L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)

RIFORMA O CONTRORIFORMA?

     «Per una riforma delle Forze Armate» resta «centrale il problema delle risorse», che non dovranno scendere «al di sotto di livelli minimi invalicabili». È quanto afferma il Consiglio Supremo di Difesa, a difesa, appunto, del dispendioso bilancio delle Forze Armate dalle minacce dei necessari tagli alla spesa pubblica.

     “Le tante crisi internazionali in atto”, avverte, “possono determinare mutamenti radicali per la sicurezza» dell'Unione europea e dell'Italia. Sembra ignorare che quegli “scenari di crisi” vedono soccombere proprio paesi armati fino ai denti. E che il suo scontato “pieno sostegno” alle Linee guida annunciate dal ministro Pinotti per la “strategia evolutiva delle Forze Armate sull'orizzonte dei prossimi 15 anni” vale quanto l’applauso dei convitati all’arrivo dei vassoi.

     Confessiamolo, però! Possiamo capire noi profani che l’attuazione della norma costituzionale di rifiuto della guerra  consiste nella “realizzazione di uno strumento militare che costituisca componente attiva e qualificante della politica multidisciplinare e interministeriale del Governo per la sicurezza e la difesa, in grado di concorrere efficacemente alla salvaguardia delle direttrici di sviluppo economico e sociale del Paese nel contesto internazionale”?

     Non conoscendo neanche l’indirizzo delle scuole frequentate da questa ministra Pinotti, noi non possiamo che confondere la “Strategia evolutiva” e la “Salvaguardia delle direttrici di sviluppo” con il difendersi mediante l’acquisto di bombardieri e col difendere  lo sciame dei fornitori di mezzi e servizi con quello  dei parassiti d’oro denominati generali e ammiragli (ne abbiamo uno per ogni scialuppa)…

     …E mandarli tutti a cacare.