Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi di Dicembre 2014

IL VANGELO DEGLI EBREI

Post n°1796 pubblicato il 25 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
 

29.

     E come Claudio espelle ebrei dall’Urbe

per turbolenze che fomenta un Cresto,

Adriano escluderà poi con le turbe

dei Giudei da Salem, da Tito elisa

e da lui rifondata,

la cristiananza, sempre circoncisa;

che attenderà in cenobi per il resto

dei dì l’apocalisse decretata,

spersa per le convalli

col nome I Poverelli.

I compromessi volgono agli esili

con Cefa; il Poco sformerà il verdetto

nella nomina a Papa dei Gentili;

e manco è scritto il non redento sei

se incirconciso resti,

tranne che nel Vangelo degli Ebrei;

né che Giacomo papa è rieletto

grazie a quei farisei che, accorsi lesti

tra i Santi in grande zelo,

farà nemici a Dio l’altro Vangelo.

     Piega il capo e ossequio fingi,

Gobbo guitto, se ti vieta

di dar fiato alle laringi

il responso della Dieta,

ché non sparga quivi assenzio,

dove il Cristo è in sinagoga.

Con lo scriba i nervi sfoga.

E passando quei cri cri

di Salem sotto silenzio,

facci sopra la pipì:

     il giudaita

è la cadente nostalgia d’una borgata;

l’ala sconfitta

ha il mondo intero come quota che le spetta.

     Altro che portare ai vari club della campagna

(e con censori giudaiti alle calcagna)

il verdetto! Il vero, Luca mio, non il mediano:

il non sarà cristiano

chi non sarà fatto prima ebreo. Tora e merca

da santo il Bar di mandar giù comunque cerca;

non il Gobbo: appena ritornati alla parrocchia,

come una macchia

scuro nel sembiante e inacerbito in petto il Poco,

il Bar come ubriaco,

tale dissenso da sembrare vera lite

convince Antiochia ad avviarli a opposte uscite.

     Va anche il Figlio. E siede ed erra

con gli strambi e sgualdrappati

Prisci Punk della sua terra.

Tetto il cielo, casa i prati:

“Mai più divo! Mai più in scena!”

Con un sogno suo riposto

nel giubbotto, ben nascosto

da un’umana castità:

ritrovare Maddalena…

Invecchiata, sì, lo sa.

 

Nel 49, anno del Concilio di Gerusalemme, espulse Claudio i Giudei da Roma per i tumulti quotidiani causati e fomentati da un Cresto (Svetonio, Claudio 25) … Da Gerusalemme fecero scortare ad Antiochia Paolo e Barnaba… con il seguente rescritto… contenente, per gli Atti manomessi, le imposizioni della via mediana. Ma la prevalenza di Giacomo, l’esilio di Pietro, l’interdizione vigilata di Paolo e la circoncisione di Timoteo, che seguono, dicono tutt’altro …Dopo alcuni giorni dal ritorno ad Antiochia… il dissenso tra Paolo e Barnaba fu tale che si separarono… (Atti 15, 22-ss) La comunità cristiana di Gerusalemme resterà però sempre giudaita, fino a quando, uscita durante l’assedio di Tito (perciò protetta anche a Roma dai Flavi), esclusa con gli altri ebrei dalla città riedificata da Adriano e confinata, costituirà la setta degli Ebioniti (Poveri), legata al Vangelo degli Ebrei.

 
 
 

LA MAZZA DI PAPA GIACOMONE

Post n°1795 pubblicato il 24 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
 

28.

     “A Dodici Tribù la mia parola.

Che né comoda fede senza impegno

dona al bastardo che Gesù ci arruola,

né conclama il rabbì lesto di lingua.

La boria dei maestri

brucia le chiese e il fanatismo impingua.

La santità nei fatti lascia il segno;

né fatti chiede Dio da circhi equestri,

ma pace, fratellanza,

purezza, riverenza;

e fede, sì, ma in opere di fede.

Invece, ahimè, sembra di guerre e liti

impastata una Chiesa che pur crede.

Concupiscenza chiama tu il batterio

che genera ogni male;

virtù il contrario:uccidi il desiderio.

Dell’esser poi passivamente miti

il patire operando assai più vale.

Né il diavolo è più pio

solo perché lui pure crede in Dio.

     Aver fede e non far nulla

è guardare nello specchio

un’immagine citrulla.

Né ti turbi, caro vecchio,

non veder tra i nostri il ricco.

Ché, se i cenci il Cielo elesse,

ciò non nega le promesse,

ma ci strappa a una città

del benessere che a picco

con il vizio colerà.

     Non c’è allegrezza

nell’opulenza, che le fregole più attizza.

Letizia arcana

sono le lacrime; e il patire è la fortuna”.

     Come vero papa chiuse Giacomo il conclave,

che Pietro e Gianni mandò fuori dalla nave

ed a quel paese il Gobbo ladro e ciarlatano:

non parli che al pagano.

Povero ma fiero, il socialismo giudaita

qua vinse. E perse con la storia la partita…

“Anime infedeli, amar la terra è odiare il Cielo.

Lacrime, duolo,

opere di bene e nudità, perché ci assolva

il Cielo e faccia salva

l’anima nostra, condannata la carcassa

alla  malora ed all’inferno chi la ingrassa.

     Già la Corte sta in assise

ed emessa è la condanna:

pene eterne a chi derise

e spregiò la tua capanna.

Giù la testa! Il mondo chiude.

Chi sta placido salmeggi,

chi non rosica traccheggi

e chi soffre abbozzi un po’.

Starà fresco chi s’illude

di cacar come mangiò”.

 

Giacomo servo di Dio e del Signore Gesucristo alle Dodici Tribù disperse nel mondo (quindi ai soli Ebrei), salute. Considerate perfetta letizia, fratelli miei, il subire ogni sorta di prove… La concupiscenza genera il peccato… Chi ascolta e non si attiva è uno che si specchia… Soccorrete… ché Dio ha scelto i poveri… Che giova dire di aver fede e non operare?… Anche i demoni credono… Si è giustificati in base alle opere, non alla sola fede… Non vi fate tutti maestri… ché anche la lingua è un fuoco… E le opere siano ispirate a mitezza… O gente infedele, non sapete che amare  il mondo è odiare Dio? …Sottomettetevi... Che è mai la vita?… Voi ricchi piangete… E voi pazientate fino alla venuta del Signore… Il giudice è alle porte… Chi soffre preghi e chi gode salmeggi… (Epistola di Giacomo, in chiara polemica con Paolo)

 
 
 

LA ROCCAFORTE DEL GIUDAISMO

Post n°1794 pubblicato il 23 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
 

27.

     “Ahò, chi sarà mai sto cacafritto

che come papa dei Gentili incede?

Legati a poche norme il sottoscritto

per primo li agganciò”, san Pietro disse.

E il Caccola fu quello

che, paolino, osò ciò che poi scrisse:

“Se ci salva la grazia della fede,

la legge di Mosè fu un buon flagello

sul servo e lo scugnizzo;

ma a noi non serve un cazzo”.

Lo Spirito, nemico dei problemi,

lasciò che tra i proseliti dell’Unto

corressero le ingiurie e gli anatemi

e fosse il giudaismo a proclamare

un primo dogma acconcio.

C’è la storiografia, per acconciare

poi la storia al vincente sopraggiunto;

e ci saranno i Luca del bigoncio

a fare paolino

Cefa ed a far di Giacomo un cefano.

     “Figlio e Spirito…Che belle

medicine ho dato all’uomo!”

Con i nervi a fior di pelle

bofonchiava Dio nel duomo:

“E sto paio d’Accidenti

non contrastano abbastanza

con l’eterna mia Sostanza,

che mo arrivi quello gnu?

- Non più merca! - Ockèi. Contenti?

- Non più leggi! - E chi sei tu?”

     Ne placò l’estro

proprio il Concilio, emarginando il gobbo impiastro

che al suo delirio

uniformava l’insondabile Criterio.

     Vello sulla spalla, il Punk dai crocchi si congeda;

e lascia il Caccola alle prese con la preda   

che da usanze ebraiche, onde attrarla, un poco scioglie,

più ancora dalle voglie.

Forse pure Cefa già in anticipo se n’esce,

visto che l’onda farisea intorno cresce

ad imporre il marchio e le osservanze della Tora,

perché più cara

paghino i proseliti la loro redenzione;

mentre dalle tribune

celesti il Padre attende inquieto che ad ognuno

detti in suo nome un sacro canone il raduno.

     Oh! Il figliastro suo conclude…

“Pauperismo un po’ vetusto,

Giacomone!” Non gli prude:

“Giudaista, e ben robusto,

Pietro stesso lui corregge…

Guardi il Gobbo di sghimbescio?
Mena, mena il manrovescio!

Senti tu lo scimpanzè?

- Chi si vincola alla Legge

già è dannato… - Oh porco me!”

 

Alcuni venuti dalla Giudea insegnavano… “Se non vi fate circoncidere non vi salverete”… Fu deciso che da Antiochia Paolo e Barnaba convenissero a Gerusalemme. Là i convertiti dell’ala farisea si levarono a dire: “Vanno imposte a tutti circoncisione e osservanza della Legge” (l’antifariseismo di Matteo è spiegato) …Dopo lunghe discussioni, Pietro si levò a dire: “Perché continuate a tentare Dio accollando ai discepoli un peso insostenibile dai padri e da noi?” … Ascoltati Barnaba e Paolo, Giacomo aggiunse: “Anche io ritengo che ai pagani convertiti si interdicano solo le sozzure degli idoli, l’impudicizia, gli animali soffocati e il sangue…” (Atti 15, 1-21. Luca o un manipolatore attribuisce la tesi paolina a Pietro e la mediazione pietrina a Giacomo, tacitando Paolo; ma il seguito degli stessi Atti e la seguente lettera di Giacomo parlano di conclusione giudaista di quel primo Concilio)

 

 
 
 

LA LEGGE E LA GRAZIA

Post n°1793 pubblicato il 22 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
 

Ritorniamo al Concilio di Gerusalemme, attraverso la lettura dell'Epistola di Paolo ai Galati...

26.

     “Che sta facendo il Fuoco e in chi si esprime?”

Che parli in lui afferma ogni maestro;

ma manco Dio distingue le sue rime.

Due chiare voci quel Concilio emana:

una vuole l’Europa

unita, ma colonia americana, 

legando nella merca e nel capestro

della Torà le Genti; l’altra scopa

merca e Legge. Il Tarsita:

“E’ il credo, che connota

i nuovi eletti, senza differenze”.

E il fariseo: “Relitti alla deriva

vuoi, non eletti in meriti e valenze”.

“Meriti? Abramo due bebé allevava;

ma erede fu uno solo,

non per merito. E il figlio della schiava

perciò perseguitò l’eletto…” “Evviva!

Comunque sia, l’erede fu il figliuolo

ebreo. E ha figli ebrei”.

“Non più: la Legge marchia i servi suoi.

     Fa la Grazia noi cadetti

e la Legge ai servi impone,

quali sono i vecchi eletti,

non ai figli”. “L’elezione

non premiava il figlio bravo?”

“Figlio fu della Promessa,

che non merito sconfessa

o promuove. E mo pagò

Gesù il prezzo che lo schiavo

rese figlio ed affrancò”.

     Par che ce l’abbia

con lui (rieccolo!) quel punk che i lobi infibbia:

“Tu non affranchi

quelli che sciogli dai precetti; tu li cionchi.

     Meriti non hanno né valore i tuoi eredi;

perciò non hanno marchio e regole tra i piedi”.

“Sono figli: credono”.“Che credono?” “Che effondo

il verbo io nel mondo;

che ad Abramo schiavi dà la Legge; gli dà figli

la Grazia”.“Legge per Condanna forse pigli”.

“E cos’altro è mai?” “E’direttiva di giustizia”.

“Ma non è Grazia,

quella che a prescindere da meriti o misfatti

promuove i suoi eletti”.

“Grazia? Estremismo! Che disarma chi si unisce

e il poveraccio che si alzò più immiserisce”.

     Il diritto di parola

non avendo, si dimena

il Ladrone e fa la spola

per i crocchi: “Dà la pena

la Torà, non dà la grazia;

sanzionando maledice

l’uomo già dalla matrice

che il peccato concepì”.

“Creò l’uomo o la disgrazia

dio Javè quel venerdì?”

 

O stolti Galati… figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede… Chi si richiama alle opere prescritte sta invece sotto la maledizione della Legge… dalla quale noi siamo stati riscattati dal Cristo… La Legge fu apposta alle trasgressioni… avendo la Scrittura ascritto ogni cosa a peccato… Figli di Dio per la fede in Gesucristo, non più giudeo o greco, maschio o femmina, schiavo o libero, ma un uno in Cristo Gesù, appartenendo a Cristo siete discendenza di Abramo… Egli ebbe due figli… Voi siete figli della Promessa, come Isacco. E come il figlio naturale perseguitava (povero Ismaele) il figlio spirituale, così ora… Fatevi circoncidere e Cristo non vi gioverà… obbligandovi a osservare la Legge… mentre la fede vi chiama a libertà… (Galati 2-ss. epistola che, benché non immune dalle usuali manipolazioni, esprime con sicurezza l’indole e l’idea di Paolo)
 
 
 

SHELA (pausa nel salmodiare)

Post n°1792 pubblicato il 20 Dicembre 2014 da anonimo.sabino

NATALE CON I TUOI

     Delle origini pagane del Natale ho già scritto tanto che non mi attarderò a ricordare come il 25 dicembre fosse, prima di Cristo, la festa di Mitra, di Dusares e di vari Dionisi dolenti. E già da allora credo che tutti si sentissero per un giorno più buoni, o almeno più in pace con i parenti; per cui si dice “Natale con i tuoi”. Ma non per tutti è così.

     Non lo è per i due marò di cui si sono tanto occupati i media e le autorità da farne un caso politico, impedendo così agli Indiani di trattarlo come un caso umano. Non che io creda che essi abbiano ammazzato due pescatori scambiati per pirati “sparando in aria” come dicono; ma l’ora del cretino può passare a tutti e quindi, purché si smetta di trattarli da eroi, un po’ di umanità non guasterebbe.

     Non è così, inoltre, per qualche milione di persone alle prese con il problema di arrivare a fine mese. E non è così per me, che con i miei e con gli altri ci sto tutto l’anno; e che pertanto continuerò a leggere per voi la Bibbia così come sta scritta e non come la recita il catechismo; non cioè (per intenderci) come Benigni legge i comandamenti (che delusione!), espungendone, come gli impone appunto il catechismo, dieci su cento e facendogli dire quello che si vorrebbe che dicessero, anziché quello che dicono e che ho abbondantemente illustrato in precedenza. Non sarò simpatico come lui, ma non me ne frega niente: il mio Natale si chiama verità.

     Auguri, comunque, di salute e serenità a tutti gli amici e ai chierici che continuano a leggermi di nascosto.

 
 
 


 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Dicembre 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 32
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2giovila1966m.a.r.y.s.emetodiovita.perezdaunfiorem.graziabCoralie.frangela.arieteanonimo.sabinoelrompido5lucre611I.am.Layladitantestelle
 

 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963