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L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 21/08/2015

VENERABILIS BARBA - 15

Post n°1967 pubblicato il 21 Agosto 2015 da anonimo.sabino
 

 

Monteflavio 23.3.59 Figlio mio carissimo, come puoi dirlo se ho bisogno di vederti? … Anche che ci abbia tutto, mi sembra che non ci abbia niente e che mi manchi tutto… Quando torni per le vacanze Monteflavio non lo riconosci: la chiesa parrocchiale stanno buttandola giù … Poi altre cosette si stanno facendo, insomma sta migliorando assai, a paragone come l’hai lasciato. Adesso però non ti fai venire la nostalgia per venirlo a vedere, non fai come me che fino adesso ho contato i mesi, invece mo comincio già a contare i giorni…

 

La mamma (terza elementare, quante erano ai suoi tempi le classi nel paese) si cimentava perfino con i congiuntivi per dirmi quanto agognava il mio rientro, se non a casa, almeno nella Provincia Romana dell’Ordine.

 

Decisi che la paura doveva essere vinta. E fu durante una notte insonne che presi il coraggio a due braccia: avrei pregato per l’ultima volta.

 

Tutto lo Studentato era immerso nel sonno, quando m’infilai la veste, mi alzai dal letto e discesi silenziosamente la scala di servizio del castello fino alla cappella. Il tepore della nottata e la mia insonnia già sapevano di primavera e il lumino sempre acceso davanti al Santissimo mi diceva che Cristo era là. Ebbi paura. Stavo per inginocchiarmi, come al solito, in fondo alla chiesa. “No! Ora o mai più”. Accesi una luce: tante volte avevo detto a me stesso che la paura delle tenebre si combatte accendendo il lume della ragione.

 

Avanzai verso l’altare. Un riflesso condizionato mi spingeva di nuovo a fare la genuflessione. Riuscii a mantenermi ritto davanti all’altare; e con le mani appoggiate sulla pietra pregai per l’ultima volta, più o meno così:

 

“Mi hanno detto che tu stai là dentro, vivo e vero. Ma questa può essere la mia ultima preghiera, perché io non ci credo più. Se ci sei e se vuoi che io ti dedichi la mia vita, sono pronto a farlo. Ma questo è il momento di venire fuori… Vieni fuori, Gesù! Fatti vedere! Parlami… Altrimenti sei soltanto un’ostia fatta dalle scuffie”.

 

Non venne fuori. Ed io cessai di tremare. Nel riattraversare la chiesa semibuia, sperai e temetti di sentirlo alle mie spalle. Giunto in fondo, mi voltai brevemente; e senza segnarmi, senza genuflessioni, spensi la luce e lasciai la chiesa. Per sempre. Non avevo più paura; lo sguardo della mia mente aveva perforato, con il coraggio della ragione, il mostro che incombeva dall’alto; e ora non mi restava che scoprire l’universo, caro Lucrezio Caro

 

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