Creato da Rosa_in_inverno il 21/03/2009

Rosa in inverno

Per essere donna sempre. Di Ornella Pigati

 

 

Che cos'è la P.O.F.?

Post n°1 pubblicato il 21 Marzo 2009 da Rosa_in_inverno

L'acronimo P.O.F. definisce una complessa patologia endocrina denominata "Premature Ovarian Failure", ossia "Fallimento Ovarico Prematuro".

In parole povere, si tratta di una menopausa precoce, la quale nulla ha a che vedere con la menopausa fisiologica, che insorge nella donna intorno ai cinquant'anni, ma provoca la medesima sintomatologia acuta a breve termine e la stessa devastazione dell'organismo a lungo termine, sterilità compresa.

Per essere definita precoce, una menopausa deve manifestarsi prima dei quarant'anni.

Ci sono menopause che compaiono addirittura in ragazzine ancora adolescenti, pochi anni dopo il menarca.

Una diagnosi di P.O.F. comporta sempre un impatto psicologico estremamente violento e si accompagna irrevocabilmente a sentimenti di lutto e di perdita.

Oltre al corpo, infatti, vengono profondamente minati l'identità femminile e il senso d'autostima.

Il quadro clinico risulta ulteriormente aggravato dalla presenza concomitante di altre gravi malattie sistemiche: la P.O.F. infatti, non viene mai sola.

Allo stato attuale, la medicina tradizionale non dispone di una terapia in grado di ripristinare la normale funzionalità ovarica e non esistono in Italia centri preposti alla presa in cura delle giovani affette da P.O.F.

Molte di loro, dopo la comunicazione della diagnosi, si sono ritrovate sole, in mezzo alla strada, con un referto in mano e nella testa la sensazione di aver ascoltato una sentenza di morte.

Per altre, invece, la condanna a morte sarebbe stata una pena ben più lieve, rispetto alla certezza di essere condannate a vivere, a vivere in menopausa proprio quelli che sarebbero dovuti essere gli anni più fiorenti e fertili dell'esistenza e che invece fuggivano via, portandosi dietro la ragazza che si era stata e lasciando al suo posto una sconosciuta senza domani

 

 

 
 
 

Chi può essere colpita dalla P.O.F.?

Post n°5 pubblicato il 23 Marzo 2009 da Rosa_in_inverno

 

Tutte le donne in età fertile possono essere colpite dalla P.O.F. (menopausa precoce), spesso improvvisamente e senza possibilità d'appello.

Per questo

è tassativamente vietato pensare: a me non interessa, non è un mio problema.

A scopo preventivo, consiglio a tutte le donne in età fertile di richiedere al proprio medico o ginecologo il dosaggio plasmatico dell'ormone FSH (Follicle Stimulating Hormone: ormone follicolo stimolante). L'FSH è prodotto dall'ipofisi, una ghiandola preziosa situata nel cervello, che regola la produzione ormonale dell'ovaio.

Livelli di FSH superiori a 30 mUI/ml, in un prelievo effettuato il terzo giorno del ciclo mestruale, indicano che la riserva di follicoli ovarici è ormai limitata e che il processo di menopausa precoce è già iniziato.

Livelli di FSH compresi tra 10 e 30 mUI/ml indicano che l'ovaio risponde con maggiore difficoltà alle stimolazioni dell'ipofisi, ma, in questo caso, la donna può ancora decidere di cercare una gravidanza o di crioconservare i propri ovociti residui, così da utilizzarli per la fecondazione assistita, se e quando la gravidanza sarà desiderata.

Un altro esame utile è il dosaggio, sempre nel sangue, degli estrogeni (17beta estradiolo): un livello al di sotto di 30 picogrammi/ml dice che la comparsa di un flusso mestruale è assai improbabile; sotto i 20 pg/ml, che l'ovaio ha esaurito la scorta di follicoli e produce estrogeni in quantità ormai residuale.

Io stessa mi sto personalmente adoperando affinchè i suddetti esami vengano effettuati gratuitamente, insieme al pap-test, presso i consultori pubblici.

Ormoni di scoperta più recente consentirebbero di stimare la riserva ovarica rimasta, basandosi però sul concetto del numero prestabilito di ovociti: questi ormoni sono L'Amh (ormone anti-mulleriano) e l'Inibina b.

 
 
 

Quali sono le cause?

Post n°6 pubblicato il 24 Marzo 2009 da Rosa_in_inverno

In molti casi la causa è genetica, familiare: occorre dunque considerare con estrema attenzione l'età in cui sono andate in menopausa la mamma, la nonna o le zie, valutando anche la linea paterna.

Altre volte le cause possono essere autoimmuni, cioè determinate da un disordine del sistema immunitario, che non distingue più il "self" dal "non self" e costruisce anticorpi che aggrediscono i tessuti sani. Questi autoanticorpi possono essere diretti espressamente contro l'ovaio (anticorpi anti-ovaio) o colpire l'organismo in modo sistemico, cioè generalizzato.

Alcune malattie autoimmuni strettamente correlate con la P.O.F. sono: il morbo celiaco, il morbo di Addison, l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, le tiroiditi (di Hashimoto, di Graves), il diabete mellito, la sclerosi multipla, la vitiligine, la miastenia gravis, ecc.

 La P.O.F. può essere provocata anche da virus, infezioni e tossine nocive per l'ovaio.

Mi preme, infine, citare le menopause precoci iatrogene, che non si verificano spontaneamente come la P.O.F., ma insorgono come conseguenza di cure mediche, quali la chemioterapia, la radioterapia pelvica e la rimozione bilaterale dell'ovaio (ovariectomia bilaterale).

Nonostante quanto scritto sopra, le cause della P.O.F. restano, nella maggior parte dei casi, ancora misteriose: in tal caso si parla di menopausa precoce "idiopatica", per dire che la causa rimane sconosciuta.

 
 
 

I sintomi e le conseguenze

Post n°7 pubblicato il 25 Marzo 2009 da Rosa_in_inverno

La P.O.F. è molto più di una malattia ginecologica: è una patologia che può provocare importanti conseguenze per la salute.

Tutto il corpo di una donna, infatti, ha dei recettori per gli ormoni ovarici, in particolare per gli estrogeni, i quali costituiscono una vera e propria "linfa vitale" per l'organismo e la loro carenza determina il progressivo deterioramento degli organi.

L'esordio della P.O.F. è spesso subdolo.

Per molte donne, le prime avvisaglie sono costituite dai disturbi del sonno, quali: insonnia, risvegli frequenti e precoci, spesso accompagnati da tachicardia, senso di soffocamento ed oppressione precordiale, che fanno pensare sovente ad un infarto e raramente ad un problema ormonale.

In altri casi, i primi a comparire sono i disturbi dell'umore, come: ansia, irritabilità, attacchi d'ira, malincona con riduzione della performance, intesa come capacità di adattamento e controllo dell'ambiente in cui si vive.

Anche la vita sessuale può rivelare l'insorgenza della P.O.F. specialmente quando il desiderio (libido) si attenua fino a scomparire e si accompagna a secchezza vaginale e a dolore durante i rapporti (dispareunia).

Le donne più attente alla forma, possono invece notare un aumento del peso, soprattutto sul punto vita, una maggiore secchezza della pelle, un'accellerazione nella comparsa delle rughe e un'accentuata perdita dei capelli.

La anomalie più evidenti diventano, infine, le irregolarità del ciclo, che inizialmente si accorcia, arrivando anche ogni venti gg. (polimenorrea). Anche la quantità del flusso può aumentare, fino a causare flussi emorragici (metrorragie), insieme a un prolungamento della durata (menometrorragia). In una fase successiva, il ciclo compare invece in ritardo (oligomenorrea), fino a saltare per diversi mesi (amenorrea).

E' in questa fase che si manifestano i noti disturbi neurovegetativi, ossia le vampate e le sudorazioni improvvise, spesso accompagnate da nausea e vertigini.

La carenza estrogenica, nel tempo,  provoca una rapida perdita di calcio a livello osseo, che può causare l'osteoporosi; una progressiva alterazione delle mucose vaginali e più in generale dell'area genito-urinaria (distrofia); un più rapido invecchiamento della pelle  e un significativo aumento del rischio cardiovascolare.  

Spesso possono insorgere depressione, malattie neurodegenerative, demenza precoce e tumori. Molto frequente  la comparsa del cancro del seno e del colon-retto.

 
 
 

Il Furto

Post n°8 pubblicato il 30 Marzo 2009 da Rosa_in_inverno

Ho smarrito una fanciulla

a metà della salita.

Qualcuno l'ha incontrata?

La si può riconoscere

 dal bagliore dello sguardo

e dal mondo che conserva in una mano.

 La brama di un orco infame

la strappò dalle mie carni

ed io divenni insana nel tormento. 

Per anni ho attraversato corridoi oscuri

in cerca della sua Primavera,

ma un dio, nero più di quella tenebra,

volle ch'io la trovassi

soltanto nei ricordi,

annaspando tra i frammenti

dei miei sogni infranti. 

 

 
 
 

L'ovodonazione e la legge 40

Post n°9 pubblicato il 01 Aprile 2009 da Rosa_in_inverno

L'ovodonazione, per una donna in P.O.F. costituisce l'unica possibilità di procreare.

L'ovodonazione è una tecnica di fecondazione assistita definita eterologa, poichè contempla la donazione di ovociti da una donna ad un'altra donna.

In questo caso, il bambino che nasce non è figlio biologico della madre ricevente, la quale può comunque vivere la gravidanza e sperimentare il parto; è invece figlio biologico del marito, il quale feconda, con il proprio seme, gli ovociti ricevuti.

Questi ovociti vengono prelevati dalla donatrice, dopo che questa è stata sottoposta  ad un trattamento di stimolazione ormonale, e fecondati in vitro. Gli embrioni che si ottengono vengono poi trasferiti direttamente nell'utero della ricevente.

Nelle settimane precedenti al trasferimento, anche la ricevente esegue un trattamento ormonale a base di estrogeni, per preparare l'utero ad accogliere gli embrioni.

In Italia, la legge 40/2004 vieta la donazione di ovociti e di spermatozoi (gameti), quindi anche la fecondazione eterologa.

Le coppie sterili che desiderano un figlio sono, dunque, costrette ad intraprendere i cosidetti "pellegrinaggi riproduttivi" all'estero, addossandosi l'intero costo dell'operazione.

I paesi in cui ci si reca più spesso sono: la Spagna, la Grecia, la Gran Bretagna, l'Ucraina, la Finlandia, la Russia e Cipro.

Diverse persone mi hanno chiesto espressamente di parlare di ovodonazione e della legge che, in Italia, la proibisce.

Personalmente, ritengo che uno stato democratico debba garantire ad ognuno la totale libertà di scelta, per quanto concerne i temi della vita e della morte e penso che nessun soggetto, istituzionale e non, possa sostituirsi all'individuo nella maturazione di una scelta così intima e personale.

Voi che cosa ne pensate?

 

Se ritenete opportuno votare contro la legge 40/2004 cliccate qui:

 http://blog.alfemminile.com/blog/see_231467_1/-www-libertadiscelta-org

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Ovuli da cellule staminali: l'ovaio si può rigenerare!

Post n°11 pubblicato il 15 Aprile 2009 da Rosa_in_inverno

Ovuli in stadio precoce sono stati ricavati da cellule staminali umane.

Un gruppo di ricercatori dell'Università del Tennessee a Knoxville, guidato dal dr. Antonin Bukovski, ha prelevato, con un laparoscopio, cellule staminali dal tessuto epiteliale ovarico (ovarian surface epithelium: Ose) di 5 donne d'età compresa fra i 39 e i 52 anni. Poi ha stimolato la crescita di queste cellule, esponendole ad una sostanza simile ad un estrogeno: il phenol red, ottenendo, in vitro, ovuli che hanno già completato il primo stadio di "divisione cellulare", necessario allo sviluppo che porta alla maturazione di uova che possono essere fecondate.

I ricercatori sono già riusciti, nel topo, a trasformare staminali embrionali in gameti maschili e femminili. Ora siamo arrivati all'uomo. O, meglio: alla donna.

. Secondo la visione classica della biologia, la donna , alla pubertà, possiede circa 5oo ovociti che matureranno, uno al  mese, fino alla menopausa. A quel punto, la sua riserva ovarica si è esaurita.

 Ora, la scoperta di staminali anche in organi che se ne pensavano privi, come l'ovaio, se confermata, consentirebbe alle donne sterili e in menopausa (precoce o fisiologica), di trasformare le proprie cellule staminali in ovuli contenenti il proprio patrimonio genetico, senza dover più utilizzare quelli di una donatrice anonima. 

L'equipe di Antonin Bukovski suggerisce, inoltre, anche la possibilità di "ringiovanire" l'ovaio, attraverso la costruzione di nuovi follicoli ovaricici, ritardando così la menopausa ed il conseguente invecchiamento. E, perchè no, teorizza anche la possibilità di creare un "ovaio artificiale", capace di fabbricare, dall'interno, quegli ormoni non più prodotti in menopausa  e che oggi vengono somministrati come terapia sostitutiva.

http://www.portaledibioetica.it/documenti/002798/002798.htm

 
 
 

Staminalii progenitrici di ovociti nel midollo e nel sangue

Post n°12 pubblicato il 15 Aprile 2009 da Rosa_in_inverno

 Mi preme divulgare anche gli esiti della ricerca sulle cellule staminali della linea germinale condotta dall' equipe del dr. Jonathan Tilly, della "Harvard Medical School" e del "Massachussets General Hospital".

Secondo la ricerca di Tilly, le donne, come tutte le altre femmine dei mammiferi, non verrebbro affatto al mondo con un numero prefissato di ovuli che, dalla pubertà alla menopausa, si consumano mensilmente, bensì continuerebbero a produrre ovuli nuovi per tutta la vita, attingendo ad una riserva inesauribile di cellule staminali progenitrici della linea germinale, custodite nel midollo osseo e nel sangue.

Secondo quanto riferito sulla rivista "Cell", queste cellule staminali dotate di marcatori genetici della linea germinale, trapiantate nelle ovaie di topoline precedentemente sterilizzate con chemioterapia, ripristinano un ovaio del tutto simile a quello di topoline fertili.

Se gli stessi marcatori venissero trovati anche nel midollo osseo umano, anche le donne potrebbero usufruire della stessa riserva inesauribile di cellule germinali.

Una simile scoperta rivoluzionerebbe completamente il concetto di fertilità femminile e abbatterebbe il "dogma" della menopausa.

http://www.yahoo.acocms.it/print.asp?id=12491

http://www.lucacoscioni.it/nel-midollo-osseo-c-il-segreto-della-fertilit

 

  

 
 
 

La ricerca sulle cellule staminali in Italia e i paradossi legati all'ignoranza

Post n°14 pubblicato il 27 Maggio 2009 da Rosa_in_inverno

Le cellule staminali embrionali sono cellule ancora indistinte definite totipotenti, cioè capaci di evolvere e differenziarsi in qualsiasi tessuto del corpo.

Il biologo James Thomson le isolò per la prima volta nel 1988.

Allora, come oggi, sono prelevate dalle blastocisti (embrioni ai primi stadi di sviluppo), già destinate alla distruzione, in quanto avanzate dalle pratiche di fecondazione assistita.

Il 9 marzo 2009 Barack Obama ha riammesso agli ingenti finanziamenti pubblici la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane. L'evento ha riacceso feroci polemiche anche in Italia, dove le embrionali sono escluse dai fondi pubblici a causa del veto imposto dall'ormai nota "legge 40". Intanto, i nostri scienziati ci lavorano ugualmente e ad altissimo livello (alla faccia degli oscurantisti oppositori), facendosi spedire dall'estero "linee" cellulari embrionali!

La legge 40, infatti, non lo vieta: essa impedisce soltanto l'estrazione di cellule blastomero di un embrione di cinque giorni. Rimangono così inutilizzati migliaia di embrioni che non verranno MAI impiantai in un utero, in quanto residui sovrannumerari delle fecondazioni in vitro, destinati a giacere abbandonati nei congelatori d'Italia.

Nessun individuo nascerà da questi embrioni, ma l'individuo che da essi sarebbe potuto nascere, troverebbe sicuramente una dignità maggiore contribuendo a curare le malattie mortali o invalidanti di qualcuno che già vive.

Gli scienziati lavorano anche sulle cellule staminali adulte o somatiche (prelevate dall'organismo adulto, dal cordone ombelicale o dai feti abortiti), le quali sono cellule multipotenti, cioè capaci di specializzarsi, a differenza delle embrionali, soltanto in un tessuto specifico. Esse possono essere trapiantate e sono in grado di ricostruire in modo sicuro il tessuto difettoso o danneggiato che le riceve. Inoltre, se si tratta di staminali adulte autologhe, cioè prelevate dal paziente stesso, evitano totalmente il problema del rigetto.

Una novità rivoluzionaria è rappresentata dalla possibilità di trasformare "una normale cellula" (ad esempio della pelle) in una cellula staminale embrionale, attraverso un processo di "riprogrammazione" che fa regredire la cellula stessa nel tempo, fino allo stadio embrionale.

Le cellule staminali riprogrammate hanno indotto alcuni a ritenere inutili le staminali embrionali "autentiche", in quanto con esse si ottiene la medesima pluripotenza delle embrionali, senza passare dalla blastocisti. Tuttavia, gli scopritori ricordano che non si sarebbe mai riusciti a riprogrammare le cellule adulte senza i dieci anni di studio delle embrionali e in più domandano: "che senso ha celebrare le staminali riprogrammate "surrogate", che emulano le potenzialità delle embrionali "autentiche", se lo studio di quest'ultime fosse davvero inutile?

Insomma, amici e amiche cari, non importa che ora voi siate sani o malati (poichè malati lo diventerete in quanto soggetti all'invecchiamento che, scientificamente, è una malattia come tutte le altre); quello che dovete sapere è che con le cellule staminali è possibile ricreare qualunque tessuto (e qualche organo, prima o poi, vi servirà), ma agli scienziati italiani vengono negati i fondi per la ricerca.

http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6342

 
 
 

Che cosa intendo fare ora.

Post n°15 pubblicato il 12 Giugno 2009 da Rosa_in_inverno

Quando ascoltai per la prima volta la parola "menopausa", la mia vita si fermò. Avevo poco più di trentanni ed ero sola. Sapevo che il processo d'invecchiamento nella donna incomincia con l'ingresso in menopausa e non riuscivo a considerare vita il calvario che mi aspettava.

Ho dovuto inventarmi una nuova "me stessa", piangendo e urlando come una bambina, perchè io amavo profondamente la ragazza che ero stata e non ne volevo una diversa.

Con gli anni ho imparato ad amare anche la nuova donna che sto diventando ed ho capito di aver vissuto tante più vite dal momento in cui pensai di non vivere più di quante siano le stelle in cielo e gli alberi in terra.

Ho capito che se non sono diventata madre biologica, potrò certamente essere "madre dell'umanità"ed ho deciso di occuparmi dell'educazione dei bambini.  Ora desidero prendermi cura anche di quelle che saranno le donne di domani e che sarebbero potute essere le mie figlie di oggi.

Ho cominciato intraprendendo gli studi di Medicina, alla veneranda età di 36 anni, nel tentativo di comprendere ciò che nessun medico sapeva spiegare. Ho continuato creando questo blog, per dire a tutti che la menopausa precoce esiste e non è un fenomeno naturale, ma una malattia. In seguito ho contattando i più importanti ricercatori mondiali del settore ed ho scoperto le cellule staminali che, secondo alcuni esperimenti condotti sui topi, potrebbero esistere anche nelle ovaie della donna ed essere impiegate per ripararne le cellule che, con la P.O.F. vengono danneggiate. In alternativa alle staminali ovariche, si potrebbero comunque usare le staminali embrionali o le riprogrammate.

Purtroppo, con amarezza, ho scoperto che in Italia nessuno si occupa di queste ricerche e così è nata in me l'idea d'iscrivermi alla facoltà di Bioscienze e Biotecnologie, per poi poterle effettuare personalmente.

Sono un'insegnante e per continuare i miei studi ho chiesto il part-time. Attualmente sopravvivo con 650 euro al mese, ma non so per quanto tempo riuscirò ad  affrontare questa impresa titanica.  Come fui sola ad affrontare la P.O.F., sono sola ora nell'affrontare questo percorso impervio e gravoso che, però, sento sempre più come una "chiamata".

Ho bisogno di voi, amici cari!

Che cosa mi consigliate?

 Che cosa pensate di ciò che vi ho confidato?

Grazie a tutti. Sempre.

 
 
 

Menopausa addio?

Post n°17 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da Rosa_in_inverno

La menopausa era caratterizzata da precise ragioni biologiche quando la durata media della vita dell'uomo, dunque anche della donna, si aggirava intorno ai cinquant'anni.

In quel tempo, nemmeno troppo lontano dal nostro, la menopausa rappresentava un'autentica "anticamera della morte", nella cui memoria biologica, che dell'evento ogni donna conserva,  è racchiusa la sensazione di lutto che tuttora l'accompagna.

La previdente e lungimirante natura decise che non dovessero nascere figli orfani e pose così un limite temporale alla fertilità femminile.

Il progresso medico-scientifico che ha caratterizzato il  900, e soprattutto gli ultimi decenni, ha tuttavia determinato un progressivo allungamento della vita dell'uomo e della donna, al punto che quest'ultima vive oggi mediamente fino ad 86 anni e pare destinata ad oltrepassare i 100 nel 2030.

Considerata questa premessa, è certo che ogni donna dovrà trascorrere metà della propria vita in menopausa e se la menopausa è precoce, addirittura i 2/3 della medesima, senza che vi siano più le ragioni biologiche succitate che la giustifichino.

Alla quantità della vita non corrisponderà più la qualità della stessa, poiché  l'assenza degli ormoni estro-progestinici, prodotti dall'ovaio, determinerà il progressivo deterioramento degli organi vitali, cagionando un rapido invecchiamento in una donna  che sarà anagraficamente ancora giovane.

Nessuno può sapere quanto tempo impiegherà la natura per adeguare il corredo ovocitario della donna ai suoi nuovi tempi esistenziali, vista la repentina estensione dei medesimi né se mai essa potrà o vorrà farlo, poiché la sopravvivenza delle specie sarebbe garantita anche con gli attuali trent'anni di fertilità femminile.

Noi, fortunatamente, possiamo arrivare dove la natura non giunge: abbiamo la scienza e conosciamo le cellule staminali. Ancora non sappiamo con certezza se anche nell'ovaio femminile siano presenti cellule staminali specifiche (totipotenti), in grado di rigenerare l'ovaio stesso e di ricostituire gli ovociti; possiamo però avvalerci degli esiti di alcuni esperimenti condotti su topoline sterili, che non si capisce perché non dovrebbero funzionare anche con le "topolone".

Il concetto storico dell'ovaio "scatoletta", secondo cui la donna verrebbe al mondo con un numero prestabilito di ovociti, tra cui soltanto 350-400 giungerebbero a maturazione e al cui esaurimento subentrerebbe la menopausa, potrebbe essere superato.

Oggi possiamo pensare che anche nell'ovaio della donna esistano cellule staminali progenitrici della linea germinale che potrebbero essere inattive o venire disattivate dallo scorrere del tempo, così come possiamo ritenere che gli ovociti che popolano l'ovaio provengano a flusso continuo dal midollo osseo della donna e che un fattore ancora sconosciuto, in un determinato momento, ne blocchi il transito.

Anche qualora le ipotesi descritte si rivelassero fallimentari, possiamo sempre avvalerci delle staminali "riprogrammate", le quali, fatte regredire fino allo stadio di una staminale embrionale, possono costruire qualunque tessuto e, perché no, anche l'ovaio e gli ovociti.

Io sono l'unica in Italia a perseguire queste ricerche, poiché la mancanza di fondi e di sentieri già tracciati economicamente promettenti scoraggia ricercatori ed istituzioni.

 Sto combattendo una battaglia scientifica ed anche civile; mi sto battendo per le donne, a cui non desidero consentire gravidanze ad oltranza, ma garantire un benessere psicofisico  naturale che non può in alcun modo essere disgiunto dalla vecchiaia che incombe né dall'incontro con la  malattia.

 
 
 

Reperite le cellule staminali nell'ovaio della donna!

Post n°18 pubblicato il 26 Giugno 2010 da Rosa_in_inverno

Ieri mi ha scritto il dr. Jonathan Tilly, delle cui ricerche ho parlato in un post precedente.

Mi ha ufficialmente informata dell'esistenza delle cellule staminali nell'ovaio della donna, cellule che rimangono presenti, ma inattive, anche dopo la menopausa. Le stesse staminali progenitrici della linea germinale, cioè capaci di creare la vita, sono state repertate anche nel midollo osseo e nel sangue periferico.

Il dr. Tilly si è reso disponibile a perseguire il suo progetto di ricerca anche qui in Italia, dove potrebbe collaborare con un caro amico e collega dell'Università Tor Vergata. Queste sono notizie sconvolgenti e avvalorano tutte le ipotesi che ho appassionatamente coltivato per anni ed esposto in questo blog.

Ora intraprenderò una massiccia campagna mediatica per informare le donne e gli uomini che le amano di queste strabilianti scoperte e delle strategie che potranno ben presto consentire la rigenerazione di un ovaio non funzionale, dunque, di abbattere la menopausa.

Ecco la mail del dr. Jonathan L.Tilly:

Dear Ornella,
 
Many thanks for your e-mail and interest in our work. My sympathies are with you and all women who suffer from premature ovarian failure (POF). Rest assured that we are doing all we can to develop new strategies for regeneration of failed ovaries through stem cell-based medicine, and each day we make progress.
 
With respect to your questions:
 
1. Stem cells similar to those we have identified in mouse ovaries have been identified in human ovaries as well; in fact, the cells remain in postmenopausal ovaries, albeit in a quiescent (inactive) state.
 
2. Currently we have evidence that stem cells capable of regenerating failed ovaries exist in multiple places in the body, including ovaries, bone marrow and peripheral blood.
 
3. I am not aware of any experimentation in humans.
 
4. I have a close colleague and friend at the University of Rome Tor Vergata, who I could work with, if funds were available to do so. Right now, we are constantly trying to find sufficient funding just to maintain our efforts here in the United States.
 
I hope this response is of help and thanks again for sharing your story with me. I hope that one day soon we will be in a position to offer a solution to POF.
 
Kind regards,
 
Jon
 

Jonathan L. Tilly, Ph.D.
Director, Vincent Center for Reproductive Biology
Chief, Division of Research, Vincent OB/GYN Service
     Massachusetts General Hospital
Professor of Obstetrics, Gynecology & Reproductive Biology
    Harvard Medical School

 
 
 

Il mio scenario

Post n°21 pubblicato il 03 Luglio 2010 da Rosa_in_inverno

Mi sono sempre sentita madre dell'umanità più che di figli biologici e non capivo il perché.
Avrei potuto pensare alla maternità quando ancora ero fertile, ma la mia energia andava verso un progetto più alto, globale.
Quando ricevetti la diagnosi di menopausa precoce intesi l'evento non come una condanna, bensì come una chiamata. Sapevo che avrei potuto evitare lo stesso male alle altre donne e mi sono sentita madre anche di tutte loro.
Inizialmente le mie energie si concentrarono sulle donne affette da POF (menopausa precoce), ma in seguito compresi che le cause che determinano la POF sono le stesse che provocano la menopausa convenzionalmente definita "fisiologica".
Oggi i miei studi, avvalorati da quelli di esimi scienziati riconosciuti a livello mondiale, ci suggeriscono che la menopausa non sia un fenomeno naturale, come si pensava sinora, ma l'esito di una malattia dell'ovaio, che si puà anche diagnosticare.

 Il concetto di ovaio scatoletta contenente un numero prestabilito di ovociti  potrebbe essere superato, perché le cellule germinali sembrano formarsi continuamente nell' ovaio o venir prodotte a ciclo continuo nel midollo osseo per poi rifornire l'ovaio stesso a seguito di un preciso imput. Naturalmente queste cellule non ripopolano più un ovaio lesionato, poiché questo non riesce a funzionare regolarmente ed è destinato ad atrofizzarsi.


Con le nostre cellule staminali, che si trovano naturalmente anche nell'ovaio della donna e non sono prodotti chimico-tossici come i farmaci, possiamo riparare il tessuto ovarico danneggiato e restituire alla donna il benessere tipico dell'età fertile, un benessere inalienabile.

 Oggi mi impegno per questo, consapevole di dover affrontare il pregiudizio e l'ignoranza di chi non si è mai posto domande, ma anche le leggittime perplessità di chi ha paura dell'ignoto. Rimango a disposizione di questi ultimi per fornire qualsiasi chiarimento mi verrà richiesto e agli altri dico che conosco molto bene l'ostracismo e la persecuzione di cui sono stati vittima tutti i pionieri e me ne frego.

Continuerò a camminare, dritta e senza fermarmi, fino al raggiungimento dell'obbiettivo che mi sono prefissata. 

 

 
 
 

Ecco perché la menopausa non è un evento fisiologico.

Post n°22 pubblicato il 24 Agosto 2010 da Rosa_in_inverno

Vi siete mai chieste o avete mai domandato al vostro medico perché l'FSH (Follicle Stimulating Hormon: Ormone Follicolo Stimolante), si alzi vertiginosamente col sopraggiungere della menopausa? Questo ormone, come dice il suo nome stesso, ha un unico compito nell'organismo: stimolare la crescita dei follicoli e la produzione di estrogeni. In parole povere: indurre l'ovaio a funzionare. L'FSH non è autonomo, ma è prodotto e regolato dall'Ipofisi, la centralina del nostro corpo che sa perfettamente quando in esso sussistono le condizioni adatte per l'instaurarsi di una gravidanza. Esso, infatti. è prossimo allo zero nella prepubertà e si abbassa drasticamente in presenza di sindrome da stress cronico, grave insufficienza renale o estrema magrezza (anoressia), tutte situazioni patologiche in cui subentra l'amenorrea (assenza di mestruazioni), che non è menopausa, però..

E' qui che un'inquietante domada sorge spontanea. Perché l'Ipofisi, attraverso l'FSH, proprio in menopausa, ossia quando dovrebbero essere terminati gli ovociti, si ostina a stimolare l'ovaio come una dannata e a oltranza per farlo funzionare? (!!!) Il cervello è scemo? Non lo sa che l'ovaio è esaurito, morto, kaput?

No, non lo sa. Non lo sa perché ha informazioni diverse e si aspetta, anzi, esige che l'ovaio di una donna, così come quello delle femmine di ogni mammifero, continui a funzionare regolarmente anche a ottant'anni. Il nostro cervello non ha in memoria la menopausa. L'assetto dei nostri ormoni su questo parla chiaro e quello che ci dice è inconfutabile..

E' probabile che la menopausa non fosse mai stata prevista dalla natura, ma.sia sopravvenuta in seguito ad un incidente evolutivo, o in risposta ad un mutato bisogno. Quel che è certo è che oggi, nel 2010, essa non ha più alcuna ragione d'essere.

 
 
 

Le ricerche del prof. Massimo De Felici

Post n°23 pubblicato il 27 Agosto 2010 da Rosa_in_inverno

Cellule staminali germinali nelle ovaie dei mammiferi adulti: considerazioni da un fan delle cellule germinali primordiali.
"Alla nascita, o subito dopo, le ovaie dei mammiferi sono dotate di follicoli primordiali composti da un ovocita bloccato alla fine della pro-fase 1 contorniato da un singolo strato di cellule granulose.
La versione di dottrina secondo cui le femmine nascono con un numero finito di ovociti destinati ad essere esauriti con l'età è stata messa in discussione da recenti risultati che sembrano indicare che dei nuovi ovociti si possano continuamente formare, nelle ovaie postnatali dei topolini.
A mio modo di vedere, questa versione, denominata neo-ovogenesi, è strettamente collegata al processo di specificizzazione della linea germinale, il quale presenta caratteristiche uniche. Perciò in questo articolo andrò ad esporre due aspetti della neo-ovogenesi collegati a questo processo: in primo luogo, le prove che mostrano che le ovaie adulte dei mammiferi contengono cellule in grado di potersi specificizzare secondo la linea germinale e produrre così nuovi ovociti; in secondo luogo, la possibile origine di queste celleule.
In conclusione, io ritengo che esista la possibilità che un piccolo numero di PGC/ovogonie oppure di cellule indifferenziate derivate da PGC (Cellule Germinali Primordiali) con caratteristiche di cellule staminali  rimangano nelle ovaie postnatali e, in presenza di certe condizioni, possano riprendere la mitosi, iniziare le meiosi e dare quindi origine a nuovi ovociti."
BINGO:)
Qui sotto l'articolo originale pubblicato su Oxford Journals:
 
  
Il Prof. Massimo De Felici è un biologo che, unico in Italia e tra pochissimi in Europa, studia da più di 35 anni le cellule germinali primordiali da cui derivano i gameti femminili e maschili. Le sue ricerche sono ben conosciute all'estero ma, come purtroppo spesso accade, pressoché ignorate in Italia. Le sue ricerche sulle cellule staminali ovariche e la sua collaborazione con il Prof. Jonathan Tilly sono attualmente  ferme per mancanza di fondi e di personale da dedicare agli studi.
 Nel 2009 ha presentato un progetto al Ministero della Salute nell’ambito del bando sulle Cellule Staminali proprio sulle staminali ovariche il quale non è stato finanziato. 
l numero di riferimento del progetto è RF-LAZ-2008-1225304.   

 
 
 

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA P.O.F.

Post n°24 pubblicato il 16 Novembre 2010 da Rosa_in_inverno

Sono lietissima di comunicarVi che in data 9/11/2010 è stata presentata un'interrogazione parlamentare sulla P.O.F. (Menopausa Precoce) da Maria Antonietta Farina, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci, Maurizio Turco ed Elisabetta Zamparutti , del Partito Democratico.

Avevo inviato una lettera a Maria Antonietta Farina, vedova di Luca Coscioni e presidentessa dell'omonima associazione, in data 5 febbraio 2010, in cui chiedevo attenzione per le donne affette da p.o.f. e per la ricerca sulle staminali ovariche. Quella lettera è tuttora visibile sulla home page del suo sito e nella colonna a sinistra del mio blog. Non avrei potuto sperare in una riposta migliore: non sterili parole di circostanza, ma un gesto concreto: un'interrogazione parlamentare firmata anche da altri cinque onorevoli colleghi.

Questi sono i Politici che ci piacciono: quelli che salvaguardano L'UOMO e la sua DIGNITA', i diritti dei malati, dei più deboli e di tutti quelli che gridano senza essere ascoltati.

Questi sono i Politici che rappresentano L'UMANITA', intesa come insieme di esseri umani, ma anche come condizione imprescindibile dell'essere umani. 

Questi sono Politici UOMINI!

 C.4/09332 [Indagini e ricerche sulla menopausa precoce - P.O.F.]

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI.

- Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
all'interrogante risulta che anche In Italia vi siano numerosi casi di giovani donne che ricevono la cosiddetta diagnosi di P.O.F. (premature ovarian failure), ossia di menopausa precoce, che, anche in giovane età di fatto espropriano chi ne viene colpita della possibilità di procreare e pregiudicano la salute di chi ne viene colpita;
la P.O.F. è una grave malattia endocrina, che si accompagna sempre ad altre patologie sistemiche, genetiche o di natura autoimmunitaria, e provoca un rapido ed inesorabile deterioramento degli organi, dunque un invecchiamento prematuro;la medicina non dispone di terapie in grado di ripristinare la funzionalità ovarica e in Italia non esistono centri preposti alla presa in carico delle giovani affette da P.O.F;
in Italia questa malattia, a tutti gli effetti cronica, non prevede neppure l'esenzione sanitaria;
secondo alcuni esperimenti condotti da ricercatori statunitensi le cellule staminali potrebbero trovarsi anche nell'ovaio della donna, e consentirne la rigenerazione;
un altro gruppo di ricercatori suggerisce che la fonte della fertilità femminile si potrebbe trovare nel midollo osseo, ove verrebbero prodotte cellule staminali progenitrice della linea germinale, che rifornirebbero di ovociti l'ovaio stesso;
se anche una sola di queste teorie si rivelasse fondata, sarebbe possibile eliminare la menopausa, sia precoce che fisiologica;
in Italia questo tipo ricerche sono completamente ignorate -:
se non si ritenga di dover effettuare un'indagine conoscitiva per accertare quante siano le donne colpite da premature ovarian failure e conoscere così le dimensioni del fenomeno;
se non si ritenga di dover assicurare per questa malattia l'esenzione sanitaria;
se non si ritenga di dover acquisire la documentazione e i risultati delle ricerche che all'estero sono effettuate sui casi di premature ovarian failure;
se non si ritenga, nell'ambito delle proprie prerogative e facoltà, di doversi adoperare perché anche in Italia siano effettuate ricerche scientifiche così come avviene in altri Paesi.

http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/52948

 
 
 

Mitologia e Fertilità.

Post n°27 pubblicato il 15 Dicembre 2010 da Rosa_in_inverno

 

Ho sempre amato la Mitologia e sono sempre stata certa che i miti, così come i codici, contenessero le grandi verità dell'esistenza. Oggi noi sappiamo che la fertilità femminile non è limitata e che esistono le cellule staminali degli ovociti. Oggi noi sappiamo che nel midollo osseo alberga il segreto della fertilità, perché lì e non solo nelle gonadi si formano le cellule germinali primordiali, le cellule della vita. Ma voi avreste mai pensato che anche gli antichi Greci e gli Egizi lo sapessero?

Urano, il Cielo stellato, è figlio di Gea, la madre Terra. Urano sposa la madre, ma è geloso dei figli. Gea, per proteggerli, si allea con Crono, il Tempo tiranno, che recide i genitali di Urano, il cui sangue cadde sul suolo, fecondando un'ultima volta la Terra e originando i Giganti, le Erinni e le Ninfe Melie.

Come accade questo?

Forse perchè nel sangue ci sono gli spermatozoi, che si formano nel midollo osseo per poi passare nel sangue, perché il midollo osseo non costruisce solo le cellule del sangue, ma anche le staminali germinali. Queste, quando occorre, abbandonano il midollo e viaggiano nel sangue fino ad arrivare alle ovaie, ove creano nuovi ovociti. I recenti esperimenti dimostrano che esiste un segnale il quale parte dall'ovaio e arriva al midollo per informare che servono nuove staminali per formare nuovi ovuli, al fine di sostituire quelli deteriorati o perduti.

Avere nel midollo una riserva di cellule che possono diventare oociti è forse il modo per la donna di difendersi dalle malattie dell'ovaio (tumori, infezioni, endometriosi, effetti di radio-chemioterapia e menopausa) e poter conservare la propria fertilità. È un modo di conservare la specie escogitato dalla natura che sino a pochi anni fa nessuno aveva osato immaginare. Come si pensava nell' antico Egitto dei templi di Ibis, Edfu e File: lì si trovano iscrizioni che fanno vedere come lo sperma si formi nel midollo delle ossa, che venivano imbalsamate con grande cura, perché potessero conservare la capacità di trasmettere la vita, anche dopo la morte.

 
 
 

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IL PROGETTO E LA FONDAZIONE.

Il mio intento ora è di formare una squadra composta dall'equipe del dr. Jonathan Tilly e da quella del prof. Massimo De Felici e creare una fondazione che promuova e sostenga il progetto di ricerca sulle cellule staminali ovariche, al fine di rigenerare l'ovaio. Il progetto è rivolto specificamente alle donne in P.O.F. ma potenzialmente estendibile anche a tutte le altre. 

7/11/2011

La squadra è stata formata, ma sia il prof. Massimo De Felici che il dr. Jonathan Tilly faticano sempre più a reperire fondi per il progetto di ricerca e sperimentazione sulle staminali ovariche. Il freno viene tirato dalle case farmaceutiche,  che non venderebbero più pilloline, cerotti gel e inalatori a base di estro-progestinici qualora l'ovaio potesse essere rigenerato con un semplice intervento in laparoscopia.

Questo è il mondo in cui viviamo. Questo è Il Vero Potere, che per mantenersi al potere non esita a sacrificare la salute e il benessere degli esseri umani.

Rifletteteci e ricordatelo.

8/02/2013

 

 

 

PERCHÈ QUESTO BLOG?

Ho creato questo blog per parlare al mondo di una patologia tanto invalidante quanto sconosciuta: la P.O.F. o menopausa precoce.

Le donne che ne soffrono sono moltissime, ma difficilmente ne parlano, se non tra loro, perchè si sentono menomate nella propria femminilità.

Questo silenzio rende la P.O.F. una malattia "orfana".

Io l'ho adottata, dopo che lei mi ha scelta, ed ho deciso di diventarne testimone.

Perseguo un programma civile e politico di cui i seguenti sono i punti salienti:

- far conoscere la P.O.F. o menopausa precoce al maggior numero di persone possibili;

- sensibilizzare lo Stato, le istituzioni pubbliche e private ed i media riguardo alla necessità:

1) di predisporre centri specializzati per accogliere ed assistere gratuitamente le donne con la P.O.F.;

2) di favorire, incoraggiare e sostenere la ricerca medico-scientifica, in particolare quella sulle cellule staminali, in Italia fortemente penalizzata dai veti imposti dalla legge 40 e dagli ingenti tagli finanziari. 

Invito tutti i visitatori di questo blog a copiarne il link sul loro profilo.

Grazie.

http://blog.libero.it/Rosaininverno/ 

 

 

 

 

 

IL MIO SIMBOLO

Ho scelto come simbolo una rosa rossa. Una rosa rossa che ha mantenuta intatta la propria bellezza, anche nel gelo dell'inverno.

La rosa è, per eccellenza, l'emblema della donna e del suo organo sessuale: la vagina.

Il rosso è il colore del sangue: anche di quello che si perde con il ciclo mestruale che, nella donna in menopausa precoce, scompare.

Il ciclo mestruale, dunque, è una perdita di sangue, ma è la somparsa di quel ciclo a diventare la vera perdita.

E' allora che una donna cerca nuove risorse da esprimere, nuove prospettive da cui guardare e guardarsi, nuove strade da percorrere.

Ma, qualunque sia il percorso che intraprende, ella rimane comunque una rosa rossa. Una Donna sempre.

 

 

 

 

Lettera aperta all'onorevole Maria Antonietta Farina Coscioni

Cara Maria Antonietta, sono una delle tante giovani donne che, ancora ragazza, ha ricevuto una diagnosi di P.O.F. (Premature Ovarian Failure), ossia di menopausa precoce.

A trent'anni sono stata espropriata della mia identità di donna, della possibilità di procreare e della mia salute.

La P.O.F. è una grave malattia endocrina, che si accompagna sempre ad altre patologie sistemiche, genetiche o di natura autoimmunitaria, provocando un rapido ed inesorbile deterioramento degli organi, dunque un invecchiamento prematuro. Oggi io sono anagraficamente una quarantenne nel corpo di una sessantenne.

La Medicina non dispone di terapie in grado di ripristinare la funzionalità ovarica e in Italia non esistono centri preposti alla presa in carica delle giovani affette da P.O.F. Non solo: questa malattia a tutti gli effetti cronica, non prevede neppure l'esenzione sanitaria.

Superato il primo periodo di disperazione, ho cominciato a studiare Medicina ed ho scoperto le cellule staminali che, secondo alcuni esperimenti condotti da ricercatori statunitensi, potrebbero trovarsi anche nell'ovaio della donna e consentirne la rigenerazione. Un'altro gruppo di ricercatori suggerisce addirittura che la fonte della fertilità femminile si troverebbe nel midollo osseo, ove verrebbero prodotte  cellule staminali progenitrice della linea germinale, che rifornirebbero di ovociti l'ovaio stesso. Se anche una sola di queste teorie si rivelasse fondata,  sarebbe possibile eliminare la menopausa, sia precoce che fisiologica.

In Italia nessuno persegue queste ricerche ed io personalmente, insieme ad altre compagne di viaggio, vorrei farmi promotrice di un progetto specifico, politico e civile,  che garantisse alle "poffate" (come ironicamente tra noi ci chiamiamo) attenzione ed interesse da parte delle istituzioni .

Confidando in un Suo gentile riscontro, La saluto cordialmente, esprimendoLe tutta la mia stima per l'esemplare impegno profuso a tutela dei diritti dei malati e della libertà di ricerca scientifica.

5/02/2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

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