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L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 15/01/2015

LA TRIPLICE APOCOLOCYNTHOSIS

Post n°1815 pubblicato il 15 Gennaio 2015 da anonimo.sabino
 

44.

     Pochi lo sanno: un giorno in Paradiso

pervenne, a completare il Sommo Terno,

Claudio, l’imperatore; che reciso

da Roma e indiato da Nerone,

varcò la sacra soglia

dopo annose odissee nel pallone.

Sgomento a quella vista, il Padreterno

sbraita: “Chi sei?” “Son Cesare”, gorgoglia:

“Il Verbo è la tua Grazia

ed io la tua Giustizia…

O forse non sei tu l’Onnipotenza

che resse i troni e il mio su tutti gli altri?”

“Sì… questo sì”, fa Dio con compiacenza:

“Ma la giustizia mia l’ha ormai trasfusa

il Figlio nei Vangeli…”

“Non vedo Figli o Verbi, chiedo scusa…”

E insinua il divo: “Udii da gnomi scaltri

che un ladro abbia rapito e ancora celi

il Verbo nella gobba”.

Fu allora che Dio trasse per la giubba

     prima il punk ai fianchi suoi:

“Chi il suo posto lo trascura

se lo gioca, prima o poi…”

Poi la gobba. Ch’entrò dura:

“E costui?” “Son la Giustizia”.

“E’ un imbroglio, Dio, sta’ attento!”

“Un imbroglio? E’ il fondamento

d’ogni umana civiltà…”

“Civiltà che si delizia

d’ingiustizia e impurità”.   

     “Ma questo è matto”.

“Fa santi il credo, fa colpevoli il Diritto”.

Mentre alla croce

ritorna il Figlio (Maddalena giacque in pace),

     Poco blocca il Cesare tra i pali dell’ormeggio:

“Tu con la legge vedi il bene e scegli il peggio”.

“Sempre?” “Pure il santo, se la grazia non legasse

le sue pulsioni basse”.

“Quale grazia?” “Quella che me in nicchia e te al comando

trasse tra quelli che imbarcò di contrabbando”.

“Orca! E non considera chi è giusto o meno pecca?”

“Soltanto cacca

potrà fare e male per natura il figlio d’Eva”.

“Non ha un’alternativa?

Non c’è alcun giusto?” “Anch’egli è cacca, come tutti,

senza la grazia”. “O Dio, gli stronzi non li butti?”

     “Se io detto norme e patti,

dunque, invano io mi sgolo?”

fa Diopadre. “No, i misfatti

tu qualifichi e tu solo

ne sei giudice conforme”.

Claudio incalza: “Su che base,

se il peccato tutto invase?”

“Sulla fede: il dio Javè

in un mondo senza norme

uno elesse, che credé”.

 

Paolo…apostolo per vocazione… a quanti in Roma sono santi per vocazione… E’ nel Vangelo che si rivela la giustizia… dove è scritto: il giusto vivrà mediante la fede… Poiché gli uomini hanno disprezzato la conoscenza di Dio, egli li ha lasciati in balia di una ragione depravata… colmi di ingiustizie… nemici di Dio… senza misericordia… Sei dunque ingiustificabile, chi che tu sia, uomo che giudichi… I pagani dimostrano che quanto la legge esige è già scritto nei cuori… La legge serve a riconoscere il peccato… Ché tutti hanno peccato, anche i credenti…  ma sono giustificati per la fede, prescindendo  dalle osservanze di legge… Né in virtù della legge (non c’era ancora) fu data ad Abramo e alla sua discendenza la promessa di ereditare il mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede… (Paolo ai Romani 1-4. L’Apocolocynthosis, apoteosi di quella zucca di Claudio, è una satira di Seneca)

 
 
 


 

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