Sgosh!

Forse è vergognoso quello che ho fatto. Eppure lo devo scrivere.

I ravioli sono già pronti (grazie a Giovanni Rana). Il burro anche (grazie alla Granarolo). Manca solo la salvia, dove sarà la salvia?

Mia madre, appena rientrata dal lavoro, mi guarda scuotendo la testa. E' consapevole che ormai per sua figlia non c'è più speranza di recupero. "Vieni con me, in giardino. E vediamo se indovini qual è la salvia." (come si fa con i bambini di 4 anni)

Salvia individuata al primo colpo (fortuna, almeno mia madre non si è dovuta disperare troppo.)

"Prendi le foglie in basso, mi raccomando."

"Perchè? Sono più buone?"

SDENG! (a mia madre è caduto qualcosa, in mancanza di organi specifici diciamo le rotule delle ginocchia).

"NO, prendile in basso per non rovinarmi la pianta!"

Ne strappo un paio, mentre mia madre soffre per la brutalità con cui sto amputando le estremità della sua piantina. "Piano, piano."

In casa mi accorgo che le lumache hanno divorato le foglie che ho strappato. "Ne vado a prendere altre due". "DA SOTTO!!!" tuona mia madre.

Le lavo, le asciugo, le metto nella padellina antiaderente. Una noce di burro. Et voilà! Soddisfatta come non mai per essere finalmente in perfetto orario mi allontano dalla cucina, per pochissimo tempo, lo giuro. Evidentemente poco tempo è una misura relativa. Al mio ritorno mia madre sta osservando un liquido marroncino che puzza di bruciato e scuote la testa. Mi sembra di leggere i suoi pensieri in una nuvoletta "Questa ragazza... è stata tre anni con un cuoco... non è servito a niente... lavora da anni in mezzo ai cuochi... non è servito a niente..." e la scritta "fallimento" in sovraimpressione. Poi si gira e mi dice "Prendi altre due foglie di salvia. DA SOTTO."

Ho fatto un sondaggio e pare che nessuno sia mai riuscito a bruciare il burro nella padellina antiaderente. Secondo me vivo in un mondo di bugiardi.