Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi di Agosto 2015

VENERABILIS BARBA - 7

Post n°1958 pubblicato il 04 Agosto 2015 da anonimo.sabino
 

 

 

Le giornate diverse erano quelle dei ricorrenti ritiri spirituali, dedicate soltanto alla meditazione e alla preghiera, nel più assoluto silenzio. La regola del silenzio vigeva, ovviamente, tutti i giorni anche a Camino, ma era praticamente alleggerita dal maggiore tempo dato alla scuola, allo studio e ad altre attività. Dal ritiro era sospesa ogni attività, scuola e studio compresi. E a conclusione del ritiro l’accusa, obbligatoria. 

Ci s’inginocchiava davanti al Padre Superiore, che stava seduto con le spalle rivolte all’altare, si baciava la terra e si confessava la mancanza più grave o anche più di una. Il Superiore aveva facoltà di contestare mancanze non confessate; dava la penitenza e accordava il perdono.

Per i danni procurati c’era l’accusa volontaria, in refettorio, davanti al tavolo dei Padri. Munito di carrello portavivande dalla cucina sottostante, il locale, di stile aristocratico come l’attigua biblioteca, offriva una tavola soddisfacente. Anche in refettorio vigeva la regola del silenzio, almeno fino a quando il lettore di turno non era tornato al suo posto. Dopo la lettura eravamo invitati alla confessione pubblica volontaria, in ginocchio. Poi una eventuale scampanellata, che giungeva quasi soltanto nei giorni festivi, consentiva di parlare.

“Padre, mi benedica, perché ho peccato”. Era la formula.

“Che peccato hai commesso?” chiedeva dopo un cenno di benedizione il Padre Superiore.

“Ho rotto una forchetta nel generoso tentativo di addrizzarla”. Il Padre Filippetto, uomo colto e tollerante, uno dei migliori da me conosciuti, nascondeva il sorriso sotto i baffi, dava una sbirciatina un po’ strabica, dietro le lenti, al mio posto vuoto, dove era convenuto il quartino di Coluccia o di Bernasconi, ed emetteva la sentenza:

“Sei perdonato. Ma per penitenza  a cena starai senza vino”.

La cantina, enorme, si snodava per i sotterranei del castello. Fratello Incitti, nativo dell’Arnara, uno dei vecchi di Pescia, ne aveva le chiavi e l’incarico di custodia. Egli teneva un elenco di tutti i nostri nomi e dei santi da noi prescelti come onomastico, per offrire al festeggiato una bottiglia di spumante artigianale da bere in compagnia. In mancanza di un san Fabio decente, avevo scelto san Fabiano papa, che si festeggia con san Sebastiano il 20 gennaio: non sarà stato uno stinco di santo ma almeno era esistito.

 

 
 
 

VENERABILIS BARBA - 6

Post n°1957 pubblicato il 03 Agosto 2015 da anonimo.sabino
 

 

Tu scendi dalle stelle… prima che al Gesù, l’avevano cantato ai Dionisi: Dhiesus e Diònisus (e Dusares) dovevano essere all’origine lo stesso nome, o meglio lo stesso attributo in dialetti diversi; hanno di certo lo stesso significato: dio di salvezza, salvatore.

 

Sulle religioni misteriche, ossia sul paganesimo dei tempo di Cristo, trovai qualche denigrazione di parte cristiana, che mi dava però notizie preziose ed evidenziava le enormi affinità col cristianesimo: stessi riti, stessi sacramenti (tutti e sette), stessa teologia della salvezza. Affinità denunciate sia da un Firmico Materno che da Tertulliano e da Giustino, gli apologeti cristiani più famosi, come furti diabolici. Ma essendo quelle religioni più antiche, evolutesi tutte dal vecchio paganesimo a partire dal V secolo avanti Cristo, era stato semmai il dio cristiano a rubare il battesimo, la cresima e l’eucaristia a quei diavoli di Dei pagani…

 

Prima del Gesù di Nazareth erano stati dei gesù, avevano patito ed erano risorti per salvare i loro fedeli Osiride, Zagreo, Attis, Serapide, Mitra e altri dionisi: perfino Bacco e Adone. Prima che nascesse uno o più di un Gesù Cristo in carne, in un crocifisso (quale mi appariva in particolare, pur non avendone tuttora le prove, il dhiesu-messia Serapide, mito di origine ebraico-egiziana) era effigiata la pena umana.

 

Anche la sua più bella favola il cristianesimo l’aveva rubata ai pagani. Ci mettevo ancora un “forse”, ma ci sarebbe rimasto per poco.

 

Monteflavio 19.12.57 … Figlio caro mi dici di pensarti. Ma queste non so’ cose da chiedertele, perché lo sai, te l’ho detto tante volte, che il tuo pensiero non mi sfugge un solo minuto. Il giorno ti penso sveglia e la notte ti sogno. Insomma sto sempre a combattere con te… mi farai sapere se nella vostra casa ci sono i riscaldamenti…

 

I riscaldamenti non c’erano. Ma non glielo dissi. Il freddo, del resto, lo sentivo soltanto nel cuore. E nell’anima, come il mitico Lucifero.

 

Camino 2-I-’58 Cara mamma… E’ nevicato poco, ma quanto è bastato per ricoprire tutto di un manto bianco: quando il vento porta via la nebbia sulla pianura, si vede scintillare lontano lontano, in fondo alla Val Padana, la catena delle Alpi…

 

…Otto ore al giorno sono impegnate tra la scuola e lo studio; un po’ di preghiera, un po’ di ricreazione e la mia giornata è tutta qua…

 

 

 

 

 

 
 
 


 

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