L'altra campana

L'IMITAZIONE DI CRISTO

41.

     “Farò di quel bordello la mia Chiesa”.

Nella Corinto ormai cosmopolita

il Poco plana in morbida discesa.

Di ciarlatani e salvatori pregna,

anche d’un Gesù l’Unto

(e si sa quale) la corriva fregna

è stata resa incinta ed erudita

da un Apollo, dall’Africa qua giunto.

Qui per diciotto mesi

sfoga il Po’ la nevrosi,

ospite d’una coppia che da Roma

per Cresto o per Serapide fu espulsa.

Mentre vi perde la residua chioma,

vi si ritaglia dalla sinagoga,

dai nuclei affiliati

gesuini e dall’onda mistagoga,

la chiesa in cui il suo spirito più pulsa.

Finché, sfuggito a sassi e magistrati,

rigonfie gobba e tasca,

è a Gebus, a bloccare la burrasca.

     Porto d’Efeso, un atollo

greco in Asia. Qua sospinto,

Gesù Serapis l’Apollo

v’impiantò come a Corinto.

Lui assente, a quell’approdo

il Ladrone pure arriva;

e di spirito ravviva

quella pia comunità:

dalla Curia trovò il modo

di carpirlo in umiltà,

     con il soccorso

che vi recò da buon apostolo disperso;

e donde torna

come se in corpo ce ne ammassi una cisterna.

     Grazie a quello spirito che sferra il cataclisma

in corpo ai santi e al rinnovato suo carisma,

toglie il Poco a Cefa i suoi adepti e al giovannita.

Poi guerra al giudaita,

guerra all’eresia, attacco in campo alla pagana

Madre efesina detta Artemide o Diana.

Non Gesù ma Poco adesso in Asia è il nome in voga.

Lui sempre in fuga,

dopo conversioni e inevitabili tumulti

contro di lui rivolti

dall’empio, il verbo va in suo nome seminando

per le borgate di discepoli un commando:

     per redimere Colossi

e il dintorno, a un direttorio

sono dodici promossi;

sì infestando il territorio

che gli ebrei famosi come

esorcisti erranti eredi

d’antichissimi rimedi

(quale cristo non lo fu?)

esorcizzano nel nome

del Tarsita i belzebù.

Lasciata Atene, Paolo si recò a Corinto. Vi trovò Aquila, ebreo… espulso dall’Italia con la moglie Priscilla dall’editto di Claudio… E il sabato discuteva nella sinagoga finché un tumulto di giudei lo portò in tribunale… Il rabbino Sostene fu picchiato (?)… ma Paolo s’imbarcò… e andò a salutare (!) la Chiesa di Gerusalemme… Era giunto a Efeso un giudeo di nome Apollo, di Alessandria… col battesimo di Giovanni… Mentre Apollo era a Corinto, Paolo… venne a Efeso…Imposte le mani ai fedeli, lo Spirito scese su loro e parlavano lingue e profetavano. Entrato poi in sinagoga, vi poté parlare liberamente… Poi si staccò dai Giudei… e per due anni Dio vi operò prodigi non comuni per sua mano; al punto che… gli esorcisti ambulanti ebrei scongiuravano gli spiriti per il Gesù di Paolo… Ma la nuova dottrina causò un gran tumulto… “Grande è Artemide degli Efesini”… (Atti 18-19)