Messaggi di Dicembre 2014
Post n°1791 pubblicato il 19 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
I NUOVI ELETTI 25 Dopo quattordici anni un canto desta Javè: “Il Concilio in nome tuo decreta…” “Il Concilio?” domanda: “Un’altra festa?” Ma dove sta Gesù, che resta muto? Un Giacomo sovrasta la scena e suo fratello è ritenuto. Fa capannelli il Ladro e mai s'acquieta, mentre di punk un gruppo lo contrasta: “Tra i bonzi è il Poco assiso?” “Giammai! Sto qui per caso”. “Per caso nel Concilio? O l’argomento non ti tocca, se vada circonciso e legato alla Legge ogni redento?” “Con i tre boss ho ancora un vecchio accordo: i circoncisi a loro, gli altri a me…” “Pietro a parte”. “Quel balordo d’un tossico che fu sempre indeciso? Da me fu sputtanato e dal mio coro tra gli Antiocheni, dove fotteva sinagoghe e chiese nuove”. Cresta rossa, tutto sgarri, spille e chiodi agli arti e al grifo, ghigna un punk: “Delizie narri”. “So che all’uomo faccio schifo. E pertanto a Dio più piaccio”. “Minchia! Coccole t’ha fatto?” “Di lassù il potere ho tratto di salvare”. “A prezzo…?” “Ohé! Io non vendo ciò che spaccio, né acquistato fu da me”. L’altro ironizza: “E’ certamente sovrumana sta finezza: sciogliere i Greci dalle osservanze ti moltiplica i seguaci…” “Trassi, sporco punk, dal Cielo, io, non dal grocile o dagli apostoli del cazzo verbo e stile”. “Uno è Gesucristo ed uno solo è il suo Vangelo”. “Appunto, il mio, malpelo!” “Tue le sassaiole e sono tuoi la mazza e il casco”. “Dite di Stefano?” “E poi Gebus… E Damasco…” “No!” “E tre anni dopo, contro Cefa e Zebedeo?” “Non c’ero, io… Né imparato ho il credo frequentando questi attrezzi che fanno i supercazzi. Dopo Damasco fui a Gebus una volta: nessuno vidi…” “No! Vi andasti a far la sciolta”. E Dio pensa: “Son malmessi: di qua Barnaba e Barsabba, d’altro fronte opposto adessi BarGesù e Gesù BarAbba, questi o quelli hanno mentito? Questi testi estratti a sorte? O chi vanta che il più forte anticristo fu di già, come se chi è convertito sia falò di verità?”
Paolo, fatto apostolo non dagli uomini ma grazie a Gesucristo e a Diopadre… alle Chiese della Galazia… passate ad altro vangelo… Se io piacessi a uomini, non sarei più ministro di Cristo. E dichiaro: il vangelo da me annunciato non è modellato sull’uomo, non avendolo avuto da uomini. Ma come superai tutti nel giudaismo… quando Colui che mi scelse fin dal seno materno mi affidò alla grazia…mi recai in Arabia (!), poi tornai a Damasco (!); e solo dopo tre anni a Gerusalemme a consultare Cefa… Quindi andai per Siria e Cilicia e dopo 14 anni tornai a Gerusalemme (Barnaba, persecuzione, Concilio? Nulla) …Allora Giacomo, Cefa e Giovanni, reputati le colonne concordarono che io e Barnaba andassimo ai Gentili e loro ai circoncisi… Ma quando Cefa venne ad Antiochia (qui sono gli Atti a tacere) lo contrastai apertamente…Ché prima dell’arrivo di emissari di Giacomo, Pietro mangiava con i gentili; poi no… (Paolo ai Galati 1-2) |
24. Né libri né tivù né notiziari,a masse incolte recano sceicchi della Parola il Vero, i missionari. E la chiesa d’Antiochia, dove torna il Po’ con il Solenne, così li accoglie: “Troppi preti sforna Antiochia, troppi; noi ne siamo ricchi e l’Asia Greca il Verbo non ottenne. Lo Spirito a voi due ha aperto quelle vie…” Lei non ebbe da Cipro i primi lumi della fede in un cristo? E un gobbo baldo ne porta a Cipro gli unici bagliumi, trovandovi l’approdo senza indugio col Bar. Shock inatteso: un Figlio di Gesù là, in quel pertugio di mondo, già vi trova il primo araldo. Che il BarGesù affrontando, te l’ha reso orbo d’entrambi gli occhi: “Chi dunque ha la dottrina, cari allocchi?” Con imprese ardimentose così al verbo dato ai miti la sua spada il Ladro appose. Come a Cipro, in tutti i siti prima guerra fu al rabbino che gli dava un primo ospizio. Ché il proselito novizio sempre, in cambio, gli soffiò: “Mosè schiavo fa il meschino. La salvezza, io ce l’ho, per nuovi eletti dei quali il sangue di Gesù pagò i riscatti”. Quello s’incazza: “Qua Dio depose, nella Legge, la Salvezza”. “Non per la Torà, ma per la fede sarai salvo”. Soltanto fede, in Cristo e in lui… Mercurio Calvo per il gran parlare sarà detto il cacasodo; che tacita in tal modo l’altro, Zeus Silente. Col messaggio che si conia (“Fede, non Legge”) Cipro, Licia e Licaonia attraverserà, pagando ai Primi alloggio e rancio col primo annuncio. Né soltanto l’isola vedrà seguir la lite con esodo a zampate, quando da Pafo, dove un breve tafferuglio offende il verbo, passa in Asia il gran subbuglio. Fiamme in ogni sinagoga. “Il Messia che rinneghi tra i Gentili porto in voga”. “I proseliti mi freghi con l’ospizio…” E se, da alcuna, via con sé portò la spocchia del patrono di parrocchia, Poco mai lasciò un iglù che a sassate o con la luna; dopo il gabbio, per lo più.
Antiochia aveva troppi profeti e dottori… Sicché, imposte loro le mani… imbarcarono Paolo e Barnaba per Cipro. A Salamina… poi a Pafo annunciavano la parola nelle sinagoghe… Ma a Pafo trovarono… BarGesù… “Figlio del diavolo… sarai cieco”… A quel prodigio, anche il console credette, colpito dalla dottrina del Signore… Sbarcati a Perge… come poi ad Antiochia di Pisidia… entravano il sabato in sinagoga… “Parlate!” E Paolo, levata la mano, parlava: “Per Gesù chi crede è giustificato… non dalla Legge di Mosè”… Giudei e proseliti aderivano… suscitando gelosie… “Poiché i primi respingono la parola, ci volgiamo ai Gentili”… E i Giudei li perseguitavano… Fuga da Iconio… A Derbe chiamavano Barnaba Zeus e Paolo Ermes…ma fu lapidato e lasciato per morto… E da Attalia, vela per Antiochia (Atti 13 –14). |
Post n°1789 pubblicato il 17 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
23. Per valli e per città frattanto spira il Vento Ardente. Ovunque un confratello sulla passione d’un gesù delira la sua salvezza, quivi il Vento accorre; e i cristi d’ogni mito riuscirà nel tempo a ricomporre su quella croce che col suo suggello Pilato nella storia ha trasferito. Serapide vi sieda, Giovanni ed Abba e Giuda; tutti un Gesù, quei Dodici i suoi fichi. Certo, va la sordina ad ogni tasto che parli di vangeli e cristi antichi portati da espedienza missionaria a costruire il tutto da secoli; ma a poppa spira l’aria amica del periodico rimpasto nel più nuovo misterico costrutto delle chiesine meste d’ogni dioniso e vergine celeste… Tu però non far casotto, Terzo Erode! Il Pietro bolli, mentre Giacomo, il picciotto zebedeo, lo decolli? Come papa ti sta ockèi altro Giacomo più adulto… Troppo chiaro: o c’è tumulto (ed il Gobbo quindi c’è); o ti sta dei Galilei la virtù sul cazzo, o re. O tu monarca ti sei schierato nella Guerra della Merca? E in quale posto, se non in quello che Gesù pospone a Cristo? Ecco il precedente: dopo il Bar sono venuti altri ad Antiochia… Dici agenti dei tributi? No, profeti: annunciano un flagello su Sionne, onde allestir colonne della carità dovuta ai Primi dalla grata pietà dei nati quando venne la sgrullata. Reca il Bar col Poco la risposta della Siria: la quarta furia; Pietro torna in gabbia; decollato Zebedeo. Chissà quanto fu pio il quarto impegno del Tarsita… “Non è vero”. “D’accordo, tu portavi aiuti…” “Io non c’ero”. Va lo Spirito sul retro del bargello e per la mano ne fa uscire il vecchio Pietro. Che però né in Vaticano, né tra i fidi, ma furtivo e isolato lungi guida… “Dite a Giacomo: la sfida lui l’ha vinta, almeno qui. Ché in Salem il tentativo galileo s’esaurì”.
Alcuni profeti scesero ad Antiochia da Gerusalemme… annunciando gravi carestie su tutta la terra… E i discepoli consentirono, secondo le disponibilità, a mandare un soccorso ai fratelli della Giudea. Lo inviarono agli Anziani per mezzo di Barnaba e Saulo… (Atti 11, 27-ss costretti ad ammettere, dopo la fonte ellenista del cristianesimo, la sopraffazione tributaria dei giudaiti, con la conseguenza) Allora Erode cominciò a perseguitare alcuni membri (!) della Chiesa: fece uccidere di spada Giacomo fratello di Giovanni , piacendo ai Giudei (quali?), e arrestare Pietro… In casa della madre di Giovanni detto Marco… Pietro narrò quindi come il Signore l’aveva liberato ed aggiunse: “Riferitelo a Giacomo e ai fratelli”. Poi uscì e si recò altrove (?)… Barnaba e Saulo, finita la missione, ripartirono… (Atti 12. Paolo in Galati nega la sua presenza) |
Post n°1788 pubblicato il 16 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
22. Città la terza al mondo in abitanti, ch’empia e pagana concepì il demonio, da tanto tempo Antiochia alleva santi che lei per prima li chiamò cristiani. Così li chiamò invero il prete egizio che tra quei pagani recava dall’Egeo o dallo Ionio il Serapide Cristo del Mistero; quello che preferiva i figli della schiava. Però da Gebus la noblesse ebrea che al Gesucristo vero le sue strenne rivendica spedisce là in trincea, magari per levarselo dai cosi e munger poi la tassa su Cristo, il santo Barnaba ai ritrosi. E come il semiapostolo solenne con puro zelo versò il proprio in cassa, richiama per sagrista da Tarso il Gobbo nazimaoista. Sveglia, Spirito, là corri, su, anche tu, benché non primo, e le strade ripercorri dei gesù cui tra quel limo troppe edicole hanno eretto i cristiani avanti cristo, onde atteso ma imprevisto pure un Cristo vi calò! Tu riportale all’assettoche Pilato ormai datò! E vola il vento a far che canti anche Serapide il suo canto e che il devoto riesca infine a coniugare storia e mito! Scende dalla croce chi provò dolore e stento, preda perciò di un grave morbo, il sentimento. Zitto, pure il Figlio lascia il cielo: “Sono falso anch’io, se sono valso quanto un nonno dioniso: mio padre ancora cova la sinagoga; e la mia chiesa, quella nuova, nasce squinternata…”Scende e giunge dove il Pietro, laggiù in teatro, sembra fare egemone il suo gruppo galileo e a fronte del giudio tra ebrei e no la via di mezzo rappresenta: la merca no, ma la Torà. Tutti scontenta. Né la Curia ai Galilei cederà, giudaica guappa, per cristiani non ebrei quanto altrove invece strappa già la storia per suo conto: sperso il gregge (e che purezza!), personale la salvezza, Javè stesso non ce l’ha un suo clan unito e pronto da chiamar Cristianità…
Ma quando Pietro salì a Gerusalemme, i circoncisi lo censurarono… Anche i dispersi dopo la persecuzione scoppiata su Stefano non predicavano la parola che ai soli giudei (Ed erano greci!). Finché alcuni di Cipro e di Cirene, giunti ad Antiochia, cominciarono a rivolgersi anche ai greci… La mano del Signore era con loro e tanti credettero. Giunta la notizia agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, mandarono ad Antiochia Barnaba. Giunto e vista la grazia del Signore… egli andò a Tarso a prendere Saulo. Poi rimasero per tutto l’anno nella comunità, istruendovi molti. E ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani (Atti 11,1-26).La Storia Augusta rivela però che già gli adoratori di Serapide erano chiamati cristiani (Saturnino 8, 2), spiegando così chi avesse creato i missionari africani e ciprioti. |
Post n°1787 pubblicato il 15 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
E torniamo al Testamento del Dio Patire con la Storia dello Spirito e dei Santi (Atti ed Epistole del N.T.) 21. Proteso arcigno sui tramonti rosa, cerca un bandolo il Padre e non la spunta: “Tu, che sai l’uomo, spiegami qualcosa”, fa al Figlio: “La tua chiesa si è rescissa dall’alma sinagoga?” “Chiesa nostra, direi, ma crocifissa dovunque al circonciso s’è congiunta”. “E’ per questo che il Pietro ha un nome in voga tra i figli del mitreo?” “E’ greco. Come il mio. E come tanti barbari e bastardi che ti adorano senza il pieno assenso degli Anziani giudei”. “Tranne i testardi tuoi galilei…” “Più aperti”. “Aperti? Invero in quei grecismi (Pietro, Chiesa, Anziani) occultato è un duro clero. Ma, presbitero o anziano, troppo denso fa il tè sto Cefa: perché chiama indietro nel fango la matrona che in paradiso io recai appena?” “Avrà sì qualche problema. Non di lingua (il dono effonde delle lingue); né un patema ha da droghe”, gli risponde: “Teme invece che il suo Giave sogni ancora al vecchio ovile il più alto campanile come un chierico in corvè…” “Ed il pietro tuo soave non vi trova il suo cascé? Anzi, il suo soglio…” “Ma tu la Tenda mo rimpiangi per giaciglio o sei convinto che, ebreo o no, l’uomo ugualmente sia redento?” Ecco che laggiù c’è un centurione, stirpe galla, ad implorare. Ed il gesù prende la palla: “Su, decidi, dunque! E sappia il pietro se tra i santi ci vuoi sti sacripanti”. Subito Javè raccoglie cimici e pidocchi in un lenzuolo; e l’apre in sogno avanti agli occhi di Simone: “Prendi e mangia tutto! Ma ricorda che questa è merda. Atto di pietà potrai usare e raccattarla, purché non faccia il pirla: chi dà salvezza non la dà che con la Legge; e, Pietro o Cefa, ebreo è il prete e Jah lo elegge. Cani infatti, come osservi, pure accoglie la bottega del rabbino. Ma da servi! E marchiandoli, li aggrega. Mentre là da Cipro vanno, da Cirene e d'Alessandria, tanto ai cani che alla mandria, annuncianti di Gesù. Ma di quale? Che ne sanno del mio Verbo gli zulù?”
Pietro andava a far visita a tutti… A Lidda guarì un paralitico, Enea… E tutti gli abitanti si convertirono. A Giaffa una discepola chiamata Tabita… prodiga di buone opere e di elemosine, morì… Egli comandò alla salma: “Alzati!” … In Cesarea un centurione di nome Cornelio… ebbe una visione: “Manda a chiamare tal Simone detto Pietro” … Intanto Pietro vedeva nell’estasi il cielo aprirsi e scendere come una grande tovaglia… contenente ogni sorta di animali… e una voce diceva: “Alzati, Pietro! Uccidi e mangia!” …Raggiunta la casa di Cornelio… Pietro disse: “Mi rendo conto che Dio non discrimina, ma accetta chiunque lo tema e pratichi la giustizia, di qualunque nazione…” E i fedeli circoncisi venuti con Pietro stupivano nel vedere effondersi sui pagani il dono dello Spirito (nulla sapevano dei cristiani di Damasco!). Così Pietro li fece battezzare… (Atti 9,32 – 10) |
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