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L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 09/02/2016

ARRIVANO I NOSTRI - 12

Post n°2087 pubblicato il 09 Febbraio 2016 da anonimo.sabino
 

 

“Quelle che mi danno da pensare sono le avversioni che ho incontrato”, confidavo a mia moglie.

 

“Eh sì, cominciando dal trattamento che ti hanno usato i ministri di sinistra per il cui arrivo ti eri tanto battuto”.

 

L’avevo chiesto allo stesso Berlinguer, quando, non più ministro, lo rividi a Teramo, partecipando a un’ultima tavola rotonda in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico, davanti alla TV locale.

 

“Perché”, gli chiesi poi a quattr’occhi, “mi hai spedito a Perugia?” Rimase sorpreso e non mi seppe rispondere. Credo che non lo ricordasse; forse non ci aveva fatto caso…

 

“Non ti conoscevano?” proseguiva Antonietta: “Ma i compagni del ministero non ti conoscevano più nemmeno loro? O erano condizionati?” Mi provocava: “Vie’ qua, Avvoca’! E lasciamo perdere il bene e il male: cosa li condizionava, secondo te? Ignoranza? Paura?” insisteva ironica. “O deformazione professionale…?”

 

“Cazzo! Mi diventi anche sofista?” Lei rideva.

 

“Rispondi, dai!” Non era così facile.

 

“Preferisco non saperlo. E’ nel mio atteggiamento che devo cercare se c’è qualcosa di sbagliato. O comunque di diverso”.

 

Il mio comportamento, in effetti, era diverso; non solo da quello del magistrato che pur non conoscendomi aveva cercato di farmi più male possibile, presumendo anzi che fosse quello il suo dovere di procuratore; ma anche rispetto alle manovre di qualche compagno.

 

“Dipende dalle scelte che si fanno”. Antonietta non aveva dubbi su questo. “Saranno scelte condizionate, come dici tu. Però… Ci fai caso che hai avuto sempre avversioni dall’alto; mentre sei stato amato dal basso? Io lo so che è stata una tua scelta”.

 

“Lo sai che qualche volta ci azzecchi proprio?” L’ostilità rispondeva alla mia. “Ma pensi che sia giusta, Onne, la mia scelta?”

 

“Per me è giusto e bello tutto quello che fai… Quasi tutto”, aggiunse allusiva. “Sarà che sono sempre innamorata…”

 

“Lo dici con quella faccia?” E le ripulivo lo sbaffo di farina.

 

Ricordo che una volta Sabatini mi definì, manco tanto scherzosamente, un anarcoide. In realtà ho sempre considerato il potere e la libertà come due aspirazioni antitetiche: Dio e il diavolo. E scelsi il diavolo quando ebbi constatato che la Somma Onnipotenza, massima esaltazione del potere, non poteva essere la Somma Bontà, in un mondo di miserie. Sì, era stata una mia scelta; forse una scelta di cultura e d’intelligenza, se un Seneca, che era stato più vicino di me ai vertici del potere, l’aveva fatta prima di me: Non c’è potere che l’intelligenza possa tollerare e che tolleri l’intelligenza.

 

 
 
 


 

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