animabio

il sabato di Aline 3

Aline si abbandonò ansimante sul petto di lui ,non avrebbe ma smesso,ma a quel punto continuare avrebbe significato andare fino in fondo e davvero non se la sentiva,non in quel momento,alzò il viso incontrando gli occhi di lui,ne ricavò una fitta di desiderio e di misteriosa tristezza,le stesse sensazioni di lui "ma cosa vedi in me?" chiese lei sull'orlo delle lacrime "perchè mi guardi così? mi fai vergognare e sentire in colpa,hai una voglia di farmi che metà basterebbe,ma ho l'impressione che anche se ti offrissi tutto  di me stessaper te rappresenterebbe il minimo" poi si raddolcì e pretese coccole stringendosi a lui e  sospirò "dobbiamo andare"poi scese da lui e  Buck la seguì fuori i dal castello verso l'auto dove evidentemente c'era copertura  poichèil telefonino di lei  prese a bip-bippare di messaggini e infine trillò e vibrò. Aline rispose con aria rasssegnata "si?" Lui si appoggiò alla fiancata fissando il fogliame; era apparso il sole. aline riscosse il suo meditare "sali"
"immagino sia la parte che non conosco"
"mmh" rispose lei avviando il motore "ti cruccia?"
"no,io sono qui da oggi,io sono il di più"
lei rise "che strana filosofia"
Edwin accarezzò la parte superiore della coscia di lei che sussultò: "non farlo"
"lo consideri un gesto invadente?"
"no,ma..non voglio"
"va bene"
rimasero in silenzio a lungo,ma all'altezza del tabellone del paese lui le disse "va bene qui" Aline accostò " vuoi andartene?"
"voglio camminare un po'"
"come vuoi" disse lei
"Aline"
"sei strano davvero"
"voglio rivederti"
"non lo so"
"si"
"voglio riflettere,magari camminando,come fai tu"
Edwin sorrise "va bene" Lui guardò la giardinetta fino alla svolta,immaginando che lei sbirciasse dal retrovisore; Aline lottò a lungo con se stessa per non farlo. 
***
Aline richiuse la lavastoviglie che borbottò cominciando il suo ciclo,forse era il caso di sostituirla a fine mese,forse..i rumori della casa le davano il senso di quello che faceva,ma... si asciugò in fretta le mani "Esco."