Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

 

« TATA GIOVANNI - 4TATA GIOVANNI - 6 »

TATA GIOVANNI - 5

Post n°1882 pubblicato il 17 Aprile 2015 da anonimo.sabino
 

     Sarei sprofondato per la vergogna. Eppure sulla vergogna ebbe il sopravvento la tristezza. Rannicchiato nel lettino, ignorai i sarcasmi dei monelli e gli sbraitamenti che la suora continuava a fare con Palmira, mentre mi ammucchiavano la roba in uno scomparto d’un grande armadio. Rividi solo la sagoma scura di mia madre che si allontanava lungo le mura; e nascondendo la faccia sotto il lenzuolo, piansi tutte le lacrime che avevo, senza singhiozzare, perché nessuno se ne accorgesse.

     L’istituto ci dava una bella divisa per le occasioni: giacchetta, pantalone lungo e mantello, tutto nero. Aveva un Comitato di Benefattori, di quei riccastri, cioè, che investono qualche scampolo dei loro ingombranti avanzi in vita eterna. Per loro veniva allestita, con tanto di inno, la festa a ricordo del fondatore, quel brav’uomo di Giovanni detto Tata (papà) che si dice andasse in giro a raccogliere i trovatelli per dare loro un ospizio. Ma era poco più che un lager. Il pantalone lungo della divisa fu l’unica cosa che non mi dispiacque: era legge non scritta, almeno in Italia, che i bambini portassero i calzoni corti e le donne la sottana.

     Se al paese mia madre mi aveva fatto sentire raramente i morsi della fame e potevo comunque smorzarli cercando frutti per i campi, more e cornioli per le fratte, bacche nella macchia, cicoria e bulbi commestibili da dissotterrare per i pascoli, in quell’istituto, almeno negli anni del dopoguerra, c’era davvero la fame. Si aspettava come la manna il camion dei rifornimenti, provenienti forse dall’America attraverso l’Opera di Assistenza Pontificia. Ed essi consistevano in una scodella di semolino di non so cosa senza alcun condimento, che nonostante la fame ci ripugnava; o in pezzi di formaggio marrone che prima agli occhi e poi in bocca sembravano di sapone; oppure, ed era una festa, in un quarto di ciriola con mezza mela o con un graspo di quattro chicchi d’uva.

     Per fortuna la farina lattea americana, per quanto disgustosa, al mattino ci empiva la scodella e ci assicurava un  minimo di nutrimento.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/altracampana/trackback.php?msg=13180926

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
marimela2009
marimela2009 il 17/04/15 alle 15:44 via WEB
stringe il cuore... un abbraccio, Fabio
 
 
anonimo.sabino
anonimo.sabino il 17/04/15 alle 18:47 via WEB
A te lo stringe sicuramente, carissima Mela. Sembrano storie di altri tempi, eppure, fame a parte, sono ancora attuali, e non solo nel Terzo Mondo.
 
marimela2009
marimela2009 il 18/04/15 alle 13:18 via WEB
E'vero,è una realtà molto più frequente di quello che si pensa o che si vuole pensare.E mi si stringe il cuore per chi non riesce a cambiare quella realtà..innocenti ma colpevoli.Bersagli del..come vogliamo chiamarlo? fato? Karma? ci teniamo sul facile che è meglio,diciamo.. fortuna? ma comunque chiamati a rispondere di quello che "sono" e che fanno o non fanno,che ingiustizia!E non sai nemmeno con chi prendertela e qui mi piacerebbe che agli errori di un destino fottutamente distratto ponesse rimedio una società più a misura d'uomo,dando a tutti uguali,dignitose opportunità E' così che vanno le cose nel mio sognante mondo utopico !!
 
 
anonimo.sabino
anonimo.sabino il 19/04/15 alle 17:50 via WEB
La mia impressione è che si stia tornando indietro, se è vero che aumenta il numero dei giovani inattivi e delle famiglie che hanno il problema di arrivare a fine mese...
 
pensiero_stupendo00
pensiero_stupendo00 il 19/04/15 alle 22:32 via WEB
toloni di formaggio fuso,latte in polvere et similia. Uova in polvere. E tanto freddo. La stufa economica è uno dei + bei ricordi......un abbraccio.
 
 
anonimo.sabino
anonimo.sabino il 20/04/15 alle 09:20 via WEB
Redivivi te salutant. E ricambiano l'abbraccio.
 
pensiero_stupendo00
pensiero_stupendo00 il 19/04/15 alle 22:34 via WEB
ELEGIA DELL'ECOLOGIA Fiat iustitia,ruat coelum , pare, dica il proverbio scritto in latino, quel ch'è di Cesare,dunque vò dare, e quel ch'è giusto,pure al vasino. Par disdicevole,è maltrattata. Questa sostanza non sembra grata. Chi mal riflette,la paragona a ciò che schifa e non perdona. E' proprio st.....,Lascia si perda quel miserabile pezzo di m...., Dicono spesso i giovanotti, quando,ahimè,sentesi odor di cazzotti. E pur nel cinema odi il plebeo che mal s'approccia al galateo, battersi il capo,dirsi contratto, "ma che figura di m.... ho fatto!". Beati i tempi del buon Augusto chè Mecenate,seguendo il gusto dell'amatissimo imperatore alle Bucoliche fu ispiratore. Ei disse a Publio Virgilio Marone, "Virgilio caro,ti dò missione, di farmi un'opera di suggestione, come Nicandro da Colofone, e vi si parli degli alberelli, e delle mucche con i vitelli, descrivi all'api la vita dura... metti in esametri l'Agricoltura !" Dono di Giove-Virgilio disse- son le fatiche che gran decoro è dato agli uomini con il lavoro. Diversamente da quei che inflisse, come gran pene,come grand'onte, cavar il pane a sudor di fronte. Ma non polemiche siam qui per fare, bensì con spirito,rivalutare la cacca emerita,se niun s'arrabbia, che il giusto munere nel core s'abbia, lei che nel secolo fu trascurata e dalla chimica restò oscurata. Nella seconda guerra mondiale quando la fame smagriva le facce ed era vuoto persin l'orinale, si manducavano pure l'erbacce. Dopo il cinquanta facemmo il miracolo, che rinverdivasi l'economia, ridistendevasi la fisionomia: eran più tonde le facce del popolo. La mia casetta sui campi dava e in mezzo all'erbe,lì si trovava un gran pietrone pien di lumache ch'era il chiusino delle cloache. Veniva un carro detto bottino ch'era guidato dal contadino, che ben pensandoci,di mia cocuzza, chiamavo "il carro dell'acqua puzza" Una gran latta da pomodoro legata a un palo di legno vecchio servì ad attingere,come in un secchio, il maleolente nero tesoro. Nonna faceva da Cenerentola; Sopra la legna mettea la pentola per la famiglia,pei suoi figlioli metteva a cuocere pasta e fagioli. Con il giornale della domenica si ritagliava la carta igienica. Con suoni idraulici,senza rammarico, tutto avviavasi giù per lo scarico e là nel pozzo c'era,lo ammetto, anche il prodotto del mio culetto. Senza pagare dazi a nessuno, anzi con metodo molto opportuno, senza sofistici e senza inciampi, pasta e fagioli tornava ai campi. Nel detto scarico,mondo birbone, anche scendevano d'ogni magione, biodegradabili acqua e sapone, ch'eravam privi dei detersivi. Tempi beati senza fosfati. Dritti ai mercati ognor passavano lungo la via dov'era sita la casa mia bovi e cavalli ch'eran costretti, che vita grama,tirar carretti pien di verdure. Che seccature. Ahimè frustati e maltrattati. E qualche mucca pur che passava, dal sottocoda ben rilasciava i noti strali. Questi animali nei lor bisogni erano scorti da tutti quelli che avevan gli orti. Due pomodori son naturali, e due zucchini per gl'intestini, e quattro fiori pel dì dei morti. E quindi armati di pale e scopini tutti correvano quei cittadini facendo a gare ,inver leali, per acchiappare quei doni anali. Oggi par vile quel tal prodotto e chi col trucido fa collisione, paragonarlo è spesso indotto al risultato della digestione. Di tale errore vo' far giustizia poi che procura vera dovizia, è pel pianeta cosa esemplare solo il buon metodo del riciclare. Libici e Russi dobbiam pregare che il lor metano ci abbiano a dare e per averne piena la botte han fatto mille,mille condotte che dalla tundra e pur dal mare questo gas nobile faccia arrivare. Ma già mio nonno dopo la guerra ne produceva per tutta la terra ne generava a secchi e a fiumi semplicemente mangiando legumi. Per concluder la concione se pulissimo la cacca dalla grande inquinazione che la rende così fiacca, dai tremendi detersivi che ci fanno stare privi di batteri che sinceri conviviali naturali di lei facciano banchetto con rispetto delle leggi di natura, producendo lì alla mano, in famiglia,gas metano e avanzando pur concimi per coltura, meno dura ci saria procurarci l'energia ed in più proprio direi che senz'essere dei Gay, noi vedremmo con piacere anche il buco del ......
 
 
anonimo.sabino
anonimo.sabino il 20/04/15 alle 09:20 via WEB
Ed è del tutto inedita. Quale onore!
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 


 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 32
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2giovila1966m.a.r.y.s.emetodiovita.perezdaunfiorem.graziabCoralie.frangela.arieteanonimo.sabinoelrompido5lucre611I.am.Layladitantestelle
 

 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963