pirates ,Simone Mazza, guidava l'attacco con lanci e passaggi efficaci, conquistando 80 yards (8 tentativi riusciti di conquistare 10 yards per volta) e consegnando la palla decisiva a Simone Buetto che entrava in endzone e conquistava il primo touchdowv (TD) sbloccando subito il risultato. A Marco Costa il compito di calciare e arrotondare per il provvisorio 7 a 0.
La partita a questo punto scivolava via fino ad un sussulto nel secondo quarto quando Stefano Montuori si involava per una quarantina di yards fino alla endzone. Ma l’azione era viziata da un evidente fallo e il TD veniva annullato. Purtroppo in quell’azione si infortunava Daniel Nanescu. Il forte difensore dei Mastiffs cadeva rovinosamente a seguito di uno scontro irregolare infortunandosi al polso. Naturalmente a lui vanno i migliori auguri di una pronta ripresa.
Si andava così al riposo con la difesa savonese a tenere banco all'attacco un pò troppo sterile dei Mastiffs e l’attacco dei Pirates a sviluppare un gioco semplice e conservativo, ben arginato dalla difesa dei Mastiffs, da sempre un punto di forza dei giocatori canavesani.
Il terzo quarto inizia cosi come è finito il secondo. ma la svolta avviene quando i Pirates, giocando un punt, piazzavano l’ovale a mezza yard dalla goal line avversaria con una giocata di altissimo livello di Yanni Robello che bloccava la palla prima che entrasse in end zone. In due azioni la difesa savonese piazzava la "safety" (due punti conquistati per placcaggio di un giocatore d'attacco da parte della difesa in area avversaria) con Michael Romano. Sul punteggio di 9-0 anche l’attacco dei Pirates si rinvigoriva e nell'azione successiva era Lorenzo Castagnola, autore di un’altra prestazione super, che si involava per oltre metà campo e siglava il definitivo 15-0 (meta da due punti aggiuntivi non realizzata).
Una bella partita tra due squadre grintose, dove i Mastiffs hanno sicuramente pagato la "prima volta" in questo competitivo campionato. Il coach dei Mastiffs sottolinea anche l'handicap delle forti nevicate che purtroppo hanno impedito gli allenamenti al campo da inizio febbraio. E' domenica a Pavone arrivano i Bills di Cavallermaggiore, la squadra più accreditata del girone piemontese. Non proprio il momento migliore per incontrarli, ma servirà comunque a rotare i Mastiffs per le prossime sfide in calendario, sperando di non avere altri giocatori infortunati e di recuperare al più presto Daniel Nanescu. 


vedi anche www.fidaf.org

...purtroppo una dura sconfitta 43-0 contro i Bills !!

sono deluso per il brutto gioco dei nostri ragazzi

anche se loro sono tra i favoriti per la vitttoria

del campionato...adesso una pausa di due settimane si gioca

sempre in casa il 18 marzo contro i Centurions Alessandria

ultima spiaggia per aver qualche "change" di proseguire...

...le cheerleders sempre bravissime ci credono

...forza Mastiffs !! 

 
 
 
 
 

Stipendi: i dipendenti italiani guadagnano meno di greci e spagnoli.

Post n°571 pubblicato il 26 Febbraio 2012 da grandaniele

Ciao amici

mannaggia....

guadagniamo in media meno dei greci !

Ma noi non rischiamo più il ..default !

magra consolazione...mannaggia !


salari+finanziaria+leggera+come+busta+paga

Con poco più di 23mila euro lorde in media l'anno, i lavoratori dipendenti italiani guardano da molto lontano i colleghi lussemburgesi che per la stessa tipologia di lavoro percepiscono più del doppio. Certo, prima ancora di trovare il nostro Paese nella classifica Eurostat dei redditi bisogna scorrere passando per i soliti Paesi del Nord, Paesi Bassi, Germania e Belgio, tutti sopra i 40 mila euro lordi l'anno.

In coda nell'Eurozona. E davanti troviamo anche i francesi, gli irlandesi, i finlandesi e gli austriaci, i quali riescono in grande scioltezza a coprire la fascia di redditi compresa tra 33 mila e 39 mila euro. Insomma, non è una novità, in queste classifiche non siamo mai stati al vertice. Quel che un po' sorprende è che più dei dipendenti italiani guadagnano anche i lavoratori di Grecia (con quasi 30 mila euro), Spagna (poco più di 26 mila euro) e Cipro, con quasi 25mila euro. Insomma, se proprio vogliamo guardare qualcuno dall'alto in basso, non ci resta che rivolgerci a Portogallo (17mila) e poi Slovenia, Malta e Slovacchia.

Fornero: situazione da scardinare. In Italia abbiamo «salari bassi e un costo del lavoro comparativamente elevato - ha commentato da New York il ministro del Lavoro Elsa Fornero - Bisogna scardinare questa situazione, soprattutto aumentando la produttività».

Il trend degli ultimi anni. I dati Eurostat sono contenuti nel rapporto Labour market Statistics che utilizza per realizzare il confronto i redditi del 2009, coprendo le aziende con almeno dieci dipendenti dell'industria, delle costruzioni, del commercio e dei servizi per le imprese. Il report contiene anche il confronto con gli stessi dati relativi agli anno precedenti, così da poter anche osservare la crescita delle retribuzioni. L'avanzamento per l'Italia risulta tra i più ridotti: in quattro anni (dal 2005) il rialzo è stato del 3,3%, molto distante dal +29,4% della Spagna, dal +22% del Portogallo. E anche i Paesi che partivano da livelli già alti hanno messo a segno rialzi rilevanti: Lussemburgo (+16,1%), Olanda (+14,7%), Belgio (+11,0%) e Francia (+10,0%) e Germania (+6,2%).

Il salary gap tra uomini e donne. Una buona notizia per l'Italia, invece, arriva dalle differenze di retribuzioni tra uomini e donne, quello che Eurostat chiama «un-adjusted gender pay gap», l'indice utilizzato in Europa per rilevare le disuguaglianze tra le remunerazioni (definito come la differenza relativa, espressa in percentuale, tra la media del salario grezzo orario di lavoratori e lavoratrici). Ma l'Italia, con un gap che supera di poco il 5% (con riferimento al 2009) si colloca ampiamente sotto la media europea, pari al 17%, risultando il paese con la forbice più stretta alle spalle della sola Slovenia.


fonte: www.ilsole24ore.com 26 febbraio 2011

 
 
 

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