Messaggi del 28/05/2015
Nell’avventura americana perseverava Gino, senza rimpiangere l’acquisita posizione di direttore della Pasticceria Bernasconi, per acquistare l’istruzione che gli era stata negata in Italia. Era il cugino più anziano della tribù e sempre il primo ad attaccare discorso con chiunque. E fu il primo a ricercare il contatto epistolare con i cugini dispersi, inviandoci un dollaro, per consentirci di rispondere; né dissimulava nei miei confronti, lui che era stato l’ultimo a salutare mio padre, un tono più paterno che da cu-Gino, come lo interpellavo a mia volta. New Haven march 17 –1951. Carissimo Fabio… scrissi tempo fa una lettera anche a Guido e Romano nel Collegio dei Padri Teatini di Morlupo e in occasione della S. Pasqua voglio ricordarmi di te. Voglio innanzitutto augurarmi che tu stia bene, che ti piaccia il posto dove ti hanno trasferito, desiderando che mi spiegassi a tempo debito un po’ dettagliatamente la tua vita di collegio, i tuoi studi, le tue aspirazioni e il profitto che fino ad oggi hai tratto dalla scuola. Io ti dirò intanto che la base di ogni aspirazione consiste nell’essere tenaci, costanti e animati di buona volontà per la meta che si vuol raggiungere. Tu sei forse ancora troppo giovane per decidere del tuo futuro,comunque ti raccomando di essere sempre e ovunque subordinato verso i tuoi superiori, ascoltando e osservando scrupolosamente ogni loro consiglio e facendone nel contempo tesoro ed esperienza… Anche Guido e Romano, due dei nove di zio Angelo, non avrebbero resistito più di qualche anno al regime similare dei Padri Teatini. Così il cugino maggiore, che era stato per un paio d’anni in probandato dai Frères e sapeva che la sua lettera sarebbe stata letta dai censori, ci premuniva, con delicatezza e diplomazia, dal prendere decisioni affrettate. E oltre al deferente saluto ai superiori e al dollaretto che prelevava per noi dal peculio settimanale dato a lui studente adulto da suo zio, aggiungeva il suggerimento di guardare, dal caos politico italiano di quegli anni, all’esperienza della democrazia americana… dove ricchi e poveri posseggono tutti e indistintamente grandi comodità che vanno dall’automobile al telefono, dal riscaldamento interno di ogni casa con acqua corrente calda e fredda alle modernissime stufe a gas o elettriche, dal frigidaire alla televisione… dove (vuoi vedere?) si poteva provare a recuperare un’istruzione senza essere costretti a farsi frati. |
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