« L'ARCIPELAGO - 7 | L'ARCIPELAGO - 9 » |
Quando Lucilla era fuori, dimenticavamo tutti gli altri problemi, sopraffatti dal più greve; e quando tardava a rientrare, non potevo trattenermi dall’uscire verso Ponte Garibaldi (s’incontrava con i suoi punk sempre al centro), sperando di vederla, non visto, tornare soltanto ubriaca.
Fu l’amore a maturarla, il nostro e quello di un bravo ragazzo, anch’egli punk, che prese a frequentare la nostra casa. Le insegnò a suonare il basso e la inserì in un complesso rock che battezzarono “Roma K.O.”. Era una stella, con la quercia, il suo chitarrone, al collo. Ai loro concerti, tra i pittoreschi frequentatori del rock, Antonietta e io, i soli adulti, sembravamo marziani. Sabrina vi andava per suo conto, per non farsi vedere con noi.
Fu grande, Lucilla. Riacquistata la fiducia in se stessa, riprese poi gli studi seguendo prima un corso di fotoreporter; frequentò quindi un liceo artistico privato; conseguito il diploma di maturità artistica, sarebbe passata all’Accademia di belle arti e diventata scenografa coronando gli studi con un centodieci e lode.
Temperamento artistico anche lei, affezionata e discreta emula della sorella maggiore, Sabrina frequentò il modernissimo Istituto per la cinematografia e la televisione intitolato a Roberto Rossellini.
Delusa anche lei da quella scuola e tradita nella sue aspettative di lavoro dal passaggio dei disegni animati dalla manualità al computer, si sarebbe tuffata, dopo la maturità, in una appassionata ricerca sulle possibilità della mente umana di superare i confini del tempo e dello spazio nei quali è stata confinata prima dal dogmatismo religioso e poi da quello scientifico; fino a fare della sua stanza una biblioteca di astrologia e di altri studi esoterici, che per intere giornate sottraevano ai baci del sole la sua sabina avvenenza.
Nella sua adolescenza Sabrina non mostrò una crisi urlata come quella di sua sorella (si amavano ora da sorelle e da complici), intimorita dalla piega che quella rischiava di prendere e dalla reazione disperata della mamma; la covò dentro sé, come era solita fare per tutti i suoi sentimenti; la soffrì quindi maggiormente e più a lungo, non trovando un aiuto adeguato; e non senza nutrire la sensazione di essere considerata in seconda fila, rispetto a Lucilla, che assorbiva le nostre maggiori apprensioni; sensazione che la portava a estraniarsi da noi.
Ho sperimentato così che il mestiere di padre non è più facile del mestiere di marito. Ma sono entrambi, per mia esperienza, i più bei mestieri dell’uomo. |
https://blog.libero.it/altracampana/trackback.php?msg=13340233
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- lo sguardo altrove
- DEBRIS FLOW
- MILIONI DI EURO
- ANGEL & DEVIL
- SENTIMENTI..........
- AVVELENATA...
- ANARCHIA AVVELENATA
- ANCHIOCISONO
- OSTERIA..
- Whats happen?
- il Rimino
- The Lion in Winter
- inequilibrio
- UOMO QUALUNQUE
- Le cose della vita
- MARCO PICCOLO
- profumo di...donna
- CORAGGIO...
- Anima e Mito
- Kremuzio
- un lungo sogno
- *
- rearwindow
- sous le ciel de ...
- DelittiSenzaCastighi
- AMORE E ANARCHIA
- NON E UN BLOG
- miele rose e zenzero
- ANGELO DELLA NOTTE
- Amor Cortese
- LAVOROeSALUTE news
- IM A CRAZY LADY
- Dalle Sbarre
- PASSATO E PRESENTE
- signora_sclerotica
- ...réveil en Italie
- Prof M Di Ubaldo
- miele rose e zenzero
- UNA BLOG PER AMICO
- AL DI LA DEL CIELO
- parole imprigionate
- La vita
- pagliaccio
- Suggestioni effimere
- surfista danime
- Fuori Tema
- Pensieri
- Incursioni
- I due Messia
- Poesie Per Resistere
- Le note dellAnima !
- O.L.I.M.P.O®
- SOULGAME
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 12/07/2020 alle 18:01
Inviato da: anonimo.sabino
il 03/10/2018 alle 18:33
Inviato da: Coralie.fr
il 27/09/2018 alle 16:04
Inviato da: anonimo.sabino
il 20/09/2018 alle 10:58
Inviato da: marimela2009
il 16/09/2018 alle 19:03