Aline stava per aprire l'auto,ma rinunciò riponendo le chiavi in borsa,si incamminò per il paese,così come aveva detto poco prima,per riflettere,ma ogni considerazione si arrestava dove il buonsenso diceva "no" e corpo e sentimento dicevano "si"; non era abituata a dibattere con sé stessa fra le incertezze,il giusto e lo sbagliato; fino a quel giorno c'era stata sempre una sostanziale linearità nel suo comportamento e nelle sue convinzioni,però a pensarci bene negli ultimi tempi si era fatta viva un'ansia sempre trattenuta,un desiderio serpeggiante di cose nuove oltre le certezze del quotidiano e ora quel desiderio esigeva considerazione,sembrava che Edwin avesse schiuso una porta tenuta prudenzialmente chiusa e poi dimenticata.
Edwin era chino su una vetrinetta nel grande stanzone poco illuminato, sentì una presenza dietro di lui prima ancora di vedere un riflesso biondo nel cristallo dell'espositore.
"ti pareva" disse Aline. Edwin sorrise e sollevò il viso dalla statuetta di una dea campestre della fertilità dai larghi fianchi e i seni prominenti "come facevi a sapere che ero al Museo Archeologico?"
"se mi chiamavano maghetta un motivo c'era" sorrise lei,lui fece per abbracciarla ma lei si sottrasse: "non qui" Edwin si guardò attorno,in quel cupo antro c'erano loro due ma si arrese "e va bene, andiamo nel giardino"
L'orto botanico era deserto e Aline gli concesse di tenergli la mano sia pure con prudenza e disse "non va,mi hai scombussolato la vita"
"non volevo"
lei lo guardò più divertita che irritata "altrochè se ci credo.."
"sei diffidente"
"ma ti rendi conto? non so come vadano le cose nella tua civitas magna et opulenta dalla quale stai fuggendo,ma questo è un piccolo paese,qui tutti sanno tutto e se i parenti di....insomma,cosa penserebbero di me? Tu sei un uomo, ti basta allungare la mano e cogliere il frutto,non è così?"
"un bel frutto..." lei sbuffò,ma poi si lasciò baciare,ancora una volta difese e serrature si schiusero senza nessun problema,una marcia tranquilla e inarrestabile per lui che mirava dritto al cuore..bhè non solo al cuore...adesso aveva una mano sotto alla camicetta a cercare la pelle nuda di lei,sbottonando,carezzando,risalendo fino al reggiseno,facendola fremere "ooh,basta! In un parco pubblico!"
lui ridacchiò "hai i pomelli rossi..."
"per causa tua" respirò forte lei "e della tua ..invadenza"
"vieni con me" disse lui
"dove?" chiese dubbiosa lei
"un amico mi ha lasciato le chiavi della sua proprietà,ne vuole fare un agriturismo"
"neanche per idea"
" per chè ti opponi? tu...vuoi!"
lei sospirò guardando una piantina "lasciami andare"
"ma sei persino tornata a cercarmi!" protestò lui
lei sospirò "pensi che provi le tue pulsioni sessuali incoercibili? hai già lo sguardo del ragazzino deluso,adesso mi inceneriresti di sensi di colpa per averti detto no"
lui rise "sei terribile"
"sei peggio tu,dov' è quest' agriturismo?"
"a pochi chilometri da qui,verso il mare"
"forse ho capito qual è,una casa colonica ristrutturata dall'intonaco rosso con il prato all'inglese"
"si"
Aline sbuffò "non dovrebbe finire così,capisci? E'..è banale,ecco"
"no" disse lui "l'amore non è mai banale e non è la fine"
"non l'amore,semmai il desiderio" puntualizzò lei.
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Sesso: M