Messaggi del 26/06/2015
New Haven, Natale 1954. Carissimo Fabio… Innanzitutto lascia che mi complimenti con te. Bravo Fabio, nel leggere la tua lettera non ho potuto non ammirare il tuo italiano, il tuo senso umoristico nell’esprimerti e la severa preparazione ricevuta negli anni precedenti... Quanto al tuo cu-Gino oltre Atlantico, il tutto potrebbe riassumersi molto brevemente: continuo ad andare a scuola… Capivo bene l’entusiasmo di Gino nel raccontarmi la scalata alla laurea in scienze sociali e inglese alla sua non più tenera età. A giugno, quando la prese, mi scrisse di nuovo, allegando il solito obolo, che consegnavo al Padre Arrigoni avendone in cambio il francobollo di risposta. Contemporaneamente al posto telefonico pubblico, appena allora installato a Monteflavio, Gino regalò allo zio Annibale la prima chiamata dall’America. Non scrissi mai tante lettere e a tanti indirizzi diversi come da quel truce isolamento. Somasca 20.9.1955 Cara mamma, alle belle parole della tua lettera non manca che la notizia della promozione di Franco, ma spero che me la darai presto: penso spesso a lui. Quanto a me, sto sempre bene, grazie a Dio… Il tempo della Lombardia è molto strano, nonostante che i lombardi dicano che quando è bello è bello: piove, fa caldo e fa freddo in uno stesso giorno nello spazio di poche ore… E a Vanda, che mi aveva rimproverato ironicamente la dimenticanza del suo compleanno: Cara Vanda… cos’è un compleanno? E’ un anno verso la vecchiaia; e sapendo che “a donna non si fa maggior dispetto che quando vecchia o brutta le vien detto”, ho pensato bene di mantenere un sacro silenzio su una data tanto infausta… Che prete! Padre Temofonte, che riponeva in me grandi speranze, mi rispose: Mio carissimo Fabio, m’hai fatto fare alcuni sorrisetti cordiali con la tua ultima temperando il naturale ardore con la religiosa gravità d’un prossimo professo. Vedo che hai fatto un buon cammino e ne ringrazio il buon Gesù e la SS.ma Vergine che adoperano un metodo infallibile nel trasformare le anime care al Signore. Verrò senz’altro a Somasca… Prima sarò a Foligno… c’è da fare un buon affaruccio. Tu capisci sempre l’affare materiale… Ma lo volete sapere che mi costate troppo, tra probandi, novizi e chierici? Transeat hic sermo, redeamus ad coelestia… Reciterò il S. Rosario per te. Ti stringo al petto e ti benedico… |
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