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Viaggio-seconda parte

Post n°65 pubblicato il 25 Maggio 2007 da driver64
 
Foto di driver64

Non c’erano campi coltivati,solo boschi,salirono senza parlare,con il sole che andava sorgendo e il vento che diminuiva. Fecero,una pausa con il fiato già un po’ corto. “Il cippo” disse Camille “significa che oltre possono avanzare solo quelli che Sanno” . Si tolsero via via le giacche,faceva sempre più caldo e a metà mattina giunsero in una spianata;Camille posò lo zaino massaggiandosi le spalle,era rimasta in canotta e Philip vide la sua pelle abbronzata,ma lei non si accorse dello sguardo di lui e gli indicò il fondovalle con il paese. “E’ l’ultimo punto dove si può ancora vedere.”
Phil chiese: “sei nata qui?”
“Si,anche se ho viaggiato un po’ è sempre questo il mio luogo preferito.”
Si dissetarono e si rinfrescarono ad una fonte e l’ultimo tratto fino alla cima fu stranamente il più duro,e da quel cocuzzolo non si poteva più vedere il paese,ma solo il fondovalle opposto,del tutto selvaggio. Due alte colline lo chiudevano e Camille individuò la giogaia con il piccolo cannocchiale “Quello è il Passo e se guardi bene vedrai la linea dei monti dall’altra Parte,i Monti dell’Incubo”  Philip ebbe un brivido e per la prima volta si chiese se valesse la pena traversare il paese per quella via,ma anche mentre consumavano uno spuntino in silenzio Camille glielo chiese. “Potevi affrontare un processo se eri così sicuro del fatto tuo e del consenso della Principessa.”
“Senti,non l'ho detto prima,ma ho l’impressione..di seguire un percorso già scritto..una catena di eventi, di circostanze che..mi hanno condotto qui.”Camille posò il frutto e il coltello. Guardò intensamente Philip come uno di quei pazienti dai sintomi incomprensibili che ogni tanto le capitavano. Philip resse il suo sguardo e lei disse sottovoce “Da tempo sentivo che doveva succedere qualcosa. Questo sarà un viaggio difficile per tutti e due. Il Principio Sacro abbia pietà di noi.” Non osò ammettere che anche lei divideva la stessa sensazione dei essere sospinta da forze superiori alla propria volontà.

 

La discesa richiese tutta la loro attenzione,il bosco era fitto e sfiniti,alle prime ombre lunghe del tardo pomeriggio si buttarono sul soffice terreno del fondovalle. Terra grassa,paludosa più avanti,ma già si avvertiva l’odore di vegetazione decomposta. Si ripresero e drizzarono le tende singole.Le alte colline tagliarono presto i raggi del sole. Troppa stanchi per cenare si accontentarono di un bricco di infuso bollente.“Sveglia” disse Camille e Phil gemette e mise il naso fuori dalla tenda.Una nebbia fittissima gravava su quella conca  “non si vede niente..” mugolò. L’altra stava già ripiegando la tenda “So da che parte andare,anche senza sole.” Phil ironizzò:“Allora potremmo viaggiare di notte.”Camille sorrise con sforzo “Conoscere la direzione non significa saper nuotare in una palude..” .
A metà tragitto Phil non ne poteva più di terreno cedevole  e di fango sino alla vita,sembrava che quel fondo viscoso volesse trattenerli. Uscì il sole,ma Phil lo rimpianse, cresceva l’umido e il puzzo di quella palude, gli insetti poi sembravano ghiottissimi dei nuovi arrivati. Rinunciarono a fermarsi  superando il terreno difficile in una sola tappa,arrivando nel pomeriggio alla base della collina dove trovarono terreno solido ed erba.”Che schifo! Non ne potevo più.” esclamò Philip togliendosi i pantaloni.”Voglio lavarmi da cima a fondo.” Camilla rise di cuore “Cerchiamo una fonte..se ti va di riprendere il cammino...” Philip ovviamente non se la sentiva quindi la sosta si prolungò,lasciando al sole il compito di seccare il fango per toglierlo una volta indurito. La mattina successiva,ben riposati ripresero la risalita del colle; con energia e su terreno migliore ci misero meno del previsto e al tramonto erano al valico,non resistettero alla curiosità e raggiunsero una proda da dove si poteva dominare il paesaggio “Grande Principio..” esalò Philip colpito da quel panorama aspro e maestoso assieme. Camille osservò ironicamente: “Questo però è territorio dell’AntiPrincipio..la tua Guida Negativa...” Philip scosse il capo: “Noi umani non capiremo mai la Complessità ed il Perché di tutto ciò. Bianco e positivo,nero e negativo,alla fine cosa sono? Estremi che non raggiungeremo mai,una Scienza Globale che ci sfugge...” Camille ribatté:“E’ positivo questo dubitare,ma io sono certa di fare del bene. Tu cerchi di trasformare le pietre in soldi,cerchi la ricchezza e la gloria. Io faccio stare bene le persone.” Philip sorrise amaro “E non hai mai sbagliato? Non ti sei mai sentita incapace quando non sei riuscita a salvare qualcuno?” Camille rifletté un poco: “Mentirei a dire no. Sono stata malissimo quando è accaduto. Ho imparato anche da queste brutte pagine,e purtroppo la mia scienza è limitata e la vita tanto fragile. Eppure bisogna andare avanti e fare il massimo.” Philip osservò una sottile linea all’orizzonte “Che te ne pare?” Camille la esaminò con il suo piccolo telescopio “le Montagne dell’Incubo ci danno il benvenuto con un temporale. Guarda come si addensa e sale veloce".
Tornarono insieme verso il boschetto dove avevano stabilito il campo;drizzarono le tende  e per la prima volta Camille volle cucinare,preparò le spianate sulla pietra rovente  e le farcì con una composta di verdure che aveva in un vaso. Phil le parlò della sua vita: "..mia madre era giovanissima quando mi ebbe,era minuta,aveva grandi occhi verdi e la pelle chiara  tutta a lentiggini...viaggiavamo sempre, purtroppo non riuscivo mai a farmi amici,frequentavo la scuola quando potevo,senza voglia, mi piaceva scrivere e disegnare...inventavo delle lunghe storie..." 
Camille lo interruppe “e tuo padre?” Phil divenne cupo “No,non lo ricordo. Una volta,avevo forse cinque anni, un uomo strano venne a casa nostra, aveva la barba bionda, era un po’ agitato,parlava con lo strano accento della costa,ma a scatti, e mia madre non era tanto contenta. Ad un certo punto,mia madre rivolgendomisi disse che quello era babbo e mi chiese se volevo che noi andassimo con lui sulla costa. Mi rifugiai vicino a lei  e dissi "no" e non vidi più quell'uomo.” Rimasero un po’ in silenzio,il crepuscolo anticipava per le nuvole che andavano ricoprendo il cielo,era chiaro e notarono appena il lampo,ma poco dopo rombò in lontananza il tuono e una folata fresca portò l’odore della pioggia “Arriva” disse Camille  “mettiamo via le cose" Riordinarono,le folate si facevano più forti e frequenti,allora tesero bene le corde delle tende e Phil ribadì i picchetti. Il cielo si faceva sempre più nero e Phil disse “Sembra un temporale piuttosto forte,mai visto un cielo tanto scuro. Arrivano al vostro paese?” Camille scosse il capo “La distesa delle colline ci ripara dai venti e dai temporali più forti. Li intravvediamo e ne sentiamo gli echi..ma stavolta...ci è sopra” Phil si accorse di un certo tremito nella voce di lei e la chiese “Mai dormito in tenda sotto burrasca? La donna rispose: “Si, certo,ma..da un po’ di tempo a questa parte non faccio più campeggio e...non so perché ora non mi garba molto la prospettiva di un temporale“ entrambi guardarono gli esigui ripari costituiti dalle due tende  poi si guardarono in viso e Camille chiese esitando “Vorresti dividere il mio riparo finché c’è il temporale?” Philip altrettanto esitante rispose “Beh..si,va bene..” In quella arrivò lo scroscio  seguito da lampi e tuoni e Camille con un piccolo grido si introdusse nella sua tenda “Presto! Dai!” Phil con un ultima occhiata entrò gattoni solo per finire sopra a Camille; tra sorrisi e scuse i due si fecero reciprocamente spazio per quanto possibile in quella piccola tenda,una folgoraccia illuminò a giorno il riparo e Camille con un grido di terrore si strinse a Phil e rimase abbarbicata a lui fino all’ultimo echeggiare di tuono,ma il temporale non dette tregua e così come vento e pioggia che sembravano voler sradicare il loro riparo,ma quest’ultimo resistette  e li protesse. Il temporale parve diminuire d’intensità e allontanarsi e la pioggia divenne un sottofondo quasi rilassante. Camille sospirò di sollievo: “Grazie,temevo di ammattire per la paura.E’ più forte di me.” Phil sorrise nel buio “Non c’è di che,Camille,sono felice di esserti stato d’aiuto.” Lei sospirò,aveva le braccia al collo di lui e gli rimaneva a contatto con quasi tutto il corpo. “Non so spiegarmi davvero il perché di tanta paura,sono cambiata ecco tutto,quando c’era il mio uomo e avevo la mia piccola  Jade che dipendeva da me,niente mi faceva paura,eravamo come un nucleo fortissimo,ognuno incoraggiava l’altro,come un unico organismo. Quando si spezzano i legami,niente è più come prima,bisogna trovare un nuovo equilibrio,ma non è facile.“ Phil concordò,ma era a disagio,quella tenda era davvero piccola e a quel punto anche lui cominciava a sentire una leggera sensazione di disagio,ma per un altro motivo: stava succedendo qualcosa a partire dalla base dell'addome..Camille invece sembrava trovare  quella vicinanza naturale e continuava a parlare della sua vita. Phil oltre al contatto con il corpo di lei sentiva il suo delicato alitare sul viso e ne era sempre più turbato. Anche lui sospirò forse con più energia del dovuto,paura dei temporali o no Phil era un uomo e un uomo con una bellissima e sinuosa donna che chiacchierava distesa su un fianco contro di lui non può rimanere indifferente “Eh già.”disse, lei sorrise “Rispetto a cosa?..” Phil ammise “Ho perso il filo del tuo ragionamento,ecco tutto.” Lei si assestò costringendo il povero Phil a seguirla “Ti avevo chiesto se  la tua mamma ti preparava marmellate..come la  mia...” Phil tentò ancora di allontanarsi  un po’ ma lei lo trattenne: “Cosa c’è?” Phil era a disagio mentre lei sembrava divertita “non ti garba il discorso?” Phil abbozzò “no,non è per quello..è che.." Camille avvicinò ancora di più il suo viso “Non vuoi ammettere che il tuo corpo gradisce anche le trentenni?” Presero a baciarsi e lui a insinuare le mani cercando la pelle di lei sotto agli abiti facendola mugolare,poi in affanno si fermarono un istante e lui chiese “Vuoi davvero?” e lei ridacchiò “Per essere un aspirante Mago Nero sei davvero timido!” Non era affatto semplice spogliarsi,potevano muoversi ben poco; Phil riuscì a scoprirle le parti essenziali per il coito  e Camille collaborò,sistemandosi sotto di lui e facendogli spazio schiudendo le cosce e ripresero i preliminari a lungo finché  Camille,gli sussurrò "Prendimi..ora.."Phil orientò il membro con le dita dirigendolo verso la vulva di lei,il contatto fra glande e le soffici labbra stillanti umore di lei fece perdere la testa ad entrambi,ma Camille dovette gradire particolarmente perché quando lui  spinse penetrandola con decisione lei emise un  lungo gemito,quasi un grido e sollevò il bacino per andargli incontro e averlo più in profondità. A quel punto Phil lottava per prolungare il più possibile il coito, spezzando il ritmo fra spinte profonde e lente e rapide e leggere e avrebbe voluto continuare all’infinito per poi sfilarsi all’approssimarsi dell’orgasmo,ma i suoi  buoni propositi si dissolsero come nebbia al sole e si aggrinfiò a Camille grugnendo e scuotendosi con gli occhi chiusi come sostenendo un immane sforzo e dopo l’ultimo gemito crollò come un lottatore sfinito...dopo qualche secondo si rialzò quasi sgomento “Grande Principio! Scusa,non ce l’ho fatta,scusa ti prego,non ho resistito" Phil la vide ansimante, rossa in volto,le palpebre abbassate, i capelli scompigliati,lei chiese lei sorridendo”Scusa di che?”.Phil rispose “Niente,volevo prolungare il piacere e soprattutto non venirti dentro.” Camille rise sommessa “Oh guarda! Quanti scrupoli tardivi,cavoli,voi uomini siete straordinari,uno più strano dell’altro.E buffi.” Phil si sentì punto sul vivo: “Ti faccio ridere?” Lei lo guardò con un po’ di tenerezza “No,non tu in particolare,tu sei incredibilmente naif,ecco. Camille abbassò le palpebre”Uomini”disse pensosa, Phil sospirò sollevandosi con le braccia “Ti peso?” Camille  risposelentamente, persa nelle sue riflessioni “No,puoi restare ancora un poco.” Aveva del tutto smesso di piovere. “Certo sono stata ingenua anch’io.” Phil chiese “Perché mai?” lei sorrise: “Non chiedermi altro,io non so davvero cosa volessi da tei,il sesso per me era inscindibile dall’amore,ma tutto è diverso ora,per te provo curiosità,sei strano,orgoglioso e timido,insicuro e caparbio nel tuo voler andare avanti.” Phil rispose “Non ti capisco,ancora mi chiedo se ti sia piaciuto o meno.” di nuovo lei lo scrutò e di nuovo prevalse la tenerezza:
 “Vuoi sapere se mi è piaciuto? Certo,piaciuto come una cosa agitata,improvvisata,confusa,come se fossimo due adolescenti,non so se tu lo ritenga offensivo,ma per me è stato così.”  Phil si osservò il membro ancora lucido del fluido di lei e con l’ultima stilla di seme che usciva dal glande “Sembravi volere.” lei rise francamente “E tu sembravi un ragazzino curioso e affamato!” Phil ricadde e Camille lo abbracciò “Dai,ragazzino mio! Non mettere il muso,sono ironica perché sono divertita, è stato bello,sai? Alle donne non interessano acrobazie e  maratone notturne, a noi piace fare l’amore con chi desideriamo,con un uomo gentile,senza troppa inutile tecnica,in relax,in pace. Non ti basta?” Ma Phil,palpebre pesanti,già scivolava nel sonno e non rispose, Camille si tamponò con un angolo di salvietta, prese il leggero plaid e spense la piccola lucerna e si rigirò per trovare una posizione comoda per il sonno.

 

 
 
 
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