L'intollerante

Premessa: non amo i reality tv e allo stesso tempo i format televisivi che mettono in scena i sentimenti e le emozioni a tutti i costi, solitamente non resisto più di 5 minuti davanti ad una trasmissione del genere, dicasi altrettanto per le battaglie verbali che imperversano sui blog che spesso nascono da insulse banalità, arrivo forse al decimo messaggio dopodiché volto pagina, di conseguenza il mio parere sarà di carattere generale senza attribuire torto o ragione a nessuno.
Svolgimento: siamo tutti qui per lo stesso motivo: riconoscersi e farci riconoscere ed in questo particolare contesto indiscutibilmente attraverso gli altri. In che modo lo facciamo resta unicamente una questione di stile, posso entrare nel tuo blog e vomitarti addosso merda a non finire oppure cercare con il buon senso ed una logica argomentazione di instaurare una comunicazione. In entrambe i casi ho attuato il riconoscimento e l’affermazione di me stesso attraverso te, perché nel bene o nel male avrò una sorta di reazione. Bene, chiarito questo semplice concetto quello che mi lascia perplesso è perché questa dinamica, che va avanti da secoli, sempre più spesso nei blog si innesca cercando di sopraffare l’altro. Dimostrare a tutti i costi che io sono migliore di te per intelletto, acume, ironia, satira, cultura, capacità dialettica, estrazione sociale e quant’altro semplicemente per denigrarti davanti agli occhi degli spettatori che assistono allo spettacolo messo in scena sul palcoscenico del blog. Trovo tutto questo semplicemente una sorta di protagonismo gratuito perché basterebbe estrapolarsi dal contesto e risolvere la faccenda in modo privato, idealmente confrontandosi ad esempio su messenger “faccia a faccia” facendo a meno dello schema amico-nemico, dell’appartenenza al branco e di tutti i sostenitori dell’una o dell’altra fazione, evitando commenti che alimentano la rissa verbale, ecc.
Tu stesso usi la parola “nemici” e questo implicitamente sottolinea che hai aderito in pieno a questo schema, come d’altronde hanno fatto gli altri di conseguenza tutto quello che ne scaturisce è perfettamente esposto nelle righe precedenti. In questo caso affermare di essere il migliore o il portatore sano di ideologie positive o di pensieri intelligenti in un certo senso non spetterà più a te, nonostante la tua profonda autostima ti porterà a pensare questo, ma inevitabilmente al pubblico verso cui ti rivolgi. A questo punto ci si mette in gioco con tutti i rischi del caso. Se avrò il plauso della maggior parte dei lettori vorrà dire quanto meno le cose che dico sono abbastanza corrette e ben argomentate, al contrario dovrò incominciare a rivedere le mie teorie, il mio pensiero, il mio comportamento perché probabilmente ha qualche falla.
In alternativa si può sempre azzerare tutto con un clik, voltando pagina, cambiando contesto. E tutto non sarà mai esistito e non esisterà più. Pensieri digitali che si disperdono, che svaniscono. Tutto qua.
Salute a te e a tutti quelli che avranno avuto il coraggio di leggere il mio commento. ;)