VITA NOVA
Un cicaleccio fitto fitto nella frotta di zite baldanzose uscite dalla messa ed impegnate nel passeggio obbligatorio d'uso domenicale. Tra le balde cicale a culo ritto e tette in resta si parlotta di nuove misteriose, confidenza concessa solo a un eletto fidatissimo uditorio.
Dal terrazzino avanti casa non intende l’orecchio alquanto duro le gravi novità. Ma è già del loro contenuto a conoscenza; che suscita il sorriso benevolo al mio viso, come di complice compagno che comprende il loro tema oscuro nonostante l’età. Torbido e tenero mistero, adolescenza. |
PRIMAVERA 2016 Che sei tornata a fare, stagione menzognera che fai desiderare nuova vita anche a chi d’illusioni non ne ha più? Perché devi tornare, balorda primavera sapendo come il tempo tutte trita le fole d’una breve gioventù? Non più, non più violenze, dici, non più catene, mostrando i gigli e il verde del trifoglio; canti bellezza, pace, libertà. E porti bruti e lenze e stragi e cantilene pretesche argentinali dei Bergoglio… Che sei tornata a fare, bella età? |
LASETTIMANA SANTA
Santa perché rievoca il mistero cristiano. Mistero, come si chiamavano le religioni pagane che ha fagocitato. Quello che parla di un dio che, dopo aver creato l’uomo, gli proibì di mangiare una mela e s’incazzò tanto per la sua disobbedienza da condannare al sudore e alla miseria lui e tutti i suoi discendenti; fino a quando, a un punto della storia umana scelto a suo insindacabile giudizio, decise di dare all’uomo un’occasione di redimersi seviziando e uccidendo il Figlio mandato da Dio tra gli uomini a tale scopo; e lui, mite agnello redentore, dopo aver recitato alcuni discutibili brani di letteratura sapienziale del tempo ed esorcizzato qualche malato, si lasciò crocifiggere come il dio Serapide e altri Dei pagani, per redimere così il mondo lasciandolo peggio di come stava, salvo a introdurvi un nuovo fattore di settarismo.
Quale civiltà potesse nascere da un simile “Mistero” lo mostrò chiaramente il baratro culturale succeduto alla civiltà greco romana; e continuano a dimostrarlo i sempre più pochi, per fortuna, ma sempre agguerriti e invadenti paladini della civiltà cristiana. Come ai tempi di Costantino, per loro la libertà religiosa consiste non nella tolleranza del culto cristiano, ma nella sua celebrazione, imposta a cristiani e non cristiani, compresi i non credenti, ai quali è concesso solo il silenzio, attraverso l’imposizione delle festività, delle astinenze, dei riti cristiani. Così i programmi profani della televisione di Stato sono sospesi per dare spazio ai beceri e falsi spettacoli rievocativi del mistero cristiano. Perché l’Italia è un paese cristiano, cristiani i suoi animali, le sue piante, i suoi fiumi. L’hanno deciso loro, i paladini del “non integralismo”, purché cristiano…
E’ la settimana santa. E la mia musa giace affranta (la rima non è voluta) da una prosa tanto orrida quanto falsa, residuo virulento di un invincibile analfabetismo ancestrale.
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TERZO MILLENNIO Candeline di mocciolo pendule e immote,goccioloni di lacrime lungo le gote; sguardo incredulo e muto nello sgomento dello sconvolto pargolo che non ritrova il consueto aiuto. Tale un Terzo Millennio che nato pare dalle ancestrali viscere di cupe e amare età credute morte, nello spavento che non riesce a credere di rivedere Annibale alle porte. Tecnologico secolo alla conquista di servizi automatici e sulla pista del cosmico viadotto, l’urto violento del barbaro rigurgito ne fa il bebè che s’è cacato sotto. |
IN NOME DI DIO Il Gesuita s’è inventato l’Anno Santo della Misericordia. Ma no,non quella che accompagna al camposanto I poveri defunti; quella che infine ha da promuovere la faccia del dio misericorde. Fino quasi a convincerti che il papa stesso adesso creda e creda il clero ch’esista per davvero; e che non spinga lui le pecore balorde a ricorrenti guerre sante in cui si caccia gregge contro altro gregge, essendo un solo dio comunque lo si nomini Jahwè Gesù Allah; che madre fu Misericordia alla sua legge; che né il Corano né il Vangelo il gregge pio lancia in crociate o guerre sante, ma le sorde umane avidità… Ahimè, in suo nome, sempre, sì, quale che sia quello che gli si dia. Su, corri dunque, Francischiello, e sia concorde d’imam e preti e sagrestani e pii la schiera ad occupare ogni mediatica frontiera, ché non rimanga sito o voce agli empi brutti a dare il logico sistema e il più efficace d'avere un dio di pace nel cancellarli tutti. |
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