Messaggi di Giugno 2013
L'immagine: Busto di Catullo a Sirmione - da Wikimedia
Il pomeriggio era dedicato alle lezioni a Kabir. Più che lezioni erano chiacchierate. Non mi ero sbagliato su questo ragazzo. La sua intelligenza, pronta e portata al pensiero scientifico, poco si adatta a programmi basati soprattutto su concetti mnemonici. Ho quindi cercato di togliere la polvere dalle cose scritte nei suoi libri. Partivamo dagli argomenti trattati scuola che cercavo di vivacizzare con curiosità, note biografiche, raffronti. Gli facevo guardare l'autore da un altro punto di vista, lo svincolavo dalle monotone pagine del libro dandogli una iniezione di di vitalità, rendendolo umano e concreto. Anche per la letteratura latina seguivo un approccio simile. Non lo tediavo con le coniugazioni dei verbi, cercavo piuttosto di fargli scoprire gli aspetti di modernità di quel popolo lontano duemila anni da noi che ci fornito le basi della nostra civiltà.
La sera e la notte erano tutte per i ragazzi. Ed era bello stare con loro. Giovani, allegri e pieni di vita, mi riportavano a loro insaputa indietro negli anni, quando avevo anche io la loro età e una testa piena di idee, di speranze, di ambizioni.
Mi chiamavano tutti "prof", ma mi davano familiarmente del tu e mi consideravano uno di loro, anche se ero decisamente il più vecchio. Parlavamo di tutto, e quelle chiacchierate a ruota libera mi davano la possibilità di conoscerli meglio ma anche lo spunto per gli approfondire presso il centro di documentazione tutto quello che mi ero perso durante la mia assenza dalla Terra.
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L'immagine: Finestra con fottio di fiori di Hop-Frog
Ho poi scoperto che i cittadini non sono diventati improvvisamente amanti del bello per il bello. Eh no, dietro questo comportamento c'è anche un altro motivo. Volete sapere quale? Non ci crederete, ma i fiori sono considerati il carburante migliore per le "unità di trasporto".
Io le avrei chiamate semplicemente automobili, ma loro ci tengono a usare questo nuovo termine. Per loro l'unità di trasporto è un bene pubblico a disposizione gratuita di tutti i cittadini. Vi ho già detto come si fa a chiamarle: basta un SMS da un telefonino. Si possono lasciare in qualunque posto e tornano al parcheggio da sole. L'utilizzo non si paga ma bisogna inserire nella macchina una card che serve per rilevazioni statistiche sull'utilizzo e che dà anche premi superato un certo chilometraggio! La mia tessera turistica è abilitata anche per queste vetture.
In ogni quartiere si trovano eleganti cassonetti che i cittadini o gli operatori ecologici riempiono con i fiori secchi, che saranno poi usati come carburante da chi ne ha bisogno.
Pensate che con un pieno di tre chili di fiori si possono fare trecento chilometri. Davvero niente male!
La mia giornata tipica è la seguente: sveglia doccia e colazione all' hotel Baglioni (eh, si, mi sono trattato bene). Passeggiata a piedi per raggiungere il centro di documentazione. Mi piace fare ogni giorno un itinerario diverso e mischiare strade trafficate e piene di vetrine con stradine silenziose dove senti solo il rumore dei tuoi passi.
Lettura di articoli, visione di filmati, consultazione di documenti presso il centro di documentazione, passeggiata e seconda colazione in albergo con breve riposino.
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L'immagine: A Roof with a View - Hotel Baglioni di TuscanyArts
I ragazzi sono stati gentilissimi.
Visto che la mia permanenza a Firenze sarebbe durata una settimana si sono adoperati per rendere piacevole il mio soggiorno. Pare che Kabir sia un piccolo genio informatico. E' certamente il più sveglio del gruppo ma i suoi amici lo considerano un testone perchè i suoi risultati scolastici sono scarsi. E' riuscito a fare un hackeraggio grazie al quale ho potuto ritirare una tessera di soggiorno con codice di turista e una carta acquisti con un credito di 500 €.
Con la tessera turistica è possibile soggiornare liberamente in un albergo a scelta del turista con trattamento di pensione completa, trasporti pubblici gratis e accesso gratuito a tutti i musei e monumenti della città. Proprio quello che mi serviva!
Per sdebitarmi, seppur in piccola parte, mi sono offerto di dargli qualche ripetizione di italiano e latino.
Per non dare l'idea di essere venuto da un altro mondo, sono riuscito abbastanza agevolmente a non mostrare il mio grande stupore per aver trovato la Terra decisamente meglio di come l'avevo lasciata e non ho fatto domande ai ragazzi. Ho avuto la fortuna di scoprire subito un centro di documentazione e lì mi sono informato su tutte le belle cose che hanno fatto gli Urolani. L'ho frequentato di mattina e nei ritagli di tempo, quando i ragazzi erano impegnati a scuola o al lavoro.
La prima cosa che mi ha colpito di questa Firenze risorta è stata la presenza dei fiori. Tanti, tantissimi, belli e dappertutto. Nelle aiuole, nei campi a fianco delle coltivazioni, sui balconi. Fiori di tutti i colori e fiori tra i capelli delle ragazze. Un mondo davvero nuovo!
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L'immagine: Santa Maria del fiore - da wikimedia
Tra una chiacchiera e l'altra siamo arrivati davanti a Santa Maria del Fiore. E qui l'emozione ha avuto il sopravvento. Mi sono venute anche le lacrime.
"Che bella!........ Avevo tanto desiderato questo momento, ed ora sono qui! No! Una meraviglia così non poteva finire dissolta dalle piogge acide" - mi sono detto tra me e me
Loro hanno notato il mio momento di commozione, ma non hanno detto nulla.
Avevo venti anni quando vidi per la prima volta Santa Maria del Fiore. Era estate e su quel sagrato c'erano centinaia di ragazzi, in maggioranza stranieri. Ragazzi venuti da tutto il mondo ad ammirare Firenze e i suoi tesori.
Era il 1969. Capelloni, chitarre e sacchi a pelo e ragazze con le gonne lunghe da figli dei fiori. Intorno erano ancora freschi i segni dell'alluvione del '66, quella degli angeli del fango.
Quella che portavo nel cuore era un'immagine legata ad un ricordo di gioventù. Per fortuna nulla era cambiato e quei marmi bianchi e verdi erano ancora lì, e come allora c'erano tanti giovani lì intorno.
Ai ragazzi ho detto la verità (non quella dell'astronave, né del il mio ritorno sulla Terra col teletrasporto. Sarebbe stato troppo difficile da spiegare e forse mi avrebbero preso pure per pazzo). Ho semplicemente ribadito che ero un professore di italiano, tralasciando i miei cinquanta anni passati in ibernazione.
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Non avevo la minima idea di cosa fosse una unità di trasporto, ma ho cercato di contenere la mia curiosità. Uno di loro ha scritto dei codici su un telefonino e come per magia i motorini si sono messi in moto da soli e si sono allontanati ordinatamente tutti in fila come del soldatini telecomandati.
Dopo nemmeno tre minuti sono arrivate due vetture da quattro posti e senza autista!
Mi fanno accomodare su una delle auto.
- Bello il rental car spot vero? - Mi domanda uno di loro.
- Ah, .......sì -
- A Pisa c'è?
- No......non ancora.
- Eheheh, li abbiamo battuti i pisani! Qui il sistema è partito da un paio di mesi. Prima c'era il rental giornaliero. Col nuovo sistema si può avere una macchina o un motorino per il solo tempo che serve. La vera figata è che basta mandare dei codici da un telefonino o da un tablet e il mezzo viene servito a domicilio.
- Eh sì, niente male!
- Lei di cosa si interessa?
- Io sono un professore di lettere.
- Kabir, quello che ti serviva!
- Prego?
- Dicevo a Kabir che lei oggi è capitato a fagiolo. Lui è un po' debole in italiano e latino e deve dare la maturità.
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CALENDARIO DELL'AVVENTO
Abbiamo partecipato a questo simpatico gioco.
Ecco chi eravamo:
http://blog.libero.it/abbandonareTara/
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http://blog.libero.it/aquilaeterna/
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