L'intollerante

Post N° 171

Il mio festival sta per cominciare...mancano sul serio pochissimi giorni(si parte il 12 di novembre). Ho giusto il tempo di inserire qui il video della mia ultima intervista...vi consiglio di vederla tutta: l'artista che ho intervistato è sul serio un tipo pieno d'arte e poi sa fare di tutto; dalla pittura alla videoproduzione...ma basta ciance...guardate e giudicate voi

Lo spot Ufficiale del "Ri-scossa art fest"

Ed eccolo qui, finalmente, lo spot ufficiale del mio festival dell'arte. Realizzato con i ragazzi della Khamsin art e diretto da Lorenzo Giroffi. C'è un errore per quanto riguarda la data del prima serata del contest(prevista per il 13 novembre e non per il 3 come leggerete e sentirete). Naturalmente l'errore sarà corretto quanto prima ma, per questa formalità, non volevo attendere ulteriormente prima di divulgare il lavoro;) Che ne pensate?

"C'è grossa crisi"

La sicumera fatta donna

I have a Dream

Della mia terra non si è mai parlato benissimo. Mi duole ammetterlo ma, spesso, a ragione. Però io so che la Campania non è solo “monnezza”, camorra e scarsa voglia di lavorare. Così come so benissimo che, a dire queste cose, è bravo chiunque. Le parole non servono a nulla, così come le rivendicazioni non sostenute da fatti e il vittimismo rassegnato. Io però ero veramente stanco di sentirmi dire: “Qualsiasi cosa tu voglia fare, qualsiasi progetto tu abbia in mente, non provare a realizzarlo qui…vai fuori, vai lontano”. Mi sono detto: “Io non ho alcun timore di lasciare la terra dove sono nato e cresciuto.

La cosa, per me, non rappresenta un dramma. Il vero dramma, in effetti, è il non avere scelta…il dover emigrare per forza se vuoi realizzare qualcosa di buono per te e per gli altri…e se io cercassi, con tutto me stesso, di dimostrare che, anche dove pare esserci solo deserto, qualche albero lo si può piantare? Un tentativo prima di andar via, prima di entrare nella folta categoria di “menti in fuga” dal sud e dall’Italia va fatto assolutamente. Fin da piccino ho coltivato una sorta di sogno a tre teste: fare lo scrittore, recitare e diventare un presentatore televisivo. Da quando ho iniziato a lavorare per Telelibera63 (famosa tv partenopea che trasmette anche su sky, al canale 921), ho potuto sentire più vicina l’opportunità di realizzare questo triplice sogno.

Così, qualche mese fa, ho scritto il programma per un grande festival dell’arte da lanciare proprio qui, nella mia deturpata ma ancora non morta città. Ho pensato: “Se scrivo un programma e poi lo conduco, prendo due piccioni con una fava”. Così ho messo in ordine le mie idee e le ho presentate al mio capo. Lui ha creduto nel mio progetto, in ciò che intendevo realizzare e mi ha assicurato la presenza delle telecamere all’evento. In breve, data la mia insistenza asfissiante, sono riuscito ad ottenere anche il patrocinio e la promessa di una parte dei fondi dal Comune di Caserta e il patrocinio dalla Provincia. Non contento ho contattato una scrittrice radiospeaker che stimo moltissimo e che ho avuto la fortuna di conoscere, qualche mese fa, a Ravello, in occasione del premio letterario Campiello. Sto parlando della splendida Chiara Gamberale.

Chiara, dopo aver sentito del mio progetto, mi ha assicurato anche la partecipazione del suo fidanzato Emanuele Trevi. Anche con lui ho avuto l’onore e il piacere di conversare al telefono (una delle chiacchierate più piacevoli e fruttuose della mia esistenza). Prima ancora di questi due grandi, però, mi ero assicurato la presenza di un giovane scrittore tarantino conosciuto su myspace che, con il tempo, è diventato per me una specie di fratello maggiore. Lui si chiama Lorenzo Laporta e, fin dal primo momento, si è attivato per darmi una mano nell’organizzazione, eccitante e molto formativa ma di sicuro non semplice, di quello che ho deciso di chiamare “Ri-scossa art fest”.

Ri-Scossa scritto proprio così: con il trattino…a voler portare un doppio significato/monito: una nuova scossa e una rivincita, una rivalsa; una rinascita da parte dei giovani artisti campani che, attraverso una grande manifestazione, voglio far respirare una boccata d’arte fresca all’Italia intera. Ho lavorato gratis, spinto dalla passione e dalla voglia di rivalsa e, alla fine, sono riuscito a concretizzare ciò che, fino a poco fa, pareva irrealizzabile. Il 12 pomeriggio partiremo con il primo incontro letterario. Lorenzo Laporta presenterà il suo libro: “Le parole della pioggia”. Il giorno seguente, giovedì 13 novembre, avrà inizio la gara musicale che vedrà sfidarsi sul palco 10 band emergenti e che si svilupperà su tre date (13 novembre, appunto, poi 20 e 27).

Contemporaneamente alla gara musicale, sarà allestita, all’interno del locale dove suoneranno i gruppi, una mostra fotografico pittorica con i lavori di giovani artisti affiancati da altri artisti già affermati. La location scelta per l’evento è lo splendido C’era una volta in America (clic qui per il sito). Per ulteriori dettagli potete visitare il sito ufficiale di riscossa cliccando qui o scaricare direttamente il programma cliccando qui. E voi? Siete dei nostri? La riscossa dei giovani artisti campani sta per avere inizio. Noi abbiamo fame d'arte, noi siamo in grado di fare qualcosa di concreto e di dimostrare che, anche qui al sud, realizzare qualcosa di bello, si può.

Radio Ri-scossa...la seconda

Ed eccoci qui con la seconda di Radio Ri-scossa. Puntata più breve e più frizzante rispetto alla prima (cominciamo a 'scioglerci'). Scaricarla è semplicissimo: vi basta copiare cliccare qui . Il file è piccino (400kb circa). Per poterlo ascoltare dovete aprirlo con Quick Time o con Real Player. Se non li avete scaricarli non costa nulla né in termini di tempo, nè in termini di denaro. Vi fornisco, di seguito, i due link da copia/incollare nella barra degli indirizzi
Real Player
Quick Time
Buon ascolto. Il tema della puntata di oggi val la pena di discuterlo

Radio Ri-scossa

Pensieri come mosche

Mi capita sempre più spesso di avere in testa pensieri che sono come mosche. Confusi e fastidiosi e bastardi si muovono senza farsi acciuffare. E' come se dipingessi un quadro e al contempo cancellassi le linee appena tratteggiate. Mi sembra di essere insieme creatore e distruttore di un'opera d'arte che rimarrà per sempre incompiuta. Il mio libro a metà, il mio lavoro precario, la mia laurea incompleta, le mie storie che durano giusto il tempo di un'illusione.

La mia vita pare un singhiozzo strozzato; un urlo ingoiato. E noto che sono sempre più schiavo dello scrivere e del manovar parole. Per me è diventata una sorta di irrinunciabile terapia. Pensare in parole mi aiuta a non parlare troppo di pensieri scomodi con chi mi sta di fronte. La gente è spaventata dalla sofferenza del prossimo. La gente si è disabituata alla sensibilità d'animo. Gli "amici" ti chiamano solo quando sanno che stai bene e che puoi fare qualcuno dei suoi show pseudo cabarettistici e quando, magari, puoi procurar loro qualche bella figa. Ascoltiamo gli altri giusto il tempo di non dimenticarci il suono della nostra egoistica voce interna. Il tempo di una pacca sulla spalla e di un "passerà". E' un mondo che, ipocritamente, si dichiara assolutamente contrario all'ipocrisia. Fa di tutto per debellare questo male che, in realtà, è ciò che ancora mantiene saldi i rapporti umani. Menzogne, falsità, omertà. Pochi sono abbastanza forti da sostenere il peso delle verità, soprattutto di quelle che devono raccontare a se stessi. Ho bisogno di qualcosa di grandioso, di una svolta epocale.

Quello che faccio non mi basta, non mi gratifica, non mette alla prova tutte le mie capacità. Oggi ho avuto a che fare con quella che può inconfutabilmente definirsi una testa di cazzo. Di quegli omicchi la cui presunzione di grandezza e direttamente proporzionale alla pochezza effettiva del loro animo e del loro intelletto. Di quelli che si sentono grandi uomini solo perché hanno una bella figa di fianco. Mi sarebbero bastati pochi secondi per umiliare questo inconsapevole esempio di umana miseria pubblicamente, ma, non lo so, voi riuscireste ad esporre al pubblico ludibrio un fanciullo di 5 anni senza sentivi un po' patetici? L'ho risparmiato: il tempo sarà molto più efficace e punitivo di me. Questi tipi, prima o poi, sono costretti a scendere dal loro piedistallo e a farsi un giro nella melma. Sono stanco di questa città e della gente che la popola ma devo resistere, tra umiliazioni e fallimenti, fin quando non riuscirò a prendermi la mia rivincita e a salutare tutti, cordialmente, per poi dirigermi verso sponde meno aride o, magari, per restare dopo aver reso più fertili queste.

Incontri assurdi in treno

Oggi ero di pessimo umore. Prendere il treno alle due del pomeriggio e andare a Napoli per un incontro di lavoro non è il massimo, soprattutto se è il 27 di agosto, vorresti essere al mare e ci sono 30 gradi. In più, quello che sto attraversando, è un periodo di fortissimi bassi e alti sempre troppo brevi. Un periodo di conoscenze che paiono preannunciare qualcosa di buono e che poi, invece, si risolvono in abbandoni, incomprensioni, errori e adii. Il viaggio di andata è stato interminabile con il treno che si fermava in continuazione e senza aria condizionata nella carrozza. Per arrivare a Napoli ho impiegato un'ora e mezza (da Caserta solitamente ci vogliono al max 40 minuti). Durante il viaggio di ritorno, però, ho fatto la conoscenza di un tipo che, definire assurdo, è poco. Alla prima stazione dopo quella di Napoli centrale, sale in treno un ragazzo bassino e con i capelli lunghi. Magro e con la pelle scurissima. Incrocia il mio sguardo per un secondo e poi mi si siede davanti. Io ascolto la musica come al solito e sono sovrappensiero; guardo tutto il tempo fuori dal finestrino. Mi accorgo però che il tizio mi osserva con insistenza e allora rivolgo lo sguardo verso di lui per capire se, l'immagine non chiara trasferitami dalla coda dell'occhio, è sul serio quella di un individuo con gli occhi fissi su di me.

Ci incrociamo ancora con lo sguardo e lui mi sorride; io no…torno a guardare fuori sperando di non essere incappato nel solito squilibrato di turno. Ad un tratto il tipo prende il telefono e comincia a scattarmi delle fotografie (in tutto mi "ruberà" tre scatti). Io faccio finta di niente ma l'imbarazzo e la tensione salgono. Alla terza foto faccio per alzarmi e lui mi dice: "Non credere che io sia matto…sei solo molto bello e volevo scattarti qualche foto. Io adoro le foto". Penso di trovarmi di fronte ad un povero pazzo, in effetti e tutto ciò che riesco a dire è un:"Ah si?". Non so perché ma resto seduto li…nonostante il disagio.

Lui guarda con attenzione il telefono e poi aggiunge: "Sei molto fotogenico…però secondo me dovresti togliere un po' di rabbia da quel bellissimo sguardo che ti ritrovi". Ora devo precisare che sono un tipo empatico e che do confidenza a tutti. Mi è capitato anche di dare corda ad ubriachi e svitati, in vita mia…non lo so perché lo faccio, a dire il vero. Sono quelle cose che ti vengono così spontanee che non riesci a spiegarti quali sono i meccanismi che le innescano. Gli rispondo:

"Tu credi? Ci sono nato con questo sguardo…non posso cambiarlo, mi dispiace"

"No per carità…è meravigliso. Io lo dicevo perché mi mette angoscia incontrare occhi che trasmettono sofferenza".

Mi fa altre domande su cosa studio, su quanti anni ho (lui dice di averne 24). Io, tra le varie risposte, inserisco un "Sono l'etero più etero del mondo…anzi direi che le donne sono la mia prima passione". E lui, senza un minimo di pudore: "Ah quanto vorrei essere una donna per baciarti quelle labbra fino a consumartele". La situazione è surreale ma, non so, il tizio non mi spaventa (è la metà di me sia di peso che di altezza e, eventualmente, saprei come massacrarlo di botte^_^). La sensazione che mi trasmette però non era negativa e, alla fine, dopo avermi passato le foto tramite bluetooth, non mi ha nemmeno chiesto il numero di telefono (che io ovviamente non gli avrei dato). E' sceso due stazioni prima della mia e mi ha detto un semplice: "Ciao bello".

E' proprio vero che, nei treni, si incontrano le persone più strane. Lo scatto che inserisco su questo post me l'ha fatto lui…io c'ho solo aggiunto l'effetto mezzotono. Infondo non credo se la cavi male;)

Chi sono?!