Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

 

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NIENTE VA MAI COME DEVE ANDARE

Post n°37 pubblicato il 18 Aprile 2005 da ausdauer
 

Scopo del viaggio: consegnare una videocassetta prestatami dal mio ex relatore per la laurea e salutare alcuni amici universitari che non sentono affatto la mia mancanza.

Ore 11,30: partenza dalla mia città verso quella dell'università.

Ore 12,00: orario di chiusura della segreteria didattica.

Distanza da percorrere: 20 km.

Possibilità di trovare un parcheggio in meno di 20 minuti: scarse.

Eventi precedenti che pregiudicavano la riuscita dell'impresa: 20 SECONDI di conversazione telefonica obbligatoria con il caro Jack lo Squartatore per chiedergli di passarmi il titolare (e quel "oh ciao" misto sorpresa e noia, con un retrogusto di indifferenza talmente ostentato mi ha fatto capire quanto, dopo sei mesi dall'orribile fatto, mi stia altamente sulle scatole e quanto non abbia voglia di rivederlo domani).


Ore 11,43: La mia cognizione del mondo circostante era già stata compromessa dagli eventi sopra citati.  Non avevo previsto altre complicazione, MALE!! MALISSIMO!! Ci sono sempre complicazioni impreviste. Infatti sul mio cammino eccola, a circa 3 km dal traguardo, un'assurda deviazione stradale. (per la cronaca, , mi basta un mezzo giro su me stessa a occhi chiusi per farmi perdere completamente l'orientamento, è triste, ma è così.) 

Ore 11,44: Arrivo ad una rotonda mai vista prima di allora (ma cosa fanno? crescono come i funghi, la notte, con l'umidità?). Imbocco la prima strada sulla sinistra. Certo, se avessi letto i cartelli non mi sarei sbagliata. Certo, se li avessi letti non mi sarei chiamata Ausdauer e non avrei imboccato la strada per entrare in autostrada.

Ore 11,45: Panico. Inchiodo su un lato, poco prima del casello, mentre cerco di fare mente locale. Mancano 15 minuti alle 12. Non ho idea di quale sia la prima uscita dell'autostrada. Io ho preso l'autostrada una volta in vita mia, di notte, e non ero sola. Dopo aver fatto le manovre più vergognose nella mia storia da automobilista, mi posteggio di fianco al guardrail sull'altro lato per riflettere, quand'ecco che scorgo una possibile via di uscita. Sarà lecito infilarsi in quello stretto passaggio lungo il guardrail?

(la domanda che ancora mi pongo è: quante norme del codice della strada avrò infranto in soli 100 metri di strada?)

Ore 11,55: In meno di 10 minuti raggiungo l'università e per evitarmi lo stress da parcheggio mi infilo in quello a pagamento, ma nella fretta lo prendo controsenso e mi trovo in curva davanti ad un automobilista inferocito che mi strombazza e mi insulta a parole e gesti senza nessuna pietà. Sorrido. Sorrido sempre quando so di avere torto marcio, ma questo non demorde e dopo avermi rivolto gli ultimi improperi lascia indignato il parcheggio bestemmiando. Nella fretta esco di corsa dalla macchina, mentre la busta contenente la videocassetta si strappa e lascia cadere tutto rovinosamente in terra. Una ragazza si ferma a guardarmi mentre io cerco di raccogliere le mie cose, senza curarmi degli altri sguardi di disapprovazione misto pena.

Ore 11,57: raggiungo la segreteria. Parte della missione è stata compiuta. Parto alla ricerca di un amico che lavora come volontario nella segreteria studenti.

Ore 12,20: il tipo in questione comincia a giocare con il laser proprio puntandolo all'interno dell'aula dove sta tenendo la lezione la moglie del mio ex relatore. La gente mi guarda inorridita mentre lui con quel maledetto aggeggio cerca di indicarmi l'oggetto del suo nuovo interesse sentimentale. Agghiacciante scena quella in cui tutti si voltano a cercare il colpevole del misfatto.  Prima di essere cacciata a pedate dall'università decido di lasciarlo ai suoi diletti e me la do a gambe, alla ricerca di un'altra amica più sana di mente.

Ore 13,00: l'amica "sana di mente" mi convince a mangiare con lei in mensa. Mi convince anche a prendere un piatto di pasta dove ufficialmente avevano ragione di esistere solo speck e patate (leggero leggero), ma appena sedute mi accorgo dell'orrido fatto. Nel mio piatto, e SOLO nel mio, giace, inerme, un'enorme cipolla puzzolente. Intera. Molliccia. E io DETESTO la cipolla.

 
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