Messaggi del 01/12/2014
11. Sono trascorse sette settimaneda Pasqua. A Gebus è la Pentecoste, il giorno in cui l’ebreo esborsa pane e vino, sette agnelli, una vitella e due castrati a Dio o a chi il suo verbo sempre gli scodella. E mentre la Dozzina a chiuse imposte, con la Madre, i fratelli e qualche zio, dall’Alto implora il bando che ponga fine al mondo, questa volta dal Cielo giunge il dono: trema la catapecchia, come scossa da un turbine senz’aria e senza suono; e dalle crepe aperte nel soffitto lingue come di fuoco sgocciolano ciascuna su un coscritto, ai santi penetrando nelle ossa. Pregna non è Maria; ma come in gioco (non c’è chi le distingua) van tutti todescando in altra lingua. Esce in strada la canizza. Ma a Salem la fede è poca: “Baccanali ancora attizza nei burini vino o coca”. E’ il vernacolo comizio di san Pietro che persuade: “Fu predetto ciò che accade da Sibilla e da Noè: sono annunci del Giudizio profetismi ed evoè. Già udì Gioele parlare in cimbrico il Giudizio Universale e il motto arcano significare quanto il Giudice è vicino”. Dice: “E mo stringete quelle chiappe deicide! E’ il Nazareno crocifisso che si asside come accusatore: o ti converti o ti rifila a Satana”. Tremila, subito tremila ne battezza in una volta. E tutti, quindi, a todescar con aria colta; fin a che il Ladrone (Saulo il nome del soggetto), visto il casotto che nell’occasione trasformava il luogo santo in laico parlamento: “Il poliglotta sia tradotto”, imporrà brusco, “o parli solo con Javè, che sa l’etrusco”. Però il Vento lo erudisce: “Non c’è al mondo chi non veda: meno il volgo ti capisce, più stupisce ed è tua preda. Ci sarà alle sante squadre chi il mistero poi traduca e in un inno lo riduca…” “Oh, quell’inno esiste già: Vogliam Dio ch’è nostro padre, vogliam Dio ch’è nostro scià”.
Sulla vertenza Paolo – Poliglotti Vedi più avanti in I Corinzi …La sera della Pentecoste si trovavano riuniti al solito posto. Venne d’improvviso un rombo dal cielo… e lingue come di fuoco si dividevano posandosi su ciascuno di loro. Pieni di Spirito Santo, cominciarono a parlare in altre lingue… Stupiti e perplessi, alcuni si chiedevano: “Che significa ciò?” Altri li schernivano:“Sono pieni di mosto”. Allora Pietro, levatosi con gli altri Undici… “Non è ubriachezza; ma è accaduto quanto predisse il profeta Gioele (?): negli ultimi giorni, dice il Signore, effonderò il mio spirito su ognuno; e figli e figlie profeteranno… Gesù Nazareno… che inchiodaste al legno… Dio l’ha resuscitato… e costituito signore” … “Che possiamo fare?” … “Pentitevi e fatevi battezzare” … tremila ne furono battezzati quel giorno… (Atti 2, 1-41) |
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