L'altra campana

ASCENSIONE E NO

103.

    Fiore di zucca,

il Verbo verso i cieli il  volo spicca;

quella che giù ricade è la sua cacca.

    Su dove sia finito il Redentore

nel frattempo un concilio farà luce.

Lo vede ancora in giro qualche autore,

che sveglia i morti e le sue chiese cuce.

Per costoro in terra resta

per la festa, non lontana,

quando in cenere riduca

la caduca stirpe umana.

    Ma c’è chi asceso al cielo dà per certo

il nume vivo assieme all’uomo morto;

perché quaggiù rimanga l’esigenza

d’una pletorica testimonianza.

    Lo stesso teste, pensa, l’ha veduto

volare da un sobborgo e poi da un’erta,

dopo aver dato agli Undici il saluto.

Lassù con Padre e Spirito disserta

sulla prossima ecatombe.

Essa incombe sui perversi,

alla resa del cui conto

Gesù pronto va a sedersi.

Per l’ascensione sono Luca e lo pseudo Marco ... apparve agli Undici mentre stavano a mensa... e dopo aver parlato loro, fu assunto in cielo (quindi dal cenacolo) e sedette alla destra di Dio. Mentre quelli partirono a predicare... (Marco 16,14-20) Per Luca mangiò con loro. E aggiunse: “...Voi restate in città,finché non siate rivestiti di potenza dall’alto”. Poi li condusse fuori verso Betania... e nel benedirli si staccò da loro, portato verso il cielo (Luca 24, 43-ss). Ma Luca stesso negli Atti degli Apostoli rinvia l’ascensione di quaranta giorni (quanti ne aspettò il Gesù di Lidda appeso prima di essere lapidato) e al Monte degli Ulivi… Per Matteo,invece… “Ora sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”  (Matteo 28,20).