Creato da annaxxxxx il 03/03/2009

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« Ein bisschen bevor GaberMehr! Mehr! Mehr! »

Due o tre cose che so di Lui

Post n°72 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da annaxxxxx
 

 

Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda - Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre  - Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana  - Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio - Qualcuno era comunista perché la Rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente… - Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo - Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio - Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro - Qualcuno era comunista perché la borghesia il proletariato la lotta di classe CAZZO! 

Come si fa a dimenticare uno come Giorgio Gaber, come si fa ? Colpa della moglie berlusconiana ? No, non credo che l’idiozia dell’Ombrella ci possa riuscire, non può di fronte a un lavoro e impegno durato decine d’anni, un amore dal suo pubblico che non è mai scemato. E’ certo che il piccolismo dei giorni nostri non va d’accordo con una mente e un carattere come quelli di Gaber: coraggio, serietà, rigore, impegno, cultura, e tuttavia leggerezza e allegria. Che fosse una mente acuta e un cuore generoso ce n’eravamo accorti, che fosse avanti e di uno spessore rarissimo ce ne accorgiamo anche oggi. Leggeva, studiava seriamente, si guardava attorno, approfondiva e poi risputava tutto in modo scoppiettante nei suoi spettacoli dove parlava e cantava, il teatro-canzone da lui inventato. Lo dico? Aveva anche una bella voce, maschile, profonda e melodiosa. Era divertente andarlo a sentire in teatro, si rideva molto, ci si arrabbiava, si discuteva appassionatamente dopo un suo spettacolo. Spesso capitava davanti ad un suo monologo o una canzone di dire “Sì, sì, è proprio così” oppure “capita anche a me”, quel riconoscersi di chiunque che solo i grandi sanno ottenere, o anche quel “come riesce a vedere queste cose ?” che è dei soli grandissimi.. Emozionava, suggeriva, coinvolgeva, parlava dentro, svegliava. Manteneva una curiosità che lo portava a tutto esaminare e studiare, con generosità impegno e serietà. Soprattutto aveva una mente libera da preconcetti e limitazioni, un rigore morale che non degenerava mai nel moralismo, una coerenza nella ricerca che non si fossilizzava  nel conservatorismo becero. Un conservatore illuminato, un anarchico rigoroso, un intellettuale allegro e divertente, sempre emozionante.

Anni fa mi capitò di leggere “Viaggio al termine della notte” di Celine, vi riconobbi molti spunti e citazioni addirittura letterali che Gaber aveva fatto in canzoni o monologhi. La cosa non sarebbe eccezionale se non per un fatto. Le citazioni sono quasi tutte comprese in spettacoli degli anni 70, anni in cui aveva scelto come pubblico e come popolo i ragazzi del movimento, quelli che poi amaramente definirà i Polli di Allevamento al momento del suo distacco da esso. Quel pubblico e quel popolo erano ciò che si chiamava la nuova sinistra o, anche, la sinistra rivoluzionaria, che si voleva distinguere da quella parlamentare e riformista. Aveva abbracciato quella gente, quell’entusiasmo e quel progetto di cambiamento (anche violento, come no) della società e della cultura (vero Barbareschi? Vero La Russa?). A questo suo giovane popolo, lui leggeva uno degli scrittori che proprio la sinistra aveva messo all’indice, tra gli scrittori proibiti e reietti per sospetto nazismo. Lui leggeva queste cose perché le trovava belle, interessanti, intelligenti al di là delle etichette. In un periodo dove il mondo girava intorno alle etichette questo era il modo di essere di una mente libera da pregiudizi e alla ricerca del Vero e del Bello. La cosa buffa era che nessuno avrebbe mai letto Celine, ma lo applaudiva suo malgrado senza saperlo, nelle parole di Gaber.

Libero, libero come un uomo appena nato. Intelligente e curioso, irriverente. Anarchico nel senso migliore. Non riconosceva autorità a nulla che fosse fuori dalla sua comprensione o dalla sua libera scelta. Metteva in ridicolo la politica, la farsa delle elezioni, la meschinità morale e materiale con un disprezzo genuino, mai arrogante o superficiale. Rispetto, riverenza, ammirazione, questo si rivorrebbe oggi per Giorgio e questo non c’è nel triste tempo che ci è dato di vivere, dove spesso gli incapaci hanno posto e successo. Ma sappiamo che non sarà per sempre, vero Giorgio ?

Vorrei essere libera, libera come Gaber.

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Commenti al Post:
fetus1971
fetus1971 il 16/10/09 alle 14:38 via WEB
Sulle pericolose derive di una certa sinistra "extra" degli anni '70 si era pronunciato anche Pasolini, come sai meglio di me. P.S. Tra l'altro negli anni '60 Gaber ha conosciuto e sponsorizzato un introverso ragazzo nasone siciliano che di giorno faceva il magazziniere da Ricordi e di sera frequentava il Derby. Diversi anni più tardi avrebbe scritto "le barricate in piazza le fai per conto della borghesia..."
 
 
annaxxxxx
annaxxxxx il 16/10/09 alle 19:15 via WEB
...e all'inizio, lo stesso ragazzo siciliano ha fatto il chitarrista dell'Ombretta, sembra incredibile ma è proprio così. Per fortuna poi tornerà con Giorgio da arrangiatore, fornendo ambientazioni e atmosfere classicheggianti agli arrangiamenti di "Polli di allevamento".
 
   
fetus1971
fetus1971 il 16/10/09 alle 20:11 via WEB
Azz ! Mi manca... p.s. scusa ma "polli d'allevamento" mi fa venire in mente "galline da combattimento"... http://www.youtube.com/watch?v=w1u_2vlDX8o
 
xmolina
xmolina il 17/10/09 alle 18:40 via WEB
non eravamo soli ... qualcuno cantava pensieri simili ai nostri ... non eravamo soli non lo siamo neanche ora
 
 
annaxxxxx
annaxxxxx il 20/10/09 alle 11:36 via WEB
E' bello ciò che hai scritto... e se lo dici così ci credo. :D
 
bisius_87
bisius_87 il 18/10/09 alle 22:18 via WEB
Sono ancora giovane e ho cominciato a leggere i suoi testi ad ascoltarlo e ad apprezzarlo quando già era morto. Mi stupisce per la sua ironia mista a durezza.
 
Annuska_84
Annuska_84 il 19/10/09 alle 16:45 via WEB
Troppo giovane per conscerlo davvero. Però mi regalarono, anni fa, un cd con tutta una serie di estratti dai suoi spettacoli. In mezzo c'era anche "Qualcuno era comunista" e non so perchè, quando lo ascolto, alla fine, mi viene da piangere.
 
 
annaxxxxx
annaxxxxx il 20/10/09 alle 11:37 via WEB
Sempre commuove e diverte Gaber, è comico e profondo, capacità rare. Forse quel pezzo ti commuove in particolare perché ha saputo ravvivare la nostalgia per ideali di cambiamento e giustizia, cose oggi considerate fuori tempo massimo. Oggi, dicevo, ma per fortuna non per tutti; tu e io e (molti) altri facciamo parte di chi non si rassegna. Per fortuna sì, ma soprattutto per scelta. PS: disarma e commuove anche la tua ingenuità che traspare dai laghi azzurrissimi ai lati del tuo naso.
 
   
Annuska_84
Annuska_84 il 20/10/09 alle 12:45 via WEB
:)) IO credo sia proprio per quello... Perchè quel pezzo ha una sua terribile tristezza "dentro"... Non lo so. E' la serena disillusione che mi ammazza...
 
maresogno67
maresogno67 il 20/10/09 alle 22:42 via WEB
grande poeta dissacratore! ciao. Gianni
 
arancio2050
arancio2050 il 26/10/09 alle 11:01 via WEB
Il Gaber migliore è l'artista del Cerutti Gino poi mi sa di ambiguità, di sfruttamento di tensioni giovanili.
 
 
annaxxxxx
annaxxxxx il 26/10/09 alle 13:28 via WEB
L'artista del Cerutti non è un altro rispetto al successivo, ma lo stesso che non aveva ancora SCELTO la sua MIGLIORE evoluzione! Ambiguità ? Sfruttamento ? Se è esistita una persona che limpidamente ha aderito ad un PROGETTO DI LIBERAZIONE (capisci cosa può significare, vero?) è proprio Giorgio Gaber. Tensioni ? Giovanili? Sono morte persone per quelle idee, credo tu riesca a capire cosa idee e valori vogliano dire, ne’ quei termini riescono a sminuire la voglia e l'impegno di libertà di milioni di giovani. Avesse voluto sfruttare degli ingenui ragazzi poi beh, avrebbe agito diversamente e non con la disponibilità serietà e generosità che l'hanno sempre contraddistinto. Invece si esibiva solo in teatro, dove principalmente vendeva i suoi dischi.
 
arancio2050
arancio2050 il 05/11/09 alle 17:00 via WEB
purtroppo sono tanti coloro, che in quegli anni, hanno cercato di cavalcare dinamiche demografiche particolari,ansie,giovanili cambiamenti economici o mode musicali..molti siedono nei cda di giornali, etc molti in tv, molti in parlamento. Inosmma le èlites si sono riprese i propri figli. Niente di grave.Peccato per coloro che si sono spezzati.
 
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