L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)

PREGHIERA A SAN MATTEO

     Non che io sia facile alle illusioni, ma una speranzella ce l’avevo, che il sedicente rottamatore della vecchia classe politica ce la levasse, se non dai coglioni, almeno dagli schermi televisivi. E invece hai soltanto sostituito la tua faccia alla faccia di culo di Berlusconi. Ogni giorno, Matteo, puntuale come un’ossessione, la tua faccia si accoppia a quella di papa Francesco nell’invadere le nostre case. Del resto, siete della stessa parrocchia e predicate tutti e due. Cazzo, quanto predicate!

     Che cosa speravo? Speravo che almeno cessasse l’occupazione dei mezzi d’informazione da parte di papi e politici. E invece ecco riapparire, in mezzo al tuo polverone, tutti i mosconi dell’analfabetismo politico, i Brunetta, i Gasparri, i Fassina, che non hanno nulla da dire, ma devono dire in omaggio alla par condicio rivendicata efficacemente dalle minoranze.

     E la TV di Stato è di nuovo inguardabile.

     Capisci, Matteo? Io non sono un antipolitico, ma voglio che a parlarmi di politica dagli organi d’informazione siano gli informatori, non i diretti interessati a turlupinare la gente. Lo saprai anche tu che puoi comprarne quanti ne vuoi, evitando ciò che è successo al tuo maestro: la saturazione dà la crisi di rigetto. Se hai da fare le cose che dici, scendi dal palcoscenico e lavora. Ché, detto fra di noi, non sei neanche un Adone; né sei tanto ricco da poter rimanere comunque a galla come il tuo maestro…

     Ascoltami, ti prego: nel tuo stesso interesse, levati dal nostro stomaco!