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Un vecchio ai tempi del coronavirus - Sesta puntata

Post n°898 pubblicato il 28 Ottobre 2020 da belf9
 

Dopo il rompete le righe generalizzato dell’estate credevo che la prigionia di marzo aprile e maggio fosse definitivamente archiviata, e invece….

Invece abbiamo imparato una nuova parola: lockdown e ora questo termine aleggia minaccioso sulle nostre teste. Ci chiuderanno, non ci chiuderanno? Chissà. Speriamo che i numeri, che sono saliti a livello di massima attenzione, si abbassino rapidamente.

Intanto viviamo questo periodo di parziale chiusura. In Campania le scuole sono chiuse e il nonno (io) sta seguendo la didattica a distanza di Andrea.

Quest’anno Andrea fa la prima elementare. Hanno iniziato la scuola alla fine di settembre perchè prima c’erano le elezioni. Si e no hanno fatto due settimane di scuola in presenza. Ora sono passati alla DAD (acronimo creato fresco fresco per indicare la didattica a distanza).

I primi giorni sono stati tragici. Tra maestre poco esperte del mezzo, collegamenti precari fatti col telefonino, genitori imbranati, bimbi spaesati che si rifugiavano piangenti sotto il tavolo per non partecipare alla lezione, era un casino pazzesco.

L’inizio della lezione era segnato da un brusio terribile perché i genitori non ottemperavano alla richiesta delle maestre di tenere i microfoni chiusi e quindi gli alunni non capivano un ca… e le maestre si trovavano in una babele incredibile.

A distanza di qualche giorno, le cose sono notevolmente migliorate: ognuno ha capito il proprio ruolo e fare lezione è diventato per le maestre un poco più facile.

I giovani alunni stentano ancora a capire che, anche se stanno a casa, è come se stessero a scuola. Tenere un bambino di sei anni seduto alla sedia per più di cinque minuti non è tanto facile, soprattutto perché il bambino non è immerso nell’austerità dell’aula scolastica e anche perché sta a casa e accanto a lui c’è la mamma, il papà o un nonno.

Oggi Andrea ha fatto il gioco del prima e dopo. Tra la gallina, il pulcino e l’uovo, chi viene prima? Oppure, viene prima l’albero con le foglie verdi o quello con le foglie gialle che cadono?

Poi ha fatto i numeri: 1, 2 e 3: un fantasmino, due pipistrelli, tre zucche. Non per niente siamo sotto Halloween.

E’ la nonna che segue Andrea, il nonno (sempre io) sta di lato a lui con l’altro computer e fa altre cose, ma è comunque partecipe a quello che accade e fa i raffronti col passato.

Nonno aveva due piccoli tristi quaderni con la copertina nera e i bordi rossi. Uno era a quadretti e l’altro a righe. Andrea ha tre bei quadernoni con le copertine variopinte, a righe o a quadretti belli grandi che permettono di scrivere numeri di dimensioni generose e fare disegni.

Il primo giorno di scuola Nonno fece una paginetta di mazzarelle (in italiano si chiamano aste) verticali. Nei giorni successivi le aste diventarono orizzontali e poi si passò ai cerchietti.

E i libri? Nonno aveva il libro di lettura e il sussidiario. Andrea ha avuto 12 (dico dodici) libri, tutti belli colorati e nei quali si può anche scrivere.

Non parliamo delle maestre! Andrea ne ha tre, o forse più. Nonno ne aveva una sola ...ed era pure una monaca! :-(.

Andrea, e tutti i bambini suoi contemporanei sono arrivati in prima che già conoscevano alcune lettere e sapevano anche scrivere il loro nome in stampatello.

Tutti quegli stimoli che i bambini d’oggi ricevono, il fatto di dover ragionare fin da subito sulle cose, sono la differenza tra uno scolaro del 1954 e quello del 2020.

 

Beh, guardando questi nuovi metodi didattici, mi piacerebbe tanto essere uno scolaro di oggi.

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Mr.Loto il 28/10/20 alle 21:39 via WEB
Anch'io ho pensato la stessa cosa, ai nostri tempi poi per informarci c'era l'enciclopedia, cosa che i giovani d'oggi non sanno nemmeno cos'è. :) Un saluto
 
 
belf9
belf9 il 29/10/20 alle 09:23 via WEB
Le enciclopedie di carta ci costringevano a lunghe ricerche; ora basta digitare qualcosa su wikipedia ed esce subito il risultato. Il vantaggio rispetto a ieri sta proprio nell'abbondanza di risultati e nella velocità di risposta.
 
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