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Il sabato di Aline 7 finale.. o no?

Post n°200 pubblicato il 14 Novembre 2009 da driver64

C'è un momento dopo l'amore quando il piacere è trascorso,ma non si è ancora in se stessi e ci si specchia l'uno nell'altra; in questo spazio indefinito che evapora velocemente Aline guardava negli occhi Edwin che stava leggermente sollevato proprio per non gravarle addosso con il proprio corpo. Aline però lo voleva ancora sentire in tutta la sua fisicità;  e lui si arrese distendendosi su di lei,adesso parlavano le carezze i piccoli baci di reciproca gratitudine; e lei lasciò scivolare le braccia che ancora lo stringevano e chiuse gli occhi abbandonandosi. Si sciolsero poco dopo,rimanendo distesi sul fianco. Lui accarezzò la pelle miele di lei,la linea sinuosa della coscia e lei rabbrividì cercando ancora contatto " ti prego"
"ne vorresti ancora" constatò lui meravigliato.
"non posso dire di no" ammise lei muovendosi e stiracchiando un braccio "volevo conoscere il tuo modo di amare e adesso ho imparato un po' del tuo linguaggio segreto..."

"vorresti conoscere di più?"
lei si alzò agile " per il momento mi va bene così"
lui non avrebbe mai smesso di  ammirare quel corpo femminile,lei si girò:
"c'è acqua calda?"

"si,Aline,c'è tutto"
lei comprese di averlo in qualche  modo,involontariamente ferito: "ma senti" disse  tornando  da lui e carezzandolo " tu hai avuto subito tutto,cos'altro desideri?"
"niente" sorrise lui
"fai la doccia con me?"
Cominciarono un nuovo gioco,spugnandosi e sciacquandosi,ma il gioco divenne nuova passione,lui passò il getto tiepido della doccia flessibile sul corpo dal collo ai seni  allo stomaco e  all'ombelico e più giù insistendo diabolicamente sul punto più sensibile fino a farla boccheggiare,ancora una volta Aline volle conquistarsi il suo piacere appendendosi a lui e chiedendo una risposta al suo istinto risvegliato così insistentemente,questa volta la sua parte sconosciuta si palesò con prepotenza,Aline si arrampicò su Edwin puntandosi con i piedi sulle piastrelle e lui la sostenne per i glutei,lei si aprì impadronendosi del sesso di lui e spingendolo in lei. Adesso non pensava nemmeno e neanche era consapevole delle grida che risuonavano fra le pareti del bagno,ma dall'inizio alla fine il piacere  fu un unico rincorrersi di onde spumose che la sollevavano e la facevano ricadere nel loro cavo accogliente per una nuova spinta. Si ritrovò naufraga volontaria,in lacrime di gioia irrefrenabile sulla solida spiaggia del corpo di Edwin che la consolava dolcemente. Non c'erano parole,poesie,che potessero descrivere cosa aveva provato,solo colori,solo note,solo l'eco del suo canto di piacere che le aveva lasciato la gola infiammata...Adesso era stanca come lui,sfinita,i muscoli delle cosce tremanti,finirono di lavarsi e,in silenzio, si asciugarono e rivestirono con lentezza.
Adesso erano in auto,nel crepuscolo,sazi,piacevolmente spossati "Che pensi?" chiese lei piano piano perché la voce era ancora rauca
"Niente"
"tu pensi,invece,quando sei così silente sei immerso nel tuo mondo interiore;cosa pensi di me,intendevo,non avevi una tesi da dimostrare?"
"se mai era una tesi..volevo sentire il tuo piacere"

"lo fai con tutte?"
lui la guardò  "se tu avessi un messaggio di piacere da comunicare lo lesineresti a qualcuno cui vuoi bene?"
lei scosse il capo"donne e uomini sono strutturalmente diversi nel loro sentire,una donna vorrebbe essere al centro del tuo mondo,non una semplice destinataria"
"mi addolora che tu ti senta poco amata"
"non è così,ho sentito molto affetto,molto abbandono da parte tua,ma anche sento che non sarà facile avere accesso al tuo cuore"

"forse è il mio destino"

"il mio destino è altrettanto complicato"
"ma hai comunque costruito qualcosa"
lei ridacchiò "proprio tu lo sottolinei,tu che hai attentato al suo equilibrio"

"è stato caldo" sussurrò lui"
"indicibilmente" sussurrò lei
Giunsero al paese "lasciami davanti al market,farò un po' di spesa,sono stata via davvero  a lungo"
"aspetta,e noi?"
lei sospirò "questo è stato il mio sabato,se si prolungasse sarebbe un'altra cosa che io non desidero sia"
lui non lo accettava: "abbiamo intrecciato troppe delicate radici per sradicarle malamente"
"vedremo" sorrise Aline 

 
 
 
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